Il paziente di Resia a San Daniele. Serracchiani: strumentalizzazione. E l’assessore tuona: chiesto dalla famiglia
L’odissea per un ricovero non è piaciuta a chi la sanità regionale l’ha riorganizzata. Che anzi la smentisce seccamente. Sulla vicenda capitata al paziente di Resia che non ha trovato posto all’ospedale di Tolmezzo ed è stato ricoverato a San Daniele, hanno subito replicato la presidente del Fvg e l’assessore alla Sanità.
«Addolora sapere – dice Debora Serracchiani – che nella nostra regione vi sono pubblici amministratori che usano la loro carica senza lo scrupolo del bene comune, ma per farne strumento di lotta partitica».
Più prolissa l’assessore Telesca: «Sulla riforma sanitaria abbiamo spesso affermato che i fatti ci daranno ragione. Oggi sono costretta ad aggiungere: purtroppo. Avrei infatti preferito non avere ragione e mi riferisco alla strumentalizzazione messa in atto da alcuni detrattori della riforma: chi non ha a cuore il bene collettivo ma solo l’intento di demolire l’avversario politico a prescindere dagli interessi della collettività ricorre a mezzi meschini e dannosi, che sono ancor più gravi se posti in essere da un primo cittadino».
Secondo l’assessore, il sindaco di Resia raccontava di un’odissea «che avrebbe dovuto vivere un cittadino del suo comune costretto a un ricovero a San Daniele per mancanza di posti a Tolmezzo e a Gemona. Ebbene, effettuate le verifiche del caso, scopriamo che quel paziente è stato portato a San Daniele dagli stessi parenti che hanno espressamente richiesto di ricoverarlo in quel nosocomio per motivi di comodità logistica nell’assistenza. Tra l’altro – aggiunge Telesca – l’ospedale di San Daniele ha avuto difficoltà ad accogliere il paziente, visto che in questo periodo si affida anche su Tolmezzo e Gemona per fare fronte all’afflusso di pazienti anziani colpiti dalle complicanze dell’influenza che si stanno registrando su tutto il territorio nazionale a causa del calo diffuso delle vaccinazioni».
Nel caso specifico – precisa ancora l’assessore Telesca – «l’ospedale di San Daniele, pur consapevole che avrebbe dovuto insistere con i parenti per ricoverare l’assistito a Tolmezzo, ha aderito alle loro richieste comprendendone le motivazioni».
«Davvero – si chiede Telesca – vogliamo continuare a raccontare frottole sonore e facilmente smascherabili per imbrogliare in modo grossolano i cittadini? È così forte l’ansia di demolire il lavoro per cambiare in meglio la sanità della nostra regione che si perde di vista il più elementare buon senso», conclude l’assessore, facendo peraltro notare che dal primo gennaio del nuovo anno «nulla è cambiato a Tolmezzo, San Daniele e Gemona».
Tratto dal Messaggero Veneto del 18 gennaio 2015
Tratto dal Messaggero Veneto del 18 gennaio 2015
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