>Con questo sistema i bambini vengono immessi tutti i giorni nel mondo, in questo caso, il “cimbro”, con gli insegnanti che gli parlano solo in “cimbro”.
>Nel suo piccolo, infatti il comune di Luserna è abitato da circa 300 abitanti, ad un’altezza di mt. 1333 s.l.m., ha introdotto quel SERVIZIO EDUCATIVO per salvare e nella salvaguardia della propria lingua, il “CIMBRO”. Questa lingua, in questo piccolo paese trentino, sopravvive da ben 1000 anni, e solo in questo luogo, ed i suoi abitanti lottano anche oggi per mantenerla e proteggerla per il futuro. >Questo è orgoglio, questo è amore, questa è onestà, nella ricerca di addottrinarsi in questa originale appartenenza. >Prendiamo il caso del “resiano”, per un futuro della nostra lingua, ci si potrebbe benissimo avvicinare anche noi a questa interessante e originale iniziativa. Un po' di buon senso e con questo SERVIZIO EDUCATIVO, i bambini resiani potrebbero così apprendere, fino ai sei anni, solamente il “RESIANO”, lingua e non dialetto. >Naturalmente con gli insegnanti che gli parlano unicamente in RESIANO e con le attività fatte esclusivamente in RESIANO. Niente è difficile e non superabile, basta la buona volontà. Interessare le nostre Istituzioni, e realizzare un programma stimolante per questa iniziativa atta a mantenere in vita una lingua considerata in via di estinzione. >Concludo, con la speranza che questa mia presentazione e indicazione non diventi soltanto una vaga e illusoria speranza per il nostro prossimo venire, un popolo con una propria lingua, viva e in crescita, applicando appunto l’indicazione di questo SERVIZIO EDUCATIVO,e soffermarmi ancora sull’importanza di questa nostra comunità che, pur isolata, sotto vari aspetti logistici, ha mantenuto per tutti questi secoli la sua integrità linguistica, anche se oggi non difende con orgoglio e fierezza questa nostra originale appartenenza di un civile stare insieme. >Franco Tosoni
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giovedì 3 ottobre 2024
Per un futuro della Lingua Resiana
>SERVIZIO EDUCATIVO 0 – 6 ANNI
>Nel mio precedente articolo avevo inserito questa insegna così come appare su un particolare edificio del comune di Luserna -Tn. Ritorno volentieri, non a caso, a ripresentare questa significativa impronta, ricordando come ormai i resiani si sono dimenticati, da troppo tempo, ad imparare e parlare la lingua resiana, “il resiano”. Quanti di noi, e mi riferisco, in particolare, a quelle persone che hanno, più o meno, la mia stessa età, per avere presente che fino a sei anni non comunicavamo in lingua italiana, per la ragione che ci si esprimeva esclusivamente in lingua resiana. In famiglia era consuetudine parlare solo “il resiano”, quindi “il resiano” era presente e continuo fino al giorno in cui siamo stati vincolati ad andare a scuola, così abbiamo cominciato a imparare l’italiano, dopo i sei anni.
>Questo avveniva costantemente, penso, in ogni famiglia. Poi, con l’avvento della radio e della televisione, e con gli altri mezzi di comunicazione, la lingua resiana ha perso, a poco a poco, quella forza che l’aveva sempre sostenuta. In quel tempo i media non erano ancora così invasivi, non si erano ancora impadroniti della nostra cultura ma, come spesso succede, la rovinosa fase discendente ha cominciato a farsi sentire.
>Attualmente non sono in possesso dei numeri per un confronto su quante persone, fra le quattro varianti del “resiano”, parlano tuttora correttamente la lingua resiana. Per correggere, per migliorare questa deriva, un sistema ci sarebbe, lo stesso sistema ormai in uso, da diverso tempo, in un piccolo comune della provincia di Trento, Luserna. In questo paese si parla la lingua cimbra, una lingua che trae la sua origine nel tedesco del XIII secolo in seguito a fenomeni migratori, ma nessuno si pronuncia che tale parlata sia un dialetto del tedesco. Il Comune di Luserna - Tn, nel suo piccolo, per salvare e nella salvaguardia della propria lingua, il “CIMBRO”, ha studiato una forma educativa che, in parole povere, ha introdotto un sistema, a loro detto, un sistema unico in Italia, che consiste in una sorta di asilo nido e scuola materna fusi insieme, in cui, appunto, i bambini vanno inseriti dai 0 ai 6 anni.
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