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domenica 23 marzo 2025

Unione degli Istriani - Resiani

UN GRANDE ABBRACCIO AL POPOLO RESIANO CHE LOTTA CONTRO L’IMPOSIZIONE ALL’APPARTENENZA ALLA MINORANZA SLOVENA IN ITALIA!

Cari Amici,

dopo diversi anni, abbiamo ripreso le relazioni con l’Associazione Identità e Tutela Val Resia, una delle realtà più combattive della splendida valle situata ai piedi del Monte Canin, nelle Prealpi Giulie, che da molti anni lotta strenuamente contro le imposizioni della minoranza slovena che non riconosce la peculiarità linguistica degli abitanti che con lo sloveno, con il culturame sloveno, e con le barbarie commesse da parte slovena durante e dopo il secondo conflitto mondiale non hanno nulla a che fare!

Pochi di voi conoscono questo microcosmo, del quale oltre cinquanta studiosi nel mondo si sono interessati e si occupano tuttora: le varie teorie concordano sul fatto che si tratta di un linguaggio paleoslavo sviluppatosi indipendentemente rispetto agli altri dialetti sloveni. Ma occorre ancora far luce sul mistero della provenienza dei Resiani: c'è chi sostiene che appartengono ad una stirpe slava a sé stante e lo studioso e scrittore resiano Sergio Chinese, un amico dell’Unione degli Istriani, ricorda la leggenda sulla provenienza russa del popolo resiano, radicatasi soprattutto perché "a causa dell'unicità della propria parlata, i Resiani sono sempre stati tenuti a distanza, guardati con sospetto e trattati con diffidenza dalle popolazioni contermini".

Gilberto Barberino, il massimo intellettuale della Val Resia, che abbiamo avuto il piacere di ospitare a Trieste nella sede di Palazzo Tonello, ha ben chiarito la situazione:

"Con la Slovenia non abbiamo nulla in comune ... e nei tanti secoli trascorsi non abbiamo vissuto neanche un attimo di storia insieme, uniti, anzi ci siamo trovati gli uni contro gli altri in diverse occasioni. ... nel 1500, durante la guerra tra Austria e Venezia, gli Sloveni si sono schierati con l'imperatore, mentre i Resiani sono rimasti fedeli alla Serenissima; nella guerra 1915/18 Resiani e Sloveni si sono sparati contro lungo tutta la linea del fronte dal Brennero fino al Carso, i Resiani come fedeli soldati italiani, gli Sloveni come nemici".

E per quanto riguarda la seconda guerra mondiale: "Non possiamo non dire che che ci sono state delle fucilazioni ingiuste e crudeli e che anche Resia ha avuto i suoi infoibati. Non c'è mai stata convivenza, insomma, né qualsivoglia interagire per mezzo del linguaggio. E questo perché l'uno non ha mai capito quello che diceva l'altro".

Il peggioramento della situazione, si è avuto in tempi più recenti anche con una azione di propaganda dei media della minoranza slovena in Italia, dal “Novi Matajur” al “Primorski dnevnik” che svolgono una azione disinformante e falsificatrice della realtà.

Ma, tenacemente, i Resiani continuano a difendere le proprie peculiarità, contro la forzata appartenenza alla minoranza slovena in Italia, che, imposta contro la volontà della popolazione, tende a distruggere, giorno dopo giorno, la millenaria storia di questa comunità.

“Non ci faremo abbagliare da facili promesse di posti di lavoro, o di finanziamenti. No! Perchè noi non ci sentiamo sloveni, non lo siamo mai stati. Nei nostri cuori e nel nostro spirito ci identifichiamo semplicemente come Resiani, con la nostra lingua, la nostra cultura e le nostre tradizioni, e legati all’Italia per la quale abbiamo lealmente versato, nei momenti più difficili, il nostro sangue.”

Forza, Resiani, siamo al vostro fianco contro l’arroganza slovena che ben conosciamo, avendola sperimentata anche noi!

lunedì 11 novembre 2024

Le peculiarità dei Resiani

Tratto dal Messaggero Veneto di Domenica 10 novembre 2024

ps.: Segnalo a tutti Voi che nell'articolo in questione c'è un errore di stampa.

Non sono 1600 anni, bensì 600 anni.

giovedì 24 ottobre 2024

NINFA DORMIENTE: Com'è nato questo Libro

Venerdì sera 9 Agosto 2019 alle ore 20:00​ all' Osteria "Alla Speranza" di San Giorgio di Resia (UD), è stato presentato il libro pubblicato dall'Associazione ITVR Identità e Tutela Val Resia, dal titolo "Rosaijanska Dusa".

Per l'occasione era presente la scrittrice Ilaria Tuti autrice del romanzo storico "Ninfa Dormiente" che come sapete è ambientato a Resia.

In quell'occasione ha spiegato come è nato il romanzo "Ninfa Dormiente".

Eccovi il video dove la stessa Ilaria Tuti spiega passo dopo passo il tutto.

martedì 6 agosto 2024

NINFA DORMIENTE SU RAI 1

I casi di Teresa Battaglia – Ninfa Dormiente corrisponde alla seconda stagione di Fiori sopra l’inferno. È annunciata nel corso della presentazione dei palinsesti Rai a Napoli il 19 luglio 2024. La sua data di uscita è fissata per lunedì 28 ottobre 2024 su Rai 1.

Come accennato, questa stagione è il proseguimento di Fiori sopra l’inferno.

È un nuovo capitolo della serie che ha per protagonista il commissario Teresa Battaglia. Questo secondo atto è tratto dall’omonimo romanzo di Ilaria Tuti ambientato in Val Resia.

venerdì 8 marzo 2024

LINGUA RESIANA: l'Associazione ITVR ricorre all'Onu contro l'Italia

Associazione chiede misure per tutela identità e lingua resiana

(ANSA) - STRASBURGO, 08 MAR - L'associazione identità e tutela Val Resia è ricorsa all'alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, basato a Ginevra, contro le autorità italiane.

L'ong sostiene che lo Stato sta violando i diritti degli abitanti di questa zona del Friuli Venezia Giulia perché non riconosce e protegge l'identità e la lingua resiane, e le mette in pericolo con le misure prese per promuovere la cultura e lingua slovene.

Ginevra ha già inviato una lettera al Governo chiedendo informazioni, soprattutto sulle ragioni per cui la cultura e la lingua resiane non sono mai state inserite tra quelle difese dalla legge 482 del 1999 che contiene le norme sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche. Sinora Roma non ha risposto.

Nel ricorso l'associazione spiega che la sua battaglia non è contro la cultura e la lingua slovena, che la maggior parte degli abitanti della Valle non riconoscono come proprie, ma ha invece lo scopo di ottenere un riconoscimento dell'identità e della lingua resiane pari a quello che hanno quelle slovene.

Nella documentazione inviata a Ginevra si evidenzia che la Valle ha una storia e cultura distinte da quelle delle zone limitrofe anche perché è stata per lungo tempo isolata dal resto del mondo.

Oggi il resiano è parlato da circa mille-duemila persone, ed è stato inserito dall'Unesco tra le lingue che rischiano si estinguersi. (ANSA).

ITVR INFORMA: «La nostra lingua non è riconosciuta»: l’ong della Val Resia ricorre all’Onu contro l’Italia

L’associazione chiede misure per tutela ed identità: «Lo Stato sta violando i diritti degli abitanti di questa zona del Friuli Venezia Giulia»

L'associazione “Identità e tutela Val Resia” è ricorsa all'alto commissariato delle Nazioni unite per i diritti umani, che ha sede a Ginevra, contro le autorità italiane. L'ong sostiene che lo Stato sta violando i diritti degli abitanti di questa zona del Friuli Venezia Giulia perché non riconosce e protegge l'identità e la lingua resiane e le mette in pericolo con le misure prese per promuovere la cultura e lingua slovene.

Ginevra ha già inviato una lettera al Governo chiedendo informazioni, soprattutto sulle ragioni per cui la cultura e la lingua resiane non sono mai state inserite tra quelle difese dalla legge 482 del 1999 che contiene le norme sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche.

Sinora Roma non ha risposto. Nel ricorso l'associazione spiega che la sua battaglia non è contro la cultura e la lingua slovena, che la maggior parte degli abitanti della Valle non riconoscono come proprie, ma ha invece lo scopo di ottenere un riconoscimento dell'identità e della lingua resiane pari a quello che hanno quelle slovene.

Nella documentazione inviata a Ginevra si evidenzia che la Valle ha una storia e cultura distinte da quelle delle zone limitrofe anche perché è stata per lungo tempo isolata dal resto del mondo. Oggi il resiano è parlato da circa mille-duemila persone ed è stato inserito dall'Unesco tra le lingue che rischiano si estinguersi.

Tratto dal Messaggero Veneto dell'8 marzo 2024

venerdì 21 aprile 2023

5 x 1000 : ITVR - IDENTITÀ E TUTELA VAL RESIA

AIUTA ITVR nelle sue iniziative.
Destina il tuo 5xmille a ITVR Identità e Tutela Val Resia CF 93016640307.
È un gesto semplice che non costa nulla perché è una parte di contributi che lo Stato ha deciso di devolvere ad enti ed associazioni che si distinguono per il loro impegno.
Destinare il 5x1000 è facile e veloce: nel tuo modello per la dichiarazione dei redditi (CU, 730 o UNICO) troverai uno spazio dedicato alla “SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL 5x1000 DELL’IRPEF”.

domenica 27 marzo 2022

SOLTANTO RESIANI - DA 1400 ANNI

SOLTANTO RESIANI – DA 1400 ANNI

Egregio Direttore

Sono Presidente dell’Associazione che si prefigge il compito di difendere l’Identità Resiana dalle manipolazioni e falsificazioni a cui è soggetta da tempo.

La conformazione geografica della valle, chiusa da tutti i lati, con l’unico accesso carrozzabile costituito da una strada realizzata nel 1838, ha determinato e condizionato la vita e le vicende storiche della valle, ma allo stesso tempo ha favorito il mantenimento di una lingua, di chiara origine slava, che conserva ancora oggi interessanti tratti arcaici e svariati altri elementi di interesse, mentre ha permesso lo sviluppo ed il mantenimento di tradizioni orali, canti e balli unici. E Baudouin de Courtenay nel 1875 scrisse: “…il senso di appartenenza alla medesima famiglia resiana, [è] considerata dagli stessi Resiani qualche cosa di affatto particolare, in contrapposto alle stirpi romane e a quelle slave a contatto immediato con esse.”

Il problema di noi Resiani non è la comparazione della nostra cultura a quella russa, ma lo stravolgimento della nostra identità per farci diventare sloveni e, ancora peggio, la razzia di cultura, musica, tradizioni e letteratura orale, tipiche solo resiane, da parte slovena. Fatti questi già dettagliatamente descritti in una lettera aperta inviata al Suo giornale nel luglio 2020: “L’appropriazione fraudolenta dell’identità, della cultura, degli usi e tradizioni letterarie orali resiane autentiche”.



Per quanto riguarda il convegno a Udine del 2006, dobbiamo ricordare il misfatto perpetrato ai danni del resiano che – da lingua slava arcaica d’interesse mondiale – veniva declassato a dialetto e subito dopo, a dialetto sloveno, “per permettere anche ai Resiani di ricevere qualche spicciolo…”. In quel contesto sono state completamente ignorate e disattese le teorie di valenti linguisti concordi nell’affermare che il resiano è un’interessantissima lingua slava arcaica che non può essere mai un dialetto sloveno, in quanto la sua origine è indipendente dallo sviluppo della lingua slovena.

Fino a qualche decennio fa nessuno ci associava agli sloveni, eravamo SOLTANTO RESIANI, poi un po’ alla chetichella (infatti la parola d’ordine era: “non dite nulla alla gente altrimenti si spaventa”), ci hanno sottomesso alla legge di tutela della minoranza linguistica slovena. 

Se nel caso resiano c’è l’espediente della lingua, quale giustificazione può avere l’estensione della legge di tutela al Comune di Cividale? Si, proprio così. Il Sindaco e Vice-Sindaco denunciano da tempo questo scandalo. Per fortuna che il Sindaco sa difendere il primato dello Stato Italiano. In una recente (21.01.2022) intervista al quotidiano della minoranza slovena, Daniela Bernardi ha affermato fra le altre: “il punto di partenza è che siamo tutti Italiani, se a qualcuno non va bene, che vada altrove; siamo tutti Italiani, ognuno con le sue radici... Ma ripeto, che il punto di partenza è che qui è Italia…”. Magari tutti i Sindaci fossero così!

È interessante notare anche quanto avvenuto il 23 novembre 2017, (vedi lo stesso quotidiano on-line del 23.11.2017): una delegazione della minoranza slovena si è incontrata con l’allora Sindaco di Udine, accompagnato da un Consigliere comunale e dal Presidente delle istituzioni per l'ARLEF, perché secondo loro Udine aveva meritato l'inclusione nella zona, dove si esercita la legge di tutela degli Sloveni. L’allora Sindaco ha spiegato, che “non ha nulla contro la possibile inclusione di Udine nella legge di tutela degli Sloveni (basterebbe un terzo dei consiglieri comunali), peccato solo che la proposta sia arrivata in ritardo, infatti al sindaco e all'amministrazione uscente scade il mandato (nella primavera 2018 ci saranno le elezioni comunali)”. 

Di questo gli Udinesi non sapevano nulla e allargando la visuale, si nota che in certi Comuni, ci sono tensioni, situazioni conflittuali, opposizioni durissime per renderli ingovernabili: sono tutte tattiche per disturbare, sfiancare, mettere in cattiva luce l’Amministrazione. Perché? Per subentrare e poi … tutto è possibile. 

Ci vorrebbe ancora molto spazio per descrivere cosa significa essere sotto una legge di tutela della minoranza slovena. Contributi? Solo a coloro che svendono la propria identità e collaborano.

I Friulani devono sapere che la legge di tutela diventa una propaganda di slovenizzazione, una dittatura culturale, un’imposizione della lingua slovena, al punto che ci si sente stranieri nel proprio paese. Ma chi sono questi ‘sloveni’? La loro identità nazionale è nata alla metà del 1800, a seguito dei moti nazionalisti europei, penetrati anche fra gli Slavi, che vivevano sotto l’Impero Austriaco. Mentre nel 1800 i Resiani vivevano a Resia già da 1200 anni, con la loro precisa cultura, identità e lingua. Gli ‘sloveni’ si chiamavano semplicemente Carinziani, Stajerski e Koroski. Non avendo una storia importante alle spalle, gli sloveni se ne sono inventata una, eroica e fiabesca e, per mancanza di una chiara tradizione culturale slava alle spalle, hanno pensato di appropriarsi della cultura resiana, antica, conservativa e interessante; questa sì originale e di chiara matrice slava.


 Il Presidente

        Dott. Nadia Clemente

          Resia


Tratto dal Messaggero Veneto di Domenica 27 marzo 2022