ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

venerdì 13 dicembre 2019

RESIANI: IL NOSTRO PERCORSO IDENTITARIO

IN TRE MOMENTI IMPORTANTI E FONDAMENTALI DELLA NOSTRA TERRA RESIANA – DUE COERENTI E UNO INCOMPATIBILE

Articolo di Franco Tosoni
IL PRIMO
Era l’anno 1866 e una data, 21 e 22 ottobre. In quel mese si svolse un plebiscito che portò all’annessione del Veneto all’Italia, al Regno d’Italia. Allora la provincia di Udine era compresa nella regione Veneto, di conseguenza, a seguito di tale plebiscito, questo fatto sancì la sua annessione allo Stato italiano. In quella data in cui si svolse:
così si espresse Resia
si 301 – no 0 – nulli 0
Resia, dunque, scelse il Regno d’Italia. Con quel voto decretò la sua scelta e lasciò così a noi quella adesione di appartenenza ad uno Stato che, a lungo andare, si dimostrò assente e lontano dalla nostra gente.

sabato 7 dicembre 2019

Sergo: “Su Resiano sanata una profonda ingiustizia”

ITVR - Identità e Tutela Val Resia riceve e volentieri pubblica:


Il Resiano e le varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale hanno tenuto banco negli ultimi mesi, più precisamente dallo scorso 30 maggio, data in cui la Giunta Regionale su indicazione dell’assessore Roberti ha proposto l’istituzione di un Albo regionale, presso la Direzione centrale competente in materia di lingue minoritarie, delle organizzazioni che svolgono attività e iniziative in favore delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale. Il Disegno di Legge prevedeva nuove forme contributive per queste Associazioni e per i Comuni del territorio di riferimento per la tutela delle sole varianti parlate nelle citate Valli.
Mentre per la promozione delle attività e delle iniziative realizzate in favore del Resiano si prevedeva il finanziamento di programmi presentati dal solo Comune di Resia e non anche dalle associazioni culturali come Identità Tutela Val Resia che da anni si spende per valorizzare un Patrimonio riconosciuto anche dall'Unesco. 
Durante la discussione in aula avevamo già contestato la evidente disparità di trattamento tra le associazioni presenti nel Comune di Resia (escluse dai finanziamenti) e quelle dei Comuni delle tre Valli che invece non solo venivano riconosciute e inserite in un apposito bando ma a cui veniva concessa la possibilità di presentare specifici programmi per la tutela delle loro varianti.
Avevamo cercato di sistemare questa stortura, ma a seguito delle proteste della comunità slovena tutto fu archiviato. Contrari a questa proposta furono i presidenti delle organizzazioni di raccolta Sso e Skgz, Walter Bandelj e Ksenija Dobrila, i quali hanno scritto ai presidenti della Repubblica di Italia e Slovenia, Sergio Mattarella e Borut Pahor, ai rispettivi primi ministri, Giuseppe Conte e Marjan Šarec, nonché al governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Da quanto si è appreso ci fu anche una telefonata a Roberti da parte del console generale di Slovenia, Vojko Volk.
Dopo questa sollevazione popolare ci fu un successivo incontro tra l’Assessore e la Commissione Consultiva per la minoranza linguistica slovena durante la quale Roberti propose una nuova versione del testo per tutelare il Resiano e le varianti linguistiche delle Valli. Le parti concordarono con il nuovo testo e si arrivò alla presentazione all’aula di una nuova norma. Non appena letto il testo non credevamo ai nostri occhi e siamo subito intervenuti per ristabilire l’equità e la giustizia. Infatti anche questa nuova versione, concordata con la Commissione Consultiva, non permetteva alle associazioni del territorio resiano di poter accedere ai fondi per la tutela dell’idioma che la stessa Unesco riconosce tra le parlate in via d’estinzione. Questa possibilità veniva riconosciuta solo al Comune di Resia, mentre la stessa legge garantiva l’accesso ai fondi regionali agli enti e alle associazioni delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale. Una inutile quanto inaccettabile discriminazione e disparità di trattamento, a nostro avviso, cui abbiamo voluto porre rimedio. Abbiamo ritenuto strano che una Commissione Consultiva che dovrebbe tutelare la propria minoranza escludesse dall’accesso di fondi per tutelare la stessa alcune associazioni. Probabilmente si è trattato di una mera svista. Oppure c’era una precisa volontà politica di voler escludere alcune associazioni il cui unico errore sarebbe quello di vivere nella Val di Resia e di voler tutelare le tradizioni di quel territorio, mentre a quelle di altri territori veniva garantita questa possibilità. Ecco perché abbiamo proposto all’aula un emendamento per risolvere una evidente ingiustizia, allargando la platea dei beneficiari dei fondi di tutela e non restringendoli, ritenendo di poter intervenire in favore delle comunità linguistiche e non contro a qualcuno. Ringraziamo i consiglieri che hanno voluto appoggiare questa nostra iniziativa e che ne hanno ben capito lo spirito. Approvata la nostra norma adesso attendiamo che la Giunta Regionale stabilisca i criteri per erogare questi contributi. Continueremo a vigilare affinché il Resiano e le varianti linguistiche delle tre Valli continuino ad essere adeguatamente tutelate.

Consigliere Regionale Cristian Sergo Movimento 5 Stelle FVG

Il Direttivo di ITVR ringrazia il Consigliere Cristian Sergo per lo scritto a Noi inviato. 
Sarà anche nostro compito continuare a seguire l'Iter.
Ringraziamo anche tutti i Consiglieri Regionali che hanno votato a favore di questa modifica.
Sta sempre a Noi Resiani farci sentire e cercare in tutte le sedi di far valere le Nostre ragioni. 

Perchè Noi Resiani, SIAMO SEMPLICEMENTE RESIANI.