ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

mercoledì 9 giugno 2010

SLAVIA FRIULANA

Solidarietà fra italiani


Premetto che non sono un esperto circa le questioni di Resia e della Slavia friulana, ma, leggendo le numerose lettere inviate al Messaggero Veneto dai cittadini direttamente interessati, mi sono fatto un’opinione in merito e vorrei esprimerla. Mi ha impressionato soprattutto il contributo (pubblicato il 28 maggio scorso) del signor Alberto Siega il quale, dopo aver ripercorso la millenaria storia italiana della popolazione di Resia, esprime tutto il suo sconforto per le pretese avanzate dallo Stato sloveno sui territori in questione e per la mancata presa di posizione della Regione e dello Stato centrale. Capisco la sua amarezza. Come si fa a considerare «comunità nazionale slovena» un popolo che da più di mille anni vive in Italia, la cui lingua di cultura è l’italiano e che più volte (plebiscito del 1866 e dimostrazione popolare del 1946) ha palesato la chiara volontà di essere italiano? Dovremmo dunque negare anche l’appartenenza all’Italia di Cividale, che oltre a conservare il toponimo di origine latina (Civitas) ha dato il nome a tutto il Friuli (Forum Iulii)? Spero vivamente che sia Roma che la Regione diano ascolto alla voglia di appartenere alla nazione italiana di queste popolazioni. Non so quanto possa valere, tuttavia vorrei esprimere la mia solidarietà ai fratelli italiani di Resia e della Slavia friulana: voi resterete sempre italiani e nessuno mai potrà privarvi di quell’italianità che tanto orgogliosamente rivendicate.


Davide Meo


Gonars


Tratto dal Messaggero Veneto dell'8 giugno 2010

Circoli sloveni in letargo

Ci risiamo, Alberto Siega, presidente dell’associazione Identità e tutela val Resia, pubblica, con nomi e cognomi, tra i quali due ex sindaci, la lista dei proscritti cioè quella dei suoi concittadini resiani che scientemente o ingenuamente avrebbero favorito l’insediarsi in valle di una sorta di quinta colonna slovena. Essi sarebbero colpevoli di avere, attraverso la famigerata legge di tutela, permesso a Resia e alla sua comunità di accedere ai benefici previsti dalla suddetta normativa, prima di tutto il mantenimento del plesso scolastico in loco. La questione è nota, quello che sorprende non sono il movimentismo e il reducismo dei patrioti italiani, ma il fragoroso silenzio dei circoli sloveni che pure a Resia nei primi anni 90 avevano determinato le condizioni di una vera e propria primavera resiana con la riscoperta linguistica e identitaria e con la tenuta di convegni sulla questione dell’idioma che avevano suscitato interesse internazionale. Paiono annichiliti e rinchiusi nei loro santuari: Novi Matajur e Slovid, incapaci di riarticolare le loro ragioni davanti alla comunità resiana. Sembrano irrimediabilmente in declino e subire l’aggressività culturale e ambientale dei gruppi nazionalistici italofili della Benecia. Sarebbe interessante capire se intendano o meno uscire dal letargo in cui si sono piegati.


Pierpaolo Lupieri


Tolmezzo


Tratto dal Messaggero Veneto dell'8 giugno 2010

SLAVIA FRIULANA

Interventi organici


Chiamato indirettamente in causa dal signor Onesti di San Pietro degli slavi o al Natisone penso di dovergli rispondere quanto segue: la sua e altre lettere di slavi in Friuli che si dichiarano offesi di essere qualificati sloveni hanno finalmente scoperto a che gioco giocano. Assodato che i loro dialetti appartengono alla lingua slovena, che però la loro storia si accompagna a quella di una parte del Friuli (Veneto), concesso che un tempo gli sloveni austriaci diedero a quelli veneti il titolo dispregiativo di “benesciani”, posto fine a queste artefatte contrapposizioni, i fratelli prima nemici non sono più da rimettere l’uno contro l’altro. Se vogliamo attenerci a un clima di collaborazione e di amicizia con la vicina repubblica di Slovenia dobbiamo riconoscere che agli sloveni del Friuli non va tolto o negato il diritto di imparare la lingua slovena nelle scuole dell’obbligo,

SLAVIA FRIULANA

Hanno tradito le aspettative


Ho davanti una delle tantissime lettere inviate al Messaggero Veneto dagli abitanti delle valli del Natisone, del Torre e di Resia impegnati da anni a difendersi contro la forzata inclusione dei loro territori nell’ambito di tutela della minoranza slovena. Mi ha colpito in particolare quella del signor Renzo Onesti che descrive alla perfezione l’attuale situazione nella quale ci troviamo a vivere visto che la legge 38-2001 istituita in quell’anno ci include d’ufficio nei Comuni dove la suddetta legge è applicata. A niente sono valse le raccolte di firme organizzate da semplici cittadini per cercare di avere attenzione dalla politica che ha istituito questa forzosa applicazione territoriale nella provincia di Udine, non sono servite le richieste di istituire un referendum che desse voce alle popolazioni interessate,

sabato 5 giugno 2010

DA SAPERE

http://www.slomedia.it/?mod=aktualno&action=viewOne&ID=6674

BILINGUISMO Un documento sconcertante

Sconcertante. Mai nella mia vita avrei pensato di trovare scritto, sui giornali di oggi, ciò che ho letto solo nei libri di scuola o nelle carte degli archivi storici. Mi sembra di leggere un documento del più pericoloso fascismo, quello che attenta all’istruzione (per ridurre la conoscenza che è alla base di qualsiasi coscienza) e sobilla il popolo sventolando la bandiera nera della paura. Mi dispiace scrivere questa lettera, ma proprio non posso starmene in silenzio.

Estremamente Parco: 112 chilometri nelle Prealpi Giulie

Saranno in 35 a “inaugurare” la prima edizione della corsa estrema che si disputa fra le vette del Parco delle Prealpi Giulie da domani a domenica. La corsa, adatta a atleti in piena vigoria fisica ed anche esperti del percorrere i sentieri di montagna, è stata ideata dall’appassionato di sport estremi John Martina di Chiusaforte che sull’iniziativa ha trovato il pieno appoggio dell’Ente Parco. “Estremamente Parco” è itinerario trekking da svolgersi entro le 48 ore; la prova di abilità si effettuerà su 112 chilometri che che presenta un dislivello in positivo di circa 8 mila metri.

Sabato l esercitazione di antincendio boschivo con la Forestale e la squadra di Protezione civile

La squadra di Protezione civile e antincendio boschivo del Comune di Resia, unitamente alla locale Stazione Forestale, all’Ispettorato dipartimentale Foreste di Tolmezzo e al Parco delle Prealpi Giulie, ha programmato un’esercitazione di antincendio boschivo per sabato (oggi), a partire dalle 9.30.

venerdì 4 giugno 2010

Slovenski Ljudski Plesi, Rezija (dicono loro)

RTV Ljubljana 1988


http://www.youtube.com/watch?v=sHBqu4YiHMc&feature=related  ( Parte prima )


http://www.youtube.com/watch?v=hNLrkTrqJJE  ( Parte seconda )


Ecco per voi un'altra chicca datata 1988.Se qualcuno di voi ha la possibilità di salvare nel propio Pc questo documento,lo faccia,e in fretta. Perchè?


Vi ricordate quel video della TV Slovena1 che ritraeva un gruppo Folk Sloveno che suonava e ballava la nostra Amata Zitera e la faceva passare come musica e ballo Sloveno? Ebbene il video è stato oscurato su tutti i canali di YouTube. Ecco il messaggio che mi era stato recapitato il 18 aprile  2010.


 Abbiamo ricevuto uno o più reclami di violazione del copyright riguardanti il materiale che hai pubblicato. Esamina le seguenti informazioni:



  • da RTV SLO su VIDEO TVSLO1,RITRAE IL TAROCCO DEI TAROCCHI. LA NOSTRA AMATA ZITERA -MADE IN SLOVENIA- VERGOGNA. - Turan1964
    ID video: TDJ3EXGc-uA


Naturalmente è legittimo il reclamo da parte di RTV SLO e io ne ho preso subito atto. Quindi,prima che RTV SLO intervenga per violazone di copyright, salvatevi questi due video.


Concludendo vi posso dire che questi  sono veramente due bellissimi  video della nostra Amata Val Resia.

domenica 30 maggio 2010

Resia sempre fedele alla nazione italiana

L’imposizione che ci vuole “comunità nazionale slovena” rappresenta un’offesa nei riguardi dei nostri padri che tanto hanno fatto anche con il sacrificio della propria vita nel contributo dato per l’unità nazionale italiana, nel cui contesto fa parte anche Resia in quanto, con plebiscito del 1866, i resiani optarono per l’appartenenza al Regno d’Italia. Ciò dopo più di mille anni di insediamento nella valle: liberi e autonomi per i primi quattro secoli (630-1119) e poi, condividendo il cammino storico con il vicino e amico popolo friulano; dapprima sotto il Patriarcato di Aquileia (1120-1420), poi sotto la Serenissima repubblica di Venezia (1421-1797) e dopo il breve periodo napoleonico sotto l’Impero austro-ungarico (1815-1865), per libera scelta con il Regno d’Italia (1866-1945) e infine nella Repubblica Italiana (dal 1946 a oggi).