ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

lunedì 26 febbraio 2007

Impiegati a scuola di sloveno , è polemica

Messaggero Veneto sabato 24 febbraio 2007


L'identità nazionale di Resia sta diventando un vero e propio caso politico , denunce, interrogazioni parlamentari e accuse di voler svilire l'italianità del paese , stanno smuovendo gli animi della piccola comunità del Canal del Ferro. Dopo le rimostranze presentate dal consigliere comunale Franco Pacilio , che si era lamentato per alcuni casi di violazione della sua corrispondenza personale , ora ad intervenire è un altro consigliere , Carlo Altomonte , che attacca il sindaco Sergio Barbarino per aver avviato un corso di lingua slovena per i dipendenti comunali . Alla richiesta di delucidazioni in merito - ha affermato Altomonte - Barbarino ha riferito che il corso sarebbe stato finanziato con contributi provenienti dalla legge che tutela le minoranze linguistiche slovene , e non con risorse del Comune. In futuro coinvolgerà anche gli impiegati dell'ufficio postale , della banca , della farmacia del Parco delle Prealpi Giulie e alla fine anche il parroco?  Per Altomonte , in ottomperanza alle benedette leggi 482/38 e all'imminente 205 , tra breve sventolerà sul municipio anche la bandiera slovena che sancirà che Resia è slovena.  E' il momento che la popolazione faccia sentire la propia disapprovazione perchè - ha concluso - nulla è più umiliante del sentirsi stranieri in Patria. Una vicenda , quella dei corsi di sloveno, approdata nei giorni scorsi anche in parlamento : l'onorevole Antonio Borghesi , deputato dell'Italia dei Valori , ha infatto presentato un'interrogazione parlamentare ai ministri degli Esteri e dell'Interno . Resia è un  piccolo paese del Friuli al confine con la slovenia . Da anni - ha spiegato Borghesi - è in atto un tentativo di svilire l'identità della comunità di lingua italiana. Ai dipendenti pubblici si insegna solo lo sloveno , mentre nulla si fa per mantenere viva l'identità italiana del luogo. I pochi che si oppongono a questo stato di cose - ha precisato Borghesi - vengono vessati , isolati e intimiditi . Respinge ogni accusa il sindaco Barbarino : Queste affermazioni non fanno altro che svilire la nostra valle , creando un clima di terrore. I corsi di sloveno rivolti ai dipendenti comunali  sono indispensabili in quanto abbiamo numerosi rapporti con le istituzioni della vicina slovenia. Ogni altra presunta implicazione è pura fantasia.


 


ps.: Voglio precisare che a Noi interessa il riconoscimento della Lingua Resiana . Se devono dare contributi  che li diano per la nostra lingua, per la nostra cultura. Per quanto riguarda le affermazioni del sindaco ,  gli voglio far notare che  , per rispetto verso tutti i turisti e verso tutte le istituzioni  , sarebbe opportuno  invece organizzare dei corsi di lingua Inglese , lingua internazionale a differenza dello sloveno . Ci rendiamo conto che ci sono dei finanziamenti , ma invito semmai  il Comune a fare domande in ambito Provinciale o Regionale per reperire soldi a favore dell'insegnamento dell'Inglese .

sabato 24 febbraio 2007

Comune

Il giorno 16 c.m. si è riunito il Consiglio Comunale di Resia per trattare diversi argomenti inseriti nell’ordine del giorno.


A conclusione dei lavori, c’è stato un laconico comunicato del  Sindaco Sergio Barbarino il quale ha informato l’assemblea che dal 19 febbraio avrebbe avuto inizio il corso di lingua slovena per i dipendenti comunali.


Alla richiesta di ulteriori informazioni in merito da parte del sottoscritto, Barbarino ha riferito che il suddetto corso sarebbe stato finanziato con contributi provenienti dalla legge che tutela le minoranze linguistiche slovene, e non dalle risorse del Comune.


E’ intervenuta l’assessore alla cultura, la quale ha ribadito che l’avvio del corso di sloveno è legittimo in quanto rispetta anche i principi della suddetta legge.


Quindi, concittadini di Resia, un altro passo è stato compiuto verso quel progetto di slovenizzazione messo in atto da un esiguo gruppo in maniera non democratica imponendo scelte non condivise dalla maggioranza della popolazione.


Per il momento il corso è rivolto soltanto ai dipendenti comunali. Poi ? Si rivolgerà anche ai dipendenti dell’ufficio postale, della BCC, della farmacia, del Parco delle Prealpi Giulie e in ultimo al parroco di Resia?


Qualcuno penserà che si è toccato il fondo: neanche per idea!


La prossima mossa? Sempre in ottemperanza alle “benedette” leggi n° 482, n° 38 e l’imminente n° 205 ( negli ambienti politici è data già per scontata) sventolerà sul municipio anche la bandiera slovena che sancirà che Resia è Slovena.


Senza dubbio ci capiterà ancora di peggio. Comunque, nulla è più umiliante del sentirsi “ stranieri in Patria”.


A questo punto mi rivolgo alla popolazione resiana che non si sente “minoranza slovena” affinché faccia sentire al sindaco la propria voce di disapprovazione, prima che sia troppo tardi!


Non è tempo di far finta di non vedere e di non sapere ciò che sta succedendo. 


 


 


 


                                                                                                  Carlo Altomonte


                                                                                                   ( consigliere comunale di minoranza )                                  

venerdì 23 febbraio 2007

3 MARZO 2004 GAZZETTINO









 


3 marzo 2004 - Gazzettino

 



lettera

bilinguismo nelle Valli ...


Ho seguito con molta attenzione sui quotidiani locali la diatriba sull'applicazione delle leggi riguardanti il bilinguismo italiano-sloveno nelle Valli della provincia di Udine. Ho l'impressione che quanti della Val Resia, delle Valli del Torre, Cornappo e Natisone (almeno 1/3 dei consiglieri comunali) che hanno richiesto il riconoscimento della minoranza linguistica nazionale slovena non conoscano, o non vogliano conoscere, o meglio ancora, non vogliano far conoscere alla gente, i contenuti delle leggi 482/99 e 38/2001.Tali leggi recano norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche, dando attuazione, in primo luogo, alle disposizione contenute nell'art. 5 della Costituzione. In un quadro più ampio, quale quello europeo, l'entrata in vigore della legge 482/99 ha consentito all'Italia di sottoscrivere, il 27 giugno 2000, la "Carta Europea delle lingue regionali o minoritaria" già approvata dal Consiglio d'Europa nel maggio 1992. La legge 482/99 quindi tutela, fra le altre, la lingua slovena e non le parlate regionali tradizionalmente presenti sul territorio.Da qui nasce la delibera della Provincia di Udine n. 33 del 26 aprile 2001 che delimita "l'ambito territoriale di tutela della lingua slovena in Provincia di Udine", non delle parlate locali (Natisoniano nelle Valli del Natisone, Po-nasen nelle Valli del Torre e del Cornappo e Resiano nella Val Resia). Pertanto la legge 482/99 impone agli Slavi della provincia di Udine l'apprendimento di una lingua mai parlata e mai compresa (es. manifesti elettorali in sloveno) e porta alla distruzione del patrimonio linguistico e storico-culturale delle Valli, già riconosciuto con l'art. 2 bis della legge regionale 46/91. Inoltre la legge 2 marzo 2001 n. 345 (Regolamento di attuazione della legge 482/99), all'art 1. comma 5 recita: "La presenza della minoranza si presume quando il Comune o parte di esso sia incluso nella delimitazione territoriale operata da una legge statale o regionale anteriore alla data di entrata in vigore della legge e che si riferisce esclusivamente alle lingue ammesse a tutela dall'art. 2 della legge stessa" (lingua slovena) e all'art. 1 comma 3 cita: "L'ambito territoriale e subcomunale in cui si applicano le disposizioni di tutela di ciascuna minoranza linguistica storica prevista dalla legge coincide con il territorio in cui la minoranza è storicamente radicata e in cui la lingua ammessa a tutela è il modo di esprimersi dei componenti della minoranza linguistica".Allora dichiarare che si vuole proteggere le parlate locali e chiedere invece finanziamenti utilizzando la legge 482/99 che protegge solo la lingua slovena e fondi previsti dalla legge 46/91 (parlate locali) per finanziare corsi di lingua slovena, non è forse una libera interpretazione in contraddizione con le norme delle leggi stesse? O no? La 482/99 art. 2 tutela le minoranze linguistiche regionali (cittadini italiani di nazionalità italiana).Perché quindi ricorrere a sotterfugi ed espedienti? Non sarebbe stato più coerente e credibile chiedere a suo tempo il riconoscimento per legge (482/99) delle parlate locali Natisoniano, Po-nasen, Resiano, Saurano e Timavese)? Inoltre, sempre in ambito del Consiglio d'Europa, l'Italia ha ratificato con la legge 302/1997 la "Convenzione quadro" per la protezione delle minoranze nazionali, emanata a Strasburgo il 1^ febbraio 1995. Da questa deriva la legge 38/2001 che tutela la minoranza etnico-linguistica nazionale slovena (cittadini italiani di nazionalità slovena).Pertanto la richiesta dell'applicazione della legge 38/2001 attribuisce agli abitanti della Val Resia e delle Valli del Torre, Cornappo e del Natisone lo "status" giuridico di cittadini italiani di nazionalità slovena. Questo è stato chiaramente confermato dal senatore Leopoldo Elia del Ppi in una conferenza sulla legge 38/2001 tenuta a S. Pietro al Natisone il 12 marzo 2001.

Sarebbe quindi molto meglio se coloro che hanno chiesto per i comuni della provincia di Udine l'introduzione del bilinguismo italiano-sloveno si facessero promotori di modifiche alla legge 482/99 o di una nuova legge che riconosca anche "le lingue slave denominate Natisoniano, Po-nasen, Resiano e le lingue Sauriana e Timavese" e inoltre chiedessero che la legge 38/2001 venisse rivista per la parte riguardante il territorio delle Valli della Provincia di Udine denominato "Slavia Friulana".

Pertanto penso che sia giunto il momento di parlare chiaramente, in quanto gli abitanti delle Valli della provincia di Udine si renderanno personalmente conto di quanto astutamente è stato loro riferito quando, per effetto della legge regionale 27 novembre 2001, n. 027, art. 6, vedranno sventolare sul municipio del loro comune la bandiera slovena. (Luciano Santoro)



mercoledì 21 febbraio 2007

NOTIZIE STORICHE

VII SECOLO  Insediamento dei primi abitanti Resiani


1119               La Val Resia è sotto l'Abbazia di Moggio


1274               In un documento della Badia di Moggio sono nominati coloni di Resia :  Mina , Bilina , Guriz , Zernigoy , Moseygna , Pangy , Cuz , Wekeslav , Svettiz , Stoian , Iwvan , Hanigoy , Sitich , Tuz , Ivwan , Supina , Swenz , Dobligohy , Cusin , Misut , Muganz , Colob ...........


1339               In un documento appaiono le prime notizie sul Cameraro


1420               L'Abbazia di Moggio , con Resia , passa sotto la Repubblica di Venezia


1450               Inizia la latinizzazione dei cognomi Resiani


Seguono altre notizie.         Invito tutti Voi a fare delle ricerche  prendendo come spunto i Cognomi sopra riportati.

I programmi TV in lingua slovena imposti in provincia di Udine

Messaggero Veneto martedì 20 febbraio 2007

Recentemente ( il 13 febbraio scorso ) il Messaggero Veneto ha dato notizia della nuova stesura del contratto di servizio tra il ministero delle comunicazioni e la Rai per impegnare quest'ultima , con riferimento alla legge 482/99 di tutela delle minoranze linguistiche storiche tra cui la slovena, a trasmettere anche nella Provincia di Udine i programmi televisivi in lingua slovena , finora previsti solo per le Provincie di Trieste e Gorizia . E' l'attuazione della richiesta più volte avanzata dall'associazione slovena Skgz* rappresentata in provincia dalla signora Jole Namor. Non risulta però che le popolazioni autoctone delle valli Friulane del Natisone , del Torre e di Resia abbiano mai chiesto trasmissioni televisive in lingua slovena anche perchè tali popolazioni non conoscono la lingua slovena. Gli stessi consiglieri comunali che nel 2000 chiesero per 13 comuni delle citate valli friulane l'applicazione della legge 482/99 lo fecero precisando di volere la tutela delle lingue locali di origine slava e non la sconosciuta lingua slovena. E' pertanto chiaro che le trasmissioni televisive in lingua slovena ora presenti in Provincia di Udine si troveranno semplicemente a svolgere localmente le funzioni di una qualsiasi lingua straniera , e non come trasmissioni dirette a tutelare e sviluppare le lingue locali  ( natisoniano - nedisca , torriano - tersca , resiano - resiansca ) parlate localmente da oltre un millennnio. Queste lingue locali , pertanto rimarranno ancora più esposte alla già presente e ingiusta assimilazione da parte della lingua slovena di Trieste e Gorizia . La stessa politica assimilatrice in atto da qualche tempo, appare poi ora più evidente se si considera che la legge definitiva di tutela della minoranza slovena , la 38/01 , non ha ancora avuti elencati i comuni in cui la minoranza slovena è tradizionalmente presente . Deve essere ancora verificato , addirittura su  parere del Consiglio di Stato , se in provincia di Udine , dove la minoranza slovena non è stata mai riconosciuta presente , contrariamente a quanto avvenuto a Gorizia e Trieste , sia oggi in realtà tradizionalmente presente . Presupposto questo che comunque non risulta nemmeno citato negli statuti comunali interessati , statuti comunali che per legge ( D. Lgs 9/97 ) sono preposti a garantire la tutela delle minoranze linguistiche . Azioni assimilatrici che chiaramente tendono alla distruzione di lingua , storia , cultura e tradizioni delle comunità linguistiche locali del Friuli che , insediatesi nelle valli del Natisone , del Torre e di Resia nel VII secolo , hanno avuto una millenaria evoluzione storica completamente diversa da quella degli sloveni delle province di Trieste e Gorizia . Imporre oggi loro una legge che li consideri e tuteli come minoranza nazionale slovena uguale a quella di Trieste e Gorizia è chiaramente antistorico e illegittimo . La Lega Slava della Slavia Friulana denuncia pubblicamente anche questa ultima manipolazione radiofonica ritenuta anch'essa diretta alla distruzione mediante assimilazione delle specifiche comunità slavofone del Friuli alla minoranza nazionale slovena di Trieste e Gorizia e si appella comunque , oltre che alle popolazioni autoctone interessate , ai principi costituzionali e alla norme internazionali che vietano la decriminazione e prevedono il rispetto delle diversità linguistiche.

Renato Simaz

Presidente Circolo Colturale e Assistenziale   Valle San Leonardo

*Skgz - rappresentata a Resia dalla signora Negro Luigia

domenica 18 febbraio 2007

VAL RESIA , C'è l'associazione per la tutela

Presieduta da Sergio Chinese , coordinata da Alberto Siega e amministrata da Alessandra Manzini.


Nei giorni scorsi , all'albergo Alle Alpi di Prato di Resia, si è tenuto un incontro , al quale hanno partecipato il Presidente della Provincia di Udine , Marzio Strassoldo , e Valeria Grillo di Identità e Innovazione , per dibattere su alcuni argomenti riguardanti l' identità , la tutela , il sostegno e lo sviluppo socioeconomico della valle. Si sono evidenziate le problematicità di permanenza della popolazione nei paesi della valle dovute al decremento demografico , al l'isolamento dei sistemi di ricezione telematici , alla parcellizzazione fondiaria , alla viabilità al mantenimento delle scuole di base , all'assenza di importanti insediamenti produttivi e al timore di vedere scemare l'erogazione della benzina agevolata . Al presidente sono state , poi, espresse le perplessità correlate all'applicazione della legge di tutela della minoranza Resiana, in ambito Comunale e Regionale ; ambiguità determinate da un sparuto gruppo minoritario che ha sancito l'appartenenza di Resia alla slovenità. E' stata infine , annunciata la nascita dell'associazione Identità e Tutela Val Resia che si pone l'obiettivo  di favorire la ricerca e lo sviluppo della comunità Resiana, sotto tutti gli aspetti della vita sociale, culturale , economica e ambientale . La neonata istituzione presieduta da Sergio Chinese , coordinata da Alberto Siega e amministrata da Alessandra Manzini , mira ad attestare il millenario insediamento di popolazioni slave ( RESIANE ) nel territorio. Si ritiene , per tanto, necessario attuare autonome verifiche locali , basate sulla ricerca delle radici storiche , linguistiche e scientifiche , per fugare i dubbi sulle autonome origini e la provenienza di quella popolazione . Il nuovo comitato di origine programmatica ha il compito di redigere uno stato nei cui capitolati dovrà essere definita nettamente l'intenzione di salvaguardare e tutelare la singolare peculiarità della popolazione Resiana. Finora , infatti, un'esigua minoranza ha operato scelte autonome in contrasto con la volontà popolare espresse attraverso una significativa sottoscrizione . Identità e Tutela Val Resia rappresenterà , negli organismi deputati , i residenti , i Resiani nativi , gli emigranti e tutti i contribuenti del Comune.

giovedì 15 febbraio 2007

VAL RESIA NOTIZIE

Venerdì 16 febbraio 2007 alle ore 18,00 in municipio a Resia incontro pubblico sul tema " utilizzo sostenibile della risorsa boschiva anche a fini energetici "  promosso dall'ente Parco in collaborazione con Comunità Montana del Gemonese e i Comuni di Resia  e Resiutta. Aprirà i lavori il Sindaco di Resia e presidente dell' ente Parco, Sergio Barbarino. Tra gli interventi  quello di  Stefano Predan  rappresentante della " kmecka zveza " l'associazione agricoltori di  Cividale che illustrerà il progetto di filiera legno-energia in atto nelle Valli del Natisone.


GAZZETTINO  MERCOLEDI' 14 FEBBRAIO 2007


Ps.: KMECKA ZVEZA  associazione che fa' capo alla Skgz ( slovenska  kulturno gospodarska zveza - unione culturale economica slovena ).


COME POTETE VEDERE TUTTO E' PIANIFICATO. VUOI VEDERE CHE CI PROMETTERANNO FINANZIAMENTI PER APRIRE UNA  FILIALE ANCHE A RESIA?


RESIANI SVEGLIATEVI

sabato 10 febbraio 2007

VAL RESIA NOTIZIE

Il 3 febbraio 2007 , alle ore 14,30 presso una sala dell'ex scuola elementare di San Giorgio di Resia , si riunisce il Comitato ristretto di " Identità e Tutela Val Resia " .


O. D.G. : incontro con l'on. Tondo.


Sono presenti : on . Tondo - Romanin - Chinese Sergio - Micelli Giovanni - Madotto Antonio - Naidon Pietro - Altomonte Carlo - Di Lenardo Franco  e Manzini Alessandra.


Prende la parola Chinese che illustra ai 2 ospiti ( on. Tondo e Romanin ) i vari passaggi che hanno portato alla situazione attuale , cioè alla vigilia dell' approvazione della L. regionale n° 205 . Egli cita il trattato di Osimo , la " laboriosità " dell'università di Lubiana nel carpire la cultura Resiana , le " cellule " insediatesi verso gli anni '80 nei posti strategici del Comune di Resia, la nefasta legge 38 , la stesura di parti del Vangelo da parte di don Cramaro e la scelta da parte di un terzo dei consiglieri Comunali di far aderire  il Comune di Resia alla minoranza linguistica slovena.   Intervengono successivamente Naidon Pietro , il quale ricorda che l'attuale sindaco , prima delle nuove elezioni Comunali , aveva preso inpegni a favore della  " resianità" ; Altomonte Carlo , il quale mostra all'on. Tondo il documento in cui , recentemente , il sindaco affermava che il 90% della popolazione Resiana è slovena !!!    Infine Chinese consegna all'onorevole tutta la documentazione più significativa riguardante l'iter che ha portato a questo stato di cose.    Interviene allora l'on. Tondo che dà ai presenti una serie di consigli per affrontare al meglio il pre e dopo audizione davanti alla VI ^ commissione regionale permanente.


 

mercoledì 7 febbraio 2007

Carissimi Concittadini Resiani , cosa ne è stato della raccolta firme svoltasi a fine 2003 inizio 2004 , per ottenere che , nelle leggi  a protezione delle minoranze , RESIA sia riconosciuta come : ENTITA' A SE STANTE ?


 Le firme sono state consegnate al Sig. Sindaco Barbarino Sergio , il 6 / 2 / 2004 , l'autorità più idonea per proteggere la nostra identità , cultura e tradizioni.


Da allora non abbiamo avuto più notizie .


A domande ben precise , si ottengono risposte evasive ed inconcludenti .


Il 9 gennaio 2007 un gruppo di volontari ha costituito un COMITATO apartitico , senza fini di lucro , con molteplici attività e a tutela della nostra millenaria esistenza .


Il COMITATO denominato IDENTITA' E TUTELA VAL RESIA , è riconosciuto a livello istituzionale .


Va ricordato che , per merito della minoranza consigliare , il Comune di RESIA ha aderito alla legge 38 / 2001  ( per la tutela della minoranza slovena ) . Di conseguenza noi RESIANI , davanti alla legge siamo minoranza slovena .


Attualmente in VAL RESIA i manifesti elettorali sono scritti anche in sloveno , ed entro breve il labaro , la bandiera ed altro ( vie , piazze ) ,saranno esposti anche in lingua slovena .


Uno degli obiettivi di questo COMITATO , rispettando le leggi , è di contrastare questa imposizione .


Uniti con i fatti e non inventando scuse , si difendono le nostre origini.


Le Tue idee saranno rispettate , e se non ti identifichi nella minoranza slovena , aiuta il COMITATO .


- Passa parola ,informando i tuoi conoscenti RESIANI ed i loro figli.


- Aderisci all'associazione , iscrivendoti ( euro 10 ) .


- Consigli e suggerimenti saranno utili.


- Sara' nostro compito tenervi informati.


PS.: mentre noi facciamo PUST , a Trieste la sesta commissione permanente del FRIULI V.G. sta approvando il disegno di legge 205 , con il quale sancirà la fine della nostra millenaria cultura.


Febbraio 2007


martedì 6 febbraio 2007

UDINE MERCOLEDI’ 31 GENNAIO 2007


 


MESSAGGERO VENETO


 


BENZINA AGEVOLATA  -  INCONTRO A RESIA


 


L’identita’ , la tutela, il sostegno e lo sviluppo socio economico della VAL RESIA sono state al centro di un incontro svoltosi qualche giorno fa all’albergo “ Alle Alpi “ di Prato di Resia, al quale hanno partecipato anche il presidente della Provincia di Udine , Marzio Strassoldo e la delegata provinciale alle politiche linguistiche Valeria Grillo ( anche esponente dell’associazione “ Identita’ e Innovazione “). Nel corso della riunione , sono state evidenziate le problematiche legate alla permanenza della popolazione nei paesi della Val Resia, con particolare riferimento al decremento demografico , all’isolamento dei sistemi di ricezione telematici , alla parcellizzazione fondaria, alla viabilita’ , al mantenimento delle scuole di base , all’assenza  di importanti insediamenti produttivi e al timore di veder scemare l’erogazione della benzina agevolata. A Strassoldo sono state poi espresse le perplessita’ correlate all’applicazione della legge di tutela della minoranza Resiana , in ambito comunale e regionale: ambiguita’ determinata da un sparuto gruppo minoritario che ha sancito l’appartenenza di RESIA all SLOVENITA’

giovedì 1 febbraio 2007

VANTAGGI E SVANTAGGI

ALL'ANONIMO CHE MI CHIEDE QUALE VANTAGGI O QUALI SVANTAGGI DICO :


Un popolo non guarda mai i vantaggi  che puo' portare una legge , ma dovrebbe seguire il cuore dell'amore verso la propia terra. in questo caso a RESIA  noi non abbiamo mai parlato sloveno ma bensi' parliamo una lingua slava anzi paleoslava che e' completamente diversa. Perche' devono imporci lo SLOVENO?  . Tra noi e loro ci vuole un traduttore, cosa vuoi che ce ne frega dei loro soldi. E poi TU mi finisci la lettera con un bel SBUHON quindi sei RESIANO e se si perche' non ti firmi? Sappi comunque che SBUHON  si usa quando uno va a nanna , e ha come significato la buonanotte e non come la vecchia amministrazione che la messo sul cartello al confine di RESIUTTA  questa parola come saluto  ( MANDI - ARRIVEDERCI ECC....)  .


Per quanto riguarda siti che ti possono dare delle notizie in merito ti posso consigliare  www.valresia.it  . 


tu resie sa romonu' po rosaiansche no po busche  =


a  resia si  parla      in    resiano     non in  sloveno



IL RESIANO DEVE ESSERE RICONOSCIUTA  COME MINORANZA LINGUISTICA