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IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

giovedì 11 maggio 2017

Lingua Resiana - Semplicemente Resiana

PROPOSTA DI LEGGE N. 189

Presentata dal consigliere Novelli per la modifica della legge regionale n. 26/2007 “Norme regionali per la tutela della minoranza linguistica slovena”.

Identità e Tutela Val Resia, in occasione dell'audizione alla V commissione regionale a Trieste il 9 maggio, ha sottolineato ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che Resia e il resiano devono essere svincolati dalla legge che li associa alla minoranza slovena, chiedendo al Presidente dott. Martines ed ai consiglieri della V commissione l'impegno del riconoscimento del resiano come lingua autonoma. Ha ribadito che la creazione di un nuovo Istituto per il sostegno, la tutela nonché la valorizzazione della lingua resiana, nell’ambito della Legge regionale n. 26/2007, crea un doppione che non favorisce il resiano ma lo rende ancor più vincolato alla cultura e lingua slovena, mentre per tutelarlo veramente è necessario che sia indipendente da qualsiasi influenza estranea.


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Informiamo anche per chi ne volesse sapere di più e per una maggiore conoscenza del problema che ci imprigiona nella lingua slovena che;
Il resiano e la cultura resiana, chicca storica, culturale e linguistica compresa nel solo territorio del Comune di Resia è una realtà unica e inconfondibile con caratteristiche peculiari non riscontrabili in alcuna altra parte, tanto meno in Slovenia.
La nostra realtà comprende;
  • una lingua arcaica unica, distinta da qualsiasi altro idioma;
  • una musica peculiare ed esclusiva , senza omologie in altre zone, né vicine né lontane;
  • una tipologia di ballo, senza riscontro;
  • un patrimonio storico, culturale e tradizioni, assolutamente non rintracciabile fuori della Valle;
  • il tutto, confermato col il sigillo del patrimonio genetico unico.

Il resiano, lingua arcaica slava, riconosciuta dall'U.N.E.S.C.O. una lingua in via di estinzione, ha la necessità di essere protetta con una Istituzione che se ne occupi come lingua “ a sé stante” e non con un’ Istituto che vincolerebbe ancor più il resiano alla lingua e cultura slovena, annientandolo.
Chiediamo una legge di Tutela svincolata da quella relativa alla minoranza slovena, la quale è già protetta da leggi di merito 38/01 e LR 26/07, che vanno a tutela esclusiva della sola lingua slovena.

Baudouin de Courtenay, linguista di fama europea che ha studiato a lungo il resiano, ha scritto che i Resiani rappresentano una etnia slava particolare e che lo studio del resiano è importante non soltanto per la filologia slava ma per la linguistica in generale.
Egli afferma testualmente:
Le parlate resiane appartengono al numero di lingue particolari del tutto interessanti, al numero delle lingue cosiddette miste. In queste parlate l’elemento slavo arcaico ha subito influenze straniere molteplici e diversificate. In particolare è forte qui l’influenza romanza, l’influenza del friulano ed in parte pure dell’elemento linguistico italiano, ed inoltre è visibile e abbastanza significativa l’impronta dei prestiti dalla lingua tedesca. In un tempo più o meno lontano i Resiani sono stati sottoposti ad una particolare influenza straniera, a questa interpretazione ci conducono prima di tutto le particolarità fonetiche fondamentali, di cui sono pervase le strutture sonore di tutte le parlate resiane…. E non è possibile negarle. “In ogni caso la descrizione e lo studio dei Resiani rientra nei compiti dell’etnografia non soltanto slava, ma anche dell’Europa meridionale.”
Tornando ai nostri giorni, la L.R. 26/2007 ha relegato il resiano in un contesto che tende a livellarne le specificità ed a sopraffarlo con un elemento estraneo, quello sloveno appunto. Il resiano appartiene alla comunità linguistica slava soltanto e solo in quel contesto potrà essere valorizzato e tutelato, perché solo con uno studio autonomo e imparziale si potrà studiare tutte le sue specificità.
Si parte dal presupposto che Resia con la sua lingua “ il resiano” non sono una minoranza di quella slovena.
La volontà della popolazione la potete verificare se prendete in considerazione tutte le iniziative che la gente Resiana nel corso del tempo passato – presente vi ha sottoposto.
Più volte raccolte tra la popolazione, le firme sono state inviate al consiglio regionale e al al Presidente della Repubblica. Già da quando la legge 26 /2007 era ancora un disegno di legge, e il consiglio discuteva i vari articoli durante le convocazioni del consiglio, la gente di Resia veniva in regione per far capire che non voleva essere inserita – considerata – tutelata come una minoranza della lingua Slovena.
Siamo totalmente contrari a questo nuovo progetto di legge perché crea solo nuovi apparati, nomine di nuovi presidenti, nuovi fondi da gestire e questo non è una tutela del resiano.
Resia non è contraria alle leggi che tutelano le minoranze slovene, ma è contraria all’inserimento di Resia e del “resiano” nella L.R. 26/2007 e lo ha dimostrato.

Se il Consiglio Regionale vuole veramente tutelare Resia e il Resiano, chiediamo il percorso fatto per la tutela della minoranza Germanofana, emanando una legge di tutela per Resia e il “Resiano” ed auspichiamo che la Regione, visto l'impegno del dott. Antonaz allora assessore della Cultura regionale, sottoponga al Governo Nazionale la questione del riconoscimento del resiano come lingua autonoma.

52 commenti :

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    1. Siamo alle solite, anche in questa occasione non ti smentisci con le tue ripetitive e abituali CAZZATE. Come volevasi dimostrare, se uno suona una campanella lui deve per forza suonare il trombone.

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    3. Nell'essere umano da sempre è in funzione un organo che ogni tanto tuona come un trombone, forse da quella parte.

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  2. Ma chi è questo Andrea, perchè non si sottoscrive con il suo vero nome e cognome, magari non è neppure resiano.
    Perchè la gente ha cosÌ poco coraggio civile? Alba Muller

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  3. Forse si vergogna di manifestarsi perché è piccolo e nero, e potrebbe chiamarsi Calimero. Nella vita chi non ha il coraggio di sottoscriversi un motivo ci deve pur essere, forse perché è timido, facilmente diventa rosso in faccia, allora preferisce nascondersi sotto un nome fasullo, anonimo, una faccia priva di personalità, di originalità. Lui pontifica, sa tutto, è capace di tirarti le orecchie, ti corregge, in nome dell'anti-italianità, della sindrome italiana, però vuol bene al resiano, ancora di più allo sloveno. Non sai come prenderlo, o con il bastone o con la carota, dolce o amaro, purché sia caffè buono. Oggi è bianco, domani è nero, non sai mai cosa devi dire, lui è sempre pronto a riprenderti e indottrinarti, di persuaderti qualunque sia la tua opinione. Lui è unico, non ti darà mai la soddisfazione di manifestarsi, è superiore a certe debolezze terrene, è pervaso da uno spirito divino, altissimo, impareggiabile e inarrivabile. Alba, lascia stare Andrea al suo destino, alle sue debolezze, al suo narcisismo, alla sua esagerata ammirazione della propria persona, del suo anonimato. Ciao Andrea, stai in pace e ogni tanto datti una guardata allo specchio.

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  4. Canin, e se permette, Amariana,non hanno bisogno di ripetizioni.
    Qualcuno mi sembra in attesa sotto un albero come in ASPETTANDO GODOT di Samuel Beckett ,dramma associato e costruito intorno alla condizione dell'attesa dove non ci sarà l'oggi e un domani. Leggere fa bene e insegna tante cose, come a non nominare le persone invano.

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  5. l'intelligente di turno che ha capito tutto al volo

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  6. l'intelligente di turno che ha capito tutto al volo

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  7. i fessi rimangono fessi e possono anche chiamarsi stupidi

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    2. La volgarità non consiste solo per le parole più o meno offensive, la volgarità può essere anche di natura diversa, grossolana nel modo di scrivere ed il concetto dello scritto, quindi mancanza di buon gusto e la visione distorta dello scritto.

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  8. Andrea ha il pregio di accendere il fiammifero, lo tiene acceso finché uno non tenta di spegnerlo, poi lo riaccende, e lo tiene acceso finché uno......La questione poi va avanti, Andrea è sempre pronto con il fiammifero in mano, non sarebbe il caso di interessare i Vigili del fuoco?

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  9. Sì, perché potresti incendiare qualcuno che parla italianske.

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    2. E quanti sono coloro che l'hanno richiesta ? Oppure anche cio' é un segreto di stato come il vero numero degli Sloveni in Friuli ?
      Ma , mi sembra di ricordare che ,in un vecchio post, lei diceva di non volerne sapere della carta d'identità bilingue perché le parole in Sloveno erano piu' piccole di quelle in Italiano ( forse la sua slovenità si misura col righello ).
      Hanno cambiato le carte d'identità o è cambiato Lei ?

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    4. Lei non ha risposto alle mie due domande , a sapere
      -quanti sono gli Sloveni di Resia ad aver richiesto la carta d'identità bilingue ?
      -Quanti sono in verità gli Sloveni in Friuli ?

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    6. Suvvia ; non si faccia pregare !
      Lei pretende non sapere chi dei suoi amici ha la carta d'identità bilingue . O , piuttosto , preferisce non dirlo per non essere ridicolo .Non sarà mica che dopo tutto quel polverone che sollevate da anni per ottenere quel diritto ( e con ragione) , solo un immigrato innamoratosi di Resia 40 anni fà ha avuto il coraggio di richiederla ? E che visto come gli é andata a lui , avete giudicato piu' prudente di restare ben nascosti dietro le tendine di casa ?
      Tempo fà mi fu detto che c'erano 5 (cinque) carte d'identità bilingue in comune ; che ne restino ancora quattro ?
      Comunque , qualche inizio di risposta glielo do' io :
      - alle elezioni regionali del 2013 , Resia contava +- 1040 abitanti e la Slovenska Skupnost ( che è il partito degli Sloveni ) prese 26 (ventisei) voti .Se abita davvero a Resia lei conoscerà certamente gli 25 altri .
      -alle stesse elezioni regionali del 2013 , la Slovenska Skupnost prese per tutto il FVG esattamente 5651 voti ( non lo scrivo ; è troppo lungo) .
      Se non ricordo male , lei stessa , in un post molto vecchio , pretendeva che gli Sloveni del FVG erano tra i 60 e i 70 mila !
      Ma cos'è successo ?

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    8. Accidenti ! Mi ero scordato che ero male informato .
      Dunque , secondo lei (che evidentemente è meglio informato di me), Il giorno delle elezioni , 60 mila Sloveni preferiscono andare a pescare o vanno al bar a giocare a carte piuttosto che votare per, l'unico partito che si è dato per missione di difendere i loro interessi e la loro cultura al motivo che il detto partito è (forse) un covo di chirichetti e di rane da acquasantiera .Fortunatamente , l'essere ridicolo non ha mai amazzato nessuno !
      Solo che, ci sarebbe un'altra spiegazione , e cioè che piu' di quelli non sono oggi .
      Cos'è successo ? Forse si sono semplicemente integrati alla società in cui vivevano che ha offerto loro ,nei successivi 50 anni ,la possibilità di farsi una vita e di costruire un futuro ai loro figli .
      E ,magari ,ogni giorno ringraziavano Iddio di non vivere nella meravigliosa società Titina che tanti dei loro connazionali fuggirono per decenni rischiando la loro vita sugli impervi sentieri dei monti di confine .
      Per rispondere alla sua ultima frase ; i Resiani non sono alcunché desiderosi di conoscere i loro vicini di casa sloveni perché con loro non condividono niente e sopratutto neanche un solo minuto della loro STORIA vecchia di 13 secoli . Gli Sloveni in Slovenia e i Resiani a Resia ; ognuno padrone a casa sua !

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    10. Ha , lei , cosi' ben conosciuto la meravigliosa società Titina per essere tanto lusinghiero nei suoi confronti ?
      Fino a poco fà , lei faceva arrivare i confini dell'amata Slovenia al Tagliamento ; oggi , è arrivato fino al Piave !
      Forza Andrea , ancora uno sforzo e arriverà al Tevere facendo cadere Roma e , di conseguenza , sparire quest'odiata Italia .

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    12. La "vittoria" di Caporetto si è trasformata pochi km piu' in là in una cocente disfatta che ha segnato la fine di " uno spazio multiculturale e multilingue " durato solo 50 anni e composto da 11 (undici) etnie differenti che nemmeno si capivano tra di loro (linguisticamente) e che avevano pochissimo in comune . Quando questoro ne hanno avuto abbastanza di andare a farsi ammazzare per la gloria di questo "spazio" in cui era solo l'austriaco a comandare se ne sono andati per i fatti loro .
      La Storia insegna che molto spesso l'agressore perde la guerra e cio' che aveva conquistato con le armi ; mi va benissimo cosi'! Ad esempio : i titini che volevano consegnare Resia alla meravigliosa Repubblica Jugoslava ...ne sono stati cacciati .

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    15. Vada pure per Trieste ( della quale ai Resiani non importa niente )ma in cambio chiedo Nizza e la Corsica ...
      Non ho consultato Wikipedia ( sono solo andato a scuola in terra Italiana ) al contrario di lei che quella data non l'ha certo trovata leggendo il Novi Matajur .
      Se permette chiudo qui perché domani vado in ferie e ...no , non in Slovenia .

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  10. Lui, non risponde, provoca. L'importante, per lui, è tenere sempre il fiammifero in mano acceso, tutto il resto non conta.

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  11. Attento a gridare (scrivere) al lupo i vigili del fuoco potrebbero arrivare anche in ritardo.

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    2. Allora è proprio vero, tu vuoi sempre avere il fiammifero acceso in mano, per vedere meglio la strada e per non sbattere la testa, tanto per quello che vale potresti anche farlo. Le mie sono il meglio, le tue sono solo str.......

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    4. No! Non lo dico solo io, è un coro, a quanto pare. Tu sei un solista che suona un organetto stonato.

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    6. Certo, ma le tue non sono opinioni, direi piuttosto contraddizioni, senza convinzione e nessuna credibilità.

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    8. Ma tu sai che non è così. Vedi, anche in questo caso hai il fiammifero acceso in mano. Vuoi essere sempre il migliore, il figo del blog, la Vanda Osiris per eccellenza, sempre sulla scena per ricevere gli applausi.

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  12. non fate domande ad uno che non è in grado di dare risposte se non le trova scritte da altri. la carta di identità slovena è un flop perché non sanno a chi farla vedere, infatti non si presenta più al confine e se chiedono un documento al massimo chiedono quello del codice fiscale che, purtroppo, non è scritto anche nel sacro sloveno. parla sempre di trieste dove c'erano sloveni, cosi sembra. in riguardo ai toponimi essi sono stati tramandati da quelli che se ne andarono quando giunsero gli slavi, non sloveni. gli sloveni che si erano insediati in altri luoghi, non a Resia, non hanno inventato nessun nome, li hanno trovati già. stessa cosa per i Resiani che quando giunsero a Resia trovarono le località con i nomi che al massimo furono modificati nel loro linguaggio. diffidare sempre da chi scrive cose scritte da altri e non è in grado di avere idee proprie.

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  14. i Resiani sono arrivati con le clave. gli sloveni nella sola slovenia sono arrivati con i fuori strada. la storia di qualcuno è quella sognata. in nessun paese al mondo vi erano territori vuoti, qualcuno era rimasto affinché potesse dare agli sloveni i nomi dei toponimi dei quali si sono impossessati come fossero nomi loro, stessa cosa stanno facendo con Resia dicendo, dopo il 2001, che tutto ciò che è Resiano è cultura slovena. gli abili coltivatori sloveni, non slavi, erano in possesso di trattori e forse non erano sloveni, ma solo Carniolini in fuga dalla Carniola per sfuggire agli occupanti sloveni. la storia dipende da come si fa scrivere. io non copio da nessuno. non mi interessa leggere le barzellette slovene

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