In riferimento alla recente visita del nuovo console generale della Repubblica di Slovenia a Trieste, Vlasta Valencic Pelikan, fatta a Resia, alla comunità locale definita di “nazionale slovena”, è doveroso precisare, nel rispetto alla millenaria storia locale, che in realtà la comunità resiana di origine slava storicamente presente in quella valle non è di nazionalità slovena e comunque non si riconosce nella minoranza linguistica o nazionale slovena perché: 1) è presente nella sua isolata valle del Friuli da 14 secoli e ha avuto sempre una storia linguistica, culturale e amministrativa completamente diversa da quella della minoranza slovena delle province di Trieste e Gorizia; 2) a causa di tale isolamento la lingua resiana è anche oggi considerata straordinario patrimonio linguistico che per gli studiosi rappresenta la più importante “isola linguistica slava” dell’intera Europa, anche perché è nata circa mille anni prima di quella slovena; 3) si differenzia dalla Slovenia anche per il peculiare patrimonio culturale (canti e balli) e gastronomico (piatti caratteristici locali); 4) nel rispetto della propria millenaria storia non si riconosce nella minoranza slovena perché è storicamente di patria italiana che ha sempre difeso anche fino all’estremo sacrificio. Perciò non trova giustificazione alcuna l’affermare che i resiani sono «comunità nazionale slovena», anche perché la legge regionale nº 26/07 li tutela come variante linguistica dello sloveno. Variante comunque non gradita dai resiani linguisticamente di certo nati secoli prima degli sloveni. Comunque amareggia che anche a livello consolare, oltre che presidenziale e governativo, la Repubblica di Slovenia insista ancora a sostenere di avere diritto a considerare come propria minoranza nazionale le comunità di antico insediamento delle valli del Friuli orientale, provincia di Udine, mai Stato sloveno né jugoslavo e senza il loro diretto coinvolgimento.
Alberto Siega
Presidente Identità e Tutela Val Resia Udine
Tratto dal Messaggero Veneto di mecoledì 23 febbraio 2010
concordo pienamente su quello che hai scritto.
RispondiEliminala cosa più assurda è che hanno avuto il coraggio di andare a protestare al consiglio dell' ONU per i diritti dell'uomo. mi domando se loro non hanno sentito parlare dell'autodeterminazione dei popoli?