ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena
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sabato 18 agosto 2018

ITVR: Resoconto Festa Resiana 2018

L'11 agosto, si è svolta l’annuale Festa Resiana a Ravanza presso l’Albergo ‘Alle Alpi’. E’ stata l’occasione per parlare della Identità Resiana, che si esprime attraverso la nostra storia, i balli, i canti, i costumi, le usanze e specialmente la nostra lingua.

I Resiani vivono e sono originari per intero nel solo territorio del Comune di Resia; la loro Identità è unica ed inconfondibile, esiste da 1400 anni nella sola Valle di Resia, e grazie all’isolamento, rispetto ad altre comunità, ha mantenuto caratteristiche peculiari non riscontrabili altrove.

I Resiani si contraddistinguono per:

una lingua slavo-arcaica unica, distinta da qualsiasi altro idioma, mantenuta e trasmessa storicamente per sola tradizione orale;
Una musica caratteristica ed esclusiva che non ha somiglianza in altre zone vicine e nemmeno lontane;
Una tipologia di ballo unica;

Un patrimonio di cultura e tradizioni esclusivo, legato anche al sentimento religioso, non presente fuori dalla Valle.

I Resiani hanno convissuto per secoli con le genti friulane ed italiane, mantenendo sempre la propria Identità. Verso la fine del 1700 di Resia cominciarono ad interessarsi insigni ricercatori e studiosi di lingue e tradizioni popolari, per citarne alcuni Jan Potocki 1790, Sreznevskij 1845, Jean Baudouin de Courtenay 1873; quest’ultimo inviato dal Ministero dell’Istruzione russo appositamente per studiare gli Slavi meridionali che vivevano al confine con la cultura romanza e tedesca. Grazie a questi studiosi la nostra cultura è stata conosciuta a livello europeo ed ha stimolato l’attenzione del mondo scientifico per l’indubbia originalità ed unicità.

Tutto questo ci siamo detti nel corso della Festa Resiana 2018, alla quale è stato presente anche il nostro Sindaco Sergio Chinese, quando ha concluso l’altro suo impegno istituzionale presso la Festa dell’Arrotino. Siamo rimasti dispiaciuti per l’assenza del Reverendo don Alberto Zanier, che non ha potuto essere presente, ma comprendiamo la concomitanza di altri impegni e confidiamo di poterlo incontrare in qualche altra occasione, anche per fargli conoscere quanto ci stia a cuore la nostra cultura, intimamente legata al sentimento religioso.

Quanto prima pubblicheremo una sintesi degli interventi fatti nel corso della serata.


Nadia Clemente Berawä

venerdì 10 agosto 2018

martedì 7 agosto 2018

ITVR: Ciclo di incontri a Oseacco di Lingua Resiana

Aggiornato al 13 agosto 2018

ATTENZIONE:
La serata di lettura  di venerdì 17 agosto   delle ore 20.00 verrà anticipato a giovedì 16 agosto alla stessa ora e stesso luogo,per non intralciare la concomitanza della Lucciolata.

Grazie per la collaborazione

IDENTITA' E TUTELA VAL RESIA


Nell’ambito dell’ 8^ FESTA RESIANA 
realizzata  con il Patrocinio di Comune di Resia ed Ecomuseo Val Resia

si terrà un ciclo di 

Incontri di Lingua Resiana
                         
INVITO

La S.V. è invitata agli INCONTRI che si terranno:

giovedì 09 agosto    dalle ore 20.00
venerdì 17 agosto   dalle ore 20.00
giovedì 23 agosto    dalle ore 20.00

nella Sala Parrocchiale di Oseacco;



Nadia Clemente Berawä leggerà capitoli da

“ Christjanske Uzhilo “
                                                      

(anu druge pravize po rośoanske)


traduzione e commenti in Italiano.
   
Vi aspettiamo numerosi
                               

lunedì 25 giugno 2018

ITVR: Presentazione del Libro "SAGGIO DI FONETICA DELLA PARLATE RESIANE"

Sabato, 23 giugno, in Municipio a Prato di Resia è stato Presentato il Libro "SAGGIO DI FONETICA DELLA PARLATE RESIANE " di Baudouin de Courtenay a cura di Nadia Clemente.


Dopo la presentazione da parte del Sindaco Sergio Chinese, Nadia Clemente ha esposto il contenuto del Libro, e ha spiegato come Baudouin de Courtenay abbia dovuto faticare per capire la Lingua Resiana a differenza delle parlate delle valli del Torre e del Natisone.
Spiegando anche particolarità che il Resiano ha tra le parlate slave.
Da segnalare l'attenzione del pubblico presente, interessati al lavoro certosino di Nadia Clemente, evidenziato dalle tante domande fatte.

giovedì 21 giugno 2018

ITVR: Lingua Resiana

Sabato, 23/06, in Municipio a Prato di Resia, alle ore 17.00
Presentazione del Libro:
SAGGIO DI FONETICA DELLA PARLATE RESIANE 
di Baudouin de Courtenay
a cura di Nadia Clemente


Vi aspettiamo numerosi



venerdì 5 gennaio 2018

ELEZIONI NUOVO DIRETTIVO ITVR - IDENTITA' E TUTELA VAL RESIA -

SABATO 6 GENNAIO DALLE ORE 11:00 ALLE ORE 15:30
SALA  SAN GIORGINA
SAN GIORGIO DI RESIA (UD)
SI SVOLGERANNO LE ELEZIONI DEL NUOVO DIRETTIVO DI ITVR

Al voto hanno diritto tutti gli iscritti che sono in regola con l'iscizione all'Associazione nel 2017.
Chi non fosse in regola con l'iscizione, potrà farlo poco prima delle votazioni.
Vi aspettiamo numerosi





sabato 23 dicembre 2017

Resia Oggi: dicembre 2017

E' uscito il nuovo numero di ResiaOggi. Per chi volesse ricevere il nuovo numero -dicembre 2017- via mail, può inviare i propri dati personali all'indirizzo mail  resia.oggi@gmail.com 


mercoledì 6 dicembre 2017

RESIA OGGI - Periodico Comunità Resiana - si rinnova

Attenzione, il Periodico RESIA OGGI si rinnova  e sarà disponibile anche ONLINE

Se vuoi essere sempre informato sulle Nostre iniziative e su ciò che succede a Resia, manda la tua MAIL con Nome e Cognome, Città, Stato e indirizzo a   resia.oggi@gmail.com 
Ogni numero del periodico Vi arriverà gratuitamente a casa tramite la Vostra mail.

mercoledì 15 novembre 2017

VISITA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE FRANCO JACOP ALLA COMUNITA’ FRIULANA, SLOVENA E GIULIANA NEL GRANDUCATO DI LUSSEMBURGO

Dal 19 al 21 ottobre 2017, il Presidente del Consiglio Regionale della Regione Friuli Venezia Giulia ha effettuato una visita istituzionale nel Granducato di Lussemburgo. Il giorno 19 era prevista una cena organizzata dall’Ambasciatore d’Italia nella sua residenza e, fra gli invitati, figuravano 10 nominativi di emigranti friulani in rappresentanza della quattro provincie, come pure rappresentanti della comunità slovena (Resia fa parte di questa comunità) e giuliana. L’organizzatore di questa visita istituzionale aveva intenzione di invitare anche Alba Di Lenardo, ma visto che lei voleva partecipare a questa cena come resiana e non come slovena, ha dovuto desistere dall’invitarla in quanto il suo nominativo non figurava nella lista dei resiani fra quelli che l’associazione slovena gli aveva inviato, evidentemente persona non gradita. Niente paura, come è nel suo carattere perseverante e determinato, Alba ha colto l’occasione di presentarsi e farsi conoscere dal Presidente Jacop durante il pranzo friulano sabato 21 ottobre 2017. Ed in quella occasione che Alba Di Lenardo ha avuto l’opportunità di presentarsi davanti al Presidente Jacop e di consegnargli, a nome di tutta la comunità resiana presente nel Granducato di Lussemburgo, una lettera a riguardo della situazione resiana, con particolare attenzione per la cultura resiana, questo per far in modo che venga esclusa tassativamente da qualsiasi riferimento allo sloveno, come fatto per i germanofoni timavesi e saurani.
A seguito di questa breve presentazione faccio seguito e pubblico la lettera che Alba Di Lenardo ha consegnato al Presidente Jacop in occasione della sua visita istituzionale nel Granducato di Lussemburgo.
Franco Tosoni



IDENTITÀ E TUTELA VAL RESIA
SEZIONE LUSSEMBURGO
Al Presidente del Consiglio Regionale F.V.G.

On. Franco Iacop
Lussemburgo, 21 ottobre 2017
Signor Presidente,
io non ho potuto partecipare alla cena del 19 ottobre c.a., organizzata dall'Ambasciatrice in Suo onore in quanto, al momento in cui sono stata contattata, mi è stato richiesto di presenziare come “rappresentante della minoranza slovena”. Dalla condizione che, per ovvie ragioni, non ho aderito a questa pretesa, ritengo quindi di essere stata depennata dalla lista delle dieci persone invitate.
Mi permetto di rivolgermi a Lei, in occasione del pranzo di oggi a Dudelange, in Suo onore, per chiederLe, a nome di tutti i resiani residenti nel Granducato di Lussemburgo, di aiutarci ad ottenere l’approvazione della modifica della legge 38/2001 E’ chiaro che Lei Sig. Presidente non può modificare la legge 38/2001, ma potrebbe dare una mano ai Resiani che hanno richiesto la modifica di tale Legge al Sig. Presidente della Repubblica, cosa peraltro prevista.
Da sempre noi siamo resiani e ci consideriamo friulani e italiani, ma mai ci siamo sentiti e mai ci sentiremo sloveni, come vorrebbero coloro che hanno approvato la legge 38/2001. E’ vergognoso che un popolo slavo, come quello resiano, sia stato fatto passare per sloveno con il voto di solo quattro persone della minoranza. Le ricordiamo che fino a cose fatte il tutto era stato tenuto nascosto alla popolazione.
Si rafforza la convinzione, in aggiunta a tutto il resto, che gli sloveni abusano della cultura resiana andando in giro per il mondo con i nostri costumi, copiando il nostro ballo, intestandosi le nostre musiche e le nostre canzoni come se fossero state composte da loro, usando un comportamento come se Resia e la sua cultura fosse già cosa loro.
E’ già stata fatta richiesta dal Comune di Resia all’Unesco per il riconoscimento della nostra musica e del nostro ballo, come tutto il resto della nostra cultura affinché venga riconosciuta come resiana e di nessun altro.
2.
Come Lei saprà, il resiano è una lingua riconosciuta dall’Unesco e non certo un dialetto sloveno. Il resiano è lingua arcaica e non potrà mai essere un dialetto sloveno perché, altrimenti, dovremmo dire che i nonni sono figli dei nipoti. Anche il nostro Dna dice che non abbiamo parentele con gli sloveni.
Ci auguriamo che Lei possa impegnarsi affinché tutta la cultura resiana appartenga esclusivamente ai resiani, come fatto per i germanofoni timavesi e saurani, e che venga esclusa tassativamente da qualsiasi riferimento allo sloveno.
La ringraziamo anticipatamente per tutto quanto potrà fare in nostro aiuto e Le auguriamo buona fortuna per il Suo futuro personale e politico.

Alba Di Lenardo

(anche a nome dei resiani residenti nel Granducato di Lussemburgo) 

mercoledì 8 novembre 2017

ITVR – ONORE A CHI HA COMBATTUTO PER LA LIBERTA’ CIMITERO DI OSEACCO - 31 OTTOBRE 2017 – ORE 16,15

Non sarà stato sicuramente un discorso all’altezza delle migliori tradizioni e condizioni, il contenuto dello scritto letto nel cimitero di Oseacco in occasione della manifestazione a ricordo dei partigiani morti combattendo per la nostra libertà, ma aveva, onestamente, due obiettivi di certo importanti da portare avanti.
Il primo obiettivo era quello di dimostrare, per la prima volta in questa manifestazione, che esiste una Associazione, che vuole e intende  dare prova della sua esistenza,  dare prova della sua identità resiana, rompere cioè quel monopolio di manifestazione che si era creato in questi anni e che precedentemente  non aveva ancora trovato  un suo valido confronto con differenti sfumature e tonalità nel ricordo dei propri confratelli. Il secondo obiettivo, non meno importante di quello precedente, era quello di cercare e di creare, anche in questo caso, un precedente, cioè quello di coinvolgere doverosamente anche quelle nazioni la cui presenza era e doveva essere giustificata nella partecipazione e al cospetto comprensivo per rendere quel sentito omaggio al sacrificio dei loro concittadini, e così è stato.
Il nostro contributo, la nostra condizione, hanno ridato impulso e fattibilità a questa nostra iniziativa, anche dalla partecipazione dei nostri associati, visto che dall’origine non era mai successo, anche se il tempo a nostra disposizione non è stato sufficientemente attuabile e in grado di renderlo più forte, meglio organizzato e più diffuso, ma che per i prossimi anni, come sarà nostro proposito a renderlo più organico, si presenterà meglio programmato e più rilevante.  Era giusto portare il nostro contributo  a questa partecipazione, mai conseguita  prima, in onore di quei partigiani che morirono per la nostra libertà, per la libertà di Resia e di tutti i resiani.


Per la prima volta, di conseguenza,
  Identità e Tutela Val Resia era presente a questa manifestazione per onorare, con la propria figura e il proprio contributo, questi valorosi giovani  nel giorno dedicato alla loro memoria. Ma non è stata solo Identità e Tutela Val Resia a  presentarsi, visto che mai era successo in passato, a recarsi in questo cimitero con una corona di alloro con la scritta, ITVR – ONORE A CHI HA COMBATTUTO PER LA LIBERTA’, c’è stata anche la presenza fisica della signora Elena Toukchoumskaia, in rappresentanza del Console Onorario Russo Carlo Dall’Ava, unitamente alle bandiere: russa, ucraina e  bielorussa, a rendere  
 questa manifestazione ancora più espressiva,  per partecipazione e per rappresentanza internazionale. Era giusto e doveroso, quindi, ricordare anche e soprattutto quei ragazzi, oggi con questa semplice cerimonia, quei ragazzi che hanno donato la loro vita per la nostra libertà, ancora più significativo era il ricordo e ricordare la loro provenienza da quelle terre lontane, per non dimenticare  più il loro sacrificio. Oggi è stato fatto un passo importante con l’impegno che sarà nostro dovere proseguire in futuro e associare questa cerimonia a quella che è diventata ormai una consuetudine, ma che non dovrebbe più essere solo il ricordo di pochi, ma di tutti.
Franco Tosoni

lunedì 18 settembre 2017

I.T.V.R. informa: Eurovisione 2017

Alla'Attenzione di:

MEDIA INQUIRIES
DAVIS GOODMAN
Senior Communications Manager



BROADDCASTWER INQUIRIES

MATTHEW TRUSTAM
Senior TV Project Manager


Buongiorno, sono Franco Di Lenardo, Vice Presidente dell’Associazione Identità e Tutela Val Resia (I.T.V.R.). 
Da  notizie stampa, e successivamente via computer, ho saputo che in Luglio 2017 si è svolto, nella capitale Lettone, un concorso televisivo Eurovision Son Contest, al quale hanno partecipato nove cori di Stati membri dell’Unione Europea EBU, e che il primo posto è andato al coro femminile sloveno Carmen Manet di Kranj.
     Complimenti al coro che ha vinto.
Sempre dalla stampa abbiano saputo che il coro ha eseguito canti con la musica dei giovani compositori, Adrca Katarina e Pustinek Rakar, che descrive la vita di una donna.
     A noi interessa la seconda canzone, che la stampa riporta come Ta su Solbica, mentre il titolo originale è TA NA SOLBICI, canzone che non è stata scritta da Sam Vovka, come riportato dalla stampa, così come  apprendiamo essere ispirata dai melodici folk di una minoranza slovena a Rezia e il suo testo è in Resian.
Rileviamo che è scritta e cantata, parte in Resiano e parte in sloveno.
Dobbiamo far presente che detta canzone è pertinente ad una frazione del Comune di Resia, Stolvizza, frazione che si trova in provincia di Udine, quindi in Italia. Dal regolamento si apprende che ogni brano può includere solisti, strumenti musicali e può essere di qualsiasi genere a condizione che contenga note tradizionali o regionali del paese rappresentato.
     Tale ultima canzone non contiene pertanto note tradizionali o regionali del paese rappresentato, pertanto il coro si è appropriato di musiche che non sono del suo paese, perciò noi CHIEDIAMO che il coro Carmen  Manet di Kranj venga ora declassato e ritirato il premio il quale dovrà sicuramente passare al secondo, cosi via.
     Si prega voler far conoscere anche agli altri cori partecipanti che la Slovenia non ha cantato tradizioni regionali del proprio paese.
     La trasmissione è stata organizzata e prodotta dall’emittente televisiva Latvilas Televiziia (LTV), con  la collaborazione della Riga Tourism Development Bureau.
     Mi permetto di scrivervi perché, come sembra, siete stati voi ad  organizzare il tutto.
    Nel caso contrario vi prego di voler indicare a chi dovremo  far sapere quanto avvenuto e se sarà compito nostro comunicarlo ai cori partecipanti.
Per ulteriori chiarimenti siamo a vostra disposizione.  
Grazie dell’attenzione e cordiali saluti.

  Sarà gradito un cenno di ricevuta.


Il Vice Presidente
Franco Di Lenardo

I.T.V.R. Informa: Beni culturali di Resia

Documento all'ATTENZIONE di:

AKADEMIJA ZNANOSTI IN UMETNOSTI (SAZU) 1000 LJUBLJANA

e,p. quanto di competenza:

AL MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA’ CULTURALI 
Via Del Collegio Romano 27  00186 R O M A

AL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Piazzale della Farnesina 1  00135 R O M A


Sono Franco Di Lenardo, Vice Presidente dell’Associazione in atti,  sono Resiano ed in quanto tale richiedo, per conto di questa Associazione e per quello dei miei concittadini,  a codesta Accademia quanto è nostro ed  esclusivamente Resiano.
      Dall’inizio, o anche prima, degli anni sessanta (60)  e con ogni probabilità addirittura in un periodo precedente, presso la popolazione del Comune di Resia, per conto dell’allora Repubblica Federativa di Jugoslavia, ebbe  inizio la raccolta di: canti, poesie, novelle, balli, con registrazioni, filmati e quant’altro.
     Furono persino fatte fare, da esperte donne Resiane, le calze dei ballerini e pagate  allora Lire 100.000 al paio. Tutto in uso esclusivo allo slavo popolo Resiano. Da non confondere slavo con sloveno, al quale voi siete avvezzi. Puntualizzo che i Resiani sono slavi ma non sloveni.
     Tutte le cose furono fatte con l’impegno che sarebbero poi state restituite ai Resiani, ma fino ad oggi nulla delle migliaia di registrazioni è stato restituito. Ve ne siete bel guardati, anzi avete ceduto i canti ed i balli alle vostre organizzazioni facendoli passare quale cultura slovena perché, secondo voi, i Resiani farebbero parte degli sloveni residenti in Italia. Questo è un oltraggio per i Resiani, oltre che una buffonata. Al di là delle copie dei calzettoni dei ballerini, avete copiato anche i nostri costumi.
Come detto in precedenza, tutto questo, con ogni probabilità, ebbe inizio intorno agli anni sessanta/1960.
In quegli anni ci sono stati dei personaggi, che con inganno e con un disegno ben preciso, i quali hanno fatto in modo di impadronirsi di tutta la nostra cultura, sia linguistica che artistica. Parlo, principalmente, di due personaggi chiave: Pavle Merku e Milco Maticetov, forse quest’ultimo è stato l’artefice, quello che maggiormente ha inciso su questo aspetto, unitamente a   Julius Strajnar, altro personaggio, altro saccheggiatore della nostra cultura.

Nell’anno 1962 la Rai di Trieste, di cui facevano parte le seguenti persone: Giorgio Nataletti, Valens Vodusek, Milko Maticetov, Uros Krek e Maria Sustar, registrò, per conto dell’Accademia Nazionale Santa Cecilia di Roma, parecchio materiale culturale resiano, ora gestito presso la propria sede di Roma – Archivio di Etnomusicologia.  Il materiale di cui sopra non è mai stato dato in  Roma – Archivio di Etnomusicologia.  Il materiale di cui sopra non è mai stato dato in uso ai circoli e gruppi folcloristici italiani per farne un loro uso improprio.
 Tutto il materiale raccolto dalla ex Jugoslavia, un buon lavoro, un ottimo lavoro, bisogna riconoscerlo, ma se tutto questo fosse rimasto a Resia, a beneficio della nostra comunità, gestito da noi, sarebbe stato ancora più apprezzato e gradito, ma non è stato così perché una volta, a lavoro finito,  il tutto  è stato approntato  e trapiantato,  come un pacchetto ben confezionato, compresa la nostra ingenuità, alla base di Lubiana, Centro Ricerche  Scientifiche dell’Accademia Slovena di Lubiana di Scienze ed Arti, da dove era partita probabilmente tutta l’iniziativa e da dove erano state finanziate tutte le spese per la ricerca e le registrazioni. Tutte queste registrazioni, in seguito, non sono state archiviate e custodite, come avrebbero dovuto e potuto essere, ma guarda caso, invece,  sono state messe a disposizione di tutti i circoli culturali sloveni,  quindi di tutti i vostri gruppi folkloristici, dando loro la possibilità di arricchire la loro cultura e i loro repertori, così da propagandare, a nostre spese, una cultura sottratta con inganno,  al nostro patrimonio, perché voi, a dirla con sincerità, siete poveri  culturalmente  ed è per questo che avete bisogno di attingere l’ispirazione, la grazia, da altre culture di oltre confine e farle passare poi come vostra cultura. Le vostre manifestazioni folcloristiche e canore, come potete notare, oltre aver taroccato la nostra danza, la nostra musica e le nostre canzoni, vi siete impossessati, anche di quelle carinziane e friulane, per non parlare di altro.
 Far  conoscere questa cultura, sottratta alla cultura resiana, per poi farla passare come cultura slovena. Pensate un po’ che generosi siete stati.  Al  tempo una copia di quelle registrazioni sono state donate al Museo etnografico di Malborghetto – Palazzo Veneziano, dove tutt’ora si trovano, ma non a Resia che sarebbe stata la sede più naturale. Faccio notare che tale museo è finanziato con i soldi provenienti da Lubiana, che poi sono i nostri soldi, utilizzati ed elargiti dall’Italia per le minoranze slovene in Italia.
Quelle registrazioni, considerando che circa l’80%  sono state registrate e catalogate a Resia con il contributo e la disponibilità, la lealtà e l’ospitalità della nostra gente resiana, vengono poi , ma  con quale lodevole merito e bugia, considerate:  Registrazioni delle tradizioni popolari degli sloveni in Italia, proprio così, una bella presa per i fondelli, in modo particolare e soprattutto nei nostri confronti. Fatto notare questa contraddizione, e forse lo avrà fatto anche qualche altra persona, alla direttrice di quel museo, di correggere quella dicitura in: Registrazioni delle tradizioni popolari Resiane e degli sloveni in Italia. E’ stato risposto che sono imposizioni impartite da Lubiana perché sono loro che finanziano tale museo, con i nostri soldi. Un disegno ben preciso. Una cultura, quella resiana, sottratta  a Resia, trasferita a Lubiana ed in seguito reintrodotta in Italia come  cultura tradizionale e popolare degli sloveni in Italia. Siamo stati oltraggiati per non dire derubati di un bene fondamentale per la nostra identità. Siamo mai stati noi minoranza slovena?  NO.!!!!!
Siamo qui a chiedere la restituzione del nostro patrimonio culturale che si trova presso la vostra Accademia e che è esclusivo di Resia. Il fatto che il patrimonio di Resia non fa assolutamente parte, ne della ex Jugoslavia e men che meno della Slovenia, originato proprio dalle registrazioni, canti, balli, poesie, racconti, fiabe, e quant’altro, da voi tutti catalogati. Se fosse stata  vostra cultura non avreste permesso a fare tutto ciò come voi avete fatto, perché in qualunque paese sloveno non ci sarebbero state le stesse cose di Resia. Oltre a questo anche la nostra lingua non è slovena perché una lingua arcaica come quella Resiana mai potrà essere dialetto di qualsiasi lingua moderna. Non si è mai sentito dire che una lingua arcaica è dialetto di una lingua nata in seguito alla stessa. Vorremmo far sapere che il Resiano è una lingua nata prima della nascita della Slovenia e di tutte le nazioni slave. Al tempo i cosiddetti “barbari” dai Romani, parlavano tutti una lingua simile che poi hanno modificato nelle lingue attuali. Noi Resiani con la nostra lingua arcaica ci intendiamo praticamente con tutti i paesi slavi, ma molto poco con gli sloveni, con i quali mai abbiamo condiviso nulla.
Chiediamo che quanto è presente di Resiano presso il Museo Etnografico di Malborghetto – Palazzo Veneziano – la dicitura che  accompagna debba essere cambiata in REGISTRAZIONI DELLE TRADIZIONI POPOLARI RESIANE.   Delle registrazioni degli sloveni in Italia non ce ne importa niente e potete scrivere quella che volete.
Nel frattempo abbiano iniziato a scrivere in quei paesi, Europa e resto del mondo, quando veniamo a sapere che i vostri gruppi folcloristici e cantori si esibiscono con i nostri costumi tradizionali, danzano e cantano canzoni Resiane. Facciamo inoltre sapere che non è vostra cultura perché Resia è una località che si  trova in provincia di Udine e Udine è ancora una provincia Italiana.
     Per riavere indietro quanto nostro siamo disposti a ricorrere al giudizio europeo.
    Il Ministero dei Beni e delle attività culturali Italiano è pregato voler intervenire presso l’Accademia di Lubiana ed il governo Sloveno, se del caso,  affinché per le vie brevi ed amichevoli venga restituito al Comune di Resia tutto quanto è di esclusiva cultura Resiana. A tale scopo facciamo presente che presso l’Unesco è stata fatta richiesta affinché  i beni immateriali culturali siano riconosciuti come esclusivi della cultura Resiana.
Il Ministero degli Affari Esteri è pregato, nuovamente, affinché interessi l’omologo Sloveno perché si attivi per far vietare ai loro gruppi folcloristici l’uso dei costumi Resiani e le affermazioni che ciò che ballano è cultura popolare slovena e di far precisare che le canzoni che cantano se sono Resiane devono essere indicate come tali e non slovene.
Cogliamo l’occasione per i migliori saluti e attendiamo la restituzione al più presto di tutto quanto è cultura Resiana. Ripetiamo che siamo in provincia di Udine che è ancora Italia.
Volevo scrivere all’Akademia di Ljubljana in Resiano, ma avrebbero avuto difficoltà a trovare traduttori.



Il Vice Presidente
Franco Di Lenardo

martedì 29 agosto 2017

FESTA RESIANA – 09.08.2017

Articolo a cura di Franco Tosoni



Questo è il testo del mio intervento alla 7° Festa Resiana

Se oggi siamo qui, in questa sala, per festeggiare la 7^ Festa Resiana, dobbiamo dire grazie alla disponibilità dell’Ass.ne Sangiorgina. In  precedenza avevamo fatto richiesta per utilizzare il Bunker, così soprannominato il nostro, il loro, Centro Culturale.
Ci è stato negato, ci è stato negato un bene che dovrebbe essere a disposizione di tutta la comunità resiana, un Centro Culturale dove si dovrebbe custodire, difendere ed onorare tutta la cultura resiana, ma non è stato così. Hanno trovato, chi?, il presidente del Gruppo Folcloristico, di cui detto gruppo ha in gestione il Centro, una banale e ordinaria scusa infantile e nello stesso ingenua. Vi leggo le motivazioni: “..è indubbio che l’Ass.ne ITVR persegue fini di propaganda politica, peraltro legittimi, se esercitati nell’ambito delle prerogative costituzionali, ma che non consentono di superare evidentemente il limite imposto dal regolamento di concessione dell’uso del Centro Culturale. Un tanto risulta evidente se si considera che negli anni scorsi diversi esponenti politici hanno partecipato attivamente alle assemblee associative, discutendo di argomenti di natura strettamente politica e propagandistica, e che la pubblicazione di riviste dell’associazione e di volantini manifesta chiaramente la persecuzione di tali scopi e la propaganda di idee e contenuti strettamente politici riconducibili, peraltro, a specifiche posizioni partitiche”-   più che una motivazione è stata una grave accusa, pazienza visto da che pulpito è arrivata la predica, ma non è finita perché è  seguita poi da quest’altra giustificazione - “Ad ogni modo, la mancata concessione dipende altresì dalla circostanza per cui l’immobile sarà utilizzato, come del resto accade ogni anno, nel mese di agosto 2017 per una nostra stabile propedeutica ai festeggiamenti per i 180 anni di attività del nostro sodalizio.”
Il presidente del Gruppo, se avesse dato la seconda risposta, o giustificazione, avrebbe fatto più bella figura.

mercoledì 16 agosto 2017

INIZIATIVE I.T.V.R. Identità e Tutela Val Resia

Giovedì 17 agosto ore 20:00
Canonica di Oseacco di Resia

I.T.V.R. in collaborazione con la Parrocchia di Oseacco Ss. Vito,Modesto e Crescenzia martiri
organizza il secondo incontro a cura di Nadia Clemente Berawä
dal titolo: “ Christjanske Uzhilo “(po rośoanske).

La serata sarà coordinata da Franco Tosoni


Dopo il gran successo (vedi foto),del primo incontro, Nadia Clemente, vi aspetta per proseguire il "viaggio" con traduzioni e commenti del “ Christjanske Uzhilo “(po rośoanske).

Vi aspettiamo

venerdì 11 agosto 2017


IDENTITA' E TUTELA VAL RESIA

In relazione alla 7^ FESTA Resiana, organizza in collaborazione con
la Parrocchia di
          Oseacco, Ss. Vito,Modesto e Crescenzia martiri, Incontri di Lingua Resiana
                             
                           INVITO
La S.V. è invitata agli INCONTRI che si terranno sabato 12 e giovedì 17 agosto 2017
alle ore 20.00 nella Sala Parrocchiale di Oseacco di Resia;
sarà presente Don Gianluca Molinaro


                          Nadia Clemente Berawä leggerà i primi due capitoli di


                                  “ Christjanske Uzhilo “

                                                  (po rośoanske)






traduzione e commenti in Italiano.

Vi aspettiamo numerosi.