ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

domenica 15 febbraio 2015

CONSIDERAZIONI E VALUTAZIONI DELLA MUSICA E DELLA DANZA RESIANE

Nel prendere in considerazione gli apprezzamenti e le valutazioni fatte da alcuni personaggi in tempi passati, ed in quelli attuali, pongo alla cortese attenzione quanto hanno valutato e scritto: i concetti, le osservazioni e le loro impressioni:
1) La Vita in Friuli
Valentino Ostermann, nel suo libro “La Vita in Friuli”, pubblicato nel 1894, così descrive la danza resiana: “Le feste da ballo cittadine odierne sono, su per giù, quelle di tutto il mondo. Nei villaggi si mantiene ancora del valzer e della polca, con l’intermezzo di qualche rara mazurca. Anticamente si ballava la Furlane, la Stiche, laMonfrine, la Ziguzaine o Stàjare (ossia “stiriana”), la Sclave, la Roseane (ossia “resiana”) e il ballo che in tedesco si chiama der Neubayrische; ma eccezione fatta della Sclave e della Stàjare, e a Resia del ballo nazionale, tutti questi balli sono caduti in disuso La Roseane è forse la danza più caratteristica di tutte. La musica è una strana nenia in tono minore a tempo di galoppo, suonata ordinatamente da due violini ed un contrabbasso. I due ballerini giocano di piedi senza toccarsi mai. La donna tiene tra le mani un fazzoletto, l’uomo, a sua volta, afferra  le estremità anteriori della giacca o della giubba; ogni qual tratto prendono la rincorsa, si passano vicino curvandosi, quasi volessero scambiarsi un inchino, un complimento, e tornano alle due estremità dell’agone a giocare di piedi, per ripassare poco dopo al lato opposto. A Resia, il giorno della sagra, e in occasione di matrimoni, ho veduto ballare sulla strada, senza tavolato, purché non vi sia ghiaia o il selciato non sia troppo sconnesso, ogni spazio è buono per ballare la Roseane. Il freddo soltanto obbliga d’inverno a ballare nelle case.”



2) O SIAMO TUTTI SLOVENI O TUTTI RESIANI!

Con questa affermazione Nino Specogna scrive a proposito di un intervento di Mirko Spacapan (prematuramente scomparso nel novembre 2007) nel suo sito.
"Il tipico modo di cantare accompagnati dalla fisarmonica é una caratteristica della musica popolare slovena" - dice lo Spacapan. Ma anche di quella resiana???!!!
Con notevole ritardo, solo oggi 26 ottobre, mi imbatto in un intervento del Consigliere Regionale Mirko Spacapan “O siamo tutti sloveni, o tutti resiani”, apparso sul n. 38 del 11 ottobre 2007. Premetto chiaramente che la diatriba sloveni o resiani non m'interessa. Ho le mie idee e me le tengo. Piuttosto rimango perplesso leggendo: “... Per dimostrarlo tra uno slogan e l'altro hanno intonato tipici brani locali, accompagnati dalla fisarmonica. Ora - qui bisogna decidere una delle due verità: o siamo tutti gli altri sloveni resiani, o sono loro sloveni, poiché anch'io conosco le stesse canzoni, le cantavano i miei genitori, le canto io, e le cantano i miei figli, e tutti i parenti, pur abitando a Gorizia o Trieste, o a Ljubljana, o a Buenos Aires o Toronto o in Australia...
Tra l'altro il tipico modo di cantare accompagnati dalla fisarmonica é una caratteristica della musica popolare slovena, famosa e conosciuta in tutto il mondo.
Sulla parlata si può filosofare e ci si può tentare di distinguere, sul canto popolare mai, poiché nasce da molto lontano, e si trasmette per tradizione orale di generazione in generazione. ...”
O io non ho capito quello che le parole significano o il signor Mirko Spacapan, musicista, non si é spiegato bene!
Due mie chiare testimonianze e una osservazione:
Prima testimonianza
Io da ragazzo non ho mai sentito nelle Valli del Natisone cantare i canti resiani, mentre ho sentito cantare (allora si cantava in ogni occasione) tanti altri canti. Non solo. Quando a 12 anni mi é capitata tra mano la pubblicazione dell'Orel “Slovenske narodne pesmi iz Benečije” sono rimasto perplesso quando ho tentato di leggere, alla fine del testo, le Rezijanske. Prima di tutto non le riconoscevo, non le avevo mai sentito. Inoltre mi meravigliava il fatto di trovare tempi strani (cinque quarti oppure mescolati cinque quarti, tre quarti, due quarti) e figurazioni ritmiche inusuali che io principiante non riuscivo a leggere.
Seconda testimonianza
Ogni volta che al coro ho proposto un canto resiano (senza specificare di che canto si trattava), immediatamente i coristi affermavano: “Questo é un canto resiano!” Il che significa che oltre al fatto puramente tecnico-musicale, c'é nei canti resiani qualcosa di particolare che li fa immediatamente riconoscere.
L'osservazione
Il tipico (antico) modo di cantare degli sloveni come di tutti i cori del nord é il canto polifonico senza accompagnamento di strumenti. In seguito si aggiungono gli strumenti e uno degli ultimi la fisarmonica, che però non é prerogativa degli sloveni ma di tante altre zone dell'Europa.  Ma non é questo il punto. Lo Spacapan dovrebbe ben sapere che il tipico modo di cantare dei Resiani non é fisarmonica-voce, ma violino (suonato in una maniera caratteristica), violoncello, battito di piedi, canto. Un musicista non può dimenticare questo tipico modo di fare musica!
Nino Specogna
3) PANORAMICA STORICA DI CANTO TRADIZIONALE IN SLOVENIA
Dialetti musicali Sloveni 
La divisione in dialetti musicali o "dialetti del suono" ("nazvočja") come la Francia Marolt li chiamò è ben applicabile, ma alcuni etnomusicologi trovo rischioso (Kumer, 1988:260). Marolt determinato i confini delle singole dialetti ad orecchio e anche cantando volume, nonché da eventuali deviazioni dal temperamento occidentale uguali. La sua divisione è basata esclusivamente su aspetti musicali e il riconoscimento acustico di varietà regionali.
Questo è quanto riportato da Slovenia - Fonte: Ivan Lešnik
Slovena Canto Multipart
“Il quinto dialetto sloveno musicale si trova nella valle di Resia (in lingua slovena: Rezija) in Italia. Il dialetto quinta musicale può essere definito come la tecnica di canto Rezija. Secondo alcuni ricercatori (come Julijan Strajnar e Marko Terseglav) la posizione geografica isolata della Rezija svolto il ruolo fondamentale nella conservazione di un folklore particolarmente vecchia. Altri esperti su Rezija d'accordo con questa teoria. Secondo loro la valle è sempre stata aperta a varie influenze. Tuttavia, la musica caratteristica di Rezija rimane ancora piuttosto autentica.”
A  detta di qualche illustre personaggio, la lingua resiana, oltre ad essere considerata un dialetto sloveno, adesso anche la musica è considerata, dicono, il quinto dialetto sloveno musicale. Poi non ti devi incavolare?
Franco Tosoni

1 commento :

  1. Si caro Franco, bisogna incavolarsi e incavolarsi molto!!!!
    Löpö stuji anö rude pisce. Alba

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