ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

mercoledì 24 luglio 2024

Prato di Resia 1951 - La Canonica assediata

Lo strano e clamoroso episodio è avvenuto a Prato di Resia, un paese del Friuli.

La Curia di Udine, aveva traslocato il parroco del luogo, don Fiorello Pantanali, ma tutta la popolazione di Prato di Resia, che nutre per il sacerdote la più affettuosa simpatia, insorse al grido : "O don Fiorello o nessuno!" e lo tenne assediato per sei giorni e sei notti nella canonica.

Soltanto dopo questa movimentata "sei giorni" la popolazione si è rassegnata a lasciar partire il suo parroco.

L'anima della rivolta pare sia stata un'ungherese stabilita a Prato di Resia, detta "la maga".

Nella fotografia in basso: don Fiorello circondato dai suoi "partigiani".

15 giugno 2024 - Rapporto alla Convenzione Quadro per la protezione delle Minoranze Nazionali

Redatto grazie al competente aiuto dell'Avvocato

STEPHANOS STAVROS

HUMAN RIGHTS LAWYER

STRASBOURG - ATHENS


Tratto dal Sito Ufficiale ITVR: Identità e Tutela Val Resia

mercoledì 10 luglio 2024

Oseacco di Resia

Oseacco

Località Pod Las ( dietro l'attuale Villaggio Lario)

A Destra:

Chinese Giuseppe Chine

sinistra:

Siega Giovanni Ikes

martedì 25 giugno 2024

In memoria di Vinci Stefano

RESIA: CADUTI E DISPERSI DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE - DIMENTICATI Ritorno al cospetto della lapide che si trova al cimitero di Oseacco. In questa forma e con questo articolo vorrei riportare un po' di chiarezza su quanto è stato fatto, confusamente e disordinatamente, nella trascrizione e nella elencazione dei nomi che compaiono nella falsità di questa controversa lapide, alla sua collocazione, alla doppiezza, alla disparità del suo valore nell’onorare chi, effettivamente e seriamente avrebbe avuto l’onore e la dignità di comparire, di apparire. Essenzialmente avrebbe dovuta essere destinata esclusivamente alla memoria dei partigiani, alla cui dedica riporta la seguente scritta: “AI PARTIGIANI CADUTI NELLA LOTTA PER LA LIBERTA’. Per relazionare quanto non mi è chiaro, purtroppo, anzi non mi è mai stato chiaro, la falsità di questa lapide. Il motivo? Non so chi ha voluto questa lapide, magari è stata ottima come idea, principalmente, spinto forse da ideologie per compiacere e per assecondare nebulose e oscure interpretazioni, ma che ha inevitabilmente falsato completamente il suo significato, la sua memoria storica ed eroica.
Tralascio l’analisi su alcuni nomi, eventualmente per riprenderla nel corso di questo mio scritto. Fra le tante cose poco chiare, a parte l’inserimento “Sloveno ignoto”, idea geniale e acuta, ma priva di fondamento, è l’inserimento del nome di Naidon Isidora, bambina nata a San Giorgio di Resia l’1.12.1938 e deceduta il 7.5.1945 a seguito dello scoppio di una bomba. Insieme a lei, nella stessa circostanza e per lo stesso motivo, muore anche Micelli Valentino, ma lui non compare su quella lapide. Dimenticanza? Per lo stesso motivo, così come non si è voluto ricordare gli altri tre ragazzi di San Giorgio di Resia, deceduti anch’essi per la stessa causa e nello stesso anno 1945. Non conosco però l’esatta datazione. Questo ulteriore episodio succedeva nei pressi di Povici – frazione del comune di Resiutta. I loro nomi: Di Biasio Antonio, Di Biasio Arnaldo, fratelli, e Barbarino Roberto, loro cugino, tutti e tre abitavano nello stesso cortile, in case adiacenti. Vista l’età di questi ragazzi, certamente non erano partigiani per ricordarli su quella lapide, ma la Naidon si, perché? Poi vorrei ricordare, in particolar modo a quelle persone con ancora, forse, in possesso della propria remota memoria, così fosse per ricordare quel fatto che è successo a Oseacco il 15.10.1944. In quel giorno ci fu un episodio molto doloroso e molto tragico per la nostra Valle, l’uccisione, la fucilazione di un ragazzo, un soldato di 19 anni.