ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

mercoledì 17 ottobre 2012

Un freno all’emigrazione


Nessuno scopre l’acqua calda, se questa non viene prima riscaldata. Certo che esiste una realtà linguistica diversa tra quella presente a Trieste e Gorizia e quella che viene parlata nella Slavia Friulana e in Val di Resia, questo lo sappiamo da sempre. Non occorre scomodare, come si fa da un po’ di tempo a questa parte, studiosi, predicatori, perché i Natisoniani, i Torriani ed i Resiani, sanno chi sono e che cosa vogliono essere. Vogliono la loro identità secolare, la loro indipendenza linguistica e non desiderano essere tutelati da nessuna legge che richiami la loro dipendenza slovenista.

Per il momento non si avverte alcuna polveriera (la polveriera è una struttura o un fabbricato per la custodia di materiale esplosivo), per meglio dire clima di tensione surriscaldato, nella slavia friulana, ma più di qualche malcontento, questo si.
Per frenare, oggi, l’emigrazione, quando ormai buona parte della popolazione, in tempi passati, ha preso già la strada per lidi lontani, bisogna incentivare il lavoro e con il lavoro cospicui investimenti produttivi mirati in quei settori più confacenti alla realtà locale.
Qui vogliamo dare vita ad una situazione cercando di prendere esempi di altre realtà che non sono adeguati con la realtà della Slavia Friulana e della Val di Resia.
Vogliano estendere il bilinguismo sulla falsariga o sull’esempio della provincia autonoma di Bolzano, non già come Regione Trentino Alto Adige. Infatti in quella regione ci sono due provincie autonome: Trento e Bolzano.
Per rendere l’idea concreta e per analizzare effettivamente la realtà di quella regione, espongo in sintesi quella situazione.
Nella provincia di Trento non esiste il bilinguismo se non in tre piccole zone, come ho già specificato in altro intervento:
- Comuni ladini della Val di Fassa,– isola linguistica ladina dolomitica;
- Comuni della Valle dei Mocheni – isola linguistica germanofona di origine medievale ;
- Comune di Luserna – isola linguistica cimbra.
Nella provincia di Bolzano esiste una legge di tutela per il tedesco, il ladino e l’italiano.
Oltre due terzi degli abitanti, 69,15%, sono di madre lingue tedesca, il 4,37% di madre lingua ladina dolomitica, il restante 26,48% di madre lingua italiana.
Alla provincia di Bolzano, massima espressione di tutela delle minoranze etniche nell’ambito dello Stato Italiano, rientra, o si trattiene, il 90% del reddito prodotto nell’ambito provinciale, il resto viene versato allo Stato Italiano.
Nella regione Friuli Venezia Giulia ci sono quattro provincie: Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia.
Su circa 1.300.000 abitanti nella regione, ripartiti, per eccesso e per difetto:
Trieste: 250.000 – Udine: 570.000 – Pordenone: 330.000 – Gorizia: 150.000
L’orientamento della popolazione della regione, per quanto riguarda le lingue parlate, in più o in meno, è la seguente:
Italiano 60,40% - Friulano 35% - Sloveno 4% - Tedesco 0,5% - altre lingue 0,5%
Suddivisi per provincia:
Trieste:
Italiano 91% - Friulano 1,7% – Sloveno 7,1% - Altre lingue 0,5%
Udine:
Italiano 21,7% - Friulano 73,7% – Sloveno 2,5% - Altre lingue 2%
Pordenone:
Italiano 58,7% - Friulano 38.8% – Sloveno 5,2% - Altre lingue 2%
Gorizia:
Italiano 70,3% - Friulano 24% – Sloveno 5,2% - Altre lingue 0,5%
Norme a favore delle popolazioni di lingua slovena delle province di Trieste e Gorizia e di quelle di origine slava di Udine, non prevedono e non sono previste, a tutela di queste minoranze etniche, le stesse agevolazioni che vengono attribuite alla provincia autonoma di Bolzano.
Proviamo a concepire una legge a tutela che consideri una tale agevolazione, allora si potrebbe cominciare ad fantasticare un valore immaginario.
Ma per questa ipotesi sorge un forte sospetto, pur con una proposta così alettante, i Natisoniani, i Torriani ed i Resiani accetterebbero e gradirebbero tale baratteria? Qui  nascerebbe una forte incertezza ed una notevole perplessità. Proviamo invece ad impegnare risorse in quelle zone con investimenti aziendali soprattutto nel settore turistico e che diano un freno sostanziale ed efficace all’emigrazione, evitando intrighi politici e finalità linguistiche.

Franco Tosoni

Nessun commento :

Posta un commento