ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

giovedì 15 giugno 2023

sabato 10 giugno 2023

Lingua Resiana: MA QUALE MINORANZA SLOVENA

Articolo a cura di Tosoni Franco

TRADIZIONE

“”Passaggio di un patrimonio culturale attraverso il tempo e le generazioni.””

Legge 23 febbraio 2001, n. 38 - "Norme per la tutela della minoranza linguistica slovena della regione Friuli - Venezia Giulia"

Vorrei nuovamente fermare la mia attenzione sull’art. 4 - Legge 23 febbraio 2001, n. 38, e analizzare quel polpettone provocato per il fatto di aver aderito a quella legge ingannevole.

(Ambito territoriale di applicazione della legge)

1. Le misure di tutela della minoranza slovena previste dalla presente legge si applicano alle condizioni e con le modalità indicate nella legge stessa, nel territorio in cui la minoranza è tradizionalmente presente. In tale territorio sono considerati inclusi i comuni o le frazioni di essi indicati in una tabella predisposta, su richiesta di almeno il 15 per cento dei cittadini iscritti nelle liste elettorali o su proposta di un terzo dei consiglieri dei comuni interessati, dal Comitato entro diciotto mesi dalla sua costituzione, ed approvata con decreto del Presidente della Repubblica.

lunedì 5 giugno 2023

Lingua Resiana: USCIRE DALL' AMBIGUITA'

Articolo a cura di Franco Tosoni.
L’Unesco, con risoluzione del Parlamento europeo dell'11 settembre 2013 sulle lingue europee a rischio di estinzione e la diversità linguistica nell'Unione europea (2013/2007(INI), ha riconosciuto anche il “resiano”, come lingua in via di estinzione. L’UNESCO ….non scrive dialetto, ma LINGUA. Da questa premessa, inizia la mia analisi per trovare il motivo per cui siamo entrati e il sistema per uscire da questa ambiguità dal quadro in cui si è venuto a trovare “il resiano”. Colpe, ostruzionismo, confusione, falsità, diversità e finzione, “Chi più ne ha più ne metta”. Inizio dall’articolo 6 della Costituzione La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche. L’articolo si pronuncia che la Repubblica italiana tutela, con apposite norme, le minoranze linguistiche. La lingua resiana, visto che viene parlata da un esiguo numero di persone, è meglio farla passare come dialetto della lingua dialettale slovena. Ma dove è quando la lingua resiana è stata fatta passare per dialetto, e da chi, e da come? In che modo allora si può venirne a capo, di una lingua che ha visto nascere la propria esistenza molti secoli precedenti a questo, nel tempo in cui nel proprio territorio, dal suo insediamento, la lingua resiana aveva e prolifera già da circa 1500 anni?

sabato 13 maggio 2023

ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL SINDACO DEL COMUNE DI RESIA

Articolo di Franco Tosoni
Programmazione e Bilancio, Protezione Civile, Cultura, Ecomuseo, Rapporti con il personale, Rapporti con il Parco.
Se non ho letto male, queste dovrebbero essere le competenze attualmente del Sindaco nella gestione amministrativa del Comune di Resia. Tralascio una buona parte delle sue competenze, ma mi voglio orientare (posizionare) principalmente sulla competenza riguardo la Cultura. Non so esattamente quello che sono oggi le priorità di questa Amministrazione, a me interessa sviluppare un discorso improntato proprio sulla competenza, Cultura. Vorrei soffermarmi soprattutto su due questioni; riguarda la nostra cultura e i nostri usi e costumi: folklore, danza e musica, favole, e registrazioni delle tradizioni popolari – impropriamente definite - degli sloveni in Italia. Sono anni ormai che io mi interesso della totale possibilità di sfruttamento che gli sloveni sono diventati, abusando della nostra disponibilità, padroni della nostra infinita documentazione culturale: musica, danza, canto, favole, usi e costumi e, in certe occasioni, fatti passare anche come cultura slovena. Per non parlare degli abusi che vengono concretizzati nei confronti della nostra danza e dei nostri canti. Copiati e taroccati durante infinite manifestazioni folcloristiche, nazionali e internazionali a cui partecipano gruppi folcloristici sloveni, frutto della nostra cultura, ma fatta passare per quella slovena. Quello che mi rincresce, di più, sempre di più, è la compiacenza e la freddezza, l’indifferenza della autoproclamata minoranza slovena a Resia, concepita senza fondamento e senza alcuna congiunzione o consanguineità, quel legame di parentela proprio delle persone aventi comuni genitori o avi nella propria discendenza.
Fra i primi studiosi ad interessarsi di Resia, della sua lingua, dei suoi usi e costumi, delle sue tradizioni, certamente è stato il nobile Jan Potocki, studioso dell'antichità, archeologo e scrittore polacco, se non il primo, probabilmente fra i primi. Fu poi la volta di Sreznevskij Izmail Ivanovič. - Slavista professore nell'università di Pietroburgo. Si occupò soprattutto di lingua russa, della vecchia lingua russa. Segue poi il prof. Jan Baudouin de Courtenay, polacco di origine francese, membro dell’Accademia imperiale di Pietroburgo, docente universitario e celebre linguista e filologo, il più noto studioso della cultura resiana. Infine, la musicista e pianista, Ella von Schultz-Adaiewsky, di origine russa. Per citare solo alcuni fra i più conosciuti e famosi personaggi che si sono interessati del mondo slavo della Val Resia. 

venerdì 21 aprile 2023

5 x 1000 : ITVR - IDENTITÀ E TUTELA VAL RESIA

AIUTA ITVR nelle sue iniziative.
Destina il tuo 5xmille a ITVR Identità e Tutela Val Resia CF 93016640307.
È un gesto semplice che non costa nulla perché è una parte di contributi che lo Stato ha deciso di devolvere ad enti ed associazioni che si distinguono per il loro impegno.
Destinare il 5x1000 è facile e veloce: nel tuo modello per la dichiarazione dei redditi (CU, 730 o UNICO) troverai uno spazio dedicato alla “SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL 5x1000 DELL’IRPEF”.

domenica 9 aprile 2023

Dobra Valika Nuc

Buona Pasqua a tutti i Resiani 🙂 Lëpu stujtä, waritasa anu dë́ržimö rüde śa Reśijo.

domenica 12 marzo 2023

ELEZIONI REGIONALI FVG 2023

Il 2 e 3 aprile abbiamo una grande occasione. Tutti insieme dobbiamo e possiamo raggiungere un grande obbiettivo. Un Consigliere Regionale che sia IL REFERENTE per tutti Noi. Condividete a tutti i vostri famigliari,parenti e amici che votano nei collegi di Udine e Tolmezzo ( tutta la provincia di Udine). Ce la possiamo fare. Uniti tutti fino al raggiungimento del nostro obbiettivo. FORZA

mercoledì 8 marzo 2023

8 Marzo - ROŚOANSKE ŽANÉ - DONNE RESIANE

In "Mito e orgoglio dei Resiani” non poteva mancare un giusto e doveroso riconoscimento, insieme ad un ringraziamento, alla grande ed eroica opera delle Donne Resiane. L’altra metà della nostra storia. Si narra che le prime Donne Resiane fossero friulane, quindi dal loro coraggio, unito ad una grande forza d’animo e di volontà, si è generato il popolo resiano. In un territorio povero di risorse, inizialmente anche ostile, dove tutto il lavoro possibile veniva svolto solo a braccia, le Donne Resiane hanno contribuito onorevolmente allo sviluppo della storia e società resiane. Hanno assicurato con ogni mezzo i pasti quotidiani alla famiglia a loro affidata, anche quando la povertà più assoluta regnava nella casa; Hanno condiviso il duro lavoro dei campi, chine sui solchi con qualsiasi tempo, fosse la fredda primavera, un cocente sole estivo o il ventoso autunno, per strappare alle zolle il poco sostentamento possibile: segale, canapa (nel recente passato) frumento, mais, patate, fagioli e rape, zucche e insalata e altroanno avuto cura del territorio fossero prati da rastrellare, per accumulare il fieno per l’inverno o il sottobosco da tenere pulito da foglie e rami secchi per scongiurare gli incendi e approntare le stalle; Hanno collaborato con gli uomini anche nel lavoro boschivo, come ad esempio per la fluitazione dei tronchi (vedi Uccea) o l’approvvigionamento del legname per l’inverno;
Hanno sostenuto l’emigrazione stagionale, accompagnando gli uomini nel loro peregrinare o, più spesso, restando a casa a badare ai figli e suoceri anziani, lavorando nei campi per assicurare il raccolto, provvedendo alle bestie per integrare il magro sostentamento; Hanno trasmesso il sentimento religioso in ogni momento della giornata, dal primo segno di croce del mattino, al momento dei pasti, fino alle ultime preghiere della sera recitate con i figli o i nipotini, rivolgendo sempre un pensiero misericordioso agli assenti e ai defunti. Erano sempre presenti alle funzioni religiose, fossero le rogazioni, le sagre, le processioni, le veglie pasquali, le funzioni solenni ed anche i pellegrinaggi; Hanno provveduto a perpetuare la lingua e la tradizione culturale resiana: tutti abbiamo ascoltato le pravize raccontate dalle nostre nonne che, anche dopo una giornata di duro lavoro, ci facevano sognare raccontandoci le avventure di volpi e lupi, formiche e grilli, senza dimenticare le altre storie più intricate di principi, re, principesse e maghi, narrate anche a puntate. La sera, dopo un’intensa giornata di impegni c’era il momento dedicato all’affetto; ascoltando le pravize, grandi e piccini si quietavano, trovavano sollievo alle fatiche del quotidiano e si accingevano al meritato riposo; Ancora bambine e adolescenti hanno condiviso il duro lavoro dei grandi, in tutte le attività della giornata. Sono andate dikle nelle case padronali per mantenersi e aiutare le famiglie rimaste a casa; Le Donne Resiane hanno imbracciato le uniche armi che potevano: le pale, i badili, le zappe, i tridenti e i picconi per scacciare dal paese (cito quanto accaduto a Oseacco) i partigiani che rappresentavano un pericolo mortale per tutti gli abitanti; Hanno contribuito a perpetuare il folklore resiano e a farlo conoscere fuori Resia, in Friuli prima che altrove. Ella Adaïewsky così le descrive “le donne resiane con le loro movenze aggraziate fatte di compostezza e signorilità”. “L’arte della danza per la Donna Resiana consiste nel muoversi con leggerezza e vivacità da un punto all’altro di quella curva evitando il movimento delle braccia, della testa e del busto – solo i piedi sono in continuo e rapido movimento.” Hanno esultato e ribadito la loro italianità il 1^ aprile 1946 all’arrivo della Commissione per i confini ed hanno mandato baci e canti ai membri della delegazione in visita a Prato e Stolvizza. ONORE ALLE DONNE RESIANE -----
I.T.V.R. - Nadia Clemente
Foto:
Oseacco di Resia 1966, sorelle Madotto Rep,a sinistra Anna,a destra Severina (mia nonna).