Ho aspettato apposta due settimane per vedere se gli organi di informazione Slovene ( http://www.novimatajur.it/main.php?page_id=hp , http://www.slov.it/ , http://www.sta.si/ e altri ) davano notizia delle novità da parte dell'Università di Trieste a riguardo degli studi fatti dal 2008 ad oggi su Resia e il Popolo Resiano. Ho letto e ascoltato anche con pazienza sia il sito ufficiale http://unfuturoxresia.blogspot.com/ della Lista filo Slovena " Un Futuro per Resia " ( nel senso che sono favorevoli alla Minoranza Nazionale Slovena che considera i Resiani Sloveni residenti in Italia ) , e sia i progammi su Radio Rai4 (frequenza Rai per gli Sloveni in Italia ) dove ogni sabato dalle ore 12 fino alle ore 12.30, vengono date ( dovrebbero ) notizie su tutte le iniziative che riguardano appunto la vita quotidiana Resiana (spazio gestito sempre dagli esponenti della Lista "Un Futuro per Resia" - direttamente o indirettamente -). Ebbene ad oggi nessun commento da parte loro ( se non erro ), dell’annuncio dato dai ricercatori del Servizio di genetica medica dell’Irccs “Burlo Garofolo” di Trieste, coordinati da Paolo Gasparini, al lavoro da alcuni anni per la definizione del Parco genetico del Friuli V.G. ,che propio l'11 Maggio 2010 a Trieste presenteranno il tutto ufficialmente. Un vero peccato.
SPESSO MI CAPITA DI LEGGERE CERTE AFFERMAZIONI DI TONDO SU RESIA, DOVE RIMARCA LA VOLONTA' DI DIFENDERE LA RESIANITA' DELLA NOSTRA TERRA. A VOLTE PERO' MI SOFFERMO SU CERTI ARTICOLI E INIZIATIVE, E MI DOMANDO: TONDO, MA VERAMENTE AMI RESIA E IL POPOLO RESIANO?
Eccovi un articolo datato 4 maggio 2010
RELAZIONI ESTERNE: TONDO CON MINISTRO SLOVENO ZEKS
Friuli Venezia Giulia e Repubblica di Slovenia intendono confermare e consolidare i reciproci rapporti istituzionali, con particolare riferimento al ruolo delle minoranze. È quanto emerso nell'incontro che il presidente della Regione Renzo Tondo ha avuto oggi a Trieste con Bostjan Zeks, ministro senza portafoglio del Governo di Lubiana con delega per gli Sloveni all'estero.
E pensare che ci sono ancora politici locali che continuano a sostenere che la legge 38-2001 “Norme per la tutela della minoranza linguistica slovena della regione Friuli-Venezia Giulia” non tuteli una minoranza nazionale slovena in quanto ciò non è scritto nella legge! Ebbene, in Friuli Venezia Giulia, la legge 38-2001, voluta dai governi D’Alema e Prodi e dagli enti locali, senza coinvolgere i cittadini, tutela una minoranza nazionale slovena non solo nelle province di Gorizia e di Trieste (dopo la prima guerra mondiale con il Trattato di Rapallo), ma anche nelle Valli del Natisone, del Torre e di Resia e addirittura a Cividale del Friuli
>RESIANI:
>RAZZA UNICA AL MONDO
>Resia hanno sempre sostenuto: Noi non siamo friulani, non siamo sloveni, non siamo russi. Noi siamo resiani.
Una convinzione che ora suffragata anche dalla scienza, e nello specifico, dalla genetica. Dalla mappatura genetica del Friuli Vg, infatti, emerge con chiarezza l'unicità della popolazione resiana.
Non solo non ci sono corrispondenze con le altre comunità della regione, ma fino ad ora non è stata individuata alcuna corrispondenza nemmeno con altre popolazioni europee ed extraeuropee. Gli incroci dei dati genetici raccolti dagli istituti di tutto il mondo proseguono, ma Resia continua a restare una comunità a se stante. L'annuncio è stato dato ieri mattina nel municipio di Resia dai ricercatori del Servizio di genetica medica del Burlo Garofolo di Trieste, coordinati da Paolo Gasparini, al lavoro da alcuni anni per la definizione del Parco genetico del Friuli Vg. A documentare lo stato eccezionale di Resia la mappa genetica utilizzata per definire l'origine del popolo resiano e delle altre comunità coinvolte nel progetto: Sauris, Illegio, Clauzetto, Erto-Casso e San Martino del Carso. Due le realtà che, a sorpresa, spiccano osservando la mappa: sono quelle di Illegio e di Resia, che si discostano nettamente dalle altre comunità. Ma se per Illegio pare essere stata trovata un origine corrispondente con alcune popolazioni dell'Europa del sud, per Resia questo riscontro ancora non c'è, lo ha affermato Paolo Gasparini, geneticamente distante rispetto alle altre comunità in corso; incrocio dei dati dei resiani con quelli delle altre popolazioni del mondo, con l'obiettivo di trovare delle affinità genetiche e quindi di stabilirne la provenienza. Un lavoro che i ricercatori sperano di concretizzare entro l'11 maggio, quando il progetto sarà presentato ufficialmente a Trieste. Due le spiegazioni fornite dai ricercatori per questa unicità di Resia: la prima dovuta al suo forte stato di isolamento prolungato nei secoli, la seconda ad una probabile sovrapposizione tra due popolazioni diverse, una conquistatrice, l'altra conquistata, così da creare condizioni genetiche uniche. Non abbiamo grossi legami con le popolazioni contermini, friulane, tedesche o slovene che siano, ha commentato il sindaco di Resia, Sergio Chinese. Se prima c'erano dubbi nell'affermazione di questa tesi, in quanto fondata solo su raffronti di tipo linguistico, oggi, a nostro favore, anche la genetica. Resia è un entità unica a livello europeo, ha aggiunto, e questo rende merito a tutti coloro che in questi anni si sono battuti per affermare la resianita'.
>Tratto dal Messaggero Veneto di domenica 25 Aprile 2010
>Scritto redatto da Alessandro Cesare
Ieri mattina alle 11, nella sala consigliare di Resia, la cittadinanza ha avuto la possibilità di conoscere i risultati della ricerca realizzata nell’agosto 2008 da un’equipe medica coordinata dal Burlo Garofolo di Trieste nell’ambito della definizione del Parco genetico del Friuli Venezia Giulia. Quasi mille persone si sono sottoposte ad un check-up gratuito per la raccolta dei dati clinici, genetici, storici, geneaologici e alimentari, indispensabili per stabilire qual è il contributo di certe caratteristiche genetiche all’insorgenza di determinate malattie. L’equipe medica, formata da una decina di specialisti tra genetisti, cardiologi, psichiatri, psicologi, odontoiatri e internisti si era fermata a Resia, nell’estate 2008, per oltre due settimane.
Giovedì 8 aprile 2010, sfogliando le pagine del Messaggero Veneto, mi fermo a pagina 16, attratto dalla scritta Lusevera. Incuriosito da questa scritta, dato che risiedo a Lusevera, mi accingo alla lettura e, al termine dell’intervento, con stupore, leggo: «un ... ringraziamento anche a nome della mia natìa Alta Val Torre». Subito mi chiedo chi sia la persona che parla anche a mio nome, considerato che anch’io sono un abitante dell’Alta Val Torre. Scorro con gli occhi e vedo... Lidio Buttolo. Ma chi cavolo è?