ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

martedì 22 novembre 2016

SLAVIA: Un unico popolo e un'unica lingua, alle origini degli slavi

Da dove vengono gli slavi? Quale fu il loro spazio originario? Sono interrogativi senza risposta. Sappiamo che appartengono al grande ceppo indoeuropeo, e sappiamo che giunsero alle porte d’Europa tra il secondo e il terzo secolo dopo Cristo. Cosa fu di loro prima di allora lo si può a malapena dedurre dai ritrovamenti archeologici che ne mostrano la progressiva “iranizzazione” (non pensate all’odierno Iran, che pure non sarebbe così sbagliato, ma a sarmati, sciti, alani, popolazioni indoeuropee – come gli iraniani di oggi – che occuparono l’area della moderna Persia). Dalle popolazioni iraniche apprenderanno anzitutto la coltivazione della terra e la cremazione dei morti, tratti salienti della cultura slava fino alla conversione al Cristianesimo avvenuta, più o meno, intorno all’anno Mille.

sabato 19 novembre 2016

Ka romonïjo tu-w Reziji COSA PARLANO A RESIA

Ricevo e volentieri pubblico
Articolo a Firma di Franco Tosoni

Con enorme soddisfazione per gli organizzatori, visti i numerosi partecipanti, mercoledì 10 agosto a Stolvizza/Solbica si sono trattati temi storici, linguistici e culturali riguardanti la Val Resia. In particolare è stato affrontato il periodo dell’insediamento nelle nostre vallate dei longobardi prima, con l’animazione del gruppo di rievocazione storica «La fara» e degli slavi alpini poi, a cura del circolo culturale resiano «Rozajanski dum» e del «Museo della Gente della Val Resia». Leggendo però un commento all’iniziativa, pubblicato sul sito valresia-resije.blogspot.it e titolato: «Ora si inventano gli alpini slavi» mi corre l’obbligo morale di riportare alcune fonti letterarie, purtroppo solo in lingua italiana perché quelle in sloveno o tedesco per alcuni sarebbero troppo difficili da capire o ritenute di parte.

19 novembre 2006 - 2016 Dieci anni insieme a Difesa della Nostra Identità

Sono passati dieci anni da quando alcuni Resiani si riunirono per la prima volta per discutere il da farsi dinanzi alla imposizione di una Legge, che identifica il popolo Resiano come Sloveno.
Siamo qui,ancora, oggi e non molleremo.
Lotteremo fino a quando il Popolo Resiano potrà riprendersi la propria terra e potrà essere "Padrone"a casa Propria.
Molti di Voi hanno aderito,partecipato,condiviso e magari criticato, le Nostre Iniziative.
Ma in questi anni abbiamo lottato e ottenuto.
Al compimento del decimo anno di ITVR - Identità e Tutela Val Resia - , vi informeremo di tutto ciò che abbiamo ottenuto in tutti questi anni.
Nel frattempo vi visualizzo il primo articolo apparso su questo Blog,che riguardava proprio quell'incontro.
Il sito nel 2006 faceva parte della piattaforma Splinder.

ARTICOLO: NOVEMBRE 2006:

DOMENICA 19 NOVEMBRE SI E' SVOLTA , IN LOCALITA' STAZIONE CARNIA, UNA RIUNIONE TRA ALCUNI RESIANI PROVENIENTI DA VARIE ZONE DEL FRIULI, PER DISCUTERE DELLA POSSIBILITA' DI COSTITUIRE UN COMITATO PRO VAL RESIA, PER LA VALORIZZAZIONE DELLA IDENTITA' CULTURALE DEL NOSTRO POPOLO  .  
ALLA CONCLUSIONE CI SI E' RESI CONTO DELLA FATTIBILITA', E QUINDI A BREVE SARA' STILATO UN STATUTO PER LA COSTITUZIONE .  
A BREVE DAREMO ULTERIORI NOTIZIE. 
RESIA RESIANA


martedì 15 novembre 2016

3^ Lettera al sindaco di Resia

Ricevo e volentieri pubblico

Lettera a cura di a.ZC.bm

Egregio Sindaco di Resia,,
faccio seguito alla mia precedente pubblicata il 14.10.2016 e mi riferisco sempre al suo post del 3.8.2016 in risposta ad uno che si era lamentato della tenuta delle strade, lei cosi rispondeva…..oggi…..alle 17…..avresti dovuto fermarti dopo averti pivettato, ti avrei spiegato tutto, senza alcuna remora ed efficacia, efficienza e responsabilità……a me piace chiarire le cose con le persone che vogliono intendere e che accettano di mettersi in discussione. Affidarsi a proclami su FB non sempre è costruttivo……. Parole al vento.
A seguito della 2^ lettera, tale Franco Calligaris, penso per prendere le sue difese, scrive “”come sempre si critica ma non si mette la faccia. Il bello dell’anonimato è chiedere trasparenza rimanendo nell’ombra.””

lunedì 7 novembre 2016

IL CALVARIO REDENTO

Ricevo e volentieri pubblico.
Articolo di Franco Tosoni

Con la cerimonia che si è tenuta oggi, sabato 05 novembre 2016, con inizio alle ore 10.30, prima nella chiesetta del calvario, con la Santa Messa, seguita poi dai discorsi evocativi dalle varie autorità convenute, si è celebrata così l’inaugurazione, per il suo riposizionamento, di una lapide commemorativa dei soldati caduti durante la Grande Guerra in Val Resia

Con questa cerimonia si è provveduto, in parte,  a risanare quella ferita mortale che si era prodotta negli anni '80, rimuovendo totalmente, monumento e testimonianze spogliandolo di tutte quelle dimostrazioni eroiche che avevano reso pubblico gli eroici fatti a difesa della nostra Patria e della nostra terra resiana, quel cimitero militare che era  stato  testimonianza del valore e del sangue versato in questa guerra dimenticata della Val Resia, spazzato via senza avvertire nessun dolore e rimorso nei confronti di chi aveva, con tanto coraggio, versato il proprio sangue a difesa dei propri valori, ma che aveva forse soltanto la colpa di aver occupato un’area che non gli competeva.
Grazie all’interesamento di alcune persone, che hanno voluto recuperare questo significato storico, che si rispecchia in quella lapide commemorativa, se noi oggi possiamo nuovamente tornare a rivedere e rivivere quei ricordi, prima rimossi dal cimitero militare e poi buttati alle ortiche, senza provare vergogna e riconoscenza, dimenticando storia e fatti storici, valori e sacrificio, sangue e vita.