ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena
Visualizzazione post con etichetta articolo 2009. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta articolo 2009. Mostra tutti i post

giovedì 12 novembre 2009

Turismo: nasce polo sci senza confini italo-sloveno

UDINE, 12 NOV - Partira' il prossimo 5 dicembre, nelle Alpi Orientali, il primo polo sciistico transfrontaliero fra Italia e Slovenia. Un solo skipass - ha reso noto Turismo FVG - consentira' di sciare nel comprensorio di Sella Nevea (Udine) e in quello sloveno di Bovec, che cosi' daranno vita a un'unica stazione sciistica nel cuore delle Alpi. A disposizione dei turisti ci saranno nuovi impianti di risalita, fra i quali una funivia che raggiungera' i 2.133 metri di quota di Sella Golovec, e 30 km di piste. L'impianto e' puo' portare in quota fino a duecento sciatori alla volta, che potranno scegliere se scendere con gli sci fino a Sella Prevala, sul confine tra Italia e Slovenia, e da qui prendere la funivia slovena per le piste dell'area di Bovec, oppure percorrere la nuova pista di 1,5 km realizzata in territorio italiano.


Tratto dal sito http://www.regione.fvg.it/rafvg/welcome.act?dir=/rafvg/cms/RAFVG/

venerdì 6 novembre 2009

SLAVIA FRIULANA Plebiscito del 1866, scelta lungimirante

Il Il 21 e 22 ottobre ricorre il 143° anniversario del  plebiscito con il quale nel  1866, gli abitanti delle Valli del Natisone, del Torre e di Resia, come quelli del Veneto e del Friuli, potevano scegliere se restare con l’Austria o passare all’Italia. Votarono tutti per l’Italia. Logicamente gli Slavi del Natisone anche perché, avevando vissuto una millenaria storia autonoma, non  ambivano l’integrazione con gli Sloveni dai quali allora si distaccarono definitivamente. Solo dopo la prima Guerra mondiale una piccola parte della minoranza slovena del Carso Goriziano, trovatasi in Italia a seguito del Trattato di pace, iniziò a coinvolgere nel suo stato minoritario la Slavia friulana ancora oggi contesa. Un coinvolgimento che persiste con l’aiuto di applicazioni non corrette della legge che li tutela. Un coinvolgimento forzato, sempre respinto da evidenti dati di fatto quali le elezioni comunali prive anche oggi di qualsiasi candidato sloveno e dalla locale assenza storica di associazioni di minoranza slovena.


Anche la scrivente Lega della Slavia friulana sostiene, come è noto, tale respingimento, nel rispetto della propria millenaria storia aquileiese e veneta e della lungimirante scelta fatta dai propri antenati143 anni fa.




Sergio Mattelig


                                                                        Presidente Lega della Slavia Friulana


                                                                                 San Pietro al Natisone


domenica 1 novembre 2009

LA VAL RESIA VISTA DAL MONTE CANIN


Foto concessa da Madotto Elena

VAL RESIA 2009


Foto concessa da Madotto Elena

PRATO DI RESIA ESTATE 2009


Foto concessa da Madotto Elena

PRATO DI RESIA 1869


Foto dal libro: La società alpina friulana e le Alpi Friulane


Angelo Arboit (studioso) descrive così le vesti delle donne resiane nel 1869.


“…Il ciamïòt delle resiane è una tunica larghissima senza maniche, raccolta da un cinto nero intorno la vita, e scendente sin presso le caviglie. L’apertura della tunica sul davanti va allargandosi all’in su in modo da lasciar vedere un corsaletto a colori che s’abbottona fin sotto la pozzetta del collo, e il più delle volte questo è anche coperto da una giubba a maniche, di stoffa nera, che esce dai due buchi laterali dal ciamïòt e s’innalza a sbuffi sull’estremità delle due spalle in modo curioso. Questa giubba (juppe) trent’anni fa era lunga come i moderni soprabiti degli uomini. Portano pure le camicie da uomo con collare largo, ripiegato sopra il corsaletto, o la giubba. La testa coprono con un fazzoletto sino alle sopraciglie, ravvolgendovi spesso anche il mento fino alla bocca. Il qual costume è identico di quello delle donne della Sardegna centrale nelle parti di Nuoro ed Orune. Alle quali si rassomigliano pure in un’altra particolarità che è quella di lasciar cadere più basso le gonne di sotto, in modo che la eccedenza sporgente è assai considerevole. Le calze hanno bianche, per lo più ricamate, le scarpe basse con tomaia a punta verso il collo del piede. Costume severo, specialmente pel color della clamide ch’è sempre scuro.
Osservando bene il costume delle donne resiane, mi persuasi che questa colonia alpina dev’essere provenuta da un paese nord-orientale. I meridionali di qualunque paese amano i colori vivi e varii, sopra tutto il rosso ed il bianco, come si vede nella Spagna, nella Sardegna, nella Sicilia, in Grecia, nell’Africa e nell’Africa australe.
Al nord invece si prediligono colori bruni ed una forma di vestire severa. E’ il caso dunque delle resiane. E dico delle resiane, perché gli uomini in generale mutano foggie col mutar di paese.
Sulla provenienza della colonia resiana ho letto e sentito molti discordi opinioni; ma che giova il discutere? Stando ai fatti, il suo tipo è antico e nordico-orientale, e finché con altre prove reali non mi si dimostri il contrario, lo riterrò sempre per tale….”
Angelo Arboit: "Resia", Giornale di Udine 4/213, 1869, pp. 1-2; 4/214, 1869, pp. 1-2



sabato 31 ottobre 2009

OSEACCO 1976

CALATE LE CAMPANE DAL CAMPANILE PERICOLANTE DOPO LA SCOSSA DI TERREMOTO DEL 6 MAGGIO 1976.


Tratta dal sito http://valresiaoseacco.splinder.com/

Terremoti, due scosse da 3.2 e 2.9 Richter in Friuli

Nella notte tra il 29 e il 30 ottobre sono state registrate in Friuli due scosse di terremoto, di magnitudo 3.2 e 2.9 gradi Richter e con epicentro nella zona di Tramonti di Sopra (Pordenone). A registrare i fenomeni sismici il Centro di ricerche sismologiche di Udine. Secondo quanto riporta la Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, questi fenomeni sono stati avvertiti solo ai piani alti degli edifici e nella zona dell'epicentro. La scossa più forte è stata registrata alle 4:49; la seconda, invece, alle 9:17. Sempre secondo quanto riferito dalla Protezione Civile, non vi sono danni o feriti. Lo rende noto l'Ansa.

venerdì 30 ottobre 2009

MINORANZE LINGUISTICHE NELL'EUROREGIONE

Ruolo minoranze linguistiche

Sabato 31 ottobre, alle 9.30 presso la Sala Convegni dell'Università di Udine in Palazzo Antonini (v. Petracco) a Udine, si svolgerà il convegno internazionale di studi Il ruolo delle minoranze linguistiche nell'Euroregione. L'iniziativa è stata organizzata dal Comune di Udine, assieme all'Agjenzie Regjonal pe Lenghe Furlane (ARLeF) e al Centro Internazionale sul Plurilinguismo (CIP) dell'Università di Udine, e sarà l'occasione per parlare di minoranze in una dimensione europea. L'obiettivo principale di questa giornata di studi è quello di riflettere sul ruolo che le lingue meno diffuse avranno nell'Euroregione che sta nascendo. Accanto a ciò, si discuterà e rifletterà inoltre sul ruolo che la stessa Euroregione potrà avere nel settore della tutela e della promozione di queste lingue. Le relazioni verteranno in effetti su due aspetti: da un lato la situazione attuale della tutela delle minoranze, e dall'altro la prospettiva di sviluppo europeo.

martedì 27 ottobre 2009

SLAVIA FRIULANA


Il ricordo del prof. Gusmani.



Anche le piccole comunità linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e di Resia sono tristi, addolorate, per la morte del professor Roberto Gusmani, caposcuola di Linguistica all’università di Udine e rettore dell’ateneo friulano dal 1981 al 1983. Lo ricordano riconoscenti come il linguista che ha più volte pubblicamente giustificato le ripetute richieste ancora oggi risultate vane, fatte da dette comunità per avere tutelate le proprie originarie lingue materne significative di peculiari vicende storiche. Egli giustamente sosteneva che dette lingue materne, non avendo partecipato in alcun  modo alla costituzione della lingua nazionale slovena, avevano pieno diritto ad una propria autonoma tutela. Sosteneva anche che l’imposizione locale della lingua slovena sarebbe risultata controproducente. Aveva ragione ! Perciò grazie professor Gusmani. 


Sarà ricordato sempre con gratitudine.


 


                                                                                         Sergio Mattelig


                                                                        Presidente Lega della Slavia Friulana


                                                                                    San Pietro al Natisone



Tratto dal Messaggero Veneto di lunedì 26 ottobre 2009


                                                           

domenica 25 ottobre 2009

Video RTV SLO1 con sottotitoli

Ecco l'ennesima prova che il Resiano non è Sloveno. Questo video è stato girato a Resia e quando parlano Resiani in Resiano viene automaticamente sottotitolato in Lingua Slovena. Vuoi vedere che gli Sloveni non ci capiscono.





 

SLAVIA FRIULANA


Le forzature delle organizzazioni slovene


 


Scrivono: “In contrasto con la moderna legislazione ed etica europea ci viene ancora negato l’uso pubblico della lingua slovena”.  “Dal Governo italiano ci aspettiamo che solleciti debitamente le amministrazioni locali (in primo luogo la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia) affinché vengano completamente attuate le disposizioni che prevedono l’applicazione del bilinguismo nella sfera pubblica”. Sono le due organizzazioni, la Skgz e la Sso, rappresentative dei circa 7.000 e non 30 o 60mila, sloveni presenti in Italia e più precisamente nella nostra Regione, che si esprimono così rivolgendosi ai presidenti dei Governi italiano Silvio Berlusconi e sloveno Borut Pahor incontratisi a Roma il 18 settembre scorso. Evidentemente le due organizzazioni slovene non si sentono più rappresentanti e portavoce della minoranza presente sul territorio e puntano, personalmente, sul ricocnoscimento governativo.

sabato 24 ottobre 2009

RIECCOMI

Dopo 12 giorni di stop causato da un problema tecnico al mio mitico Pc TOSHIBA classe 1999, rieccomi a Voi, più in forma che mai.


Rieccomi, con la grande notizia della storica promozione del Val Resia Calcio in Prima Categoria del Campionato Carnico.


Il gol di Alessio Buttolo ha sancito la prima, storica promozione del Val Resia! Cosa sarà successo domenica sera a Resia e dintorni può essere facilmente immaginabile! Quella dei rossoblu è un'impresa, perchè la squadra sembrava attrezzata, ma non fino al punto di ottenere un risultato così importante. La differenza l'hanno fatta il cuore, la grinta e l'entusiasmo di un intero ambiente che la Prima categoria imparerà a conoscere il prossimo anno.


http://www.foxsport.it/gallerie/thumbnails.php?album=103&page=1


Complimenti a tutti i componenti del sodalizio.


 

martedì 13 ottobre 2009

VAL RESIA CALCIO

FORZA RAGAZZI


Nel Campionato Carnico i rossoblu sono davvero ad un passo dalla storica promozione in Prima. Squadra incredibile quella Resiana! Questi davvero non mollano mai e tutto l’ambiente è in fibrillazione per la trasferta di Paluzza: la squadra di Moser (allenatore del Paluzza) è già retrocessa e quindi probabilmente non avrà grandi stimoli. Il peso psicologico è tutto sulla squadra di Goi (allenatore del Val Resia), insomma,  un’occasione così potrebbe non ricapitare: la storia è lì che aspetta!


Tratto dal sito http://carnico.it/ dove potrete trovare tutti i risultati.


Mentre per lasciare qualche messaggio vai sul sito http://resiacalcio.blogspot.com/.

domenica 4 ottobre 2009

RESIANI: SEMPLICEMENTE RESIANI

Nel prossimo futuro dobbiamo rimanere uniti e vigili per appoggiare questo disegno di Legge.


DISEGNO DI LEGGE


d’iniziativa del senatore SARO


COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 27 MAGGIO 2008


Modifica all’articolo 2 della legge 15 dicembre 1999, n. 482,
in materia di tutela delle minoranze linguistiche


SENZA PAROLE

Vi segnalo questo articolo che ho travato sul sito http://www.skgz.org/tisk/slo/472


Tradotto in Italiano tramite Google http://translate.google.it/translate?u=http%3A//www.skgz.org/tisk/slo/472&hl=it&langpair=auto|it&tbb=1&ie=utf-8

venerdì 2 ottobre 2009

NOTIZIE DALLA REGIONE FRIULI - V.G.

VI Comm: unanimità a legge per dialetti di origine veneta


28 Settembre 2009, ore 16:44


(ACON) Trieste, 28 set - AB - Approvato all'unanimità dalla VI Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Piero Camber (PdL) un progetto di legge per la valorizzazione dei dialetti di origine veneta parlati in Friuli Venezia Giulia. Il testo è la sintesi di due proposte di legge, primi firmatari i consiglieri Camber (PdL) e Razzini (LN), che un Comitato ristretto ha esaminato e assemblato. Modifiche sono state apportate anche in Commissione, principalmente con proposte emendative di Camber, Razzini e Colussi (IdV-Citt), nonché dell'assessore Roberto Molinaro.

CARTOLINA - Stolvizza

CARTOLINA