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mercoledì 19 novembre 2025
RESIAN LANGUAGE (San Giorgio)
DUJACESSA - Na rosojenka praviza pu Bisken.
Una favola resiana (variante di S.Giorgio)
Original Resian language (UNESCO)
Tau ti stari timpa, ko sde u Resie bila makoi tu nu sde na isciza anu tas te gosdé so stali duiacavi nu duiacesse, bil se naredil din fat chi an se pravil lite nu lite dopo.
Onde dua mlada, mush anu saná, to bilu sclò kopat tau uilasej goro sa Urbiaze anu to melu sa gnimi pa no male tau povaiù. Uonà pulila to male tau peste, anu uon scil ta sa gnu sis impresti anu sibilizo tana Korbi.
Prit ki se giat Kopát, mati dala push tu mu malamu, anu tadii na ga na poiala spat nutuu sibilizo, tapod din uorej,tau sinzo.
Sa intantis, tauneu gosgnimu potocu, duiacessa
gledala utosna. Na mela pa uonà no male, ma gni to bilo bulnu, to bilo bassanu scul po usin suotè anu to ni melu farcize pa vić sa iocat. Duiacessa na si ciula da to male cjé i umurit anu na bila dispirana. Na ma bi bila jedla kei, forci cac coran chi na ni misce iest, anu scusa mlicu na bila risvalagnala to male.
Tadii usè na din bot, na se dizidinala, na usela uotrocà anu na duriavala duitit ta ti sibilizi. Na popadla to male chi spalu, na giala nutur gnì to bulne anu na io dala naset tei vitar. To male bulne chi to se ciulu sapusćiano, to se gialu uriscat, tadei mati, ta chi bila tau gnivi, na spustila lopato anu na se naviala videt da co ma te mali. Co na vidala da co iè tau sibili, na se giala uriuvet, nu si tesat lasse. So itti parslí pa usì ti iudi chi so copali tas Poie, ma du mogal i pomagat chei, boghi gnei!
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Val Resia: CONFLITTO POLITICO-CULTURALE
L’assurdita’ nasce proprio dalla dicotomia
tra identità culturale/politica e classificazione linguistica accademica.
Tratto dalla Pagina Facebook "La Val Resia e le bellezze della natura".
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lunedì 10 novembre 2025
Jan Niecisław Baudouin de Courtenay “Sull’appartenenza linguistica ed etnografica degli Slavi del Friuli”
La terra dei nostri antenati❤️
I Resiani non sono un popolo geneticamente slavo.
Alcuni passi tratti dagli scritti (studi) di illustri studiosi del passato:
JAN BAUDOUIN DE COURTENAY
".....i Resiani ci presentano la continuazione storica di una fusione di diverse tribù slave con un altro ELEMENTO ETNICO, abbastanza forte, per lasciare nella lingua slava traccie indelebili. L’elemento slavo si è sovrapposto ad uno strato straniero.
Quegli Slavi dovevano provenire da diverse tribù con diversi dialetti, giacché ancora oggi questo piccolo popolo di poco più di 4500 abitanti ci presenta notevoli diversità dialettali, così che dobbiamo distinguere quattro dialetti resiani, relativamente molto differenti.
La differenza principale del Resiano dallo Sloveno e dal Serbo-Croato consiste appunto nel detto strato linguistico straniero."
J. Baudouin de Courtenay
“Sull’appartenenza linguistica ed etnografica degli Slavi del Friuli”, in: XI Centenario di Paolo Diacono: atti e memorie del congresso storico tenuto in Cividale nei giorni 3, 4 e 5 settembre 1899, Cividale: Tipografia Giovanni Fulvio, 1900, pp. 197-207
GIOVANNI MARINELLI (studioso,geografo, cartografo, prof. universitario)
Gli studiosi quando studiano le popolazioni, oltre alla lingua, tengono in considerazione anche le caratteristiche fisiche di un popolo.
Giovanni Marinelli (studioso, geografo e cartografo) nel 1875 osservando i RESIANI scrisse:
"E' singolare però il tipo della loro fisionomia, più bello che non apparisca di solito negli Slavi, le faccie barbute, i capelli spesso castani, talvolta neri, la pelle bruna; ciò che indicherebbe perlomeno una lunga permanenza sotto cielo meridionale. Si aggiunge a ciò lo strano costume donnesco, che va però smettendosi sempre più, del tenere avvolta la faccia in un fazzoletto, in modo da lasciarla vedere solo per metà nella stessa guisa delle orientali…..
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domenica 9 novembre 2025
Antico Slavo Orientale
Ancora alcuni esempi di parole (traslitterate) dall'ANTICO SLAVO ORIENTALE / Paleorusso, il loro significato ed un piccola comparazione con una delle varianti.
Praticamente RESIANO!!
Queste parole le usiamo ancora oggi e con lo stesso significato.💕
Poi il Resiano dovrebbe essere un dialetto! Di chi?
Articolo tratto dalla Pagina Facebook "La Val Resia e le bellezze della natura".
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mercoledì 5 novembre 2025
RESIAN LANGUAGE - PETER JURGEC
IL RESIANO, la nostra Lingua, “una perla rara”.
Le VOCALI resiane.
Questa ricerca interessantissima è stata fatta a Resia alcuni anni fa e di cui non eravamo a conoscenza. Ricerche di questo tenore andrebbero invece divulgate e portate a conoscenza della popolazione.
Il professor PETER JURGEC, linguista, docente all’Università St. George Campus di Toronto, Dipartimento di Linguistica da alcuni anni studia un particolare aspetto della nostra lingua resiana: le vocali. E’ stato a Resia alcune volte ed ha effettuato, insieme ai suoi collaboratori, delle ricerche grazie alla collaborazione di diversi volontari. La prima volta è stata nel 2017 e da allora è tornato più volte, con un piccolo gruppo di ricercatori (studenti e ricercatori post-dottorato).
In un’intervista del dicembre 2019, ha dichiarato di aver scelto di studiare il Resiano perché ha molte particolarità interessanti per la Linguistica in generale. Una di queste riguarda la pronuncia: l’accento che cade frequentemente alla fine delle parole, “l’Armonia vocalica” che esiste nel resiano di San Giorgio e di Gniva (come documentò già l’eminente linguista Jan Baudouin de Courtenay ), le vocali del resiano e le differenze tra i paesi.
Jan Baudouin de Courtenay, pioniere della teoria dei fonemi e della fonetica diceva che per quanto riguarda le vocali resiane non si riesce a capire quale organo venga coinvolto quando vengono pronunciate. A quei tempi non c’era la strumentazione (ecografo) che invece è possibile utilizzare oggi. Peter Jurgec, in quest’intervista afferma che con l’uso della combinazione di vari metodi, quali interviste, analisi acustica, ultrasuoni, testi di percezione è possibile fare luce su questo e fare confronti con altre lingue. Afferma che a volte succede che le migliori prove per questo arrivino “DA LINGUE PICCOLE A VOLTE ESOTICHE”. Quindi ci fa intendere che anche lui considera il Resiano una lingua e per di più “esotica”.
Secondo il professor Jurgec il Resiano è interessante perchè ha una grande serie di vocali. A San Giorgio (Bila/ Tu-w Bile) hanno 13 vocali distintive. Avete letto bene 13 !! Per vocali distintive si intende che se una la cambiamo con un’altra abbiamo un’altra parola oppure la parola diventa incomprensibile.
Il professor Peter Jurgec afferma che una serie così grande di vocali è rara, tra le lingue del mondo.
Un particolare gruppo di voci sono le cosiddette vocali aspirate, quelle che scriviamo con la dieresi e afferma che non si sa cosa significhi questa “aspirazione” (secondo noi perche’ c’è l'influenza delle lingue indo-arie, di cui il resiano possiede tante parole😉 ).
mercoledì 10 settembre 2025
La Val Resia e la sua Cultura
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domenica 1 giugno 2025
Val Resia: Intelligenza Artificiale
Da una foto originale a un video virtuale grazie a nuove applicazioni dell'intelligenza artificiale.
Sono donne che da Stolvizza portano le masserizie per la istituenda Brigata di Frontiera di CORITIS. Dopo questo tratto inizia la Mulattiera per circa 5 km. Era il 14 settembre 1947.
Foto originale e video grazie a IA
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mercoledì 14 maggio 2025
Cimitero Militare
>Cimitero militare Prima Guerra Mondiale
>Al centro una colonna con una targa e in cima una statua di un'aquila, ai lati le tombe con i numero
>Foto 1920-1930 circa
>Vestigia del cimitero di guerra di Prato, che raccoglieva i caduti italiani, tedeschi ed austro-ungarici della Battaglia di Resia - Vall'Uccea (25 ottobre - 29 ottobre 1917), uno dei fatti d'armi più importanti e sconosciuti tra quelli direttamente scaturiti dallo Sfondamento austro-germanico di di Caporetto.
>Il cimitero fu ultimato in diverse fasi: nei primi giorni dopo i combattimenti, le salme dei Caduti furono raccolte ed inumate provvisoriamente dai civili resiani, su ordine delle autorità militari imperiali.
>A guerra finita, nella primavera del 1919 fu costruito il vero e proprio cimitero di guerra a cui afferiscono le testimonianze esistenti, dai soldati italiani del 100° Reggimento Fanteria (autori anche del monumento centrale).
>Nel 1938 le salme furono traslate: alla volta del Tempio Ossario di Udine, quelle italiane (erano cinquantotto); verso l'ossario di Rovereto, quelle austro-ungariche e tedesche (in numero leggermente superiori, stando all'immagine storica). >Nel 1970, l'ala deputata all'ex cimitero di guerra, priva delle sacre esequie dei caduti (ma dove esistevano evidentemente ancora le pietre tombali ed il cippo centrale) venne destinata all'ampliamento del cimitero civile di Prato di Resia. Durante quei lavori, le testimonianze epigrafiche e le lapidi del camposanto vennero abbandonate nella scarpata retrostante al cimitero, dove si trovavano fino al 2017 quando, grazie all'Amministrazione Comunale di Resia, sono state recuperate e posizionate su una panoramica altura prossimo al cimitero civile e alla sede storica del cimitero militare.
>Le lapidi e il cippo centrale ancora oggi riconoscibili furono dunque edificate all'indomani della conclusione della guerra, nell'aprile 1919, dal 100° Reggimento di Fanteria italiano, Brigata Treviso.
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Storia su Resia
domenica 30 marzo 2025
Cosa sono gli hotspot linguistici?
"""Le lingue in via di estinzione sono spesso raggruppate in piccole aree geografiche. Queste aree sono Hotspot Linguistici, luoghi con:
Elevata diversità genetica - La maggior parte dei resoconti sulla diversità linguistica guarda solo al numero grezzo di lingue in un'area. Il nostro calcolo della diversità genetica considera anche quante unità genetiche sono rappresentate. Un'unità genetica è un raggruppamento come le lingue romanze (francese, spagnolo, italiano, portoghese, ecc., tutte discendenti dal latino).
Osservando la diversità genetica, troviamo aree che necessitano di uno studio scientifico cruciale. Quando un'intera unità genetica muore, perdiamo molte più informazioni che se perdiamo un ramo di una famiglia ma non i suoi parenti stretti. Ad esempio, se tutti i parlanti portoghese morissero, perderemmo molte informazioni, ma potremmo imparare molto sulla lingua studiando lo spagnolo. Se tutte le lingue romanze scomparissero, però, non saremmo in grado di imparare molto su di esse, anche studiando lingue più lontane come il tedesco.
Alti livelli di pericolo - Il pericolo linguistico non può essere misurato con precisione. Il numero di parlanti non determina necessariamente quanto sia in pericolo una lingua. Se questi parlanti includono bambini piccoli e la lingua è usata in tutti gli aspetti della vita quotidiana, allora alcuni parlanti possono mantenere una lingua. Una lingua con solo parlanti anziani che non è stata trasmessa alle generazioni più giovani può essere in pericolo. Usiamo una scala a cinque stelle per classificare la messa in pericolo. I livelli in questa classifica sono:
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articoli di Franco Tosoni
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domenica 23 marzo 2025
Unione degli Istriani - Resiani
>UN GRANDE ABBRACCIO AL POPOLO RESIANO CHE LOTTA CONTRO L’IMPOSIZIONE ALL’APPARTENENZA ALLA MINORANZA SLOVENA IN ITALIA!
>Cari Amici,
>dopo diversi anni, abbiamo ripreso le relazioni con l’Associazione Identità e Tutela Val Resia, una delle realtà più combattive della splendida valle situata ai piedi del Monte Canin, nelle Prealpi Giulie, che da molti anni lotta strenuamente contro le imposizioni della minoranza slovena che non riconosce la peculiarità linguistica degli abitanti che con lo sloveno, con il culturame sloveno, e con le barbarie commesse da parte slovena durante e dopo il secondo conflitto mondiale non hanno nulla a che fare!
>Pochi di voi conoscono questo microcosmo, del quale oltre cinquanta studiosi nel mondo si sono interessati e si occupano tuttora: le varie teorie concordano sul fatto che si tratta di un linguaggio paleoslavo sviluppatosi indipendentemente rispetto agli altri dialetti sloveni. Ma occorre ancora far luce sul mistero della provenienza dei Resiani: c'è chi sostiene che appartengono ad una stirpe slava a sé stante e lo studioso e scrittore resiano Sergio Chinese, un amico dell’Unione degli Istriani, ricorda la leggenda sulla provenienza russa del popolo resiano, radicatasi soprattutto perché "a causa dell'unicità della propria parlata, i Resiani sono sempre stati tenuti a distanza, guardati con sospetto e trattati con diffidenza dalle popolazioni contermini".
>Gilberto Barberino, il massimo intellettuale della Val Resia, che abbiamo avuto il piacere di ospitare a Trieste nella sede di Palazzo Tonello, ha ben chiarito la situazione:
>"Con la Slovenia non abbiamo nulla in comune ... e nei tanti secoli trascorsi non abbiamo vissuto neanche un attimo di storia insieme, uniti, anzi ci siamo trovati gli uni contro gli altri in diverse occasioni. ... nel 1500, durante la guerra tra Austria e Venezia, gli Sloveni si sono schierati con l'imperatore, mentre i Resiani sono rimasti fedeli alla Serenissima; nella guerra 1915/18 Resiani e Sloveni si sono sparati contro lungo tutta la linea del fronte dal Brennero fino al Carso, i Resiani come fedeli soldati italiani, gli Sloveni come nemici".
>E per quanto riguarda la seconda guerra mondiale: "Non possiamo non dire che che ci sono state delle fucilazioni ingiuste e crudeli e che anche Resia ha avuto i suoi infoibati. Non c'è mai stata convivenza, insomma, né qualsivoglia interagire per mezzo del linguaggio. E questo perché l'uno non ha mai capito quello che diceva l'altro".
>Il peggioramento della situazione, si è avuto in tempi più recenti anche con una azione di propaganda dei media della minoranza slovena in Italia, dal “Novi Matajur” al “Primorski dnevnik” che svolgono una azione disinformante e falsificatrice della realtà.
>Ma, tenacemente, i Resiani continuano a difendere le proprie peculiarità, contro la forzata appartenenza alla minoranza slovena in Italia, che, imposta contro la volontà della popolazione, tende a distruggere, giorno dopo giorno, la millenaria storia di questa comunità.
>“Non ci faremo abbagliare da facili promesse di posti di lavoro, o di finanziamenti. No! Perchè noi non ci sentiamo sloveni, non lo siamo mai stati. Nei nostri cuori e nel nostro spirito ci identifichiamo semplicemente come Resiani, con la nostra lingua, la nostra cultura e le nostre tradizioni, e legati all’Italia per la quale abbiamo lealmente versato, nei momenti più difficili, il nostro sangue.”
>Forza, Resiani, siamo al vostro fianco contro l’arroganza slovena che ben conosciamo, avendola sperimentata anche noi!
lunedì 10 febbraio 2025
FOIBE - ESODO GIULIANO DALMATA
>Il Giorno del ricordo 10 febbraio 2025
>Massacri delle foibe e l'esodo Giuliano Dalmata
>PER NON DIMENTICARE
> Video di Tommaso Cerno Direttore del quotidiano "Il Tempo"
martedì 4 febbraio 2025
Ottant’anni dall’eccidio di Porzûs: nei nuovi documenti le responsabilità del comando della Garibaldi Natisone
La vicenda è stata ricostruita da Tommaso Piffer, storico dell’Università di Udine. Le uccisioni dei partigiani della Osoppo da parte dei Gap comunisti furono il più grande scontro interno al movimento resistenziale
Foto sopra:
Il Comando della divisione Garibaldi Natisone con alcuni componenti della missione sovietica e del IX Corpo sloveno (Archivio Osoppo della Resistenza in Friuli- Aorf. Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Udine)
Ottant’anni fa, il 7 febbraio del 1945, alle malghe di Porzûs sopra Udine, ebbe luogo il più grave scontro interno al movimento resistenziale. Una spedizione dei GAP comunisti uccise diciotto partigiani della brigata Osoppo: quattro sul posto, gli altri, tra cui Guido, il fratello minore di Pier Paolo Pasolini, nei giorni seguenti, nei pressi di Cividale del Friuli.
A dispetto della sua importanza storica e delle polemiche che ha sollevato, l’eccidio di Porzûs ha tuttavia raccolto un numero limitato di ricerche storiche originali. Se i principali esecutori materiali dell’eccidio vennero subito individuati e condannati, primo fra tutti il comandante della spedizione, il gappista Mario Toffanin, si discute, invece, ancora su chi siano stati i mandanti e ancor più i responsabili politici e morali delle uccisioni.
lunedì 11 novembre 2024
Le peculiarità dei Resiani
>Tratto dal Messaggero Veneto di Domenica 10 novembre 2024
>ps.:
Segnalo a tutti Voi che nell'articolo in questione c'è un errore di stampa.
>Non sono 1600 anni, bensì 600 anni.
venerdì 25 ottobre 2024
LA VAL RESIA NON È IN "BENECIA"
>BUGIA - FAKE
>Da quando in qua la Val Resia fa parte della BENECIA?
>Tratto da questo Sito
>
( Le continue bugie della propaganda Slovena)
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giovedì 24 ottobre 2024
NINFA DORMIENTE: Com'è nato questo Libro
>Venerdì sera 9 Agosto 2019 alle ore 20:00 all' Osteria "Alla Speranza" di San Giorgio di Resia (UD), è stato presentato il libro pubblicato dall'Associazione ITVR Identità e Tutela Val Resia, dal titolo "Rosaijanska Dusa".
> Per l'occasione era presente la scrittrice Ilaria Tuti autrice del romanzo storico "Ninfa Dormiente" che come sapete è ambientato a Resia.
>In quell'occasione ha spiegato come è nato il romanzo "Ninfa Dormiente".
>Eccovi il video dove la stessa Ilaria Tuti spiega passo dopo passo il tutto.
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mercoledì 23 ottobre 2024
TERESA BATTAGLIA - "NINFA DORMIENTE"
>“Ninfa Dormiente”. Torna il commissario Teresa Battaglia, su Rai 1 con le musiche di Stefano Mainetti
>Il commissario Teresa Battaglia ancora sulla scena del delitto. Sullo sfondo di un omicidio camuffato da suicidio, le montagne friulane della Val Resia.
Lunedì 28 ottobre torna in prima serata su Rai 1 la serie “I casi di Teresa Battaglia”, interpretata da Elena Sofia Ricci, diretta da Kiko Rosati e tratta dai romanzi di Ilaria Tuti.
martedì 15 ottobre 2024
Il Resiano è una Lingua riconosciuta dall'UNESCO come Lingua in pericolo
>Occhio Resiani 👀
>Gli interessi finanziari, vedesi foto, "abbagliano" le Nostre Istituzioni?
>Da sapere:
>Oggi a San Pietro al Natisone la Presidente della Repubblica di Slovenia Nataša Pirc Musar di fronte ai sindaci del Friuli Orientale ha sottolineato che “il bilinguismo è una ricchezza straordinaria”.
>Alla Scuola Bilingue, rivolgendosi agli studenti, insegnanti, genitori e alle autorità presenti, tra cui il sindaco di Resia, in occasione del 40 esimo anniversario dell’istituto, Pirc Musar ha ribadito che “Gli sloveni della Slavia veneta hanno preservato la cultura, la lingua e l'identita'.
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giovedì 3 ottobre 2024
Per un futuro della Lingua Resiana
SERVIZIO EDUCATIVO 0 – 6 ANNI
Nel mio precedente articolo avevo inserito questa insegna così come appare su un particolare edificio del comune di Luserna -Tn. Ritorno volentieri, non a caso, a ripresentare questa significativa impronta, ricordando come ormai i resiani si sono dimenticati, da troppo tempo, ad imparare e parlare la lingua resiana, “il resiano”. Quanti di noi, e mi riferisco, in particolare, a quelle persone che hanno, più o meno, la mia stessa età, per avere presente che fino a sei anni non comunicavamo in lingua italiana, per la ragione che ci si esprimeva esclusivamente in lingua resiana. In famiglia era consuetudine parlare solo “il resiano”, quindi “il resiano” era presente e continuo fino al giorno in cui siamo stati vincolati ad andare a scuola, così abbiamo cominciato a imparare l’italiano, dopo i sei anni.
Questo avveniva costantemente, penso, in ogni famiglia. Poi, con l’avvento della radio e della televisione, e con gli altri mezzi di comunicazione, la lingua resiana ha perso, a poco a poco, quella forza che l’aveva sempre sostenuta. In quel tempo i media non erano ancora così invasivi, non si erano ancora impadroniti della nostra cultura ma, come spesso succede, la rovinosa fase discendente ha cominciato a farsi sentire.
Attualmente non sono in possesso dei numeri per un confronto su quante persone, fra le quattro varianti del “resiano”, parlano tuttora correttamente la lingua resiana. Per correggere, per migliorare questa deriva, un sistema ci sarebbe, lo stesso sistema ormai in uso, da diverso tempo, in un piccolo comune della provincia di Trento, Luserna. In questo paese si parla la lingua cimbra, una lingua che trae la sua origine nel tedesco del XIII secolo in seguito a fenomeni migratori, ma nessuno si pronuncia che tale parlata sia un dialetto del tedesco. Il Comune di Luserna - Tn, nel suo piccolo, per salvare e nella salvaguardia della propria lingua, il “CIMBRO”, ha studiato una forma educativa che, in parole povere, ha introdotto un sistema, a loro detto, un sistema unico in Italia, che consiste in una sorta di asilo nido e scuola materna fusi insieme, in cui, appunto, i bambini vanno inseriti dai 0 ai 6 anni.
martedì 6 agosto 2024
NINFA DORMIENTE SU RAI 1
>I casi di Teresa Battaglia – Ninfa Dormiente corrisponde alla seconda stagione di Fiori sopra l’inferno. È annunciata nel corso della presentazione dei palinsesti Rai a Napoli il 19 luglio 2024. La sua data di uscita è fissata per lunedì 28 ottobre 2024 su Rai 1.
>Come accennato, questa stagione è il proseguimento di Fiori sopra l’inferno. >È un nuovo capitolo della serie che ha per protagonista il commissario Teresa Battaglia. Questo secondo atto è tratto dall’omonimo romanzo di Ilaria Tuti ambientato in Val Resia.
mercoledì 24 luglio 2024
15 giugno 2024 - Rapporto alla Convenzione Quadro per la protezione delle Minoranze Nazionali
>Redatto grazie al competente aiuto dell'Avvocato
>STEPHANOS STAVROS
>HUMAN RIGHTS LAWYER
>STRASBOURG - ATHENS
Tratto dal Sito Ufficiale ITVR: Identità e Tutela Val Resia
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Ricorso Pratica Legale Riconoscimento Lingua Resiana
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