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domenica 16 novembre 2008

Cara gente della Val di Resia

Sono Francesca, vivo a Gorizia ed anch'io ho, per parte paterna, dei legami con questa piccola vallata, scrigno di una grande storia passata, memore tutt'ora di remote tradizioni rimaste invariate nel tempo e culla di tanti aneddoti molti dei quali, sconosciuti a più di qualche paesano.  Vi scrivo per raccontarvi una storia, una dolce storia, accaduta un pò di tempo fa, cui custodisco gelosamente nel mio cuore e non smetto un attimo di ricordare in tutta la sua dolcezza e semplicità, il protagonista di questa vicenda: un resiano come tutti voi, ed esattamente un abitante della località san giorgina.  L'avvenimento si svolse allo scoccare della seconda guerra mondiale, quando, appena ragazzo, ignorava ciò che sarebbe stato il suo destino e, spensierato, nonostante la povertà che regnava all'epoca, inseguiva le poche cose belle che la vita gli presentava: non concretezza, ma sogni e soprattutto sentimenti, e sono questi ultimi, che lo portarono a lasciare un segno della sua esistenza. l' Amore.


MARIA!


Non fu un semplice nome e nonostante fossero tante fanciulle a chiamarsi così, per lui esisteva solo una, quella Maria.


Non so immaginare come fosse ma sicuramente era bella, fresca e allegra, insomma per un certo periodo, essa fu la dea di questo ragazzo che iniziò a corteggiarla, intonandole una semplice ma influente melodia, una canzoncina che ramase nell'orecchio di chi la udì e che tutt'ora viene suonata e danzata in molti luoghi, canticchiata dai bambini, accennata con qualche passo dagli adulti, mentre io, ogni volta che la odo, non posso fare a meno di pensare: quella canzoncina è nata dal cuore di mio nonno Vittorio Micelli ed è intitolata "Lipa ma Mariza" dedicata prima che partisse per la guerra in Libia a quella Maria che non diventò mai sua moglie, poichè, dopo vent'anni trascorsi in Africa, al ritorno, mio nonno ebbe la fortuna di conoscere una donna ancora più bella e più buona, e per me, come sono certa per lui, quella, fu la Maria più importante della sua vita: Maria Barbarino Farinawa.Vittorio Micelli


                            Foto di Vittorio Micelli


.....Era nata come una canzoncina per corteggiare una paesana, ora è "l'inno" della Val di Resia, mentre Lassù sono sicura che mio nonno sorrida ogni qualvolta vengano intonate le note di "Lipa ma Mariza" (Bella mia Maria).


Francesca Micelli

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