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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

mercoledì 15 novembre 2017

VISITA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE FRANCO JACOP ALLA COMUNITA’ FRIULANA, SLOVENA E GIULIANA NEL GRANDUCATO DI LUSSEMBURGO

Dal 19 al 21 ottobre 2017, il Presidente del Consiglio Regionale della Regione Friuli Venezia Giulia ha effettuato una visita istituzionale nel Granducato di Lussemburgo. Il giorno 19 era prevista una cena organizzata dall’Ambasciatore d’Italia nella sua residenza e, fra gli invitati, figuravano 10 nominativi di emigranti friulani in rappresentanza della quattro provincie, come pure rappresentanti della comunità slovena (Resia fa parte di questa comunità) e giuliana. L’organizzatore di questa visita istituzionale aveva intenzione di invitare anche Alba Di Lenardo, ma visto che lei voleva partecipare a questa cena come resiana e non come slovena, ha dovuto desistere dall’invitarla in quanto il suo nominativo non figurava nella lista dei resiani fra quelli che l’associazione slovena gli aveva inviato, evidentemente persona non gradita. Niente paura, come è nel suo carattere perseverante e determinato, Alba ha colto l’occasione di presentarsi e farsi conoscere dal Presidente Jacop durante il pranzo friulano sabato 21 ottobre 2017. Ed in quella occasione che Alba Di Lenardo ha avuto l’opportunità di presentarsi davanti al Presidente Jacop e di consegnargli, a nome di tutta la comunità resiana presente nel Granducato di Lussemburgo, una lettera a riguardo della situazione resiana, con particolare attenzione per la cultura resiana, questo per far in modo che venga esclusa tassativamente da qualsiasi riferimento allo sloveno, come fatto per i germanofoni timavesi e saurani.
A seguito di questa breve presentazione faccio seguito e pubblico la lettera che Alba Di Lenardo ha consegnato al Presidente Jacop in occasione della sua visita istituzionale nel Granducato di Lussemburgo.
Franco Tosoni



IDENTITÀ E TUTELA VAL RESIA
SEZIONE LUSSEMBURGO
Al Presidente del Consiglio Regionale F.V.G.

On. Franco Iacop
Lussemburgo, 21 ottobre 2017
Signor Presidente,
io non ho potuto partecipare alla cena del 19 ottobre c.a., organizzata dall'Ambasciatrice in Suo onore in quanto, al momento in cui sono stata contattata, mi è stato richiesto di presenziare come “rappresentante della minoranza slovena”. Dalla condizione che, per ovvie ragioni, non ho aderito a questa pretesa, ritengo quindi di essere stata depennata dalla lista delle dieci persone invitate.
Mi permetto di rivolgermi a Lei, in occasione del pranzo di oggi a Dudelange, in Suo onore, per chiederLe, a nome di tutti i resiani residenti nel Granducato di Lussemburgo, di aiutarci ad ottenere l’approvazione della modifica della legge 38/2001 E’ chiaro che Lei Sig. Presidente non può modificare la legge 38/2001, ma potrebbe dare una mano ai Resiani che hanno richiesto la modifica di tale Legge al Sig. Presidente della Repubblica, cosa peraltro prevista.
Da sempre noi siamo resiani e ci consideriamo friulani e italiani, ma mai ci siamo sentiti e mai ci sentiremo sloveni, come vorrebbero coloro che hanno approvato la legge 38/2001. E’ vergognoso che un popolo slavo, come quello resiano, sia stato fatto passare per sloveno con il voto di solo quattro persone della minoranza. Le ricordiamo che fino a cose fatte il tutto era stato tenuto nascosto alla popolazione.
Si rafforza la convinzione, in aggiunta a tutto il resto, che gli sloveni abusano della cultura resiana andando in giro per il mondo con i nostri costumi, copiando il nostro ballo, intestandosi le nostre musiche e le nostre canzoni come se fossero state composte da loro, usando un comportamento come se Resia e la sua cultura fosse già cosa loro.
E’ già stata fatta richiesta dal Comune di Resia all’Unesco per il riconoscimento della nostra musica e del nostro ballo, come tutto il resto della nostra cultura affinché venga riconosciuta come resiana e di nessun altro.
2.
Come Lei saprà, il resiano è una lingua riconosciuta dall’Unesco e non certo un dialetto sloveno. Il resiano è lingua arcaica e non potrà mai essere un dialetto sloveno perché, altrimenti, dovremmo dire che i nonni sono figli dei nipoti. Anche il nostro Dna dice che non abbiamo parentele con gli sloveni.
Ci auguriamo che Lei possa impegnarsi affinché tutta la cultura resiana appartenga esclusivamente ai resiani, come fatto per i germanofoni timavesi e saurani, e che venga esclusa tassativamente da qualsiasi riferimento allo sloveno.
La ringraziamo anticipatamente per tutto quanto potrà fare in nostro aiuto e Le auguriamo buona fortuna per il Suo futuro personale e politico.

Alba Di Lenardo

(anche a nome dei resiani residenti nel Granducato di Lussemburgo) 

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