ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

lunedì 29 febbraio 2016

REFERENDUM PROPOSITIVO DELLA REGIONE FRIULI E TRIESTE E DELLE PROVINCE AUTONOME DEL FRIULI E DI TRIESTE

Abrogazione delle UTI e istituzione delle Province Autonome del Friuli e di Trieste

SABATO 05 MARZO 2016 DALLE 10.30 ALLE 12.30 A TARVISIO IN PIAZZA UNITA' (per i residenti nella circoscrizione dell'ex Tribunale di Tolmezzo);
DOMENICA 06 MARZO 2016 DALLE ORE 10.30 ALLE ORE 12.30 A GORIZIA IN CORSO VERDI (per i residenti nella circoscrizione del Tribunale di Gorizia);
SABATO 12 MARZO 2016 ALLE ORE 12.00 IN VIA LIONELLO A UDINE 

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sabato 27 febbraio 2016

Fiamme a Oseacco prefabbricato distrutto

Un prefabbricato di Oseacco, utilizzato come abitazione dopo il terremoto del 1976, ma ora adibito a ricovero attrezzi, è andato distrutto nel pomeriggio di ieri da un improvviso incendio scoppiato verso le 14.30 e dovuto, probabilmente, a un corto circuito. L’intervento dei Vigili del fuoco di Gemona e dei volontari del posto hanno scongiurato che il fuoco si potesse propagare ad altri prefabbricati e alle vicine abitazioni, provocando danni incalcolabili.

venerdì 26 febbraio 2016

"C'è una fossa comune a Corno di Rosazzo": è giallo su un documento della Farnesina

L’annuncio di Luca Urizio, presidente della Lega Nazionale di Gorizia, sulla base di un incartamento. Nel cuore dei Colli Orientali sarebbero state gettate nel 1945 tra le duecento e le ottocento persone


giovedì 25 febbraio 2016

La Guerra Civile tra le Valli del Natisone e la val Resia

Dal libro:“HO INCONTRATO L’SS CHE MI AVEVA FUCILATO”

Articolo di Franco Tosoni

Trascrivo una parte del dialogo che si svolse tra Arrigo Forniti “Mosca” e l’SS che lo aveva fucilato, Sandro Meneghin. E’ la parte del racconto che il Meneghin descrive i momenti rilevanti di come fu preparato ed eseguito l’assalto agli stavoli Slaue di Oseacco in cui furono fucilati otto partigiani, fra questi si salvò “Mosca”, pur gravemente ferito.
Forniti - “In luglio ho fatto due settimane di campeggio a Cavallino di Jesolo e questo mese per un’altra settimana, ho fatto un bel giro sulle montagne del Friuli”.  Meneghin - “Ah, conosco bene i monti del Friuli e della Carnia. Quand’ero con i tedeschi, ne ho fatta della strada per quelle valli ed ho combattuto parecchio contro i partigiani slavi”.
Gli feci notare che in Friuli e Carnia i partigiani erano italiani e che per trovarne di slavi bisognava essere andati in Benecia e Slovenia.

martedì 23 febbraio 2016

Resia – Cordoglio per la scomparsa di Natale Zaccuri

L'intera Comunità Resiana piange, costernata, la grave perdita del professor Natale Zaccuri, che ci ha lasciati domenica sera per far ritorno al Padre .
Uomo buono, amico, vero signore di elevate virtù e grandi meriti, portatore dei veri valori come l'onesta e il senso di giustizia.
Ha sempre portato rispetto per tutte le persone e ne ha difeso tenacemente i diritti.
Sono suoi i consigli ed i suggerimenti fin dai primi passi di formazione del Circolo Culturale Resiano in Udine ed è Sua l'eccellente e saggia direzione del nostro giornale “Resia Oggi “.
I resiani lo ricorderanno sempre per la Sua disponibilità, data spassionatamente in molteplici circostanze, senza mai nulla chiedere, per il suo tratto gentile, la moralità cristallina e il suo Soriso dolce e incoraggiante, aperto al bene e alle migliori soluzioni delle varie problematiche, specie in campo sociale.
Il Presidente di Identità e Tutela Val Resia Alberto Siega, unitamente ai suoi numerosissimi soci esprime alla signora Anna, al figlio Luciano ed ai famigliari tutti, i sensi di profondo cordoglio.

Alberto Siega

lunedì 22 febbraio 2016

RESIANI Vi sentite voi minoranza slovena? Ci sentiamo noi minoranza slovena?

Articolo di Franco Tosoni

Legge 23 febbraio 2001, n. 38
"Norme per la tutela della minoranza linguistica slovena della regione Friuli - Venezia Giulia"
(pubblicata nella Gazzetta Ufficiale  n. 56 dell'8 marzo 2001)
Art. 4.
(Ambito territoriale di applicazionedella legge)
1. Le misure di tutela della minoranza slovena previste dalla presente legge si applicano alle condizioni e con le modalità indicate nella legge stessa, nel territorio in cui la minoranza è tradizionalmente presenteIn tale territorio sono considerati inclusi i comuni o le frazioni di essi indicati in una tabella predisposta, su richiesta di almeno il 15 per cento dei cittadini iscritti nelle liste elettorali o su proposta di un terzo dei consiglieri dei comuni interessati, dal Comitato entro diciotto mesi dalla sua costituzione, ed approvata con decreto del Presidente della Repubblica.
2. Qualora il Comitato non sia in grado di predisporre nel termine previsto la tabella di cui al comma 1, la tabella stessa è predisposta nei successivi sei mesi dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, sentite le amministrazioni interessate e tenendo conto del lavoro svolto dal Comitato, fermo restando quanto stabilito dall'articolo 25 della presente legge.
Per chi non conosce in modo soddisfacente questa famigerata legge, o per chi non è sufficientemente consapevole della sua gravità, perché pensa che a lui inciderà in modo irrilevante, ma non ragiona al futuro, agli eredi, io ripresento questo truffaldino e ingannevole art. 4, quella parte dove è stabilito che almeno con il 15 per cento della popolazione dei cittadini iscritti nelle liste elettorali, o su proposta di un terzo dei consiglieri dei comuni interessati, può decidere l’inserimento di un determinato comune, dietro sua richiesta e con questa percentuale, di essere tutelato perché facente parte della minoranza slovena in Italia, nell’ambito della cosiddetta Slavia Friulana. Una  minoranza che decide di essere inclusa in una minoranza in cui la minoranza non è tradizionalmente presente. A questo punto se viene chiesto alla maggioranza dei resiani se sono consapevoli di questo fatto, forse più di uno dirà di no, perché non conosce questa legge e questo articolo, o perché non è stato lui a decidere, o interessato e invitato a farlo, ma la maggior parte dirà, numericamente parlando,  che quando è stato deciso, mentre la popolazione non era stata messa al corrente, non ne sapeva niente. Tutto è stato deciso e fatto, quindi,  all’insaputa della maggioranza dei cittadini, senza essere stati interpellati, perché? .Che interessi avevano e possiedono quelli che determinarono questa scelta? Nessuno di loro ha discendenza slovena da essere considerato minoranza, perciò i motivi dove li andiamo a cercare? Ognuno può fare mille congetture pur considerando il poco rispetto generato facendo i furbetti e mettendo in grave condizione la nostra identità.  Pertanto, riassumendo, in linea di massima, l’analisi di questo articolo sarebbe opportuno che i resiani, almeno quelli che considero maggioranza, si diano una mossa cercando di sostenere la parte che cerca di uscirne fuori. La strada è ancora lunga e tortuosa, ma ce la possiamo fare, per meglio dire, ce la faremo, ce la dobbiamo fare.

sabato 20 febbraio 2016

RTV SLO (sito tv slovena) scrive: La lingua slovena ha un dialetto che la maggior parte sloveni non riescono a capire

Articolo tradotto tramite Google Traduttore:

8. settembre 2015 ob 06:20 
Lubiana - MMC RTV SLO
I viaggiatori di guida da Tarvisio a Udine nel nord-est Italia possono notare un cartello che indica verso la Valle di Resia. Se decidono di entrare nella bella ma remota e poco popolata valle, perché vedano altri segni in due lingue: italiano, e un linguaggio che sembra un po 'come slovena, ma con caratteri tale C, E, e W - lettere del tutto aliene per la lingua slovena.

giovedì 18 febbraio 2016

LUNGO UN SENTIERO TORTUOSO

Articolo di Franco Tosoni

La vita ti riserva sempre delle sorprese. Possono essere, indifferenza o disinteresse, ma mai mi era capitato di vedere, con chiarezza e facilità, quanto è forte il distacco della popolazione resiana alla posizione della sua attuale situazione. Mi è chiaro, e lo dico con un distinguo netto e comprensibile che: lingua, usi e costumi, tradizioni, musica e danza, non sono prerogative esclusive della associazione “Identità e Tutela Val Resia”, sorta per dare un senso alla lotta contro chi vuole consegnare tutto il nostro patrimonio culturale a chi, da sempre, vuole impadronirsi, per dire, ta naša Resjia. Non ci sono riusciti i partigiani titini, durante la seconda guerra mondiale, e non è stata sufficiente  la data del 1° aprile 1946, per far capire che Resia è sola dei resiani. Forse tutto questo non è bastato ad aprire bene gli occhi ai residenti, come se il problema fosse solo ed esclusivamente degli esterni resiani, cioè quelli che abitano fuori dai confini della Valle, i forestieri. Tutto questo non è vero perché sono proprio coloro,gli esterni, i più sensibili a questo problema, perché forse vedono il problema nella sua giusta dimensione e si sono attivati, mentre, e consentitemi dire, buona parte dei residenti, e sono proprio quelli che dovrebbero e avrebbero più facilità e forza per contrastare questa invadenza e interferenza, che finora si sono dimostrati solo nella totale passività. Silenzio, pigrizia, rassegnazione o menefreghismo? In alcuni casi, forse, interesse.

giovedì 4 febbraio 2016

Le Bugie del Primorski Dnevnek (articolo il Sloveno del 19 gennaio 2016 e poi tradotto in Italiano dal DOM.IT datato 31 gennaio 2016)

L'autore dell'articolo "Nuovo tentativo di esclusione di Resia dalla legge statale di tutela" inizia affermando che si starebbero raccogliendo firme anche tra i Resiani residenti all'estero. Già questa prima frase ci riporta all'art.23 della legge 38/2001 dove fra le varie modifiche, le norme si applicano anche ai fini di prevenzione e repressione dei fenomeni di intolleranza e di violenza nei confronti dei appartenenti alle minoranze linguistiche. Perchè i Resiani residenti all'estero regolarmente iscritti nelle liste elettorali non avrebbero diritto di voto e di firma? Sono discriminati e da chi? Forse l'autore non sa che i Resiani, con la loro lingua, sono iscritti d'ufficio come minoranza slovena in Italia, e quindi lei discrimina la minoranza slovena in Italia, e quindi lei discrimina la minoranza slovena nella quale vi sono obbligatoriamente i Resiani.

martedì 2 febbraio 2016

Comune di Resia e Provincia di Udine: LA SVOLTA DI RESIA 100% RESIANA E NON SLOVENA?

Domani 3 febbraio 2016 ore 12:00 in Consiglio Provinciale della Provincia di Udine, fra i vari punti dell'ordine del giorno, il nr.10 avrà come oggetto: Perimetrazione ambito territoriale di tutela della Lingua Slovena in Provincia di Udine - azione di promozione.
Si invita,chi ha possibilità,di presenziare.

Ricordando che la scienza ci ha dato ragione.


lunedì 1 febbraio 2016

La Val Resia lancia la candidatura Unesco "Musica e Danza"

L’Amministrazione comunale chiede sostegno per la corsa nella sezione ‘Musica e Danza’


I ritmi degli strumenti tipici resiani accompagnano i resiani durante tutta la loro vita, dalla nascita alla morte. L’Amministrazione comunale, consapevole dell’importanza di preservare conservare e diffondere questo ricchissimo patrimonio culturale, è impegnata da tempo nella procedura finalizzata alla presentazione all’Unesco della candidatura del Comune di Resia relativamente a Musica e Danza in Val Resia.
Tutti i resiani, sparsi nel mondo, che appartengono a una enclave linguistico culturale unica nel patrimonio mondiale, quando odono le prime note degli strumenti tipici, la zitira e la bunkula, si commuovono e, trasportati dal ritmo della propria terra e della propria etnicità, cantano e danzano insieme sentendosi affratellati. L’unicità della musica e della danza resiane, esportate nel mondo dal Gruppo Folcloristico Val Resia e il canto resiano, bandiera del Coro Monte Canin Val Resia, hanno avuto riconoscimenti di tutto rispetto e hanno ispirato numerosi cultori della musica, come ad esempio John Zornche, in Giappone, ha inciso un disco dal titolo Smarnamisa.
Con un percorso - iniziato nel 2011 e conclusosi nel 2014 - l’antropologo Stefano Morandini e l’etnomusicologo Roberto Frisano hanno realizzato una trentina di rilevamenti audiovisivi e predisposte le relative schede di catalogo Bdi di esecuzioni musicali e coreutiche e dieci schede bibliografiche. Tutto il materiale è stato validato dal Centro regionale di Catalogazione e Restauro di Passariano tramite l’accesso al sistema informatico Sirpac per la compilazione delle schede Bdi, lo standard nazionale per la catalogazione dei beni culturali immateriali.
Il fascicolo è stato inviato entro i termini stabiliti alla Commissione nazionale italiana per l’Unesco e da questa al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per l’inserimento nella “Lista Propositiva per la Candidatura Unesco” come patrimonio immateriale. L’elenco è un variegato ventaglio di autorevoli candidature pronte ad affrontare un lungo e tortuoso cammino burocratico per essere catalogate nella World Heritage List. Tocca al Ministero indicare la nomination annuale di una candidatura già presente nella lista propositiva da presentare al Comitato per il Patrimonio Mondiale, Comitato che si riunisce una volta all’anno. La musica e la danza resiane dal 2014 sono già inserite in quella famosa lista.
Consapevole di questo procedimento irto di difficoltà, il sindaco Sergio Chinese ha convocato rappresentanti politici della Regione e della Provincia di Udine, operatori culturali, rappresentanti di associazioni ed enti operanti sul territorio a sostenere la candidatura Unesco come patrimonio immateriale della Val Resia.