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mercoledì 19 novembre 2025
RESIAN LANGUAGE (San Giorgio)
DUJACESSA - Na rosojenka praviza pu Bisken.
Una favola resiana (variante di S.Giorgio)
Original Resian language (UNESCO)
Tau ti stari timpa, ko sde u Resie bila makoi tu nu sde na isciza anu tas te gosdé so stali duiacavi nu duiacesse, bil se naredil din fat chi an se pravil lite nu lite dopo.
Onde dua mlada, mush anu saná, to bilu sclò kopat tau uilasej goro sa Urbiaze anu to melu sa gnimi pa no male tau povaiù. Uonà pulila to male tau peste, anu uon scil ta sa gnu sis impresti anu sibilizo tana Korbi.
Prit ki se giat Kopát, mati dala push tu mu malamu, anu tadii na ga na poiala spat nutuu sibilizo, tapod din uorej,tau sinzo.
Sa intantis, tauneu gosgnimu potocu, duiacessa
gledala utosna. Na mela pa uonà no male, ma gni to bilo bulnu, to bilo bassanu scul po usin suotè anu to ni melu farcize pa vić sa iocat. Duiacessa na si ciula da to male cjé i umurit anu na bila dispirana. Na ma bi bila jedla kei, forci cac coran chi na ni misce iest, anu scusa mlicu na bila risvalagnala to male.
Tadii usè na din bot, na se dizidinala, na usela uotrocà anu na duriavala duitit ta ti sibilizi. Na popadla to male chi spalu, na giala nutur gnì to bulne anu na io dala naset tei vitar. To male bulne chi to se ciulu sapusćiano, to se gialu uriscat, tadei mati, ta chi bila tau gnivi, na spustila lopato anu na se naviala videt da co ma te mali. Co na vidala da co iè tau sibili, na se giala uriuvet, nu si tesat lasse. So itti parslí pa usì ti iudi chi so copali tas Poie, ma du mogal i pomagat chei, boghi gnei!
Val Resia: CONFLITTO POLITICO-CULTURALE
L’assurdita’ nasce proprio dalla dicotomia
tra identità culturale/politica e classificazione linguistica accademica.
Tratto dalla Pagina Facebook "La Val Resia e le bellezze della natura".
giovedì 13 novembre 2025
Prato - Ravanza 1960 circa
Prato di Resia 1960 circa.
Di Lenardo Vito Turan e i suoi dolci, i famosi " Colocec", pronti per essere "infilati" e indossati dai giovani in procinto di essere Cresimati.
La tradizione era che, dopo la funzione, i Cresimandi ricevevano come dono dai Santoli una "collana" con i Colocec.
Mia Madre ricevette una con 25 piccoli e in centro un grande Colocec.
Dopo la funzione..... Grande abbuffata.
Oltre al Signor Vito di Martignilas, mia Madre si ricorda di una Signora di nome Virginia di Oseacco, che abitava nei pressi della strettoia , vicino alla Vecchia Chiesa, che preparava questi dolci, e li vendeva nelle varie feste paesane in Valle.
Foto sotto 1960 circa:
Il Santolo sulla Sinistra si chiamava di soprannome Pelech, sulla destra Barbarino Luigi, il bimbo è suo figlio Barbarino Gianni
(i Barbarino, sono Padre e Fratello di Annamaria Barbarino che ringrazio per avermi concesso la foto)
Foto sopra e sotto, concesse da Barbarino Annamaria
Stolvizza 1945 circa
Clemente Gina con i bambini di Stolvizza delle classi 38-39-40 e 41.
Foto concessa da Siega Galliano
mercoledì 12 novembre 2025
lunedì 10 novembre 2025
Jan Niecisław Baudouin de Courtenay “Sull’appartenenza linguistica ed etnografica degli Slavi del Friuli”
La terra dei nostri antenati❤️
I Resiani non sono un popolo geneticamente slavo.
Alcuni passi tratti dagli scritti (studi) di illustri studiosi del passato:
JAN BAUDOUIN DE COURTENAY
".....i Resiani ci presentano la continuazione storica di una fusione di diverse tribù slave con un altro ELEMENTO ETNICO, abbastanza forte, per lasciare nella lingua slava traccie indelebili. L’elemento slavo si è sovrapposto ad uno strato straniero.
Quegli Slavi dovevano provenire da diverse tribù con diversi dialetti, giacché ancora oggi questo piccolo popolo di poco più di 4500 abitanti ci presenta notevoli diversità dialettali, così che dobbiamo distinguere quattro dialetti resiani, relativamente molto differenti.
La differenza principale del Resiano dallo Sloveno e dal Serbo-Croato consiste appunto nel detto strato linguistico straniero."
J. Baudouin de Courtenay
“Sull’appartenenza linguistica ed etnografica degli Slavi del Friuli”, in: XI Centenario di Paolo Diacono: atti e memorie del congresso storico tenuto in Cividale nei giorni 3, 4 e 5 settembre 1899, Cividale: Tipografia Giovanni Fulvio, 1900, pp. 197-207
GIOVANNI MARINELLI (studioso,geografo, cartografo, prof. universitario)
Gli studiosi quando studiano le popolazioni, oltre alla lingua, tengono in considerazione anche le caratteristiche fisiche di un popolo.
Giovanni Marinelli (studioso, geografo e cartografo) nel 1875 osservando i RESIANI scrisse:
"E' singolare però il tipo della loro fisionomia, più bello che non apparisca di solito negli Slavi, le faccie barbute, i capelli spesso castani, talvolta neri, la pelle bruna; ciò che indicherebbe perlomeno una lunga permanenza sotto cielo meridionale. Si aggiunge a ciò lo strano costume donnesco, che va però smettendosi sempre più, del tenere avvolta la faccia in un fazzoletto, in modo da lasciarla vedere solo per metà nella stessa guisa delle orientali…..
domenica 9 novembre 2025
Antico Slavo Orientale
Ancora alcuni esempi di parole (traslitterate) dall'ANTICO SLAVO ORIENTALE / Paleorusso, il loro significato ed un piccola comparazione con una delle varianti.
Praticamente RESIANO!!
Queste parole le usiamo ancora oggi e con lo stesso significato.💕
Poi il Resiano dovrebbe essere un dialetto! Di chi?
Articolo tratto dalla Pagina Facebook "La Val Resia e le bellezze della natura".
Oseacco di Resia
Oseacco via Monte Canin, prima del terremoto. Questo edificio era conosciuto come la Casa della Polizia.
Foto concessa da Siega Galliano
Uccea di Resia 1958
Festa ad Uccea con Don, poi, Mons. Vito Ferini con i suo parrocchiani.
Foto concessa da Siega Galliano
Oseacco Maggio 1958
Costruzione Latteria di Oseacco.
In foto Siega Roberto, Madotto Riccardo e Madotto Giovanni.
Foto concessa da Siega Galliano
Coritis 1966 circa
La piccola è Di Lenardo Sabina con sua zia Lina, a sinistra Lina Madotto, dietro la zia di Di Lenardo Sabina, Anna.
Foto concessa da Siega Galliano
Val Resia 1956
Anna Chinese vedova e senza figli, abitava a Saslatyna da sola. Aveva come compognia una capretta e una pecora. Doveva venire salvata dai soccorritori nel febbraio del 1956 perché isolata, causa forti nevicate. Ma lei non voleva scendere a Coritis dove una famiglia la voleva ospitare fino alla primavera.
Foto sopra concessa da Siega Galliano
mercoledì 5 novembre 2025
RESIAN LANGUAGE - PETER JURGEC
IL RESIANO, la nostra Lingua, “una perla rara”.
Le VOCALI resiane.
Questa ricerca interessantissima è stata fatta a Resia alcuni anni fa e di cui non eravamo a conoscenza. Ricerche di questo tenore andrebbero invece divulgate e portate a conoscenza della popolazione.
Il professor PETER JURGEC, linguista, docente all’Università St. George Campus di Toronto, Dipartimento di Linguistica da alcuni anni studia un particolare aspetto della nostra lingua resiana: le vocali. E’ stato a Resia alcune volte ed ha effettuato, insieme ai suoi collaboratori, delle ricerche grazie alla collaborazione di diversi volontari. La prima volta è stata nel 2017 e da allora è tornato più volte, con un piccolo gruppo di ricercatori (studenti e ricercatori post-dottorato).
In un’intervista del dicembre 2019, ha dichiarato di aver scelto di studiare il Resiano perché ha molte particolarità interessanti per la Linguistica in generale. Una di queste riguarda la pronuncia: l’accento che cade frequentemente alla fine delle parole, “l’Armonia vocalica” che esiste nel resiano di San Giorgio e di Gniva (come documentò già l’eminente linguista Jan Baudouin de Courtenay ), le vocali del resiano e le differenze tra i paesi.
Jan Baudouin de Courtenay, pioniere della teoria dei fonemi e della fonetica diceva che per quanto riguarda le vocali resiane non si riesce a capire quale organo venga coinvolto quando vengono pronunciate. A quei tempi non c’era la strumentazione (ecografo) che invece è possibile utilizzare oggi. Peter Jurgec, in quest’intervista afferma che con l’uso della combinazione di vari metodi, quali interviste, analisi acustica, ultrasuoni, testi di percezione è possibile fare luce su questo e fare confronti con altre lingue. Afferma che a volte succede che le migliori prove per questo arrivino “DA LINGUE PICCOLE A VOLTE ESOTICHE”. Quindi ci fa intendere che anche lui considera il Resiano una lingua e per di più “esotica”.
Secondo il professor Jurgec il Resiano è interessante perchè ha una grande serie di vocali. A San Giorgio (Bila/ Tu-w Bile) hanno 13 vocali distintive. Avete letto bene 13 !! Per vocali distintive si intende che se una la cambiamo con un’altra abbiamo un’altra parola oppure la parola diventa incomprensibile.
Il professor Peter Jurgec afferma che una serie così grande di vocali è rara, tra le lingue del mondo.
Un particolare gruppo di voci sono le cosiddette vocali aspirate, quelle che scriviamo con la dieresi e afferma che non si sa cosa significhi questa “aspirazione” (secondo noi perche’ c’è l'influenza delle lingue indo-arie, di cui il resiano possiede tante parole😉 ).






























