Oggetto: “Ambito territoriale di applicazione della legge 23 febbraio 2001, n. 38”
In riferimento ai commenti del Post precedente, eccovi la Delibera Comunale da voi richiesta. Certo è che mi fate fare gli straordinari anche in questo periodo. In un periodo, dove tra Inventari e verifiche, lo spazio per me, la mia Famiglia e il Blog è veramente poco. Comunque a tutti voi vi auguro buona lettura.
Il Sindaco dà lettura della richiesta formulata dai Consiglieri di Minoranza, in data
26.09.2002, relativamente all’ambito territoriale di applicazione della legge 23 febbraio
2001, , n. 38. “In allegato, si trasmette la richiesta fatta dal Gruppo Consiliare di
Minoranza, quale rappresentante un terzo dei Consiglieri del Consiglio Comunale di Resia,
per l’inclusione del Comune di Resia nell’ambito territoriale di applicazione della Legge 23
febbraio 2001, n. 38, recante “Norme a tutela della minoranza linguistica slovena della
Regione Friuli Venezia Giulia. Tale richiesta, a norma della legge n. 38/2001 e dei
chiarimenti forniti dalla presidenza del Comitato Paritetico per i problemi della minoranza
slovena, si chiede venga sottoposta a termini di legge alla presa d’atto da parte del
Consiglio Comunale e la copia del conseguente atto inviata al succitato Comitato
Paritetico.
Al Sig. Presidente del Comitato Paritetico per i problemi della minoranza slovena
c/o la Segreteria Generale della Presidenza della Giunta Regionale del Friuli Venezia
Giulia
Piazza dell’Unità d’Italia, n. 1 – 34121 TRIESTE
Oggetto: Ambito territoriale di applicazione della legge 23 febbraio 2001, n. 38.
I sottoscritti Luigi Paletti, Dino Valente, Lino Di Lenardo e Nevio Madotto,
Consiglieri Comunali, rappresentanti un terzo del Consiglio Comunale del Comune di Resia
(Udine), CHIEDONO ai sensi dell’art. 4 della legge 23 febbraio 2001, n. 38, recante
“Norme a tutela della minoranza slovena della Regione Friuli Venezia Giulia”, che il
Comitato Paritetico per i problemi della minoranza slovena includa il Comune di Resia
(Udine) nell’ambito territoriale di applicazione della Legge 38/2001 ove è tradizionalmente
presente, in lingua, cultura e tradizioni, la realtà linguistica dialettale resiana che fa
riferimento alla minoranza slovena, così come riconosciuta dalla citata Legge 38/2001.
Si fa presente che il Comune di Resia risulta già compreso nell’ambito di applicazione delle
“Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche” di cui alla legge 15
dicembre 1999, n. 482, e che i Consiglieri sotto firmatari hanno, a suo tempo, fatto richiesta
di far parte dell’Assemblea degli eletti di lingua slovena e partecipano alla sua attività.
Distinti saluti.
Luigi Paletti – Dino Valente – Lino Di Lenardo – Nevio Madotto
P.S. a parte verrà inviata, a cura del Comune di Resia, copia dell’atto consiliare di presa
d’atto della presente richiesta”.
La Legge n. 38/2001 consente alla Minoranza di legiferare e alla Maggioranza di sottostare.
La Maggioranza non si riconosce nella linea delineata e conferma la posizione già assutna in
occasione del dibattito sulla lingua resiana. Al Comitato andrebbe richiesto di includere il
Comune come territorio a dialetto resiano di tradizione secolare. Resia rappresenta un
popolo e giustamente in una recente seduta il Capogruppo di Maggioranza ha definito il
sindaco “Capo del popolo resiano”. I Resiani sentono la loro specialità e non ritengono di
accettare altre classificazioni.
- Il Consigliere PALETTI Luigi afferma che il punto in esame non richiede nè votazioni nè
discussioni. La legge già prevede che Resia rientra nell’ambito della norma di tutela della
minoranza slovena. Viene richiesta l’applicazione della legge. Diversi atti succedutisi nel
tempo comprovano che Resia è inclusa nell’ambito delle lingue dialettali slovene. Già la
Commissione Cassandro, nel 1980, ha incluso Resia tra le aree a minoranza slovena. E’
definita di minoranza slovena tutta l’area ove si parlano lingua e dialetti di matrice slovena.
Già in passato si è chiesto ed ottenuto che il Comune di Resia rientri tra le previsioni di cui
alla legge n. 482, che consente di insegnare il resiano nelle scuole. Tutti i Consiglieri, a
seguito della promulgazione della Legge 38, hanno dichiarato di essere di lingua slovena e
la Minoranza non ha fatto altro che chiedere l’inclusione del comune nel relativo ambito. Il
Comune viene così a beneficiare anche dei finanziamenti previsti dalla Legge 38, e di tante
altre provvidenze. La richiesta della Minoranza, inoltre, è ampiamente fondata in quanto
coerente con gli studi di settore. Le minoranze linguistiche ed etnico-linguistiche sono
rionosciute dalla Costituzione, e la loro tutela è stata imposta sia con legge sia con trattati
internazionale. Il “Memorandum di Londra” aveva individuato solamente le minoranze
slovene residenti nelle province di Trieste e di Gorizia; con la Legge n. 38 la tutela è stata
estesa anche alla Provincia di Udine. La legge non è il massimo, ma costituisce comunque
un punto di partenza per futuri miglioramenti e per maggiori tutele nei confronti delle
minoranze di riferimento.
- Il Sindaco asserisce che non è giusto che un terzo dei Consiglieri determini una scelta.
Questa non è democrazia.
- Il Consigliere CLEMENTE Lucio sottolinea che il problema è complesso. Sono stati pochi
gli atti di pubblica politica che si svolgono in questa sede, e ciò costituisce un piacevole
intermezzo. In termini storici il trattato di Parigi prima e quello di Osimo poi hanno indicato
questa zona ad influenza slovena e croata ed hanno individuato le relative minoranze. In
Italia ci sono altre minoranze. Ai tedeschi è stato riconosciuto il diritto alla loro parlata ed
alla loro cultura. Poi ci sono le minoranze albanesi, croate, catalane e tedesche minori. Le
minoranze minori (Sauris e Timau) sono state ignorate dalla legge, mentre la stessa
normativa richiama il Windish ed il dialetto tedesco di Malborghetto-Tarvisio-Coccau. A
Malborghetto, in piazza, ci sono ancora dei simboli quali la colonna del buon governo e la
colonna della misericordia. Al di là delle questioni storiche in Italia vi sono problemi di
minoranze albanesi, greche, croate, “d’oc”, catalane e ladine. Il sistema per andare avanti è
la scelta tra l’essere nell’omogeneità italiana o rientrare nella complessità europea. La scelta
è difficile, ma in un periodo di integrazione europea tutti i particolarismi dovrebbero saltare.
La Minoranza consiliare, per legge, può dire la sua e giustamente dice la sua. Dal punto di
vista personale non ho niente da eccepire. Prima si deve essere resiani in maniera forte. Poi,
se si deve andare con qualcuno che dà tutela e risorse, è il caso di accettare. La Minoranza
consiliare, per legge, vuole una determinata cosa e, a titolo personale, ritiene che debba
esserle data. Ne parla in italiano e noni n altra vulgata. Si dovrebbe parlare resiano o
sloveno, con un segretario che conosca ambedue le lingue, e il Sindaco dicesse “basta!”.
- Il Consigliere PALETTI Luigi da atto della coerenza e dell’onestà personale del
Capogruppo di Maggioranza nei confronti della Minoranza, anche slovena. E’ triste
constatare che la Maggioranza dal mese di agosto non ha trovato un momento per
concordare una linea comune su un problema molto importante sul futuro di Resia. Di fronte
ai grandi problemi si ha paura e si tende a defilarsi. Così è stato anche per il Parco. Si
dichiara orgoglioso che il Parco esista, perchè comporta sviluppo per Resia. Riconosce
onestà personale al Consigliere Clemente Lucio, ma non alla Maggioranza.
- Il Consigliere VALENTE Dino afferma che la richiesta di far parte dell’ambito territoriale
della Legge 38 poteva essere fatta anche dalla Maggioranza, che dal mese di agosto, invece,
non si è mai posta il problema, per cui ha dovuto pensarci la Minoranza.
- Il Sindaco precisa che la Maggioranza ha discusso ripetutamente del problema senza però
condividerne la soluzione prospettata. Diversamente da quanto pensano i Consiglieri di
Minoranza, nella Maggioranza le idee sono chiare e non confuse come si vuole fare credere.
- Il Consigliere PALETTI Luigi sottolinea che il Sindaco come autorità “super partes”
avrebbe dovuto convocare il Consiglio per trattare dell’ambito territoriale di cui alla Legge
38/2001, ed in quella sede poteva esprimere la sua opinione di consenso o di dissenso.
- Il Consigliere VALENTE Dino ritorna sul discorso dell’appartenenza resiana. Tutti si
sentono resiani e vogliono essere resiani. La Minoranza, in passato, quando amministrava il
Comune ha dato esempio di resianità predisponendo la Grammatica Resiana. Sarebbe
opportuno che il resiano si riuscisse non solo a parlarlo, ma anche a scriverlo. La cultura e le
tradizioni locali sono una ricchezza per tutti e si deve approfittare delle facilitazioni
accordate dalla Legge 38. Se il resiano è stato classificato dialetto sloveno ci si deve
adeguare perchè non si possono opporre elementi scientifici che provino il contrario.
Comunque non è stato mai imposto l’insegnamento dello sloveno.
- Il Sindaco afferma che il resiano deve restare così com’è e non va incluso in alcun altro
comparto.
- Il Consigliere PALETTI Luigi eccepisce che il progetto “grammatica resiana” si è interrotto
nel 1999.
- Il Consigliere SIEGA Franco dichiara di essere resiano e non sloveno, e tale vuole rimanere.
- Il Consigliere MADOTTO Nevio sottolinea come sia molto lucida l’analisi effettuata dal
collega Clemente Lucio sulle minoranze in Italia. Il Resiano è una lingua di ceppo slavo o
sloveno e rientra in quella minoranza. Non riesce a comprendere la paura di mettere assieme
il resiano con lo sloveno. L’Amministrazione precedente si è molto impegnata nella
divulgazione del resiano, e a nessuno è stato imposto di imparare lo sloveno. Ci si lega al
carro della minoranza slovena per fruire dei benefici e delle provviste previsti dalla Legge
38. E’ stata inviata a tutti i capi-famiglia una proposta di adesione all’insegnamento del
“resiano” ed il riscontro è stato positivo per il 98%.
- Il Sindaco precisa che il progetto per l’insegnamento del resiano è stato fatto con la
collaborazione congiunta dell’Amministrazione Comunale e del Circolo didattico.
- Il Consigliere MADOTTO Nevio ribadisce che difendere la parlata e la cultura resiana
rientrando nell’ambito della minoranza slovena non significa affatto voler essere indicati
come sloveni; significa invece poter attingere alle risorse che la Legge 38 mette a
disposizione.
- Il Consigliere BUTTOLO Cristina contesta l’affermazione di “processo consolidato” fatta
dal collega Paletti Luigi, in quanto non è mai stata sentita direttamente la popolazione. La
Costituzione riconosce le minoranze, ma non impone di appartenere ad una minoranza
rispetto ad un’altra, come pure non si può imporre ad alcuno le risultanze di studi scientifici.
Va ribadita la resianità, che non vuol dire essere contro gli sloveni. La legge 38, all’art. 4, è
antidemocratica e sull’argomento andrebbe consultata anche la popolazione.
- Il Consigliere CLEMENTE Lucio si richiama a precedenti storici antichi. Abramo è di
fronte a Sodoma e Gomorra. Tu, Dio, quanti giusti hai in quelle città? Pochi! Ce ne fossero
la metà dio salverebbe le città dalla distruzione, poi accetta via via ulteriori riduzioni fino ad
un solo “giusto”, ma non c’era neppure quello. Q’ un problema di percentuali. Sodoma e
Gomorra sono state condannate alla distruzione. I Resiani in termini storici, venivano
definiti Ruteni, che significa appartenenti alla religione cattolica di ceppo slavo, e comunque
appartenenti al ceppo slavo. Parla a livello personale, perchè nel Consiglio le posizioni sono
diverse. Resia è stata più legata a Venezia che agli Asburgo, passando successivamente,
dopo un breve periodo di dominazione austriaca, con Vittorio Emanuele. Negli anni 2000,
con la caduta delle barriere si può pensare in termini autonomi. Resia è oggetto di studio da
200 anni. Capita di discutere di una strana legge; di discutere di punti veri, senza il popolo.
Sta giustamente con la Minoranza, che intende fruire di tale legge. Il punto vero è stato
dimenticato da tutti. Vi sono in Italia 500.000 appartenenti alla minoranza albanese
distribuiti nelle regioni meridionali e la loro parlata risale al 1.400. I Resiani sono arrivati
prima, forse con l’emigrazione pannonica. Si deve essere pensanti e non legati a schemi. La
legge di confine che sta tutelando le minoranze lo opprime e gli da estremo peso. Non
dovrebbero esserci contrapposizioni tra i Gruppi Consiliari. Si deve sentire forte l’amore per
Resia! Dal suo punto di vista va votata la richiesta della Minoranza, nell’interesse di Resia.
La linea di resianità era legata ad un grande carro. Non ci devono essere Maggioranza o
Minoranza. Si deve avere coscienza che quando gli emigranti resiani andavano in
Cecoslovacchia riuscivano a parlare l’idioma locale fino all’80%, mentre ora non arriva
neppure al 40% a causa di infiltrazioni di friulano e di italiano.
IL CONSIGLIO COMUNALE
PRESO ATTO del lungo ed appassionato dibattito intervenuto;
PRENDE, altresì, atto della richiesta di un terzo dei Consiglieri, appartenenti al Gruppo di
Minoranza, di includere il comune di Resia (UD) nell’ambito territoriale di applicazione della legge
38/2001, ove, secondo l’opinione dei richiedenti, è tradizionalmente presente in lingua, cultura e
tradizioni, la realtà linguistica dialettale resiana, che fa riferimento alla minoranza slovena, così
come riconosciuta dalla citata legge 38/2001.
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