ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

lunedì 9 gennaio 2023

DNA E I RESIANI

Articolo di Franco Tosoni
Premetto che:
“”” Cosa è la scienza? Tra i modi di pensare alla realtà naturale, pensiero incluso, ce n’è uno che comunemente è chiamato scientifico che gode di una certa reputazione perché è costruito con regole che cercano di garantirne l’affidabilità. È proprio questa reputazione a produrne la differenza, spesso contestata, dagli altri modi di pensare: perché si confonde l’elevata plausibilità di ciò che la scienza afferma con l’idea che quelle affermazioni siano vere in assoluto. Questa pretesa di verità, mai reclamata dai veri scienziati, viene ingiustamente tacciata di arroganza e usata, paradossalmente, per difendere la gratuità di altri modi di pensare, dichiarati veritieri per ragioni che trascendono la realtà stessa.”””
Dopo l’introduzione, ripropongo questo video, non per il motivo che era stato presentato a suo tempo, ma per puntualizzare alcuni aspetti, non marginali, ma che hanno avuto una parvenza molto marcata, esemplare e significativa. Infatti, volutamente e con una maliziosa programmazione, semplice ma mirata a rimarcare che, non a caso, la presentazione e la puntualizzazione dell’evento sia stata presentata proprio a Stolvizza, paese in cui esiste una dichiarata “minoranza slovena”, invenzione astratta e immaginaria. Hanno confutato i nostri adiacenti per il risultato che i ricercatori del Servizio di Genetica Medica del IRCCS Burlo Garofalo di Trieste che, dopo due anni di lavoro, hanno relazionato su quanto era emerso da tale ricerca, denominato: “Parco genetico del Friuli Venezia Giulia”. Da tale relazione era spuntata la prova che i Resiani risultano essere un’etnia unica in Europa (forse nel mondo?), in cui si afferma, di fatto, che i Resiani non hanno alcun vincolo genetico (manco po' ca..o), tradotto, “neanche per sogno” o una derivazione congiunta con gli Sloveni, tanto meno come la ipotetica assonanza con la lingua, la nostra primitiva e originaria, la loro “adolescente”, originata e dialettale. L’allora sindaco, Sergio Chinese, se ce ne fosse ancora bisogno da sottolineare, aveva pensato bene, quindi, ad invitare ed incontrare i ricercatori proprio a Stolvizza, per ribadire, con questo suo incontro, quanto è sbagliato dichiararsi “minoranza”, senza avere una base scientifica sulla “Genetica” e senza avere la certezza sulla nostra provenienza dichiarando, IO SONO, a dimostrazione di una dottrina erronea e infondata.

giovedì 5 gennaio 2023

Il Popolo Resiano non è Sloveno

Di Tommaso Zuzzi
Articolo pubblicato sul Messaggero Veneto nella pagina dei lettori nel 2007, da un grande Resiano che ci ha lasciato troppo presto.
Ricordo un’alba di gennaio di alcuni anni fa. Mi ero appena svegliato nella tenda rossa da alpinista adagiata sulla neve del Canin. Indossai gli scarponi ghiacciati e con la mano un po’ lenta aprii l’ingresso del mio rifugio. Credo che forse mai più rivedrò uno spettacolo così bello. Una valle adagiata nel silenzio e illuminata da una luce limpida tinta di azzurro e verde, come fosse riflessa dai boschi profumati e dalle acque vive che le danno l’anima. Questa è la Val Resia ed è stretta al mio cuore da un legaccio robusto fatto di ricordi dei miei cari che sono nati lassù, di ideali che troneggiano sui “duemila” di roccia, di emozioni e pace che provo camminando per le vie dei paesi. Mi ricordo anche che, ammirando quell’alba di gennaio sulla valle, pensai per un attimo di essere solo di fronte a tanta bellezza. Credo che anche i nostri antenati, quando posarono il piede su questa terra per la prima volta, provarono emozioni simili sapendo però in fondo ai loro cuori che tanto ben di Dio richiedeva un lavoro più duro e una vita più sacrificata che altrove. Eppure rimasero lì e crebbero con la loro unica lingua e cultura fino ad arrivare ad oggi. Ed è un rutto bestiale quello che ho sentito rimbombare negli ultimi periodi. La Val Resia sta per essere venduta, la sua identità calpestata in nome di denari, le origini dei nostri avi mistificate e il libro della storia riscritto infangando quegli eroi, tutti quei cittadini di Resia che vissero in valle durante la seconda guerra mondiale e, dopo aver sofferto bestialmente la miseria più cruda, decisero nella loro unicità culturale di voler far parte dell’Italia. Resia sarà minoranza slovena anche se non ha niente in comune con quello Stato. I Resiani sono, a detta delle carte ufficiali siglate da alcune persone, sloveni per la stragrande maggioranza! Siete contenti di tutto ciò Resiani? Stanno cancellando la vostra unicità e pure vi stanno allontanando dalla Patria Italia. Tutto questo per sparuti individui che vedono ideologicamente l’unione con la Slovenia (un Paese al quale porto rispetto) una manna per la valle. Per non parlare che vogliono issare la bandiera slovena in municipio! La salvezza di Resia sta nella conservazione delle autentiche radici dei nostri padri! Altrimenti a lungo andare tutto verrà perso! Resiani di ogni sesso ed età, non abbiate paura a far sentire la voce, non abbiate paura di niente quando dite la verità e professate il vostro amore per Resia. Sarete come mille leoni ruggenti!

lunedì 2 gennaio 2023

CANTI, STRUMENTI MUSICALI ANTICHI E LA "RESIANA"

Lo studioso russo, IZMAIL l. SREZNEVSKIJ, ci ha lasciato queste testimonianze sugli antichi canti e strumenti musicali resiani ed il modo di ballare “La Resiana”, raccolte nella primavera del 1841, quando venne in visita a Resia. “I preti piano piano hanno fatto scordare quasi tutte le canzoni antiche del popolo resiano, colla proibizione di cantarle…. I brani rimasti degli antichi canti resiani assomigliano stranamente alle canzoni ritualistiche della Russia meridionale, per la melodia. Gli strumenti musicali sono il «gusli» (oslje), (Il gusli è un antico strumento a corda slavo, molto comune in Russia simile allo zither n.d.r.), assomigliante alla cetra. Un tempo avevano anche la zampogna (dùdy): una sola è rimasta oggi; l'ha un povero vecchio di Oseacco. La «Resianka» è una danza originalissima e bellissima. I ballerini si dispongono a 10 passi gli uni dagli altri, di fronte - ragazzi da una parte e ragazze dall'altra; quelli colle mani ai fianchi e fronte altera, queste colle braccia conserte e fronte timidamente abbassata.
Una fila s'avvicina all'altra per 3 volte ed alla terza volta si formano le coppie in girotondo. Poi si cambia la formazione in tal modo da far sì che ogni coppia stringa le mani delle coppie ai suoi fianchi in un bell' intreccio. In circolo danzando vanno prima a destra poi a sinistra. Quindi si staccano a coppie e procedono in fila cantando la canzone tutti insieme. I ragazzi si dividono ancora dalle ragazze ed ancora di nuovo le due file si mettono di fronte a distanza di 10 passi- ma così si è ritornati da principio e la danza ricomincia di nuovo ...e di nuovo ... al travolgente ritmo ed incessante.” IZMAIL l. SREZNEVSKIJ - GLI SLAVI DEL FRIULI 1841
Articolo di Franco Tosoni