Nel prossimo futuro dobbiamo rimanere uniti e vigili per appoggiare questo disegno di Legge.
DISEGNO DI LEGGE
d’iniziativa del senatore SARO
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 27 MAGGIO 2008
Modifica all’articolo 2 della legge 15 dicembre 1999, n. 482,
in materia di tutela delle minoranze linguistiche
Onorevoli Senatori. – Come è noto la presenza della minoranza slovena nella regione Friuli-Venezia Giulia è stata riconosciuta dal
Memorandum di Londra e relativo statuto speciale per Trieste sin dal 1954, ma solo nella provincia di Trieste prima e poi anche in quella di Gorizia. In provincia di Udine detta minoranza non è stata mai riconosciuta. La stessa regione Friuli-Venezia Giulia, con proprie leggi, prima la legge regionale 8 settembre 1981, n. 68, che all’articolo 25 tutela «lingue e culture locali di origine slovena» e poi la legge regionale 5 settembre 1991, n. 46, legge questa diretta a finanziare con fondi statali e in attesa dell’approvazione di una legge organica, iniziative della minoranza slovena, concedeva separatamente contributi a dodici comuni (Pulfero, San Pietro al Natisone, San Leonardo, Savogna, Stregna, Drenchia, Grimacco, Taipana, Lusevera, Resia, Malborghetto-Valbruna e Tarvisio) della provincia di Udine e precisamente delle valli del Natisone, del Torre, di Resia e della Val Canale, non già per la lingua slovena, bensì per iniziative culturali riguardanti la lingua, la cultura e le tradizioni locali, nel rispetto degli statuti comunali. Un chiaro riconoscimento quindi da parte della regione Friuli-Venezia Giulia della differenza esistente tra la minoranza nazionale slovena delle province di Trieste e Gorizia divenuta tale a seguito del Trattato di Rapallo del 1920, e le comunità linguistiche di origine slava della provincia di Udine, pacificamente inserite, a partire dal VII secolo, nei territori friulani e successivamente, con scelta plebiscitaria del 1866, entrati nel Regno d’Italia del quale hanno sempre fedelmente seguito le sorti, pur mantenendo alcune originarie proprie tradizioni e forme idiomatiche peculiari che tuttora utilizzano e chiedono oggi di poter continuare a conservare.