> Non era un partigiano titino ucciso dagli stessi suoi compagni, ma un partigiano italiano, “VINCI STEFANO di Antonio, n. a Gaeta il 15/01/1925, residente a Cividale (UD) Soldato E.N.R. aggregato WH 24^ SS Div. Waffen-Gebirgs Karstjager fucilato 15/10/1944 Resia-Oseacco UD.
>Questo ragazzo, questo soldato, questo partigiano, fu fucilato a Oseacco da alcuni partigiani del IX Korpus perché voleva lasciare la Brigata “Garibaldi” per unirsi alla Brigata “Osoppo”.” Aveva capito da che parte stare, ma non gli fu permesso, per una visione offuscata e per la ferocia dei suoi ex “compagni”. > Vorrei aggiungere, a questo articolo, un elenco dei caduti e dispersi durante la Seconda guerra mondiale, a parte Clemente Fiorenzo, che non hanno trovato richiamo su questa lapide: > RESIA ELENCO DEI CADUTI E DISPERSI DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE: > Barbarino Italo, Alpino Rgt.Tagliamento2Btg.Vipacco, di Antonio, n. a Resia (UD) il 28/12/1924, ivi resid. Caduto generico18/11/1944, Canalutto di Torreano GO; > Buttolo Ernesto, Civile, di Giovanni, n. a Resia (UD) il 17/04/1927, Disperso 03/05/1945, Ronchi dei Legionari GO; > Buttolo Silvio, nato ad Uccea di Resia (Udine) nel 1925, l'11 settembre 1950 fu ucciso a fucilate dai gendarmi sloveni mentre, munito di regolare permesso, stava raccogliendo legna in un bosco nei pressi del confine; > Buttolo Stefano, Civile, di Ferdinando, n. a San Giorgio di Resia (UD) il 06/08/1905, ivi resid., Disperso 20/09/1944 ex Jugoslavia EE; > Clemente Evaristo, Alpino Rgt.Tagliamento 2Btg.Vipacco, di Simeone, nato a Uccea di Resia (UD) il 15/03/1924, ivi residente, Caduto generico 16/07/1945, Lager di Borovnica (Slovenia) EE; > Clemente Fiorenzo, Civile, impiegato, di Simeone, nato a Uccea di Resia (UD) il 23/08/1926, ivi residente, Fucilato 28/10/1944 UD; > Clemente Giovanni, Civile, manovale, di Antonio, nato a Resia (UD) il 01/10/1913, ivi residente, Disperso 13/08/1944 San Dorligo della Valle TS; > Di Lenardo Antonio, Civile, venditore ambulante di Giovanni, n. a Oseacco di Resia (UD) il 31/03/1885, ivi resid., Fucilato21/10/1943 Tolmino GO; > Di Lenardo Antonio, Militare, di Simeone, n. a Oseacco di Resia (UD) il 06/07/1910, ivi resid., Caduto generico 01/12/1943 Dutolje; >Di Lenardo Giov.Batt. Cap.le, di Antonio, n. a Oseacco di Resia (UD) il 01/10/1905, ivi resid., Disperso 20/11/1944 Torreano UD; >Folladore Ferrante – Alpino - Rgt.Tagliamento - CCR - di Luigi, n. a Oseacco di Resia (UD) il 17/12/1921, ivi resid. - Caduto generico 19/05/1944 a Camigna-Vollaria GO; > Madotto Adamo, Milite G.N.R M.D.T.-5Rgt. di Odorico, n. a Kragujievac (ex JU) il 08/09/1925, resid. a Resia (UD), Disperso 28/04/1945 Postumia TS; > Pugnetti Ugo, Militare ex Cap.no R.E. 2 Rgt. Fant. Re di Luigi, n. a Prato di Resia (UD) IL 01/04/1915, ivi resid., Fucilato 21/08/1944 Taipana UD; > Forse per mancanza di spazio? >Ma non lo è stato per lo “sloveno ignoto”, di cui non si ha alcuna conoscenza e memoria. >Per caso si è voluto farlo per acconsentire a quella rappresentanza slovena, che ogni anno viene a Resia per onorare uno sloveno ignoto, ignoto solo perché una iscrizione risulta incisa su quella lapide ma che indubbiamente, anzi, sicuramente lascia molti dubbi sulla sua reale presenza ed esistenza? > Ho voluto scrivere questo articolo in onore e nella memoria di VINCI STEFANO che, grazie a Pietro C., in un suo commento ha voluto puntualizzare questo fatto a ricordo di suo zio, risvegliando la coscienza a quelle persone che si sono dimenticate della brutalità subita a Oseacco nel lontano 15/10/1944. > Franco Tosonimartedì 25 giugno 2024
In memoria di Vinci Stefano
>RESIA: CADUTI E DISPERSI DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE - DIMENTICATI
>
Ritorno al cospetto della lapide che si trova al cimitero di Oseacco. In questa forma e con questo articolo vorrei riportare un po' di chiarezza su quanto è stato fatto, confusamente e disordinatamente, nella trascrizione e nella elencazione dei nomi che compaiono nella falsità di questa controversa lapide, alla sua collocazione, alla doppiezza, alla disparità del suo valore nell’onorare chi, effettivamente e seriamente avrebbe avuto l’onore e la dignità di comparire, di apparire. Essenzialmente avrebbe dovuta essere destinata esclusivamente alla memoria dei partigiani, alla cui dedica riporta la seguente scritta: “AI PARTIGIANI CADUTI NELLA LOTTA PER LA LIBERTA’.
Per relazionare quanto non mi è chiaro, purtroppo, anzi non mi è mai stato chiaro, la falsità di questa lapide. Il motivo?
Non so chi ha voluto questa lapide, magari è stata ottima come idea, principalmente, spinto forse da ideologie per compiacere e per assecondare nebulose e oscure interpretazioni, ma che ha inevitabilmente falsato completamente il suo significato, la sua memoria storica ed eroica.
Tralascio l’analisi su alcuni nomi, eventualmente per riprenderla nel corso di questo mio scritto. Fra le tante cose poco chiare, a parte l’inserimento “Sloveno ignoto”, idea geniale e acuta, ma priva di fondamento, è l’inserimento del nome di Naidon Isidora, bambina nata a San Giorgio di Resia l’1.12.1938 e deceduta il 7.5.1945 a seguito dello scoppio di una bomba. Insieme a lei, nella stessa circostanza e per lo stesso motivo, muore anche Micelli Valentino, ma lui non compare su quella lapide. Dimenticanza? Per lo stesso motivo, così come non si è voluto ricordare gli altri tre ragazzi di San Giorgio di Resia, deceduti anch’essi per la stessa causa e nello stesso anno 1945. Non conosco però l’esatta datazione. Questo ulteriore episodio succedeva nei pressi di Povici – frazione del comune di Resiutta. I loro nomi: Di Biasio Antonio, Di Biasio Arnaldo, fratelli, e Barbarino Roberto, loro cugino, tutti e tre abitavano nello stesso cortile, in case adiacenti. Vista l’età di questi ragazzi, certamente non erano partigiani per ricordarli su quella lapide, ma la Naidon si, perché? >
Poi vorrei ricordare, in particolar modo a quelle persone con ancora, forse, in possesso della propria remota memoria, così fosse per ricordare quel fatto che è successo a Oseacco il 15.10.1944. In quel giorno ci fu un episodio molto doloroso e molto tragico per la nostra Valle, l’uccisione, la fucilazione di un ragazzo, un soldato di 19 anni.
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