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lunedì 11 novembre 2024
Le peculiarità dei Resiani
giovedì 24 ottobre 2024
NINFA DORMIENTE: Com'è nato questo Libro
martedì 6 agosto 2024
NINFA DORMIENTE SU RAI 1
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martedì 16 aprile 2024
venerdì 8 marzo 2024
LINGUA RESIANA: l'Associazione ITVR ricorre all'Onu contro l'Italia
(ANSA) - STRASBURGO, 08 MAR - L'associazione identità e tutela Val Resia è ricorsa all'alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, basato a Ginevra, contro le autorità italiane.
L'ong sostiene che lo Stato sta violando i diritti degli abitanti di questa zona del Friuli Venezia Giulia perché non riconosce e protegge l'identità e la lingua resiane, e le mette in pericolo con le misure prese per promuovere la cultura e lingua slovene.
Ginevra ha già inviato una lettera al Governo chiedendo informazioni, soprattutto sulle ragioni per cui la cultura e la lingua resiane non sono mai state inserite tra quelle difese dalla legge 482 del 1999 che contiene le norme sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche. Sinora Roma non ha risposto.
Nel ricorso l'associazione spiega che la sua battaglia non è contro la cultura e la lingua slovena, che la maggior parte degli abitanti della Valle non riconoscono come proprie, ma ha invece lo scopo di ottenere un riconoscimento dell'identità e della lingua resiane pari a quello che hanno quelle slovene.
Nella documentazione inviata a Ginevra si evidenzia che la Valle ha una storia e cultura distinte da quelle delle zone limitrofe anche perché è stata per lungo tempo isolata dal resto del mondo.
Oggi il resiano è parlato da circa mille-duemila persone, ed è stato inserito dall'Unesco tra le lingue che rischiano si estinguersi. (ANSA).
ITVR INFORMA: «La nostra lingua non è riconosciuta»: l’ong della Val Resia ricorre all’Onu contro l’Italia
L'associazione “Identità e tutela Val Resia” è ricorsa all'alto commissariato delle Nazioni unite per i diritti umani, che ha sede a Ginevra, contro le autorità italiane. L'ong sostiene che lo Stato sta violando i diritti degli abitanti di questa zona del Friuli Venezia Giulia perché non riconosce e protegge l'identità e la lingua resiane e le mette in pericolo con le misure prese per promuovere la cultura e lingua slovene.
Ginevra ha già inviato una lettera al Governo chiedendo informazioni, soprattutto sulle ragioni per cui la cultura e la lingua resiane non sono mai state inserite tra quelle difese dalla legge 482 del 1999 che contiene le norme sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche.
Sinora Roma non ha risposto. Nel ricorso l'associazione spiega che la sua battaglia non è contro la cultura e la lingua slovena, che la maggior parte degli abitanti della Valle non riconoscono come proprie, ma ha invece lo scopo di ottenere un riconoscimento dell'identità e della lingua resiane pari a quello che hanno quelle slovene.
Nella documentazione inviata a Ginevra si evidenzia che la Valle ha una storia e cultura distinte da quelle delle zone limitrofe anche perché è stata per lungo tempo isolata dal resto del mondo. Oggi il resiano è parlato da circa mille-duemila persone ed è stato inserito dall'Unesco tra le lingue che rischiano si estinguersi.
Tratto dal Messaggero Veneto dell'8 marzo 2024
domenica 24 dicembre 2023
lunedì 6 novembre 2023
venerdì 4 agosto 2023
venerdì 21 aprile 2023
5 x 1000 : ITVR - IDENTITÀ E TUTELA VAL RESIA
AIUTA ITVR nelle sue iniziative.
Destina il tuo 5xmille a ITVR Identità e Tutela Val Resia CF 93016640307.È un gesto semplice che non costa nulla perché è una parte di contributi che lo Stato ha deciso di devolvere ad enti ed associazioni che si distinguono per il loro impegno.
Destinare il 5x1000 è facile e veloce: nel tuo modello per la dichiarazione dei redditi (CU, 730 o UNICO) troverai uno spazio dedicato alla “SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL 5x1000 DELL’IRPEF”.
giovedì 26 gennaio 2023
sabato 24 dicembre 2022
lunedì 22 agosto 2022
mercoledì 20 aprile 2022
domenica 27 marzo 2022
SOLTANTO RESIANI - DA 1400 ANNI
SOLTANTO RESIANI – DA 1400 ANNI
Egregio Direttore
Sono Presidente dell’Associazione che si prefigge il compito di difendere l’Identità Resiana dalle manipolazioni e falsificazioni a cui è soggetta da tempo.
La conformazione geografica della valle, chiusa da tutti i lati, con l’unico accesso carrozzabile costituito da una strada realizzata nel 1838, ha determinato e condizionato la vita e le vicende storiche della valle, ma allo stesso tempo ha favorito il mantenimento di una lingua, di chiara origine slava, che conserva ancora oggi interessanti tratti arcaici e svariati altri elementi di interesse, mentre ha permesso lo sviluppo ed il mantenimento di tradizioni orali, canti e balli unici. E Baudouin de Courtenay nel 1875 scrisse: “…il senso di appartenenza alla medesima famiglia resiana, [è] considerata dagli stessi Resiani qualche cosa di affatto particolare, in contrapposto alle stirpi romane e a quelle slave a contatto immediato con esse.”
Il problema di noi Resiani non è la comparazione della nostra cultura a quella russa, ma lo stravolgimento della nostra identità per farci diventare sloveni e, ancora peggio, la razzia di cultura, musica, tradizioni e letteratura orale, tipiche solo resiane, da parte slovena. Fatti questi già dettagliatamente descritti in una lettera aperta inviata al Suo giornale nel luglio 2020: “L’appropriazione fraudolenta dell’identità, della cultura, degli usi e tradizioni letterarie orali resiane autentiche”.
Fino a qualche decennio fa nessuno ci associava agli sloveni, eravamo SOLTANTO RESIANI, poi un po’ alla chetichella (infatti la parola d’ordine era: “non dite nulla alla gente altrimenti si spaventa”), ci hanno sottomesso alla legge di tutela della minoranza linguistica slovena.
Se nel caso resiano c’è l’espediente della lingua, quale giustificazione può avere l’estensione della legge di tutela al Comune di Cividale? Si, proprio così. Il Sindaco e Vice-Sindaco denunciano da tempo questo scandalo. Per fortuna che il Sindaco sa difendere il primato dello Stato Italiano. In una recente (21.01.2022) intervista al quotidiano della minoranza slovena, Daniela Bernardi ha affermato fra le altre: “il punto di partenza è che siamo tutti Italiani, se a qualcuno non va bene, che vada altrove; siamo tutti Italiani, ognuno con le sue radici... Ma ripeto, che il punto di partenza è che qui è Italia…”. Magari tutti i Sindaci fossero così!
È interessante notare anche quanto avvenuto il 23 novembre 2017, (vedi lo stesso quotidiano on-line del 23.11.2017): una delegazione della minoranza slovena si è incontrata con l’allora Sindaco di Udine, accompagnato da un Consigliere comunale e dal Presidente delle istituzioni per l'ARLEF, perché secondo loro Udine aveva meritato l'inclusione nella zona, dove si esercita la legge di tutela degli Sloveni. L’allora Sindaco ha spiegato, che “non ha nulla contro la possibile inclusione di Udine nella legge di tutela degli Sloveni (basterebbe un terzo dei consiglieri comunali), peccato solo che la proposta sia arrivata in ritardo, infatti al sindaco e all'amministrazione uscente scade il mandato (nella primavera 2018 ci saranno le elezioni comunali)”.
Di questo gli Udinesi non sapevano nulla e allargando la visuale, si nota che in certi Comuni, ci sono tensioni, situazioni conflittuali, opposizioni durissime per renderli ingovernabili: sono tutte tattiche per disturbare, sfiancare, mettere in cattiva luce l’Amministrazione. Perché? Per subentrare e poi … tutto è possibile.
Ci vorrebbe ancora molto spazio per descrivere cosa significa essere sotto una legge di tutela della minoranza slovena. Contributi? Solo a coloro che svendono la propria identità e collaborano.
I Friulani devono sapere che la legge di tutela diventa una propaganda di slovenizzazione, una dittatura culturale, un’imposizione della lingua slovena, al punto che ci si sente stranieri nel proprio paese. Ma chi sono questi ‘sloveni’? La loro identità nazionale è nata alla metà del 1800, a seguito dei moti nazionalisti europei, penetrati anche fra gli Slavi, che vivevano sotto l’Impero Austriaco. Mentre nel 1800 i Resiani vivevano a Resia già da 1200 anni, con la loro precisa cultura, identità e lingua. Gli ‘sloveni’ si chiamavano semplicemente Carinziani, Stajerski e Koroski. Non avendo una storia importante alle spalle, gli sloveni se ne sono inventata una, eroica e fiabesca e, per mancanza di una chiara tradizione culturale slava alle spalle, hanno pensato di appropriarsi della cultura resiana, antica, conservativa e interessante; questa sì originale e di chiara matrice slava.
Il Presidente
Dott. Nadia Clemente
Resia
Tratto dal Messaggero Veneto di Domenica 27 marzo 2022