RESIANI SEMPLICEMENTE RESIANI

Dentro, lo sapevamo da sempre: siamo unici. E, adesso, ne abbiamo avuto la conferma scientifica ufficiale». Sergio Chinese, sindaco del Comune di Resia, commenta con non poco orgoglio il risultato delle indagini eseguite sul genoma della popolazione della valle.
«Quasi l’80% del patrimonio genetico è condiviso dalla comunità che vive in questa parte del Friuli. Probabilmente non arriviamo al 100% a causa dei matrimoni misti che si sono susseguiti negli ultimi secoli. C’è di più: gli esperti che hanno svolto questo complesso studio per conto della Regione hanno messo in luce la particolarità unica delle nostre genti: quella di non avere eguali nel resto dell’Europa e, a momento, del mondo. In sostanza, a oggi, la nostra mappa genetica non è assimilabile a quella di nessun’altra popolazione.
La scoperta ha destato grande interesse tra i professionisti del settore ma non è stata una grande sorpresa per la comunità resiana. Siamo caratterizzati da sempre, infatti, da una cultura particolare, diversa da tutte le altre, che si estrinseca nella musica, negli strumenti musicali, nelle danze, nei costumi e soprattutto nella lingua. L’indagine mette in chiaro come l’assimilazione del resiano allo sloveno sia estremamente scorretta. Non arriviamo da quella zona e la nostra lingua non ha nulla a che fare con quel ceppo.
Probabilmente la Val Resia è stata “colonizzata”, inizialmente, da pochi soggetti provenienti non si sa ancora da dove. L’isolamento geografico che caratterizza per certi versi anche oggi questa zona del Friuli ha fatto crescere una comunità chiusa, che si è sviluppata nei secoli mantenendo intatte cultura, tradizioni e, con esse, anche il codice genetico».
Da più di 10 anni i resiani hanno avviato un progetto per rintracciare nel mondo tutti gli emigranti che da questa conca se ne sono andati per cercar fortuna.
Un piano che continua ancora oggi e che è affiancato dalla produzione costante di testi, documenti e indagini sulla storia locale, dalla grammatica della lingua alla produzione artigianale della “citira” e della “buncula”, strumenti musicali ad arco che accompagnano la danza resiana.
«Lo studio ha messo in evidenza pure le predisposizioni genetiche alle malattie - dice Chinese -. La comunità risulta più esposta all’ipertensione. Per questo intendiamo chiedere alla Regione di attivare uno progetto di tutela della salute per i nostri concittadini. Intendiamo procedere pure con la mappature del genoma anche dei resiani emigrati all’estero».

Tratto dal Gazzettino di Giovedì 13 Maggio 2010