U
n acceso dibattito
sull ’identità resiana
ha trovato i n que-
st ’ultimo periodo largo spazio sui
vari mezzi d ’informazione.
La responsabilità del ruolo
richiede,pertanto,un doveroso
chiarimento a fronte delle disqui-
sizioni,talvolta in libertà,sull ’ar-
Premesso che Resia è realtà
unica e inconfondibile,per iden-
tità culturale e peculiarità e che è
imprescindibile il riconoscimento
dei processi storici,sociali ed eco-
nomici che l ’hanno contraddistinta
nella sua plurisecolare esistenza,
giova ricordare come e quanto gli
stessi vadano in parte riconducibili
alle esperienze tipiche delle aree
di montagna.
Inoltre,sull ’origine delle co-
noscenze degli insediamenti nella
Valle ancora non molto è dato di
conoscere,nonostante gli sforzi
posti in essere.
Quello che è certo,a fronte an-
che delle condizioni geografi che,
orografi che,storiche e politiche è
la presenza storica similare a quella
di gruppi territorialmente vicini e
con proprie specifi che caratteristi-
che identitarie,tuttora riscontrabili
nella espressione linguistica e nel-
le tradizioni popolari come balli,
canti,suoni.
Specificità e differenze te-
stimoniate dal radicato senso di
appartenenza al Friuli e all ’Italia
e tuttora largamente diffuso nella
popolazione.
Questa la realtà ed è evidente
che ogni altra considerazione non
possa che essere fuorviante od
anche strumentale,come l ’attri-
buzione (gratuita!)della volontà,
anche dell ’Amministrazione comu-
nale,di annacquamento dell ’iden-
tità resiana,di assimilazione o di
"annessione " alla contermine Re-
gione slovena!
Altro è la fruizione responsa-
bile dei buoni e sani rapporti che
la comunità resiana responsabil-
mente tiene così come l ’impegno-
in tutte le sedi istituzionali (dalla
provincia al parlamento Europeo)
per una revisione concordata del-
le norme di riconoscimento della
realtà resiana unica,inconfondibile
e,in quanto tale,non assimilabile
a qualsiasi altra.
Questa la realtà che anche
per il sottoscritto costituisce un
principio da difendere con la ca-
parbietà tipica e riconosciuta alla
gente di Resia.
Realisticamente e comprensi-
bilmente non sarà facile,così come
i tempi non rapidi,ma sapremo
resistere.
C ’è poi la questione delle fi rme
raccolte nel 2004 sollevata,viene
spontaneo di credere,in maniera
pretestuosa,sulle quali s ’intende
ribadire la loro importanza e co-
me le stesse – contrariamente a
quanto sostenuto -non sono affatto
giacenti nell ’Uffi cio del sindaco e
di nessun altro cassetto dell ’Am-
ministrazione comunale semplice-
mente perché le stesse,in copia,
sono state inviate (come da volon-
tà popolare)a tutti gli Enti e alle
istituzioni aventi titolo affi nché si
facessero carico della soluzione,a
livello legislativo,della cosiddetta
"questione resiana ".
Tutto ciò premesso,mi porta
ad esprimere l ’auspicio di essere
stato suffi cientemente chiaro e d ’in-
vitare tutti i concittadini di buona
volontà a non cercare l ’esercizio
di vacue polemiche offrendo così
l ’immagine di una comunità debole
e incapace del necessario cimento
per l ’unico grande e irrinunciabile
obiettivo:il riconoscimento della
specifi cità resiana.
Una partita importante in tal
senso ritengo sarà fra non mol-
to giocata in Regione,allorché si
discuterà della nuova proposta di
legge in materia di tutela della mi-
noranza linguistica slovena.
Attendiamo con fi ducia gli esiti,
non dimenticando comunque che
gli anni bui,della "guerra fredda "
e del "muro di Berlino ",fortuna-
tamente sono sempre di più lon-
tani,che dal 1 ° maggio 2004 la
Slovenia è divenuta parte inte-
grante dell ’Unione Europea,che
le relazioni di vicinato oltre il Canin
seguono la normale dialettica e si
sviluppano col reciproco rispetto
delle parti come testimoniato sia
dai frequenti incontri e sia dai va-
ri progetti realizzati o in corso di
realizzazione.
Incontri e progetti costruiti
attorno a tavoli a cui ci si siede
con pari dignità,sincera voglia di
collaborare e d ’imparare gli uni
dagli altri.
Per questo motivo sono stati
attivati sul nostro territorio i corsi
di sloveno,così come da loro è
stato fatto per quelli d ’italiano ed
anche gli stages di personale del
Parco delle Prealpi Giulie.
Conoscersi e capirsi meglio non
può che produrre sia nel breve che
nel lungo periodo frutti positivi per
lo sviluppo di territori fi sicamen-
te confi nanti e spesso affl itti dai
medesimi problemi per i quali la
conoscenza linguistica potrebbe di
più e meglio aiutare a risolvere i
non pochi problemi d ’ordine pratico
come la possibilità di comprensione
verbale diretta senza il bisogno di
dover ricorrere al traduttore.
Fermarsi o attardarsi in battaglie
di retroguardia sarebbe,verosimil-
mente,un voler condannare alla
stasi i naturali e necessari sviluppi
come invece la stessa nuova Europa,
sempre di più allargata suggerisce
e invita,sia pure nel sacro rispetto
delle tradizioni e delle peculiarità
resiane quali fondamentali e di va-
lore aggiunto per la comunità.
Per essere tale però l ’identità
deve essere coltivata e rafforza-
ta,sia attraverso scelte indivi-
duali,come ad esempio parlare
in resiano ai propri fi gli e sia con
azioni politiche.
Ecco perchè da tempo ormai ci
stiamo convintamene occupando
e su questa strada continueremo,
ancor più se moralmente confortati
dai tanti benpensanti affi nché in
coro sapremo comunicare e soste-
nere il bisogno del riconoscimento
di Resia madre dei suoi resiani,del
suo idioma e delle sue tradizioni.
GIORNALE DI RESIA APRILE 2007
trovo che l'intervento del sindaco di Resia sia ambiguo e non coerente specialmente nella parte finale.
RispondiEliminasarebbe opportuno, per il bene di Resia,che anche nei fatti ci fosse corrispondenza con ciò che predica!
INA