ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


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Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

mercoledì 8 marzo 2023

8 Marzo - ROŚOANSKE ŽANÉ - DONNE RESIANE

In "Mito e orgoglio dei Resiani” non poteva mancare un giusto e doveroso riconoscimento, insieme ad un ringraziamento, alla grande ed eroica opera delle Donne Resiane. L’altra metà della nostra storia. Si narra che le prime Donne Resiane fossero friulane, quindi dal loro coraggio, unito ad una grande forza d’animo e di volontà, si è generato il popolo resiano. In un territorio povero di risorse, inizialmente anche ostile, dove tutto il lavoro possibile veniva svolto solo a braccia, le Donne Resiane hanno contribuito onorevolmente allo sviluppo della storia e società resiane. Hanno assicurato con ogni mezzo i pasti quotidiani alla famiglia a loro affidata, anche quando la povertà più assoluta regnava nella casa; Hanno condiviso il duro lavoro dei campi, chine sui solchi con qualsiasi tempo, fosse la fredda primavera, un cocente sole estivo o il ventoso autunno, per strappare alle zolle il poco sostentamento possibile: segale, canapa (nel recente passato) frumento, mais, patate, fagioli e rape, zucche e insalata e altroanno avuto cura del territorio fossero prati da rastrellare, per accumulare il fieno per l’inverno o il sottobosco da tenere pulito da foglie e rami secchi per scongiurare gli incendi e approntare le stalle; Hanno collaborato con gli uomini anche nel lavoro boschivo, come ad esempio per la fluitazione dei tronchi (vedi Uccea) o l’approvvigionamento del legname per l’inverno;
Hanno sostenuto l’emigrazione stagionale, accompagnando gli uomini nel loro peregrinare o, più spesso, restando a casa a badare ai figli e suoceri anziani, lavorando nei campi per assicurare il raccolto, provvedendo alle bestie per integrare il magro sostentamento; Hanno trasmesso il sentimento religioso in ogni momento della giornata, dal primo segno di croce del mattino, al momento dei pasti, fino alle ultime preghiere della sera recitate con i figli o i nipotini, rivolgendo sempre un pensiero misericordioso agli assenti e ai defunti. Erano sempre presenti alle funzioni religiose, fossero le rogazioni, le sagre, le processioni, le veglie pasquali, le funzioni solenni ed anche i pellegrinaggi; Hanno provveduto a perpetuare la lingua e la tradizione culturale resiana: tutti abbiamo ascoltato le pravize raccontate dalle nostre nonne che, anche dopo una giornata di duro lavoro, ci facevano sognare raccontandoci le avventure di volpi e lupi, formiche e grilli, senza dimenticare le altre storie più intricate di principi, re, principesse e maghi, narrate anche a puntate. La sera, dopo un’intensa giornata di impegni c’era il momento dedicato all’affetto; ascoltando le pravize, grandi e piccini si quietavano, trovavano sollievo alle fatiche del quotidiano e si accingevano al meritato riposo; Ancora bambine e adolescenti hanno condiviso il duro lavoro dei grandi, in tutte le attività della giornata. Sono andate dikle nelle case padronali per mantenersi e aiutare le famiglie rimaste a casa; Le Donne Resiane hanno imbracciato le uniche armi che potevano: le pale, i badili, le zappe, i tridenti e i picconi per scacciare dal paese (cito quanto accaduto a Oseacco) i partigiani che rappresentavano un pericolo mortale per tutti gli abitanti; Hanno contribuito a perpetuare il folklore resiano e a farlo conoscere fuori Resia, in Friuli prima che altrove. Ella Adaïewsky così le descrive “le donne resiane con le loro movenze aggraziate fatte di compostezza e signorilità”. “L’arte della danza per la Donna Resiana consiste nel muoversi con leggerezza e vivacità da un punto all’altro di quella curva evitando il movimento delle braccia, della testa e del busto – solo i piedi sono in continuo e rapido movimento.” Hanno esultato e ribadito la loro italianità il 1^ aprile 1946 all’arrivo della Commissione per i confini ed hanno mandato baci e canti ai membri della delegazione in visita a Prato e Stolvizza. ONORE ALLE DONNE RESIANE -----
I.T.V.R. - Nadia Clemente
Foto:
Oseacco di Resia 1966, sorelle Madotto Rep,a sinistra Anna,a destra Severina (mia nonna).

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