ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

giovedì 4 agosto 2016

ORA SI INVENTANO GLI "ALPINI SLAVI".

Su Dom Slovit del 29 luglio 2016 dal titolo legami tra resiani e carinziani a firma R.U. ho trovato un interessante articolo che mi ha fatto sganasciare dalle risate.

Articolo tratto dal Dom/SLOVIT del 29 luglio 2016

Mercoledì 10 agosto, nell’ambito della tradizionale escursione notturna sul percorsoTa lipa Pot, dalle ore 17.00 a Stolvizza/Solbica (ritrovo in Piazza dell’Arrotino) si potrà partecipare a un’escursione per le vie del paese, guidata da Sandro Quaglia, con rievocazione storica e animazione sull’insediamento in Val Resia degli slavi alpini, antenati di tutti gli attuali sloveni.

L’insediamento di Resia, infatti, come storicamente accertato, è da inquadrare nell’ambito della colonizzazione slava della Val Canale, del Canal del Ferro e dell’alta valle dell’Isonzo. Tutti questi territori furono lasciati liberi dai Longobardi, – quando questi si stabilirono definitivamente nella pianura friulana. Vi sono molti indizi, desunti da dati storici e linguistici, in base ai quali si può ricostruire una stretta relazione tra i resiani e gli sloveni carinziani. Uno stadio antico della fonologia resiana corrisponde, infatti, a quello dei dialetti sloveni parlati anche in Valcanale. Ciò induce a supporre che l’insediamento di Resia sia avvenuto tramite l’ampia apertura della valle presso Resiutta. Il greto del torrente Resia, piuttosto largo fino all’altezza di San Giorgio/Bila, sembra rappresentare la via d’accesso scelta dai primi coloni scesi dal Canal del Ferro. A testimonianza di questa colonizzazione dell’intera area orientale, abbiamo a disposizione i numerosi toponimi slavi o sloveni disseminati nelle valli di Raccolana e Dogna e nel Canal del Ferro. Forti indizi fanno pensare che la colonizzazione sia stato un processo di alcuni secoli.
Gli slavi, che praticavano la pastorizia e l’agricoltura, al loro arrivo ricavarono prati e campi tagliando alberi e bonificando terreni. Costruirono le prime abitazioni della valle con tronchi d’albero tra i boschi, accanto ai principali corsi d’acqua affluenti del torrente principale. Erano anche apicoltori, cacciatori e pescatori.
Dopo questa prima parte della manifestazione, alle 19.30 nel paese si partirà per la camminata notturna con festa sotto le stelle al centro naturalistico «La casa resiana», con cena medievale, musica e balli resiani. Dalle 22.30 si rientrerà a Stolvizza (iscrizione tutto compreso: € 15,00 – prenotazione obbligatoria al numero 360960179). R.U.

Risposta:

Da dove vogliamo cominciare?
L’estensore dell’articolo non conosce la differenza tra slavo e sloveno, è un po’ confusionario. 
Mi piace la rievocazione storica dell’insediamento in Val Resia degli slavi alpini, antenati di tutti gli attuali sloveni. O sono slavi e sono sloveni, decidersi.
Gli slavi alpini salirono da Sella Nevea sino al rifugio Gilberti con la funivia e dopo essersi rifocillati si recarono a Stolvizza dove in onore ad essi si fa la rievocazione storica e animazione dell’insediamento.
Domanda: ma gli alpini arrivati erano slavi o sloveni? Se erano slavi come scritto non erano sloveni. Quindi abbiamo gli alpini slavi giunti da Sella Nevea ed i bersaglieri dall’ampia apertura della Valle, da Resiutta. E la fanteria,  regina delle battaglie? Probabilmente lanciata con i paracadute dalle fortezze volanti unitamente alle salmerie, ai muli. Vi sono molti indizi storici che sia avvenuto questo perché  i territori, lasciati liberi da Longobardi perché paurosi degli slavi alpini e tutto l’ambaradan sopra descritto. Poi si parla dottorescamente, della lingua, toponomastica e testimonianza della colonizzazione dei numerosi toponimi slavi o sloveni. Ecco, qui casca l’asino, o sono slavi o sloveni. 
Non possono essere riminiscenza dei nomi Longobardi che erano fuggiti dalla paura degli alpini slavi? Nell’articolo si dice che gli slavi praticavano la pastorizia, l’agricoltura, fecero un sacco di lavori. L’autore presente all’epoca non sa distinguere se erano slavi o sloveni. La differenza tra le due cose è notevole. Probabilmente alcuni erano slavi e gli altri facevano parte degli sloveni residenti in italia già nel VI – VII secolo. Ancora una curiosità sugli slavi alpini, precursori di tutti gli eserciti moderni, furono essi che si recarono a dare nome al Cervino e poi tornarono indietro soddisfatti? Si legge nell’articolo che dagli indizi desunti da dati storici (?) e linguistici (?) in base ai quali si può ricostruire una stretta relazione tra i resiani e gli sloveni carinziani e di conseguenza dei dialetti sloveni parlati nella Valcanale. In base ai dialetti sloveni parlati nella Valcanale, e non più carinziani, l’autore è indotto a supporre che l’insediamento di Resia sia avvenuto tramite l’ampia apertura della Valle presso Resiutta. Vedi la forza dei dialetti? A proposito, gli Alpini in Italia furono fondati il 15.10.1872 certamente in ritardo sugli slavi alpini. A proposito, i Romani, i Greci e gli  Arabi, hanno lasciato in giro per il  mondo monumenti ed altro e non hanno mai rivendicato la lingua a nessuno, solo gli sloveni che non hanno mai avuto niente rivendicano ciò che non hanno mai posseduto.
Non si può certamente parlare della lingua Resiana con chi non conosce la differenza tra il significato di slavo e sloveno., pur essendo slavi entrambi.
Il 10 agosto 2016 vi sarà in Stolvizza la rievocazione dell’arrivo degli slavi alpini fondatori e animazione, andate a vedere la faccia di chi vuole prendere per il naso ed alle 18 dello stesso giorno andate a Prato in Municipio dove si parlerà di cose serie.

15 commenti :

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. Tutto serve per attirare l’attenzione, ma quante bugie si raccontano percorrendo il sentiero chiamato, forse impropriamente, “Ta lipa pot”? e oggi, stranamente, c’è ancora qualcuno che ci crede, o fa finta di credere, pur di assecondare il narratore o spalmatore di quelle storielle. L’ultima, in ordine di tempo, è quella relativa che racconta la storia sull’insediamento in Val Resia degli slavi alpini, antenati di tutti gli attuali sloveni. Se con tal pensiero si è risvegliato pure Andrea, (a proposito Andrea, dove eri tutto questo tempo? Un brutto pensiero, ti davano per disperso.), questo vuol dire che tale notizia è veramente una bomba. Se poi questa notizia è stata confezionata e divulgata da Sandro Quaglia, lo stesso che a suo tempo aveva scritto di quei 70 mila turisti in visita a Resia, in un articolo pubblicato su il settimanale DOM, in data 29 maggio 2012, con il titolo, Sloveni motore del turismo a Resia, di cui riporto alcuni stralci: “…inizialmente attivato e promosso dall’Unione circoli culturali sloveni/Zveza slovenskih kulturnih Druœtev e dalla Pro loco Val Resia, poi gestito dal Parco naturale delle Prealpi Giulie ed oggi dall’Associazione culturale museo della gente della Val Resia ha fatto arrivare complessivamente a Resia circa 70.000 visitatori.
    Nel 2011 i turisti sloveni che hanno visitato Resia, per le sue peculiarità culturali, ma soprattutto per il dialetto sloveno che vi si parla sono stati circa 6.000.
    Il movimento turistico sloveno è oggi il più importante per la Val Resia e produce un’ interessante indotto economico in quasi tutti i mesi dell’anno. Ne beneficiano soprattutto la ricettività ma anche gli spazi aperti al pubblico, come musei e centri visite.
    È proprio l’elemento lingua ad interessare maggiormente i visitatori sloveni che sono alla ricerca costante delle pubblicazioni in dialetto, dei Cd di musica e canti tradizionali, di vario materiale che descriva la cultura resiana. Questo, per lo più, per una questione di conoscenza. Il dialetto sloveno della Val Resia è ancora quotidianamente parlato ed è per tutti i resiani una ricchezza e come vediamo anche un’attrazione turistica.”

    Allora vuol dire che siamo proprio alla completa messa in scena di una commedia comica, un teatrino che persino Andrea ha contribuito e partecipato alla sua messa in ridicolo. E cito un’altra storiella, questa volta scritta nell’ultimo articolo di Sandro Quaglia, a proposito degli alpini slavi: “Ciò induce a supporre che l’insediamento di Resia sia avvenuto tramite l’ampia apertura della valle presso Resiutta. Il greto del torrente Resia, piuttosto largo fino all’altezza di San Giorgio/Bila, sembra rappresentare la via d’accesso scelta dai primi coloni scesi dal Canal del Ferro.” Ma non era stato scritto e teorizzato, teoria slovena per confermare la loro opinione o la loro credenza, tesi molto astratta, che l’insediamento è avvenuto da est, cioè dalla parte di Uccea, percorrendo proprio questa valle per scendere poi nella Val Resia ed insediarsi? Evidentemente qui c’è qualcosa che non quadra, come la storiella degli alpini slavi, che poi diventano alpini sloveni e, in una fase successiva, alpini resiani. Chiaro! Credo di no, almeno fino alla prossima storiella ridicola da raccontare lungo il sentiero stolvizzano, “Ta lipa pot”.

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  4. Il redivivo cancellature Andrea si è accorto che i Resiani sono slavi,spero se ne ricordi per l'avvenire. Sono slavi, ma non sloveni. Il pensiero contorto di Andrea ""gli slavi sono slavi nonostante si pensi siano slavi,che inglobano gli sloveni,ecc."" Tutti i popoli slavi hanno una Nazione che si chiama con un nome e che non ingloba nessuno. Solo gli sloveni vogliono inglobare i Resiani, i Carinziani e altri lungo la fascia di confine. ""Proferire slavo alpino o sloveno cambia molto???""" Certo che cambia molto perché è un falso storico. Ancora non conosce la differenza tra slavo e sloveno, si applichi e noterà la differenza. Questo sin che è umorismo e follia. L'articolo spiega che gli slavi alpini furono i precursori dei fondatori sloveni. Questo fa sganasciare delle risate. Se fossero esistiti gli slavi alpini, questi non sarebbero stati sloveni perché la slovenia non esisteva. La nazione slovena è nata un bel po' di tempo dopo quando le tribù giunte dai Carpazi occuparono la Carniola dando vita successivamente alla nazione slovena. Ma i Resiani erano qui giunti 100 anni prima e provenienti dal Caucaso. Nei Carpazi non esistevano gli sloveni e non potevano certamente inviare loro emissari. Ogni tribù stava per conto proprio non essendo unite tra loro ed erano dislocate in 1500 km. Chissà dove erano collocati quelli che diedero nome alla slovenia e chissà da dove arrivavano coloro che hanno occupato i confini con la slovenia. Esclusi i Resiani giunti dal Caucaso. Le tribù provenienti dai carpazi non avevano alcuna egemonia nei confronti delle altre tribù,ognuno per se e Dio con tutti. Parlavano tra loro una lingua che era simile alle altre tanto da potersi capire. Più o meno parlavano una specie di croato tanto è vero che dal 1944 al 1991 nella slovenia, ai sensi della costituzione il croato era la lingua ufficiale con scrittura latina. Corsi e ricorsi storici. Gli altri che componevano le Repubblica Federativa sapevano con chi avevano a che fare. Questo alla faccia dei Resiani ed a coloro che confinano con la slovenia che sono ritenuti dialetti sloveni, ma quale dialetto: sloveno o croato? Non ho trovato l'ampia apertura a Resia da dove sarebbero entrati,ma forse più che alpini slavi avrebbero avuto bisogno di sommozzatori slavi e palombari slavi. Quindi niente alpini,dove sono finiti? solo nella rievocazione? Sempre l'articolo parla di slavi e sloveni. Se erano slavi non erano sloveni,decidersi di dire di che nazionalità erano gli slavi,sicuramente non sloveni. Qualcuno ha voluto prendere in giro la storia non rendendosi conto di essere ridicolo e comico. Lei dice a Franco Tosoni di informarsi per le vicende storiche delle Alpi orientali. Si informi lei che le persone che abitano in montagna, tipo l'Himalaya che lei cita, non si chiamano alpini, ma si chiamano montanari. Venivano chiamati Alpini i giovani di leva che entravano a far parte di un Corpo militare pur essendo essi nativi della pianura. Stando al suo dire, le donne che abitano la montagna si dovrebbero chiamare Alpine? Lei parla di ondate migratorie slave ed i toponimi slavi sono cosparsi su tutto l'arco alpino. Intanto si parla di slavi e non di sloveni e poi, stando all'articolo i longobardi avevano abbandonato i luoghi montani per la pianura, lasciando sicuramente i toponimi che successivamente sono stati modificati nelle diverse lingue slave. Per finire vorrei ricordare ad Andrea che per i Resiani non si dice ja sen den Resjen ma ja sen den Rosoien (non ho per la scrittura Resiana) come proclamato da secoli. Alla faccia dei ti buske. A proposito, è stato autorizzato a scrivere? cancellerà a breve?

    RispondiElimina
  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi piace molto che lei mi ricordi che blatero una marea di fatti e accadimenti che non sussistono, è vero, il capocomico ha inventato gli alpini slavi,ma non sloveni. Leggere l'articolo scritto chiaro. Io non sostengo niente, è lei il libero pensatore. Ma ha pensieri in libera uscita sconclusionati, che solo lei capisce. Mi piace quella dei popoli mitteleuropei che ben sanno respingere le barbarie, ecc. Ce l'ha nel diario? Preciso, io non sono filo italiano, SONO italiano e prima di essere italiano sono quello che lei indica come anti. Non so se conosce il significato di anti. Io so che chi si dichiara della minoranza slovena non può dire di essere anche Resiano, non è concesso dalla terminologia dell'accettazione supina della minoranza con completo asservimento alla stessa, tanto da essere e di far parte della comunità nazionale slovena, senza diritto alla nazionalità che rimane quelli aborrita italiana. Quindi per coerenza rinunciare alla parola Resiano. Per far parte della cosiddetta minoranza slovena basta dichiararsi, come andare dal pizzicagnolo e chiedere un etto di prosciutto. Ma dichiararsi non è essere, troppo facile. Per meglio conoscere e giudicare la minoranza slovena è interessante un articolo su Slovit datato 15.7.2016 a firma Riccardo Ruttar, c he non conosce, che dice """""non è un limite, ma un'opportunità che va sfruttata. ESSERE, DIRSI,AFFERMARSI sloveni,finalmente, potrebbe ani he diventare un formidabile strumento di difesa delle nostre comunità intere, SLOVENE o MENO che siano. Fare ancora polemiche su questioni identitarie fuorvianti sarebbe un danno per tutti. Ne vale la pena?""""" Anche qui è chiaro che basta dichiararsi e non essere sloveni come le comunità slovene o meno. E' serio tutto questo? Fatto e accadimenti che non sussistono? E' lei che blatera e parla di cose che non esistono se non nella mente di qualche comico. Non posso dire a lei se la lettura le è piaciuta perché lei non è sloveno, non è italiano e non è Resiano, è solo uno che per interesse si chiara quello che non è. Saluti

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
  6. Il professore che professa,male, le idee degli altri, non le proprie, perché non ne ha. Quando si legge una cosa bisogna anche capirla e non inventare,come gli alpini slavi. Dove ha letto che io farei appartenere la lingua Resiana a quella italiana. Non sa leggere,torni a scuola e impari l'abbecedario ed impari il significato delle parole. Dice che il Resiano è di lingua protestava o palesava e l'italiano deriva dal latino. Questo lei lo ricorda a se stesso perché non in grado di sapere gli scritti che legge. Lei parla di cipolle e del vesuvio, cose che sicuramente conosce benissimo,quindi deduco che lei abbia parenti o sia originario di quei luoghi, oppure si reca in qualche pizzeria dove trattano delle cose di cui lei parla. Nelle difficoltà tutti fanno dei distinguo, non sono interessati e da sempre estranei ad ogni forma di minoranza slovena finanziata. Va a finire che gli sloveni diventano orfani. Se si è dichiarato sloveno fa parte della comunità nazionale slovena, quindi ha rinunciato ad essere Resiano e vorrei sapere perché si interessa dei Resiani che nulla hanno a che fare con lei? Non si può stare con il piede in due scarpe. Lei non contribuisce alla causa Resiana perché oltre ad inventare gli alpini slavi, non sloveni, avete inventato parole inesistenti nella lingua Resiana. Io non ho incasellato nessuno, è lei che caro cattivo maestro, che incasella i Resiani non sloveni. Mi dice che disconosco le realtà del Tarvisiano, del carso e altre realtà simili al Resiano. Io non sono filo sloveno e non mi interesso delle cose che riguardano altri e che possono pensare diversamente dai Resiani. Siete voi filo e sloveni che andate a rompere chi vuole farsi i fatti propri. Io non ho il paraocchi, lei ce l'ha. Io vedo al di là del canin, diversamente da lei, e vedo che vorrebbero sottometterci. Non è l'italiano che seppellisce l'italiano perché gli italiani non si sono mai sognati di vietare il Resiano, sono i suoi sodali sloveni che vorrebbero seppellire il Resiano facendoci adottare la lingua c he parlano loro, ma quale, lo sloveno o il croato? Il Resiano è stato insegnato per molti anni come lingua nell'università più antica europea, il Resiano e non lo sloveno. Lei cita una recente indagine slovena, pensavo la facessero anni indietro, genoma di forte componente caucasica e del medio oriente. Ma non era lei a confutare le tesi turaniche? Non ricorda più? dove sono andate le sue letture? Lei si è reso conto perché i Resiani hanno un genoma unico nel mondo che non assomiglierà mai agli sloveni? Con le sue letture ancora non c'è arrivato? il perché è lapalissiano. Ma invece di dire a Franco Tosoni di informarsi si informi lei e veda di capire quello che legge. Lei fa giri di parole e lo dica tranquillamente che non ha onestà intellettuale.

    RispondiElimina
  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lei è sicuro al 100% di essere sloveno? I suoi antenati potrebbero essere emigrati in villeggiature per secoli a Resia quando la Caniola fu invasa dalla tribù che successivamente fu chiamata slovenia? Potrebbe essere dunque un Carniolino che niente avrebbe a che fare con lo sloveno. Ci ha mai pensato? La sua convinzione basata sulla genetica linguistica prevederebbe il controllo del dna e della lingua considerato che la tribù slovena si è assimilata al Carniolino modificando il proprio linguaggio nel 1800. Di recente però ha ripreso il linguaggio croato per tornare successivamente allo sloveno. Tanti cambiamenti. Mio sono tranquillizzato subito nel sapere che il tempo le darà ragione. Io non sono convinto di niente perché, a suo dire, non ho l'acutezza di collegare gli argomenti. Però vedo bene oltre il canin. I Resiani sono Resiani, gli sloveni non so cosa sono per i troppi cambiamenti che hanno fatto. Punto e fine della trasmissione perché non ho tempo da perdere con chi fa l'oracolo e sa già l'avvenire. La invito a ricercare se sloveno o Carniolino. Auguri.

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
  8. Quindi Sig. Andrea,tra un pó ci dirá che anche i friulani sono sloveni?Tornando al discorso dei resiani,stando alla sua logica ,tutte le popolazioni slave confinanti con lo stato sloveno dovrebbero essere slovene?Io pur non vivendo in quelle zone,ho avuto una nonna slovena,di Salcano e mi raccontava sempre di come non capisse quasi niente quando parlava con i resiani e poco quando parlava con persone della valle del Natisone.Gli sloveni hanno un dna simile tra loro e simile per esempio a quello dei croati,ma non c'é nessuna similitudine con il dna dei resiani ed anche se adesso si tende a nascondere le analisi scientifiche per assimilare i resiani agli sloveni,la veritá non puó essere cancellata.E sia ben chiaro,io non ho nessun interesse in questa vicenda,in quelle valli ci vado come turista e ho amici e parenti sloveni.

    RispondiElimina
  9. Capito Andrea, prendi, incassa, incarta, intasca e porta a casa. Buon Natale.

    RispondiElimina