ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena
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venerdì 30 dicembre 2016

DÖBRË BOHATË NÖVË LËTU


Trasmissione GEO & GEO 30 dicembre 2016

A Voi che entrate in questo sito, sappiate che i Resiani non sono Sloveni. La RAI, per l'ennesima volta si è avvalsa della collaborazione di persone PAGATE per dire che Noi siamo Sloveni. 
Studi scientifici hanno dimostrato che Noi NON siamo neanche lontani parenti di costoro.
Che Dio salvi il Popolo Resiano.
RESIANI, Semplicemente RESIANI. 
Con la Nostra Lingua (riconosciuta dall'Unesco) e le Nostre Tradizioni.

giovedì 29 dicembre 2016

COMUNICATO STAMPA di Identità e Tutela Val Resia

OGGETTO: GIOCHI SULLA NEVE

A seguito dell’articolo apparso sul Messaggero veneto datato 23 dicembre 2016 a firma Rosalba Tello ( leggilo QUI ) si veniva a conoscenza che “””nella mattinata del 5 gennaio 2017 sono previsti giochi e intrattenimenti per i più piccoli; dalle 14 giochi a squadre con rappresentanti sloveni della Val Resia e di Chiusaforte e la scuola di sci locale di Sella Nevea.”””

Questa Associazione Identità e Tutela Val Resia esprime il proprio dissenso e disgusto, nonché vibrata protesta, nel leggere “”squadre rappresentanti sloveni della Val Resia….”””

Chi ha deciso che gli sloveni rappresentano la Val Resia? Quali sloveni? Si sono autonominati? 
Non comprendiamo se la Val Resia sia un Comune Sloveno a tutti gli effetti e la comunità faccia parte dello stato della Slovenia o se possiamo ancora definirsi resiani e usufruire della nazionalità italiana. 
Questi rappresentanti al limite potranno rappresentare solo se stessi e non certo la Val Resia. Siamo pertanto a chiedere che la locuzione Val Resia riferita a presunti sloveni venga immediatamente depennata da eventuali scritte, a voce ed in qualsiasi altra maniera o modo. 
Se vi sono resiani che partecipano possono sicuramente partecipare a titolo personale e non certo rappresentanti sloveni dalla Val Resia autonominati.
Il presente comunicato a diffida dell’uso improprio di squadre con rappresentanti sloveni della Val Resia.
Il Comune di Resia è pregato voler interloquire se abbia o meno autorizzato squadre di rappresentanti a presunti sloveni della Val Resia alle manifestazioni in oggetto.

                        p. Identità e Tutela Val Resia                           
                      Il Presidente Alberto Siega

martedì 27 dicembre 2016

Non siamo più considerati Resiani, ma Sloveni

Giochi sulla neve: il Friuli va in onda

Sella Nevea e Tarvisio sede dell’Adventure international park che sarà trasmesso in diretta Tv in 10 regioni italiane.

Giochi “pazzi” sulla neve, sulla falsariga dei televisivi “Giochi senza frontiere”, promozione turistica, valorizzazione del cibo locale. Sono gli ingredienti di “Adventure international park”, In programma il 5 gennaio per la prima volta a Sella Nevea, e a Tarvisio il 5 marzo (alla terza edizione), a cura di Fwsc - Fans World Ski Cup.

martedì 20 dicembre 2016

IMMAGINARE E COMPRENDERE: LINGUA RESIANA – DIRITTO DI AVERLA E DOVERE DI DIFENDERLA

Ricevo e volentieri Pubblico

Articolo redatto da Franco Tosoni

Considerato che la materia è ancora attuale e che le contrapposizioni si fanno sempre più frequenti e vibranti, io vorrei soffermarmi e riprendere un discorso intercorso, negli anni 2007 e 2008, fra vari interlocutori con degli interventi a giustificazione delle proprie ragioni, anche senza un fondamento. Cercherò di analizzare quanto è emerso da queste discussioni e da questi disaccordi, visioni e concezioni con proiezioni su contrapposizioni con concetti qualvolta di natura personale o generica.
Ritornare su questo argomento vuol dire forse accendere e alimentare una nuova luce, dove, in questi momenti, si diffonde e vivacizza la vita quotidiana della nostra Valle. C’è chi la vive con passione, chi con interesse e chi con distacco. Al presente esiste un problema Resia, e questo dilemma sicuramente proviene da lontano. Ultimamente si è accentuato ed è alimentato da contrapposte proiezioni. Questa complicazione nasce forse in un periodo assai remoto, probabilmente da quando la Slovenia si è accorta che esiste la Val Resia con tutto il suo ricco patrimonio culturale. Suddetta contrarietà si è evidenziata in maniera più marcata nel momento in cui si sono intensificati i contatti e le frequentazioni, fra chi oggi si autodefinisce di fare parte della minoranza slovena, senza titolo e senza origini, forse solo per trasformismo e opportunismo, per un’ideologia ancora tutta da capire e da scoprire, e la controparte slovena dei vari circoli culturali. Chi difende oggi l’identità e la tutela della cultura resiana certamente non è la parte che si autodefinisce minoranza slovena in Val Resia, e da questo punto, dunque, si suppone che ci sia la chiave per aprire e capire la contrapposizione delle parti in questa situazione.
Per analizzare bene questi interventi, vorrei partire da alcuni stralci dell’articolo scritto su “Il Giornale di Resia” – agosto 2007, dall’allora sindaco Sergio Barbarino dal titolo “Lingua Resiana: Diritto di Parlata e Dovere di Difesa” e dal quale trascrivo:
25 giugno 2007. Quel giorno, a Trieste, i nostri rappresentanti-difensori della storia e della Lingua non erano soli. Ad accompagnare la “delegazione” mista sono stati diversi resiani, convinti della fondatezza della battaglia per quella che riteniamo essere “giusta causa” che da qualche tempo stiamo conducendo.”
Con Cristina Buttolo, per il Comune, c’era il presidente dell’Associazione Identità e Tutela Val Resia, Sergio Chinese (attuale sindaco del comune di Resia),

lunedì 19 dicembre 2016

4^ Lettera al sindaco di Resia

Ricevo e volentieri pubblico.
Lettera a firma di a. ZC.bm

Egregio Sindaco di Resia,
faccio seguito alle mie precedenti lettere alle quale lei altezzosamente e arrogantemente  non ha dato risposte.
Naturalmente non ha alcun obbligo di  dare le risposte che i cittadini Resiani si aspettano, ma devono pensare che Lei è ancora sindaco di Resia?
Tutte le domande erano inerenti a Resia ed al modo di vivere  e di fare della valle che pochi di voi vorrebbero stravolgere a favore di chi?
Dobbiamo cominciare a fare le feste Resiane al suono dell’organetto ed al tamburo a pizzico anziché con zitira e buncola per non offendere i vicini che però si permettono alle loro feste ed in europa di indossare i costumi Resiani e suonare e cantare, male, la musica Resiana?

domenica 11 dicembre 2016

San Michele Arcangelo

Ricevo e volentieri pubblico.
Articolo di Franco Tosoni

La chiesa di San Giorgio, la prima e la più antica della valle, è composta da tre navate con due altari laterali. Un altare, lato destro, è dedicato alla Madonna, l’altro, lato sinistro, è invece dedicato a San Giuseppe. Originariamente, come presumo, tutti gli altari, almeno quelli laterali, al posto delle statue, trovavano posto degli affreschi. Anche in questa chiesa, a suo tempo la situazione degli altari era diversa da quella attuale.
Nell’altare che ora si trova la statua della Madonna, in origine era stato posto l’affresco di San Ulderico, che ora lo si può notare, incorniciato, nella parete laterale della navata di destra. Nell’altro altare laterale, dove ora si trova la statua di San Giuseppe, in origine era stato posto l’affresco di San Michele Arcangelo, questo fino ai primi anni cinquanta, poi, per dare spazio alla statua di San Giuseppe, era stato sistemato nella parete laterale della navata di sinistra. Nel luogo in cui oggi si dovrebbe trovare l’affresco di San Michele Arcangelo, al suo posto, si trova invece una pittura fatta qualche anno fa, ma dell’affresco, al presente, non si ritrova traccia. Per riassumere la situazione degli altari della chiesa di San Giorgio, dei tre affreschi, attualmente possiamo ammirare: sul retro dell’altare maggiore campeggia l’affresco di San Giorgio, mentre sulla parete laterale della navata destra si trova l’affresco di San Ulderico. Dell’affresco raffigurante San Michele Arcangelo, al momento, non si trova traccia, per quale motivo? Forse la questione è molto semplice. Dopo il terremoto del mese di maggio e del mese di settembre 1976, la chiesa di San Giorgio era stata seriamente lesionata per cui, presumo, alcune opere sacre erano state rimosse per tutelare la loro integrità. Una volta restaurata e riaperta al culto, la chiesa è ritornata al suo antico splendore dove tutte le opere sono state poi rimesse al loro posto, tutte meno l’affresco di San Michele Arcangelo. Per quale motivo? Ho saputo che il quadro, subito dopo il terremoto, era stato portato in Curia a Udine, ma una volta sistemata la chiesa non ha fatto più ritorno, perché? È stato detto, almeno quello che io sentito raccontare, che non era più rintracciabile ed individuabile fra le tante opere che avevano trovato rifugio in chissà quale capannone di proprietà dell’Arcidiocesi di Udine. Perché proprio e solo l’affresco di San Michele Arcangelo? Mistero. Io mi ricordo di questo affresco, sia quando era sistemato sull’altare laterale sinistro, sia quando era stato sistemato, per far posto alla statua di San Giuseppe, sulla parete laterale sinistra, non ho però la percezione esatta della sua raffigurazione. Faccio appello a tutte le persone di San Giorgio, per chi leggerà questo scritto, se è in possesso di qualche testimonianza e di qualche fotografia di questo quadro, eventualmente di contattarmi. Chissà, forse, con una prova concreta non si possa far ritornare un’opera di proprietà della nostra comunità.
Franco Tosoni

martedì 22 novembre 2016

SLAVIA: Un unico popolo e un'unica lingua, alle origini degli slavi

Da dove vengono gli slavi? Quale fu il loro spazio originario? Sono interrogativi senza risposta. Sappiamo che appartengono al grande ceppo indoeuropeo, e sappiamo che giunsero alle porte d’Europa tra il secondo e il terzo secolo dopo Cristo. Cosa fu di loro prima di allora lo si può a malapena dedurre dai ritrovamenti archeologici che ne mostrano la progressiva “iranizzazione” (non pensate all’odierno Iran, che pure non sarebbe così sbagliato, ma a sarmati, sciti, alani, popolazioni indoeuropee – come gli iraniani di oggi – che occuparono l’area della moderna Persia). Dalle popolazioni iraniche apprenderanno anzitutto la coltivazione della terra e la cremazione dei morti, tratti salienti della cultura slava fino alla conversione al Cristianesimo avvenuta, più o meno, intorno all’anno Mille.

sabato 19 novembre 2016

Ka romonïjo tu-w Reziji COSA PARLANO A RESIA

Ricevo e volentieri pubblico
Articolo a Firma di Franco Tosoni

Con enorme soddisfazione per gli organizzatori, visti i numerosi partecipanti, mercoledì 10 agosto a Stolvizza/Solbica si sono trattati temi storici, linguistici e culturali riguardanti la Val Resia. In particolare è stato affrontato il periodo dell’insediamento nelle nostre vallate dei longobardi prima, con l’animazione del gruppo di rievocazione storica «La fara» e degli slavi alpini poi, a cura del circolo culturale resiano «Rozajanski dum» e del «Museo della Gente della Val Resia». Leggendo però un commento all’iniziativa, pubblicato sul sito valresia-resije.blogspot.it e titolato: «Ora si inventano gli alpini slavi» mi corre l’obbligo morale di riportare alcune fonti letterarie, purtroppo solo in lingua italiana perché quelle in sloveno o tedesco per alcuni sarebbero troppo difficili da capire o ritenute di parte.

19 novembre 2006 - 2016 Dieci anni insieme a Difesa della Nostra Identità

Sono passati dieci anni da quando alcuni Resiani si riunirono per la prima volta per discutere il da farsi dinanzi alla imposizione di una Legge, che identifica il popolo Resiano come Sloveno.
Siamo qui,ancora, oggi e non molleremo.
Lotteremo fino a quando il Popolo Resiano potrà riprendersi la propria terra e potrà essere "Padrone"a casa Propria.
Molti di Voi hanno aderito,partecipato,condiviso e magari criticato, le Nostre Iniziative.
Ma in questi anni abbiamo lottato e ottenuto.
Al compimento del decimo anno di ITVR - Identità e Tutela Val Resia - , vi informeremo di tutto ciò che abbiamo ottenuto in tutti questi anni.
Nel frattempo vi visualizzo il primo articolo apparso su questo Blog,che riguardava proprio quell'incontro.
Il sito nel 2006 faceva parte della piattaforma Splinder.

ARTICOLO: NOVEMBRE 2006:

DOMENICA 19 NOVEMBRE SI E' SVOLTA , IN LOCALITA' STAZIONE CARNIA, UNA RIUNIONE TRA ALCUNI RESIANI PROVENIENTI DA VARIE ZONE DEL FRIULI, PER DISCUTERE DELLA POSSIBILITA' DI COSTITUIRE UN COMITATO PRO VAL RESIA, PER LA VALORIZZAZIONE DELLA IDENTITA' CULTURALE DEL NOSTRO POPOLO  .  
ALLA CONCLUSIONE CI SI E' RESI CONTO DELLA FATTIBILITA', E QUINDI A BREVE SARA' STILATO UN STATUTO PER LA COSTITUZIONE .  
A BREVE DAREMO ULTERIORI NOTIZIE. 
RESIA RESIANA


martedì 15 novembre 2016

3^ Lettera al sindaco di Resia

Ricevo e volentieri pubblico

Lettera a cura di a.ZC.bm

Egregio Sindaco di Resia,,
faccio seguito alla mia precedente pubblicata il 14.10.2016 e mi riferisco sempre al suo post del 3.8.2016 in risposta ad uno che si era lamentato della tenuta delle strade, lei cosi rispondeva…..oggi…..alle 17…..avresti dovuto fermarti dopo averti pivettato, ti avrei spiegato tutto, senza alcuna remora ed efficacia, efficienza e responsabilità……a me piace chiarire le cose con le persone che vogliono intendere e che accettano di mettersi in discussione. Affidarsi a proclami su FB non sempre è costruttivo……. Parole al vento.
A seguito della 2^ lettera, tale Franco Calligaris, penso per prendere le sue difese, scrive “”come sempre si critica ma non si mette la faccia. Il bello dell’anonimato è chiedere trasparenza rimanendo nell’ombra.””

lunedì 7 novembre 2016

IL CALVARIO REDENTO

Ricevo e volentieri pubblico.
Articolo di Franco Tosoni

Con la cerimonia che si è tenuta oggi, sabato 05 novembre 2016, con inizio alle ore 10.30, prima nella chiesetta del calvario, con la Santa Messa, seguita poi dai discorsi evocativi dalle varie autorità convenute, si è celebrata così l’inaugurazione, per il suo riposizionamento, di una lapide commemorativa dei soldati caduti durante la Grande Guerra in Val Resia

Con questa cerimonia si è provveduto, in parte,  a risanare quella ferita mortale che si era prodotta negli anni '80, rimuovendo totalmente, monumento e testimonianze spogliandolo di tutte quelle dimostrazioni eroiche che avevano reso pubblico gli eroici fatti a difesa della nostra Patria e della nostra terra resiana, quel cimitero militare che era  stato  testimonianza del valore e del sangue versato in questa guerra dimenticata della Val Resia, spazzato via senza avvertire nessun dolore e rimorso nei confronti di chi aveva, con tanto coraggio, versato il proprio sangue a difesa dei propri valori, ma che aveva forse soltanto la colpa di aver occupato un’area che non gli competeva.
Grazie all’interesamento di alcune persone, che hanno voluto recuperare questo significato storico, che si rispecchia in quella lapide commemorativa, se noi oggi possiamo nuovamente tornare a rivedere e rivivere quei ricordi, prima rimossi dal cimitero militare e poi buttati alle ortiche, senza provare vergogna e riconoscenza, dimenticando storia e fatti storici, valori e sacrificio, sangue e vita.

sabato 29 ottobre 2016

Dӧu Bilӧ - dӧnä Bilӧ

Ricevo e volentieri pubblico.
Articolo di Franco Tosoni:

Ci siete mai chiesti? Ci siamo mai chiesti? Perchè, a parte il nome San Giorgio, in italiano, il paese si chiama Bilä, in resiano? Bilä, in resiano, vuol dire bianca, ma questo nome Bilä, ha qualche attinenza con il bianco?
Ho provato a risolvere questo mistero, ma non ci sono riuscito. Perché proprio questo nome, Bilä, non poteva chiamarsi semplicemente, San Giorgio in italiano, ed il corrispondente SinCjuri in resiano, così come viene ricordato in lingua resiana nel giorno della festa del santo patrono? Il fatto più curioso, se così si può chiamare, è quando un abitante di altre frazioni, quando deve dire che andrà a San Giorgio, dice: Gren dou Bilӧ, ma non dice Bilä, perché? Forse perché in lingua resiana, a differenza della lingua italiana, quando si nomina il nome di quel paese, in resiano, si dice Bilä, mentre per dire, andare in quel paese (?), si dice dӧu Bilӧ. La parte più curiosa, se così si vuol dire e chiamarla, riguarda anche il paese di Resiutta. Cosa centra, in questo caso, il paese Resiutta? Centra, centra, perché quando si dice, in resiano, vado a Resiutta, si dice: Gren dӧnä Bilӧ. Oppure, per dire, quando si è visto una persona conosciuta a Resiutta, uomo o donna si dice: Si gä vidël, uo si jo vidël. tänä Bilï. Quando si arriva, invece, da Resiutta, si dice: si päscïl sis Bilë gӧrǒ. Mentre in italiano il nome della località rimane sempre invariata, in resiano cambia la vocale finale a seconda di cosa si intende, capire e interpretare. Si potrebbe pensare alla stranezza della lingua resiana, ma non è così, perché la lingua resiana è molto precisa quando si vuole indicare una azione. Dopo questa breve parentesi sul paese Bilä, giusto per avere una spiegazione e una divagazione, chiedo scusa per questo apprendista stregone sull’interpretazione della lingua resiana, anche se alla fine quello che vale è farsi capire.

Franco Tosoni

domenica 23 ottobre 2016

Università degli Studi di Udine Premi per tesi di laurea in memoria di Giovanni Micelli “Zangarlin”

Università degli Studi di Udine

Premi per tesi di laurea in memoria di Giovanni Micelli “Zangarlin”

 Allegato al decreto rettorale 129 del 22 marzo 2016

La famiglia di Giovanni Micelli “Zangarlin” per il tramite dell’Associazione Identità e Tutela Val Resia e in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine, propone l’istituzione d tre premi per tesi di laurea allo scopo di commemorare la figura del musicista resiano, sostenitore dell’unicità della cultura resiana e insegnante di musica presso le scuole elementari e medie del suo comune, maestro e divulgatore della “zitira” – il violino resiano accordato un tono e mezzo più alto del normale che, suonato con la bunkula, ricorda una cornamusa - e di armonica diatonica. La passione e competenza in campo musicale del Micelli è testimoniata anche dalla partecipazione a manifestazioni internazionali e dalla collaborazione con il gruppo folk Val Resia, il coro Monte Canin e il gruppo Le Sedon Salvadie.

venerdì 14 ottobre 2016

2^ Lettera al sindaco di Resia

Ricevo e volentieri pubblico

Lettera a cura di a.ZC.bm.


Caro Sindaco di Resia,,
faccio seguito alla mia precedente pubblicata il 14.09.2016 e mi riferisco sempre al suo post del 3.8.2016 in risposta ad uno che si era lamentato della tenuta delle strade, lei cosi rispondeva…..oggi…..alle 17…..avresti dovuto fermarti dopo averti pivettato, ti avrei spiegato tutto, senza alcuna remora ed efficacia, efficienza e responsabilità……a me piace chiarire le cose con le persone che vogliono intendere e che accettano di mettersi in discussione. Affidarsi a proclami su FB non sempre è costruttivo…….
   Si vede che lei questi pensieri, che non traduce in pratica, le vengono solo dopo aver pivettato.
Lei fa confusione tra FB e blog che testualmente vuol dire diario in rete e che quindi pubblica articoli e lettere.

lunedì 3 ottobre 2016

UNA LOCALITÀ’ - TANTI NOMI

Ricevo e volentieri pubblico

Articolo a cura di Franco Tosoni

Quando una località si presta a più interpretazioni e il suo nome si alterna a diverse versioni, anche se la sostanza rimane invariata, allora sorge un dubbio esplicativo, perché questa località non ha un nome correttamente preciso? Per intendere, come lo devo scrivere correttamente per non incorrere a confondere ed equivocare in modo macroscopico? Visto che le varie versioni si intendono scritte in italiano, forse perché fra la pronuncia in resiano e lo scritto in italiano il nome non è facilmente decifrabile e pronunciabile, quindi sarebbe opportune, visto anche le diverse interpretazioni, che ha tale località, giusto e legittimo, venisse nominata e scritta con un unico e proprio nome, esattamente e verosimilmente, in lingua resiana. Ho letto da più parti che il nome di questa località viene scritto in modi diversi e, precisamente: Rusgis, come si può notare anche dalla tabella toponomastica di una via di San Giorgio, poi da altri, così riportati, Ruscis, Ruschis e Ruscjs.
Questa bellissima località alpestre, meta fino ad alcuni anni di pascoli ed alpeggio, dove i proprietari di stavoli trascorrevano buona parte dell’anno, qualcuno anche per circa otto mesi. Ora l’obiettivo dominante e principalmente, sono le escursioni e le scampagnate, limitate però a non più di qualche ora o, al massimo, di qualche giorno. dove le persone non hanno più motivo se non quella di trascorre qualche ora in armonia con amici, fra una mangiata, una bevuta e una cantata.
Ha conclusione di questa mia breve divagazione, unicamente impostata per spiegare la diversità e la discordanza interpretativa e nominativa di questa località, propongo, quindi, come ho già accennato, di chiamarla e scriverla così, in lingua resiana: Rüščije.
Franco Tosoni

domenica 18 settembre 2016

L’ULTIMO PARTIGIANO VIVENTE DELLA VAL RESIA

Ricevo e volentieri pubblico
articolo di Franco Tosoni

Si chiama Buttolo Giovanni di anni 96 e  può essere considerato, senza ombre di dubbio, l’ultimo partigiano ancora vivente della nostra vallata. Me lo ricordo quando ero ragazzo, essendo lui nato e cresciuto, parte della sua vita, a San Giorgio di Resia. Ora risiede a Oseacco, già da parecchio tempo. Erano anni che non avevo avuto più l’opportunità di incontrarlo e di scambiare qualche parola con lui. La possibilità mi si è presentata quest’anno a Carnizza, in occasione della celebrazione della Santa Messa, celebrata in onore di Sant’Anna, di cui è dedicata la chiesetta. E’ un personaggio restio nel raccontare le sue esperienze e delle difficoltà consumate durante l’ultima guerra mondiale, ma che devono essere state piene di contrapposizioni nella reale situazione della quotidiana vita resiana. In questa fotografia è stato ripreso, ancora in ottimo stato di salute, fra due persone, di San Giorgio, Stefanino e Graziano, che hanno voluto essere immortalate insieme a lui a Carnizza sotto il campanile della chiesetta. Una bellissima giornata di sole ha fatto da cornice quel giorno, sabato 30 luglio 2016.

Franco Tosoni