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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

venerdì 31 agosto 2012

Comunità Slovena: un rilevamento è indispensabile

Non avendo dei dati certi, ma solo dei numeri probabili e immaginabili, perché sfuggono a un controllo certo e accettabile, ci si chiede perché mai la Regione Fvg non propone un programma capace di indire un rilevamento referendario per accertare, una volta per tutte, che da quel rilevamento emerga un effettivo dato certo sul numero degli appartenenti alla comunità nazionale slovena, residenti oggi in Regione Friuli Venezia Giulia.
Sarebbe opportuno quindi computare questa appartenenza, non solo per distinguere l’effettivo numero di analogia con la minoranza nazionale slovena, ma anche per leggere la tangibile dichiarazione di appartenenza reale a tale minoranza. Il referendum è uno strumento per mezzo del quale si chiede al cittadino di fornire il proprio parere, quindi il proprio specifico oggetto, in questo caso la dichiarazione della propria appartenenza. La Costituzione italiana prevede numerosi tipi di referendum, l’articolo 123 comma 1, stabilisce che gli statuti regionali regolino l’esercizio del referendum su leggi e provvedimenti amministrativi della regione. Sarebbe quindi necessario indire questo tipo di referendum per avere finalmente dei dati certi per impostare al meglio un rapporto a favore di queste minoranze, chiarire di conseguenza chi effettivamente è minoranza dichiarata e non come oggi, quindi nella situazione attuale, che si vuol far passare per minoranza chi non è, non vuole e non si dichiara di esserlo. Visto che la Commissione per le nazionalità del Parlamento sloveno ha deciso di sollecitare il governo di Lubiana per la conta delle minoranze ungherese e italiana, uno studio, un sondaggio o un indagine purché emerga un dato certo degli appartenenti alla comunità nazionale italiana e ungherese, oggi residenti nella Repubblica di Slovenia, perché mai non lo potrebbe fare (quindi, noi) anche la Regione Fvg? Problemi? Non credo. Chiarezza? Effettivamente sì.
Franco Di Lenardo Turan

Tratto dal Messaggero Veneto del 27 agosto 2012

1 commento :

  1. Prendo lo spunto da questo articolo e dai giudizi espressi a tal proposito. Io penso che aver messo il quadrettino per esprimere un giudizio: ottimo, sufficiente o pessimo, sia come giocare a totocalcio (1 – X – 2), solo che in questo caso, si mette solo una crocetta nello spazio senza esprimere alcun evidente giudizio. La mano c’è ma non si vede, quindi è come gettare un sasso e ritirare subito questa mano. La reazione, la motivazione, le proprie ragioni, il proprio giudizio, il perché si ed il perché no, questo si deve fare e non come quello che si esprime con una crocetta solo perché facendo in questo modo non ha il coraggio delle proprie opinioni e del proprio giudizio. Finora ci sono stati 13 giudizi di pessimo e quattro di ottimo senza un perché e senza un per come. Così non è un comportamento positivo per ricavare un giudizio dello scritto, sia esso positivo o negativo. La motivazione va comunque e sempre espressa, senza nessuna pausa ed incertezza, o si è sinceri e chiari altrimenti si manifesta un’azione falsa ed oscura. Comunque il rilevamento referendario andrebbe fatto dal quale finalmente emerga, chiaro e cristallino, il numero delle persone che si dichiarano, senza sfumature, appartenenti alla comunità nazionale slovena, non solo per interessi, ma per indiscutibile fede e convinzione.

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