▼
martedì 10 luglio 2007
UDINE GLI SLOVENI DAL PREFETTO ( 2004 )
Il prefetto di Udine, Camillo Andreana, ha recentemente ricevuto una delegazione di sloveni della provincia di Udine, composta dai rappresentanti della Val Canale, Rudi Bartaloth, di Resia, Luigia Negro, della Val Torre Viljem Cerno, da mons. Marino Qualizza, dai presidenti provinciali della Skgz e dello Sso, Jole Namor e Giorgio Banchig, e dai presidenti delle due organizzazioni slovene più rappresentative, Rudi Pavsic per l'Unione culturale economica slovena e Sergij Pahor per la Confederazione delle organizzazioni slovene.
Al prefetto Andreani, che ben conosce la questione della minoranza slovena avendo ricoperto la stessa carica a Gorizia, i membri della delegazione hanno illustrato le più importanti questioni relative agli sloveni in provincia di Udine. In veste di presidente dell'Istituto per l'istruzione slovena di San Pietro al Natisone, Banchig ha sottolineato la necessità di istituire la scuola media bilingue, per completare il ciclo scolastico bilingue, attualmente limitato alla scuola dell'infanzia e alla scuola elementare. E' necessario, dunque garantire agli alunni il completamento dell'istruzione bilingue, estendendola almeno alla scuola media inferiore. Il prefetto si è dimostrato particolarmente interessato ai problemi inerenti l'istruzione bilingue. La delegazione ha, inoltre, ricordato il referendum indetto in Resia e rivolto contro gli sloveni, rilevando l'inasprimento del clima generale nella Slavia Friulana e a Resia, dove si vuole risvegliare vecchie paure verso la Slovenia e gli sloveni e, naturalmente, verso la minoranza slovena.
Il prefetto Andreana ha sottolineato che si tratta di iniziative rivolte al passato, contraddette da un contesto sociopolitico di segno opposto e ha ribadito che il futuro sta nell'integrazione e nella collaborazione. Il prefetto ha rilevato che anche nella provincia di Udine il vicino ingresso della Slovenia nell'Ue ha portato ad un rafforzamento dei fattori di unione a scapito di quelli di divisione. Il prefetto ha, inoltre, accolto di buon grado l'invito, da parte della delegazione, a visitare la Slavia Friulana per conoscere direttamente le organizzazioni slovene, che vi operano, e la loro attività.
Sergij Pahor, Rudi Pavsic, Luigia Negro, Vilijem Cerno, Giorgio Banchig e Jole Namor sono stati, poi, ricevuti dal direttore responsabile del Messaggero Veneto, Sergio Beraldi. La delegazione lo ha informato sulle questioni della minoranza slovena nella provincia di Udine, riportandogli i fatti d'intolleranza che si registrano in Resia e in altre zone bilingui. Dal canto suo Beraldi ha promesso che il giornale assumerà ulteriori informazioni sulla questione e che la redazione rivolgerà maggiore attenzione ai fatti relativi agli sloveni della provincia di Udine.
MA (Primorski dnevnik, 18. 2. 2004)
Perché si parla sempre dell'entrata della Repubblica di Slovenia nell'Unione europea?
RispondiEliminaI signori citati nell'articolo vogliono cambiare la storia e le origini dei resiani e questo non è certamente ciò che l'Unione europea vuole.
Anzi l'Unione europea vigila affinché le Minoranze vengano protette e non annientate.
Alba Di Lenardo Vissach
Cara Amica,qui abbiamo a che fare con una mentalità di arraffamento pro contributi.Gente che se ne frega delle propie origine ,e sono arrivati al punto di sentirsi sloveni in modo truffaldino pur di arraffare questi maledetti milioni di euro. Sarebbe opportuno avvisare gli organi competenti, e far sapere loro ciò che sta succedendo in Friuli Venezia Giulia,non solo per Resia,ma anche per le Valli del Torre e del Natisone.
RispondiEliminaMandi Alba anu sbuhan