ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena
Visualizzazione post con etichetta articolo 2016. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta articolo 2016. Mostra tutti i post

mercoledì 14 settembre 2016

Lettera al Signor Sindaco di Resia

Ricevo e volentieri pubblico

Lettera inviata da a.ZC.b.

Caro Sindaco di Resia,,
a seguito di un post del 3.8.2016 in risposta ad uno che si era lamentato della tenuta delle strade, lei cosi rispondeva…..oggi…..alle 17…..avresti dovuto fermarti, ti avrei spiegato tutto, senza alcuna remora ed efficacia, efficienza e responsabilità……a me piace chiarire le cose con le persone che vogliono intendere e che accettano di mettersi in discussione. Affidarsi a proclami su FB non sempre è costruttivo…….
Prendo l’occasione per avere delucidazioni in merito in quanto atti non previsti da delibera comunale o altro, ma comunque fatti del Comune a favore o contro la popolazione, approfittando della sua dichiarazione ed attendo quindi che spieghi tutto, senza alcuna remora ed efficacia, efficienza e responsabilità sua.

1 – nell’articolo figli e figliastri di Gilberto Barbarino leggo che “”nessun partigiano sloveno è mai caduto in combattimento contro i tedeschi nel nostro territorio e che nessun partigiano sloveno è mai stato sepolto nel cimitero oseacchese””. Nessuno ha smentito la notizia.

martedì 13 settembre 2016

UN FRAMMENTO DI STORIA RESIANA TASA LIPIZIO - SALVE REGINA

Ricevo e volentieri pubblico.
Articolo a cura di Franco Tosoni

Chi percorre la strada provinciale n. 42, che da Resiutta porta in Val Resia, oltrepassato il confine che delimita il comune di Resiutta da quello di Resia, in località Tasa Lipizio, ricordata anche come Salve Regina, su un promontorio che si affaccia sul torrente Resia, può scorgere una cappella, una cappella dedicata, si dice, a Sant’Antonio di Padova. Questa è la prima testimonianza percepibile del sentimento religioso che si può riscontrare, maggiormente, in tutta la valle. La cappella è situata ai limiti della strada, a gomito di una curva, e facilmente distinguibile anche per chi viaggia su mezzi a motore, mentre è più agevole per chi la percorre a piedi o in bicicletta. Molti anni fa, quando il mondo non era così motorizzato, e la strada si presentava su terra battuta, era possibile incontrare numerose persone che transitavano su questa strada a piedi, si soffermavano presso questa cappella e, dopo essersi fatto il segno della croce, recitavano una preghiera. Oggi difficilmente uno si ferma per onorare la spiritualità di questa cappella, totalmente presi dalla frenesia, dalla premura e dall’impazienza, che non ci accorgiamo o non percepiamo più il bisogno di un po’ di riflessione e di meditazione.
L’origine di questa cappella è remota, tuttavia la data precisa è ancora tutta da scoprire. Io ci ho provato, ma non ci sono riuscito. So che la famiglia Di Lenardo, Peo per intenderci, ha provveduto anni fa al suo restauro. Il vero motivo di questo interessamento non lo so, evidentemente qualche correlazione ci deve pur essere.
Dal momento del suo ultimo intervento di conservazione sono passati parecchi anni e in questo periodo la cappella si presenta in uno stato un po’ trascurato, forse avrebbe bisogno nuovamente di una ripulita, almeno nel suo insieme, in modo particolare il portoncino e il suo perimetro.
Se notate sul lato sinistro della facciata, è murata una targa ricordo della 15^ Batteria da Montagna che, nell’ottobre del 1917, qui mostrò il proprio valore. Porta una data, settembre 1974, posta per ricordo. 
Sul fianco destro, ai piedi della cappella, si può osservare, diversamente, un cippo in pietra con nicchia, una piccola cavità vuota. Si può facilmente desumere, presumibilmente, che nel passato non fosse questa la sua disposizione originaria.  È possibile, al contrario, che al momento della sua posizione, ragionevolmente, presentasse sicuramente qualche particolarità, come un quadretto ispirato a devozione o qualche altra immagine sacra, sicuramente posta in quel luogo prima della costruzione della cappella. Come si può agevolmente rilevare porta una data: 1861, un elemento non trascurabile ma indubbiamente espressivo e indicativo, come prova a memoria da lasciare in eredità alla facoltà di ricordare. Questo cippo potrebbe, in qualche modo, anche essere associato al nome della località: Salve Regina, un presupposto non casuale, un richiamo, almeno così va raccontato, che le persone scendendo dalle varie frazioni della valle, usavano recitare il rosario, come compagnia per il viaggio, e il più delle volte prima di arrivare alla cappella era il momento di declamare la Salve Regina. Nella circostanza del momento, come si nota, anche il nostro cippo avrebbe bisogno di una buona ripulita e sicuramente da assegnargli una disposizione più adeguata, come è fattibile che, originariamente, fosse stato pensato e collocato.

Anche questa realtà fa già parte della storia resiana.
Franco Tosoni

venerdì 19 agosto 2016

Figli e Figliastri - Gilberto Barbarino

Ricevo e volentieri pubblico:

Articolo di Gilberto Barbarino

FIGLI E FIGLIASTRI di Gilberto Barbarino Siamo proprio contenti per la massiccia partecipazione alle nostre iniziative della popolazione resiana. Abbiamo raccolto molto di più di quanto ci aspettavamo alla vigilia, nonostante il brutto tempo in cui abbiamo operato e le poche ore a disposizione.
                                                              Grazie Resia!

E’ evidente che la nostra gente sente il problema della sua vera identità e vuole giustizia per i Resiani. Però, alcuni di coloro che si sono astenuti hanno palesato scarsissima conoscenza di come stanno veramente le cose in Valle.


L’oro di Resia, o quasi, lo Strok

Ricevo e volentieri pubblico:

Articolo di Franco Tosoni

Cambiano le abitudini nel tempo, specialmente quando ci sono degli interessi di mezzo. Un tempo lo strok era considerato alla stessa misura che oggi si considera la patata oppure il fagiolo. Ogni famiglia lo coltivava in funzione del proprio fabbisogno domestico ed era considerato un elemento utile per integrare e dare un senso a certe pietanze, come viene fatto oggi, forse con un po’ più di originalità. Poi si è scoperto che aveva delle proprietà che, coltivato in altri luoghi, non aveva: la sua tipicità, il suo profumo e la sua dolcezza nel rendere più gustoso il cibo.

giovedì 4 agosto 2016

Comune di Resia: Bando di un progetto di ricerca

Bando a sostegno di un progetto di ricerca archivistica rivolta agli studenti frequentanti la Scuola Secondaria di 2° grado nell'anno scolastico 2015/2016

“Dietro la linea del fronte" di Marco Pascoli

L’Amministrazione Comunale è lieta di invitarvi alla presentazione del libro “Dietro la linea del fronte. Storia militare di una retrovia, la Val Resia dal 1914 a Caporetto” che si terrà mercoledì 10 agosto alle ore 18 presso la Sala Consiliare del Municipio di Resia.   Sarà presente l’autore il dott. Marco Pascoli.
Dopo aver ricevuto l’incarico di scrivere “La battaglia dimenticata della Val Resia, consultando principalmente l’archivio storico del Comune, l’autore ha scoperto una gran mole di documentazione territoriale e antropologica-culturale.
L’Amministrazione comunale è grata, quindi, all’autore per aver correttamente reso omaggio, con scritti e interventi basati su documentazione certa e testimonianze d’archivio, alla Val Resia e a tutta una generazione dei suoi abitanti che, per come ha affrontato e superato quei drammatici momenti, si può definire “eroica”.

Con questo quarto volume, cui seguirà l’ultimo, dopo le guide sui percorsi valligiani della prima guerra mondiale, credo si sia fatta doverosa luce su un capitolo di storia resiana oscurato per troppo tempo o comunque mai analizzato in profondità. L’opera presenta fatti accaduti in Val Resia dalla vigilia degli avvenimenti bellici a quella della ritirata di Caporetto, aprendo nuove finestre sul nostro territorio.

ORA SI INVENTANO GLI "ALPINI SLAVI".

Su Dom Slovit del 29 luglio 2016 dal titolo legami tra resiani e carinziani a firma R.U. ho trovato un interessante articolo che mi ha fatto sganasciare dalle risate.

Articolo tratto dal Dom/SLOVIT del 29 luglio 2016

Mercoledì 10 agosto, nell’ambito della tradizionale escursione notturna sul percorsoTa lipa Pot, dalle ore 17.00 a Stolvizza/Solbica (ritrovo in Piazza dell’Arrotino) si potrà partecipare a un’escursione per le vie del paese, guidata da Sandro Quaglia, con rievocazione storica e animazione sull’insediamento in Val Resia degli slavi alpini, antenati di tutti gli attuali sloveni.

mercoledì 13 luglio 2016

Resia, dalla “zitira” all’heavy metal

È stata coronata dal successo di partecipazione giovanile anche la quarta edizione di "eResia metalfest" che si è tenuta venerdì e sabato scorsi. Quasi nata per caso logisticamente, in una baracca prestata dalla nonna, dallo spirito di iniziativa di un gruppo di giovani locali, l’evento musical canoro si avvia a diventare un “must” del metal estremo nella nostra regione con complessi provenienti da molte parti d’Italia e anche internazionali. Anche quest’anno ha portato più di 600 persone appassionate metallare "Al Ranch" di Zamlin, alle pendici del Canin. Fatto curioso, il gruppo dei giovani resiani “HellMetAll” (nella foto) che organizza l’evento suona pure con la classica zitira e canta in lingua madre, dialetto antico o parlata arcaica slava, che trova origine nella notte dei tempi. Le tematiche adattate alla musica metal sono quelle molto semplici del vivere quotidiano, la bellezza della valle, ma pure della vita e delle difficoltà durante i conflitti. Seppur realtà diciamo anomala nel classico secolare contesto culturale resiano, questa gioventù ha saputo farsi apprezzare per l’ordine e la pulizia con cui organizza la manifestazione.
Tratto dal Messaggero Veneto del 9 luglio 2016

Foto concessa da
Micelli Daniele e Dri Massimo Metal Photographer

lunedì 11 luglio 2016

LONTANI NEL PENSIERO E NELLA REALTA’

Articolo di Franco Tosoni

Secondo Novi Matajur Resia non è un paese russo dItalia. E vero? Forse, chissà! Può darsi che da quel pulpito un annuncio, in tal senso, potrebbe anche essere vero!
Da Stolvizza, estremo lembo abitato della terra resiana, località della Valle di Resia più vicina al confinante suolo sloveno, dove viene confezionato e sostenuto lestremo e ripetuto tentativo, con tenacia e perseveranza, non da tutti, per fortuna, di mantenere viva la teorica e dottrinale opinione, seguendo quello che, secondo la commissione scientifica che cura la redazione dellAtlante delle lingue slave (OLA), si continua a sostenere che il resiano è collocato allinterno del contesto linguistico sloveno. Figurarsi lopposto, che non sia mai detto. Larticolo apparso sul settimanale Novi Matajur, con tanto di fotografia paesaggistica del paese di Stolvizza,

venerdì 24 giugno 2016

La vera storia del gemellaggio Resia – Fryazino ( 2 )

Viste le dichiarazioni del Sindaco su “”Sei di Resia se…”” in merito al gemellaggio Resia – Fryazino, è opportuno far sapere a tutti:
Legge 131/2003 detta legge La Loggia. Questa Associazione conosce esattamente tale Legge tanto è vero che nella precedente lettera si ringraziava lo Stato, la Regione e il Comune. La  Legge dice in pratica che sono i Comuni che devono fare il gemellaggio ed impone diverse cose per L’Amministrazione comunale. Il sindaco, ha sentito parlare del gemellaggio per la prima volta  in data 18.08.2015 quando presso il Municipio si presentò una delegazione composta dall’Associazione I.T.V.R. e l’Associazione Centro per lo Sviluppo Trasnazionale tra l’Italia e la Russia, chiedendo se fosse possibile fare un gemellaggio con un comune russo. Fu fatta foto ricordo con nove persone. Il Sindaco senti nuovamente parlare di gemellaggio in Pordenone il 22.09.2015 in occasione dell’inaugurazione del monumento a Gagarin, fu li che conobbe il Console Onorario di Udine Carlo Dall’Ava. Quindi da quanto sopra il gemellaggio non è stata una idea dell’Amministrazione Comunale, né del sindaco. Si sono limitati a fare quanto prevede la Legge e che noi ancora ringraziamo per aver accettato quanto richiesto. La citazione latina fatta dal sindaco, Jus prime noctis, non centra niente con questa Associazione in primo luogo perché non vi sono preti, in secondo luogo perché probabilmente il sindaco non sa il significato di tale frase perché essa dava un diritto che non può avere il sindaco nell’avere la primogenitura di una cosa che ha saputo dopo circa un anno dall’inizio dei contatti .

mercoledì 15 giugno 2016

La vera storia del gemellaggio Resia – Fryazino



Nel 2014 un iscritto ad Identità e Tutela Val Resia andò a trovare un amico, che tra le altre cose è Console Onorario Russo a Udine. 
Nell'occasione si parlò del più e del meno fino a che mi disse di invitare alcuni componenti del direttivo di I.T.V.R. per un incontro.
Ed in breve fu indetta una riunione presso di lui. Poco dopo fummo contattati dall'Associazione Centro per lo Sviluppo Internazionale tra l’Italia e la Russia con la quale iniziammo a dialogare. Subito ci fu indicato dove erano alcuni documenti Resiani in Russia, ma purtroppo scritti in Cirillico.
Altri iscritti a I.T.V.R. furono impegnati alla compilazione ex novo di un CD che racchiudeva la quattro parlate di Resia, la musica, la poesia, praticamente tutto quanto poteva rappresentare Resia. Il CD fu fatto varie volte per i canoni Russi che sono diversi dai nostri. I CD furono consegnati all'Associazione Russa con la quale eravamo in contatto che li trasmise, come da accordi, a diversi Ministeri Russi. 
Venne contattato personalmente l’Addetto Culturale Russo a Roma che assicurò la massima attenzione a quanto trasmesso in Patria. 
Il CD convinse il Ministero della Cultura Russo ad invitare urgentemente il Gruppo Folkloristico di Resia a Mosca, e pare con soddisfazione di tutti. 
I rapporti con l’Associazione Russia e la nostra non si sono mai interrotti e nell'Ottobre 2015 ci presentammo dal Sindaco di Resia per parlare del gemellaggio che volevamo fare. La cosa fu accolta con favore, ma successivamente le cose sono andate diversamente. Nella delibera del Comune non si fa cenno dell’accordo tra le due Associazioni ma sembra che il Comune abbia trattato direttamente con l’omologo Russo. Dall'invito redatto dal Comune vi è il logo del Comune di Resia e quello dell’Associazione Russa, vorremmo sapere il perché dell’omissione del nostro. Se proprio voleva far vedere che tutto era stato fatto dal Comune doveva essere messo il logo di Fryazino e non dell’Associazione Russa. Durante il gemellaggio fu chiesto di parlare da parte di questa Associazione, ma ciò fu negato, dicendo al termine che già era stato fatto un danno. 
Forse il Sindaco si riferiva a quanto scritto da questa Associazione su “sei di Resia se…” e su “ Resiani nel Mondo” dove era scritto che quanto avvenuto era dovuto all'impegno di questa Associazione. 
Avremmo voluto far sapere agli ospiti che tre ragazzi Resiani avevano mandato in orbita un pallone aerostatico. Lo abbiamo fatto sapere dopo la cerimonia e ci hanno riferito che studieranno la cosa e ci faranno sapere. 
Vogliamo rammentare che il Comune è stato doverosamente interpellato per l’aspetto istituzionale del gemellaggio e che ringraziamo. 
Come vedete nessun nome del personale I.T.V.R. è stato fatto, perché è merito di tutti di quanto accaduto, però pretendiamo che nessuno si assuma meriti che non ha, perché il solo fatto di voler nascondere da dove è partito il tutto fa presumere che qualcuno voglia prendersi meriti mai avuti.

Grazie dell’attenzione.

martedì 14 giugno 2016

A RESIA L’AMERICA PUO’ARRIVARE DALLA RUSSIA

Un sogno che potrà diventare realtà.
Se il buongiorno si vede al mattino è auspicabile che la giornata che si è prospettata in sala consigliare del municipio di Resia, il giorno 11.06.2016, anche se era una giornata piovosa, ha tutte le premesse di diventare una luminosa speranza per il futuro della Val Resia. Un  sogno che forse Resia non aveva mai sperato ma che un domani potrebbe diventare realtà.
Una piccola  presenza, una piccola località che ha trovato una corrispondenza, un’attenzione tanto grande, così da suscitare interesse, profondo, forte e sincero, da parte di una nazione notevolmente vasta e piena di storia, specificatamente da una frazione geografica di una città di nome Fryazino, luogo così chiamato e che deriva dalla denominazione Frjazin con cui venivano soprannominati gli artisti italiani che lavoravano in terra russa.

domenica 12 giugno 2016

Фрязино ( Fryazino - Russia ) - Resia ( Udine Italia )

Dopo due anni di contatti e incontri con il Consolato Russo in Udine l’Associazione IDENTITA’ E TUTELA VAL RESIA ha fatto dare l’avvio per il gemellaggio tra Resia e Fryazino (Russia).
E’ grazie a questo assiduo lavoro che I.T.V.R. ha avuto la lungimiranza nel cogliere l’occasione di dare al nostro Comune l’opportunità di attirare possibili investimenti per uno sviluppo che possa mantenere i Resiani nella propria Valle. Siamo sicuri e fiduciosi che il tutto possa portare benefici per tutti e invitiamo lo Stato, la Regione ed il Comune di Resia affinchè il gemellaggio possa avvenire e consolidarsi al più presto e che l’iniziativa intrapresa da I.T.V.R. possa dare ottimi risultati di collaborazione e di amicizia tra i due Paesi.









giovedì 9 giugno 2016

Resia: Delegazione russa da oggi in visita alla vallata

Da «la Russie l'antenat» recita un brano di Arturo Zardini. A parte l'affermazione, tutta da dimostrare, in virtù del suo ultra millenario isolamento Resia ha conservato alcune sue caratteristiche tra cui una lingua slava antica giunta fin qui in modo quasi integrale.