ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

venerdì 26 febbraio 2010

SLAVIA Rappresentanza e comunità

Il Messaggero Veneto ha il grande merito di essere la voce di coloro che non hanno altri strumenti per fare sentire la loro opinione sulla delicata questione della tutela dell’identità delle popolazioni della fascia confinaria del Friuli orientale. In effetti, nonostante i cospicui contributi pubblici che riceve, la cosiddetta “stampa slovena” operante in provincia di Udine, invece di rappresentare tutte le opinioni presenti sul territorio, si limita a ripetere con ostinata testardaggine le superate teorie della “Osvobodilna Fronta” che considerava le Valli del Natisone, del Torre e la Val Resia come “nasa zemljia” e cioè “terra nostra”, a dispetto dell’evidente storica italianità nazionale di queste popolazioni.

MINORANZA NAZIONALE SLOVENA

Non lo dico io,ma bensì il Consigliere Regionale Igor Gabrovec della Lista  Pd-Slovenska skupnost , che in una interrogazione a Trieste  sulla mancanza di finanziamenti alle associazioni slovene evidenzia appunto la frase "Minoranza Nazionale Slovena".E badate bene che per Lui anche Noi Resiani siamo Sloveni.


Ecco il comunicato stampa:

Minoranze linguistiche: cartelli e riconoscimenti

Il nuovo console generale della repubblica di Slovenia a Trieste, signora Vlasta Valencic Pelikan, ha visitato recentemente la sedicente minoranza linguistica slovena delle valli di Resia, del Torre e del Natisone, definita minoranza “nazionale” slovena, cioè slovene le comunità linguistiche di antico insediamento da 14 secoli presenti in provincia di Udine, in realtà mai state slovene. È definizione forzata, provocatoria e inaccettabile perché non trova riscontro alcuno nella realtà storica e linguistica locale. Una definizione opportunista che denuncia ancora una volta la persistente e ingiustificata volontà annessionistica cominciata 90 anni fa dalla Jugoslavia nei confronti di un territorio e di popolazioni slavofone che notoriamente non si riconoscono nella minoranza slovena.

mercoledì 24 febbraio 2010

A proposito di Resia isola linguistica slava

In riferimento alla recente visita del nuovo console generale della Repubblica di Slovenia a Trieste, Vlasta Valencic Pelikan, fatta a Resia, alla comunità locale definita di “nazionale slovena”, è doveroso precisare, nel rispetto alla millenaria storia locale, che in realtà la comunità resiana di origine slava storicamente presente in quella valle non è di nazionalità slovena e comunque non si riconosce nella minoranza linguistica o nazionale slovena perché:

lunedì 22 febbraio 2010

RADIO SPAZIO 103

INTERVISTA AL SINDACO DI RESIA SERGIO CHINESE MOLTO INTERESSANTE, PECCATO CHE ALLA FINE NON HA AVUTO MODO DI REPLICARE.


Devo ringraziare una cara Amica che mi ha dato questa dritta. Si tratta di un dibattito radiofonico sulla questione Resiani = Sloveni del 19 febbraio 2010. E' un pò complicato trovare il Link esatto, poichè non è diretto, quindi seguite bene ciò che bisogna fare.


1) Cliccate questo LINK: http://s2ew.udine.chiesacattolica.it/pls/udine/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=37


2) Appena entrate nel sito Cliccate questo LINK : Gjal e Copasse 2pt


3)  A destra vi appaiono in blu, varie date, Cliccate questa ---> Gjal e Copasse - 2 Pte - 19 febbraio 2010


A questo punto, Buon ascolto

sabato 20 febbraio 2010

I DIRITTI DELLA POPOLAZIONE RESIANA

«La sostituzione dei cartelli bilingui in val Resia non è un atto fine a sé stesso, ma il frutto di una rivendicazione della popolazione Resiana». Parole del sindaco Sergio Chinese, che ha gradito poco le ingerenze della Slovenia nella questione, portata fin davanti ad un gruppo di lavoro del consiglio delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo. «Il Consiglio comunale di Resia – ha reso noto Chinese – si è espresso sulla sostituzione dei cartelli con la nuova grafia , ed è stata approvata una delibera che ha visto soltanto due voti contrari. Se un Consiglio cittadino non è libero di decidere sulle questioni del territorio che rappresenta, mi dicano gli altri cosa dovrebbe fare. Non dovranno mica decidere gli sloveni per Resia». Il sindaco ha ricordato come la sostituzione della grafia sui cartelli stradali sia avvenuta dopo l'analisi compiuta da un'apposita commissione di resiani: «Ho convocato associazioni culturali ed organismi interessati per costituire una Commissione incaricata di dare indicazioni sulla grafia ufficiale resiana. Alla fine è stata individuata una grafia da utilizzare negli atti pubblici e nella cartellonistica». La grafia è quella delineata dal professor Han Steenwijk nel volume “Ortografia resiana”. Una sostituzione, quella dei cartelli, che si è resa necessaria non soltanto per il deterioramento causato dalle intemperie, ma anche a causa dell’azione di alcuni vandali che li avevano imbrattati, rendendoli inservibili. «Chiediamo soltanto di essere lasciati in pace – ha concluso Chinese – facendo decidere ai resiani la lingua che vogliono parlare e che vogliono sia utilizzata sui cartelli. Tutto questo per continuare a trasmettere e mantenere la nostra peculiarità, senza interferenza filo slovene».


Tratto dal Messaggero Veneto di sabato 20 febbraio 2010

Il Resiano finisce alle Nazioni Unite

Resiano come variante della lingua slovena, oppure lingua slava con caratteristiche proprie? Una disputa che va avanti da anni e che ha portato, in questi mesi, alla modifica dei cartelli bilingui dei paesi. E proprio la grafia utilizzata, quella delineata dal professor Han Steenwijk, ha fatto storcere il naso alla componente slovena. Prima un’interrogazione da parte del consigliere regionale Igor Gabrovec, della Slovenka Skupnost,

mercoledì 17 febbraio 2010

Pdl: Novelli, proposta di legge per tutela natisoniano, Po-nasen e Resiano

E' stata depositata la proposta di legge d'iniziativa del Pdl dai consiglieri Roberto Novelli (primo firmatario), Alessandro Colautti e Franco Baritussio, in materia di tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio del Natisoniano, del Po-nasen, del Resiano e della loro specifica identità culturale e storica del Friuli Venezia Giulia.

Resia, tabelle bilingui denunciate all'Onu

PRATO DI RESIA (16 febbraio, ore 13) - La questione delle tabelle bilingui in Val Resia è finita davanti al gruppo di lavoro del consiglio delle Nazioni unite per i diritti dell’uomo, riunito nei giorni scorsi a Ginevra.

 

Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Sta, è stato il ministero degli Esteri sloveno a sollevare la questione nell’ambito dell’esame della situazione della minoranza slovena in Italia.


All’inizio di quest’anno la nuova amministrazione comunale di Resia ha provveduto a sostituire i vecchi cartelli stradali in resiano, scrivendo sui nuovi i nomi delle località in una grafia priva di qualsiasi fondamento scientifico, coniata con il proposito di allontanarla quanto più dalla grafia slovena. Secondo tutti i linguisti, infatti, il resiano è un dialetto della lingua slovena e la grafia ora ripudiata dal Comune era stata proposta dai professori Han Steenwijk dell’Università di Padova e Roberto Dapit dell’ateneo friulano, entrambi vere autorità nel campo della slavistica e profondi conoscitori della parlata resiana.


Nella sua relazione alla riunione del gruppo di lavoro Onu, la Slovenia ha richiamato l’attenzione su tutte le carenze a suo avviso dello Stato italiano e della Regione Friuli-Venezia Giulia nella tutela della minoranza Slovena. In primo piano è stata posta la questione del sostegno finanziario alle organizzazioni educative, culturali e sportive della comunità slovena in Italia. Lubiana ha evidenziato che lo stanziamento è fermo al livello di 18 anni fa e non è stato adeguato neanche al tasso d’inflazione annuale.
 

Denunciato anche il fatto che in provincia di Udine non sono visibili le trasmissioni televisive in lingua slovena prodotte dalle sede Rai di Trieste.
In chiave positiva il ministero degli Esteri sloveno ha sottolineato la buona condizione dei rapporti di partenariato tra Italia e Slovenia ai quali collaborano attivamente le minoranze slovena in Italia e italiana in Slovenia.
Tratto dal Portale Diocesano:


oppure:


martedì 16 febbraio 2010

E stato rinnovato il direttivo del gruppo folcloristico Val Resia

È stato rinnovato il direttivo del gruppo folcloristico “Val Resia”. Dopo un triennio di mandato, la presidente Pamela Pielich, la vice presidente Serena Di Lenardo e i componenti Alessandra Brida, Alessandra Chinese, Roberto Compassi, Fabio Di Lenardo e Valente Paolo con la segretaria Catia Quaglia, hanno presentato, durante l’assemblea annuale, una relazione sulle varie attività proposte e sui progetti portati a compimento. «Sono stati tre anni carichi di impegni ma anche ricchi di soddisfazioni – ha affermato Pielich –. Abbiamo lavorato davvero bene, partecipando a festival internazionali in Polonia, Russia, Spagna e Lituania, senza contare tutte le esibizioni in regione, in Italia e nella vicina Slovenia». Lasciano il direttivo Alessandra Brida e Roberto Compassi, mentre sono stati riconfermati Alessandra Chinese, Fabio Di Lenardo e Paolo Valente. Fanno il loro ingresso Monica Buttolo, Maurizio Di Lenardo e Patrizia Zanetti.


Tratto dal Messaggero Veneto di sabato 13 febbraio 2010  

mercoledì 10 febbraio 2010

FOIBE: 10 febbraio 2010 giorno del Ricordo

Alla fine della Seconda guerra mondiale, mentre tutta l'Italia, grazie all'esercito Anglo-Americano, veniva liberata dall'occupazione nazista, a Trieste e nell'Istria (sino ad allora territorio italiano) si è vissuto l'inizio di una tragedia: la "liberazione" avvenne ad opera dell'esercito comunista jugoslavo agli ordini del maresciallo Tito.

350.000 italiani abitanti dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia dovettero scappare ed abbandonare la loro terra, le case, il lavoro, gli amici e gli affetti incalzati dalle bande armate jugoslave. Decine di migliaia furono uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento titini. La loro colpa era di essere italiani e di non voler cadere sotto un regime comunista.
Trieste, dopo aver subito più di un mese di occupazione jugoslava, ancora oggi ricordati come "i quaranta giorni del terrore", visse per 9 anni sotto il controllo di un Governo Militare Alleato (americano ed inglese), in attesa che le diplomazie decidessero la sua sorte.


Solo nell'ottobre del 1954 l'Italia prese il pieno controllo di Trieste, lasciando l'Istria all'amministrazione jugoslava.
E solo nel 1975, con il Trattato di Osimo, l'Italia rinunciò definitivamente, e senza alcuna contropartita, ad ogni pretesa su parte dell'Istria, terra italiana sin da quando era provincia dell'Impero romano.


Il 10 febbraio è il giorno che l'Italia dedica alla memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe e dell'Esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati


Tratto dal sito http://www.leganazionale.it/

IDENTITA' E TUTELA VAL RESIA

12 DICEMBRE 2009 SERATA CULTURALE RESIANA  -seconda parte-


CLICCA E GUARDA IL VIDEO ------> http://www.youtube.com/watch?v=EeRl6_NQyuE

venerdì 5 febbraio 2010

VISITA DEL CONSOLE SLOVENO A RESIA

A proposito della visita del Console Sloveno a Resia, mi sono permesso di cercare notizie utili per capire lo scopo. Ebbene, ho cercato prevalentemente nei siti della vicina Repubblica di Slovenia, dove è più chiara la Politica attuale a favore degli Sloveni del Friuli V.G. Ho scelto questo articolo per farvi capire ciò che hanno in mente. La prima parte è tratta dal sito Sloveno  http://www.alpskival.net/11/o/2454 , mentre la seconda è la traduzione in Italiano che ho fatto tramite Google.

NESSUNA IDEOLOGIA

Vorrei rispondere alla lettera del signor Lupieri di Tolmezzo apparsa sul Messaggero Veneto di sabato 23 gennaio scorso. Il signor Lupieri ha ragione quando dice che tutti i resiani, dentro e fuori la valle, devono adoperarsi per far vivere Resia e le sue perle culturali e naturali, ma ha torto se pensa che chi si oppone all’attuale applicazione della legge sulle minoranze linguistiche abbia agito per pura ideologia. Non c’è alcuna ideologia dietro questa opposizione (semmai ve n’è da vendere come retaggio del passato dai suoi sostenitori in loco) e paradossalmente non è nemmeno più un problema linguistico. Per troppo tempo si è litigato sul significato scientifico della tanto abusata parola “dialetto” e nel nostro caso ha preso connotati più politici che culturali. Anche gli sloveni sanno che il resiano è una lingua diversa dalla loro (fanno addirittura trasmissioni sottotitolate sulla loro televisione nazionale),

giovedì 4 febbraio 2010

DICIAMO BASTA ALLE PRESE IN GIRO

Rispondo al sig. Nevio Madotto che, nella lettera apparsa sul Messaggero Veneto domenica 31 gennaio, mi attacca più sul piano personale che sulla questione della “minoranza slovena” a Resia, in merito alla quale gli avevo posto dei quesiti a cui non ha dato risposta.

mercoledì 3 febbraio 2010

RESIANI = SLOVENI? NO GRAZIE

Ho trovato questo articolo che penso Vi possa interessare. Dove si auspica l’insegnamento della lingua slovena nella scuola dell’obbligo in provincia di Udine, che, come purtroppo sappiamo, è previsto anche dalla legge di tutela.

lunedì 1 febbraio 2010

RESIA Vivere la valle

Con la presente rispondo alla lettera apparsa sul Messaggero Veneto, il 17 gennaio scorso, a firma della signora Alessandra Manzini di Pagnacco, che commentava l’articolo apparso, sempre sul quotidiano che gentilmente mi ospita, in data 5 gennaio, dove era trattata la vicenda della centralina sul torrente Resia. Con questa mia, vorrei poter chiarire alcune cose.

RESIA No alle altre tre centraline

Ora che sulla centralina che si vorrebbe attivare sul torrente Resia, in località “Ponte Rop”, è calata l’opposizione, oltreché dell’opinione pubblica e del Comitato contrario, anche del consiglio comunale di Resia, ne rimangono altre tre in progetto a Zamlin, Uccea e Resiutta. Il Resia è ancora un gioiello ecologico, che i pescatori, locali e foranei, ben conoscono e che a centraline funzionanti non sarà più lo stesso.