ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

domenica 22 febbraio 2015

B-24J 42-51778: DEDICATO A TOMMASO


Sito riguardante il tragico episodio verificatosi  nell'ottobre 1944 in Val Resia.

Clicca qui: B-24J 42-51778


Grazie al Resiano che mi ha informato della nascita di questo sito,che dedico completamente a Tommaso Zuzzi.

domenica 15 febbraio 2015

CONSIDERAZIONI E VALUTAZIONI DELLA MUSICA E DELLA DANZA RESIANE

Nel prendere in considerazione gli apprezzamenti e le valutazioni fatte da alcuni personaggi in tempi passati, ed in quelli attuali, pongo alla cortese attenzione quanto hanno valutato e scritto: i concetti, le osservazioni e le loro impressioni:
1) La Vita in Friuli
Valentino Ostermann, nel suo libro “La Vita in Friuli”, pubblicato nel 1894, così descrive la danza resiana: “Le feste da ballo cittadine odierne sono, su per giù, quelle di tutto il mondo. Nei villaggi si mantiene ancora del valzer e della polca, con l’intermezzo di qualche rara mazurca. Anticamente si ballava la Furlane, la Stiche, laMonfrine, la Ziguzaine o Stàjare (ossia “stiriana”), la Sclave, la Roseane (ossia “resiana”) e il ballo che in tedesco si chiama der Neubayrische; ma eccezione fatta della Sclave e della Stàjare, e a Resia del ballo nazionale, tutti questi balli sono caduti in disuso La Roseane è forse la danza più caratteristica di tutte. La musica è una strana nenia in tono minore a tempo di galoppo, suonata ordinatamente da due violini ed un contrabbasso. I due ballerini giocano di piedi senza toccarsi mai. La donna tiene tra le mani un fazzoletto, l’uomo, a sua volta, afferra  le estremità anteriori della giacca o della giubba; ogni qual tratto prendono la rincorsa, si passano vicino curvandosi, quasi volessero scambiarsi un inchino, un complimento, e tornano alle due estremità dell’agone a giocare di piedi, per ripassare poco dopo al lato opposto. A Resia, il giorno della sagra, e in occasione di matrimoni, ho veduto ballare sulla strada, senza tavolato, purché non vi sia ghiaia o il selciato non sia troppo sconnesso, ogni spazio è buono per ballare la Roseane. Il freddo soltanto obbliga d’inverno a ballare nelle case.”



2) O SIAMO TUTTI SLOVENI O TUTTI RESIANI!