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martedì 15 novembre 2016

3^ Lettera al sindaco di Resia

Ricevo e volentieri pubblico

Lettera a cura di a.ZC.bm

Egregio Sindaco di Resia,,
faccio seguito alla mia precedente pubblicata il 14.10.2016 e mi riferisco sempre al suo post del 3.8.2016 in risposta ad uno che si era lamentato della tenuta delle strade, lei cosi rispondeva…..oggi…..alle 17…..avresti dovuto fermarti dopo averti pivettato, ti avrei spiegato tutto, senza alcuna remora ed efficacia, efficienza e responsabilità……a me piace chiarire le cose con le persone che vogliono intendere e che accettano di mettersi in discussione. Affidarsi a proclami su FB non sempre è costruttivo……. Parole al vento.
A seguito della 2^ lettera, tale Franco Calligaris, penso per prendere le sue difese, scrive “”come sempre si critica ma non si mette la faccia. Il bello dell’anonimato è chiedere trasparenza rimanendo nell’ombra.””

Debbo far presente al presunto Franco Calligaris che su FB non è obbligatorio mettere il proprio nome, si può mettere qualsiasi cosa, quindi il suo può essere uno pseudonimo, ma cosa può importante non conosce la differenza tra la domanda e la critica. Gliela spiego: la domanda è l’insieme delle parole con cui si esprime la richiesta di qualcosa (più spesso come informazione o chiarimento) mentre la critica è l’attività intellettuale consistente nell’esame, nella valutazione e nel giudizio di fatti ed idee. (la spiegazione sarebbe più lunga ma basta cosi).
Se avesse saputo leggere avrebbe dovuto notare che nelle lettere vi erano solo domande o chiarimenti, ma nessuna critica.
Le critiche arriveranno e presto.
Lei egregio Sindaco continua ad essere sottomesso agli sloveni che le dettano il giorno della cerimonia e che riceve in pompa magna nonostante l’assenza di loro caduti. Anzi, ha invitato i Comuni di Plezzo, Caporetto e Tolmino e altri. Ma per i partigiani veramente deceduti, perché non sono stati invitati i rispettivi Comuni o Consolati? Forse perché non erano sloveni? Sono i morti di serie b?
Nel monumento di Oseacco vi è la scritta sloveno ignoto, inserito da chi? Come e dove è morto? A parte che gli sloveni furono fatti sloggiare dalla popolazione di Oseacco nel Gennaio 1945 sembra molto strano che sia ignoto perché i partigiani non facevano entrare nelle loro fila perfetti sconosciuti. Dovevano sapere nome, cognome e nome di battaglia. Gli ignoti venivano trattati come minimo da spie. Nel monumento vi sono dei nomi con scritta da Berlino, ucraino, bielorusso. Come mai di questi si sa il nome e di dove erano e guarda caso solo lo sloveno è ignoto? Nessuno ha contestato Gilberto Barbarino quando ha scritto che non vi erano sloveni morti a Resia.
Secondo le notizie dell’epoca gli sloveni non erano venuti a Resia per salvarci dai tedeschi, ma erano venuti per prendere il loro posto. Cosa che per fortuna non gli è riuscita.

Bene la rimessa in funzione del cippo a Prato con deposizione corona e cerimonia. Ma il Monumento ai Caduti di Prato, dove sono elencati tutti i deceduti di Resia, niente? I Caduti di Resia hanno meno importanza di nessuno sloveno ricordato a Oseacco? Ritengo vergognoso il comportamento di codesto sindaco che festeggia nessuno e dimentica tutti i Resiani che sono morti anche per lui. Un grazie a tutti gli Alpini che il giorno 1.11.2016 si sono recati al Monumento di Prato per deporre un mazzo di fiori.
Certo che se codesta amministrazione non è in grado di rispondere alle domande, cosa ci sta a fare?
Non dando risposte possiamo presumere che il sindaco è arrogante.
Parliamo della delibera n.93 del Reg.Del. del 27.12.2014 dove la minoranza, la minoranza e non io, dichiara “””con questa delibera di consiglio, il comune di Resia non intende in nessun modo uscire dalla Legge di tutela e più precisamente la 482/1999, la 38/2001, la 26/2007, ma chiede che nell’ambito della progettata riforma regionale per il riordino degli enti locali, il legislatore regionale tenga conto della specificità di questa comunità e preveda norme che vengano incontro a queste esigenze””. Questo è quanto concordato da lei con la minoranza, scritto nella delibera. Ma concordato con la minoranza a nome di chi? Non certo dei Resiani perché la maggior parte non vede l’ora di uscire dall’iniqua legge 38/2001. Naturalmente il tutto alle spalle dei Resiani.
Nessuna risposta alle firme per il gruppo folcloristico, il silenzio per la “”rievocazione storica”” ed alle richieste della 1^ e2^ lettera.
Ora è chiaro perché non vengono fornite risposte alle domande.
Questa delibera è l’atto istituzionale auspicato dal Riccardo Ruttar?
Visto che sembra abbia messo il cuore al di là del Canin, non sarebbe opportuno che desse le dimissioni?
Vedo anche i proclami di Sergio Chinese , o anche questo è uno pseudonimo?, su FB, dove dispensa sagge parole. Però noto che non da notizie veritiere quando afferma che per il rilascio dei documenti necessita richiesta in bollo protocollata in ufficio. Vedo però che a seguito della domanda del Tiziano Quaglia, anche lui uno pseudonimo?, relativamente a esistenza modulo o forma particolare di domanda, di quanto deve essere il bollo e la conferma dell’esistenza dello statuto lei arrogantemente non da risposta, come al solito, o aspetta di trovarlo per strada e pivettargli? Anticipo la sua risposta, se vi sarà, dicendo che il gruppo folcloristico non è più privato dal momento in cui riceve fondi da un ente pubblico. Si può anche richiedere il rendiconto economico del gruppo.
Mi domando se i Consiglieri comunali siano a conoscenza cosa voglia dire che non hanno “vincolo di mandato”, previsto anche dallo Statuto del Comune.
Queste sono le critiche, che sicuramente continueranno.
Colgo l’occasione per salutare, ma non più con ”suo”
a.ZC.bm

2 commenti :

  1. Questa è la terza lettera, in forma anonima, che viene scritta ed indirizzata al Sindaco del Comune di Resia, ma sono sicuro, non avrà risposta. A tutti piace leggere, ma scrivere una propria opinione costa fatica, così uno non si espone.

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