ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena
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lunedì 10 giugno 2019

ITVR: PROGETTO PRESTITO LIBRI

PROGETTO PRESTITO LIBRI

Si rende noto che IDENTITA’ E TUTELA VAL RESIA istituisce un servizio di prestito libri. 

Chi è interessato potrà avere in prestito un libro a casa, per un massimo di 20 giorni.

Come inizio mettiamo a disposizione i seguenti titoli:

° Ninfa Dormiente – di Ilaria Tuti, Longanesi 2019 (romanzo, ambientato a Resia, periodo della     Resistenza; 
   “Nella distesa di nuvole terrene, il Wöda sembrava il corpo di un drago argenteo e affusolato,     che sinuoso si srotolava dalle grotte carsiche fino ai piani del fondovalle);

° Resia e i Resiani di Jan Baudouin de Courtenay, Comune di Resia, 2000;

° Resia Paesi e Località, di Aldo Madotto, Udine 1985;

° Pagine di storia Resoconti di vita resiana 1951-1960, di Aldo Madotto, Resia 1983;

° Trieste ’45, di Raoul Pupo, Laterza 2010;

° Friuli 1866, di Paolo Pastres, Udine 2017.

Chi è interessato può fare richiesta, inviando o una mail a identita.resi@libero.it  o mandando un messaggio su facebook a Franco Di Lenardo Turon. 

Si precisa che il prestito non potrà superare i 20 giorni.

Chi volesse partecipare ad ampliare l’offerta di libri in prestito, può mettere a disposizione i propri volumi, con una mail agli indirizzi sopra indicati.
Il Presidente
           Nadia Clemente

giovedì 23 maggio 2019

ELEZIONI COMUNALI 2019 DI RESIA



IDENTITÀ RESIANA - PROGETTO RESIA
Presenta suo Programma Elettorale
Giovedì 23 Maggio ore 18:00
San Giorgio di Resia



domenica 19 maggio 2019

RESIA: ELEZIONI COMUNALI 2019

IDENTITA' RESIANA - PROGETTO RESIA

INVITO RIUNIONE PER ILLUSTRARE PROGRAMMA LISTA 
DOMENICA 19 MAGGIO 

GNIVA  ORE 18:00 Casa SISTU dinanzi Chiesa

LISCHIAZZE ORE 20:00 Ex Bar da Silvia 


IDENTITA' RESIANA - PROGETTO RESIA

RESIA: FONDAMENTA  FORTI E SOLIDE PER RIPARTIRE

Manca ormai solo una settimana alle Elezioni Comunali, e in questo momento vorrei fare un resoconto volto a far capire, il perchè della nostra presenza.
Partiamo subito dal fatto che è stata ed è una bella esperienza. Che tutto questo ti porta a venire in contatto con persone che magari è da parecchio che non vedi. Oppure riesci a capire cose che forse prima non capivi. Riesci a conoscere le persone molto più in profondità. A volte in positivo ,e a volte in negativo.
Persone che ti salutano ,e magari conosci solo per vista, e altre, che abbassano lo sguardo e fan finta di non conoscerti.
Ma tutto ciò,è esperienza di vita.
In questi giorni ho girato la valle,porta a porta,ho portato i volantini della Lista di cui faccio parte,ho avuto il piacere di trovare un paio di Babize,che mi ricordavano le mie Amate nonne. Bellissima esperienza.
Abbiamo cercato di far capire perchè siamo presenti,ma nello stesso tempo ci hanno fatto tante domande,tra cui il perchè tre liste in competizione. Perchè non si sono trovati degli accordi per essere tutti uniti,unione volta al bene di Resia.
Ebbene,come detto più volte, il problema nasce dalle fondamenta.
Un Popolo e l'azione politica volta a risolvere i suoi problemi, devono avere delle fondamenta molto forti.
Il senso di appartenenza, la base di una società,non è stata riscontrata nelle altre due liste.
Abbiamo avuto dei confronti, nelle settimane passate ,sia con la lista della Buttolo, sia con la lista della Micelli.
Abbiamo fatto presente che per riunire tutta la popolazione e marciare uniti verso il bene comune, dovevamo partire con il piede giusto. Ovvero concentrarsi principalmente sul riconoscimento della nostra Identità. Far riconoscere il Resiano come Lingua,sia in ambito Nazionale che in ambito Regionale, e in automatico uscire dalla legge che ci considera Sloveni.
Abbiamo fatto presente che se il problema erano i finanziamenti,il problema non esisteva,che una volta riconosciuto il Resiano, i finanziamenti sarebbero stati messi a disposizione a nome del Resiano e non altro.
Purtroppo ci siamo resi conto che da parte loro non c'è volontà.

La Micelli,non ne vuole sentire parlare,non interessa,va bene come sta. Forse non conosce la realtà, o forse la conosce ma, zizzagando, non la vuole conoscere per motivi che noi tutti sappiamo. Probabilmente se la loro lista vince, ci saranno grandi risalti nella stampa slovena o filo slovena, di qua e di la del confine.
A meno che lei stessa alle prossime riunioni in valle,non prenda una posizione chiara e si dissoci da quelle persone (tante) che etichettano la sua lista come Filo Slovena. 
Conosco parecchi di loro,con alcuni ,in questi giorni, ci ho parlato,e mi hanno detto che la loro lista è altro a differenza del passato. 
Bene, nessun problema,ne sarei felice, ma ci vorrebbe un segnale forte,molto forte, rivolto a tutta la popolazione. 
Giusto per essere chiari.
Ma di questo ne riparleremo, sempre che ci siano da parte loro delle novità su questo punto.

Dall'altra parte ci troviamo la lista con candidata Sindaco la Buttolo,che su questo punto stanno facendo un grandissimo errore. La loro idea sul Resiano dovrebbe essere quella di blindare all'interno della Legge che ci considera Sloveni, il Resiano, modificando la stessa legge, inserendo un comma specifico che  dia più tutela e finanziamenti. Ma comunque ,stanno così le cose, sempre e comunque Sloveni. Perchè quella legge è chiara: Minoranza Nazionale Slovena. 

La nostra idea,come sapete è altro.
Riconoscimento del Resiano su tutti i livelli entro 5 anni. 

PERCHE' PER NOI, LE FONDAMENTA DI UN POPOLO SONO LA BASE DI UN FUTURO PIENO DI SODDISFAZIONI.





sabato 18 maggio 2019

ELEZIONE COMUNALI DI RESIA 2019

IDENTITA' RESIANA - PROGETTO RESIA

INVITO RIUNIONE PER ILLUSTRARE PROGRAMMA LISTA 
SABATO 18 MAGGIO 

UCCEA  ORE 14:30 Ex Bar da Gianna

PRATO ORE 18.00 Bar alle ALPI 



VI ASPETTIAMO




giovedì 16 maggio 2019

Liberare la cultura per ricostruire l'identità


Il nostro impegno per Resia e  in difesa del patrimonio 
storico, culturale e linguistico Resiano. 

 
Liberare:  
E' questa la parola chiave con la quale cominciamo l'avventura dell'impegno costitutivo del nuovo gruppo per le elezioni del 2019 con l'inequivocabile “ Liberiamo la cultura dal regime di menzogne, dalle soggezioni conformiste e dalla lobby contro Resia e dalla globalizzazione dei cervelli”. 
     Resia è infatti un paese che va liberato da numerosi lacci e lacciuoli che, in generale, ne pregiudicano la crescita, tanto economica, quanto culturale, socio politica. 
   
Per farlo serve un nuovo paradigma, che sappia porre Resia, al centro della riflessione il  rilancio economico e del suo universo culturale.
     Al provincialismo esterofilo dell'intellighenzia apolide e globalizzata, noi intendiamo  opporre l'attenzione verso il territorio e le  sue ricchezze e a tal fine la nostra discesa in campo, dove, la nostra iniziativa darà ad essi ampio spazio, nella consapevolezza che li si nascondono tesori di bellezza e cultura e di sapere che meritano di essere conosciuti da un ampio pubblico, liberandoli dall'oblio e da una minoranza non propria.
   Allo stesso modo, vogliamo far riemergere i valori e gli archetipi culturali della Resia profonda, quelli su cui si fonda la convivenza civile della gente comune e che per troppo tempo sono stati sbeffeggiati dalle ideologie d'importazione.
   Questo immaginario collettivo popolare, quello che una volta veniva definito cultura resiana, fatto di senso di appartenenza comunitaria alla propria terra, di adesione istintiva ai riti e ai miti della nostra tradizione, di spontaneo culto della famiglia, di innata e genuina vocazione all'autentica cultura, scevra da intellettualistiche forzature, merita di essere liberato da quello stato di suggestione e di emarginazione in cui finora è stato mantenuto e acquisire piena agilità negli ambienti che contano.
   Per farlo occorre mettere a sistema le energie disponibili e uno strumento come  il “patrimonio storico culturale” può essere il luogo in cui esse si incontrano e si confondono.
   Liberarci dall'oppressione di una minoranza ingiusta, dal conformismo, dal pensiero aggregante a una identità  che non rispecchia la propria. 
   Un  generico cambiamento non è sufficiente, il rischio è cadere in un populismo in cui prevalere  una logica minoritaria non propria  è una logica negativa e distruttiva fine a se stessa, in quanto non a mero utile popolare, tipica di un pensiero debole, come dimostrano gli ultimi sviluppi della politica nazionale e la disponibilità regionale ad accordarsi con la minoranza slovena, istintivamente, a prescindere dai contenuti, pur di accedere al potere.
   Noi al contrario vogliamo liberare Resia per.... Per ridare nuova linfa all'Identità del popolo resiano e alle sue tradizioni, che non va intesa come un eredità stantia da acquisire, ma come qualcosa di acquisito faticosamente, nel tempo, sul piano etico, estetico e sociale, nella certezza trasmessoci e che essa è la sorgente delle energie fondatrici, l'origine che precede  l'inizio, non il passato, ma al contrario, ciò che non passa e che sempre ritorna in forme diverse, attuali e potenti, indicandoci la direzione  verso il buono, il giusto e il bello.
   L'obiettivo e finalità di Identità Resiana “Progetto Resia”  è la difesa integrale del patrimonio culturale e linguistico resiano, inteso come stratificazione di storia e di memoria, contro ogni falsa idea di sovrapposizione.
   La inaudita violenza patita e ancora minacciata, senza pietà, da imposizioni scellerate di identità non propria, non può essere più a lungo tollerata da cittadini che abbiano a cuore la difesa della loro civiltà in tempo di pace, sottoposta a un attacco impietoso di forze politiche esterne e di cospirare alla conquista di un patrimonio ineguagliabile non per possedere, ma per distruggerlo.
    E'  arrivato il momento di acquistare compiuta coscienza della importanza di ogni reliquia culturale, cui provvedere con ogni cura per la sua conservazione.
   Quando un luogo è stato contaminato, quando l'antico valore è stato sostituito, si è perduto per sempre quel bene prezioso che nasce dalla congiunzione tra la creazione e il tempo.
    Identità Resiana “Progetto Resia”  chiede ai compaesani di rivendicare con orgoglio la proprietà della polis, sottraendola alle mani di amministratori senza scrupoli che, in modo arbitrario, decidono orrori irreparabili senza avere alcuna coscienza culturale, ritenendosi padroni e non custodi della eredità della storia che, nelle loro mani, si dissolve.
   Per questo la benemerita azione  di Identità Resiana “Progetto Resia” in difesa del patrimonio storico, culturale non può restare uno spunto volontaristico e di impotente indignazione, ma deve diventare un impegno politico, attivo. 
   La minaccia al folclore, tradizioni e lingua, che linguisti  e storici frustrati  infieriscono contro non ci può trovare impotenti.
   Occorre acquistare coscienza della straordinaria identità culturale di Resia, la cui vocazione alla bellezza è un bene primario che non si può consentire di disperdere. 
    I resiani devono, insieme alla coscienza, avere anche gli strumenti per difendersi dai barbari, nei consigli comunali, nella regione, nel parlamento.
   Sembra incredibile aver dovuto assistere - e continuare ad assistere – impotenti alla dispersione sistematica, alla cinica manomissione dei beni indisponibili, alla serena distruzione del patrimonio storico  resiano, come se potessimo disporre di una scultura e poi graffiarla o rifarla dopo averla distrutta.
   Identità Resiana “Progetto Resia”  guarda con profonda delusione alla totale carenza di consapevolezza di questi programmi dei partiti politici, rei di una inaccettabile sottovalutazione di ciò che appare agli occhi del mondo e che rende Resia una potenza per la sua eredità  culturale.
    E che non si tratti di beni obsoleti è dimostrato dalla costante presenza di ricercatori del mondo sul territorio resiano.
   Noi abbiamo un altissimo dovere davanti alla storia e alle generazioni future, occorre ristabilire principi e valori in una perfetta etica ed essere intransigenti a ogni concessione,      di cui ogni tolleranza è una reale minaccia alla sopravvivenza dell'unicità resiana, consentendo all'ignoranza e alla disinvoltura di perdere ciò che è di tutti i resiani, per cui non potremo accettare che altri  distruggano con mediocre ottusità  e leggerezza e senza rispetto per la storia per la cultura, per la tradizione e memoria che i nostri Avi ci hanno affidato.

Alberto Siega
Gruppo, Identità Resiana “Progetto Resia”  

mercoledì 15 maggio 2019

giovedì 9 maggio 2019

IDENTITA' RESIANA - PROGETTO RESIA




Alle prossime Elezioni Comunali di Resia,c'è una bella novità. Una nuova Lista,che ha come primo punto fondamentale,la Nostra Identità. L'orgoglio di Essere Semplicemente Resiani e quindi non Sloveni. Persone con coraggio e senso di responsabilità,si mettono in "gioco"con un solo e unico obbiettivo: IL BENE DI RESIA E DEL SUO POPOLO.
Per un futuro sereno e pieno di soddisfazioni.

Nei prossimi giorni,vi informeremo sulle Nostre Proposte
e il giorno delle Elezioni, Vi chiederemo un Voto di Responsabilità fuori dai soliti schemi, di Destra o  di Sinistra. Perchè l'unico nostro pensiero è rivolto a tutto il Popolo Resiano.

Di Oggi
Di Ieri
Di Domani



lunedì 6 maggio 2019

Comune di Resia: Amministrative 2019


DA ANNI 

SU TUTTI I FRONTI
NULLA E' STATO FATTO

QUESTI SONO I RISULTATI

E' ORA DI CAMBIARE

ABBIATE CORAGGIO




Per ulteriori informazioni clicca QUI

giovedì 4 aprile 2019

ATTENZIONE ALLE SVISTE

Su ‘La Vita Cattolica – 03/04/2019’ è stato pubblicato un articoletto ‘Rozajonavi so z taa röda judi, ki se jin di “Slavo alpini”’ a firma (s.q.). In sostanza si dice che: ‘i Resiani sono della stessa stirpe degli Sloveni, chiamati Slavi alpini., che 1300 anni fa sono arrivati in queste terre e si sono fermati anche qui a Resia’.
Attenzione la storia dei secoli V-VI-VII ci racconta di invasioni e dominazioni, in particolare quella crudelissima degli Avari sugli Slavi e i territori del Norico erano un crocevia di tribù diverse, Longobardi compresi.

Dal libro ‘Gli Slavi’ di Francis Dvornik - 1974.
‘Come la Croazia Bianca, anche la Serbia Bianca sfuggì alla dominazione Avara’. ‘ I Croati insieme a un piccolo esercito di Serbi liberarono subito la Dalmazia, poi il resto dell’Illiria e finalmente il territorio compreso tra la Drava e la Sava’. ‘Gli Sloveni della Carinzia furono così liberati per merito dei Croati’. ‘Carlo Magno e suo figlio Pipino vinsero definitivamente gli Avari. Dopo molte spedizioni il colpo decisivo fu loro inferto da Pipino nel 796’.’Le tribù slave tra il Danubio e la Sava si rallegrarono di sfuggire così per sempre alla minaccia avara’. ‘I Franchi estesero così la loro dominazione sugli Slavi dell’antico Norico (oggi la Carinzia e la Stiria nelle Alpi)’. ‘Così Carlo Magno, che nel 778 aveva restaurato la supremazia franca anche nel ducato di Baviera, era il padrone di un immenso territorio comprendente le Alpi e tutta l’antica Pannonia fino al Danubio e alla Sava’. ‘Tutti i territori di recente conquista furono attribuiti alla marca del Friuli. Erigere delle ‘marche’ nei paesi conquistati a farne oasi di partenza per nuove conquiste era la politica tradizionale di Carlo Magno’.
‘L’eredità europea del Patriarcato di Aquileia’ di Ardurino Cremonesi – 1979.
Nel Concilio (796) sulle rive del Danubio il Patriarca Paolino II e l’arcivescovo Arnone discussero anche varie questioni amministrative, ma non riuscirono ad accordarsi su tutte le divergenze, tanto che diversi anni dopo si rivolsero a Carlo Magno. Egli nel 814 stabilì i confini delle due diocesi alla Drava e in quella data nacquero la diocesi metropolita di Salisburgo e quella patriarcale di Aquileia.
Dal Messaggero Veneto 30/03/2019
Era il 3 aprile 1077 quando Enrico IV affidò al Patriarca Sigeardo il titolo di ‘Comes Fori Julii, Dux et Marchio’. Quella del 3 aprile, perciò, è la festa di tutto il Friuli e non solo di quello friulanofono: riguarda tutta quella parte di Europa e del mondo, compresa tra le Alpi e l’Adriatico e la Livenza e il Timavo, che, anche dopo il 1420, per molti secoli continuò a essere chiamata “Patria”.
Se anche per un certo periodo il Friuli fece parte del Ducato di Carinzia (solo nominalmente) certamente non vi erano organizzazioni, né leggi, né assistenze e nemmeno un esercito comune. Nel 1072 il duca Kazelin lasciò i suoi beni in eredità alla futura Abbazia di Moggio, compreso il Monte Sart. Dal 744 gli Sloveni erano sotto il dominio straniero, prima sotto quello avaro, poi bavarese e poi dal 1273 al 1918 sotto quello asburgico. Gli storici tedeschi chiamano gli Sloveni ‘Slavi alpini’, ma non menzionano i Resiani: è una notizia antiscientifica affibbiarci questo titolo.

Gruppo Cultura I.T.V.R.

giovedì 21 marzo 2019

FINALMENTE SANTUARIO

I fedeli della Val Resia hanno appreso dalla cancelleria della Curia arcivescovile di Udine che è stato firmato il decreto con cui viene riconosciuto alla Chiesa di Prato di Resia il titolo di Santuario.
Martedì 19 marzo, data in cui è entrato in vigore il decreto, alle ore 18,00 l’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato ha celebrato una Santa Messa Solenne nella Chiesa di Prato, durante la quale è stato ufficializzato il riconoscimento alla Chiesa Madre della Valle.
Durante la celebrazione è stata benedetta anche la rinnovata statua di San Giuseppe, restaurata anche con il contributo di quanti hanno voluto “adottarla” a suffragio dei defunti padri ed esposta la reliquia del Pallio di San GiuseppeFacebook




I SASSI DI PODKLANAZ DUE PIETRE DA MOLINO E DUE MASSI DI ROCCIA FRA REALTA' E FANTASIA

Articolo di Franco Tosoni

Le caratteristiche di questi macigni sono chiaramente evidenti, la loro storia, malgrado ciò, è comprensibilmente diversa, sia per composizione, che per disposizione, come per le loro funzioni e per le loro particolarità, tutte situate in prossimità del borgo di Podklanaz.


Prendiamo, per esempio, le due pietre da molino, imponenti per la loro dimensione e per la loro rilevanza storica. Si trovano nelle vicinanze di un edificio che reca ancora le ferite del catastrofico terremoto del 1976 che devastò il Friuli, compresa Resia. Come si può ben vedere, anche se ormai si possono considerare un cimelio della storia resiana, in particolare di Podklanaz (ta dopar mlinu), queste due pietre rappresentavano un bene per l'economia della gente del posto. Infatti, dal loro impiego si poteva ricavare la farina per far la polenta, a quel tempo indispensabile per il fabbisogno quotidiano. Il borgo di Padklanaz, negli anni che queste pietre erano in funzione, poteva contare su un convincente numero di abitanti, anche se c'era la fondata possibilità che anche gli abitanti di San Giorgio usufruivano del loro servizio per macinare il loro granoturco. Come sono dislocati oggi nelle circostanze, la loro condizione si può considerare passivamente e a riposo assoluto. Forse, in quello che all'origine era un molino, al momento attuale, rimane solamente una porzione di quello stabile, ma ci sono ancora delle testimonianze e dei residui più o meno evidenti di quello che era stato l'originale configurazione. Testimone di quello che oggi rimane del molino è Tonino Di Floriano, custode e vigilante anche delle due pietre da molino. Suo nonno materno, Giuseppe Micelli, detto anche, così come sopranome, Adua, solo per il fatto di aver combattuto in Africa nella guerra di Abissinia. È presumibile che lui è stato, quasi certamente, anche l'ultima persona che ha fatto funzionare queste due pietre. La loro provenienza? È probabile da qualche località della Carnia.


Poco distante da queste pietre da molino, si trova uno dei due grossi massi di roccia, conseguente del suo rotolamento dal bordo della soprastante località Lipiè. Questo fatto a seguito del sommovimento del terreno dovuto alla malaugurata sorte derivante dal tragico terremoto del 1976. Il masso di roccia, dal momento del suo distacco dalla sua collocazione originaria, è rotolato per circa 200 metri oltrepassando di un balzo la strada provinciale, senza arrecare alcun danno, per poi arrestarsi in prossimità del torrente Resia. Come si può vedere la sua massa rocciosa è imponente. anche per questo caso è sempre Tonino Di Floriano, guardiano e sorvegliante, dal quale ho ricevuto questa sua testimonianza.
Diverso è il discorso dell'ultimo masso di roccia che andrò a presentare. Questo masso si trova lungo il sentiero che da Podklanaz porta in Lipiè. Per localizzarlo bisogna lasciare la provinciale in prossimità di un ponte, successivamente iniziata la salita a fianco di un crocifisso, dopo circa un centinaio di metri, sopra casa Longhino, lungo il sentiero che percorrendo la località Lipiè porta a San Giorgio, ci si accorge della presenza di questo macigno. La sua dimensione, pur con la sua struttura imponente, si può onestamente evidenziare due figure, quindi la sua forma attuale si può definire che rispecchia, orientativamente, due figure percettibili. Un po' di fantasia ed immaginazione ecco allora che da quel masso si può notare, grossolanamente, come io ho rilevato, un personaggio delle nostre antiche fiabe, un orco, volto a cercare di molestare una indifesa fanciulla che, con il suo gerlo in spalla, tenta a sua volta di difendersi. È evidente che, un tempo, tale masso era tutto intero, un blocco imponente per la sua dimensione ma che, per cause a noi sconosciute, è stato spezzato, forse nel momento del suo rotolamento o da altre cause, presumibilmente atmosferiche. Ora ci troviamo di fronte e al suo cospetto e ci immaginiamo qualcosa che ha, verosimilmente o indicativamente, una analogia riconducibile e riconoscibile ai due personaggi fiabeschi e fantasiosi che hanno caratterizzato buona parte della nostra infanzia. Erano personaggi nei racconti delle nostre nonne, delle nostre mamme, quando tutti raccolti davanti al focolare domestico, che fungeva da cucina, ma anche da salotto, un luogo dove si riuniva tutta la famiglia, un angolo in cui la nostra fantasia percorreva sogni e immaginazioni fantasiose lontani, prima di andare a letto.