Nä Döbra Sveta Vinähtë
mercoledì 25 dicembre 2019
Buon Natale Resiani
Nä Döbra Sveta Vinähtë
venerdì 20 dicembre 2019
venerdì 13 dicembre 2019
RESIANI: IL NOSTRO PERCORSO IDENTITARIO
IN TRE MOMENTI IMPORTANTI E FONDAMENTALI DELLA NOSTRA TERRA RESIANA – DUE COERENTI E UNO INCOMPATIBILE
Articolo di Franco Tosoni
IL PRIMO
Era l’anno 1866 e una data, 21 e 22 ottobre. In quel mese si svolse un plebiscito che portò all’annessione del Veneto all’Italia, al Regno d’Italia. Allora la provincia di Udine era compresa nella regione Veneto, di conseguenza, a seguito di tale plebiscito, questo fatto sancì la sua annessione allo Stato italiano. In quella data in cui si svolse:
così si espresse Resia
si 301 – no 0 – nulli 0
Resia, dunque, scelse il Regno d’Italia. Con quel voto decretò la sua scelta e lasciò così a noi quella adesione di appartenenza ad uno Stato che, a lungo andare, si dimostrò assente e lontano dalla nostra gente.
sabato 7 dicembre 2019
Sergo: “Su Resiano sanata una profonda ingiustizia”
ITVR - Identità e Tutela Val Resia riceve e volentieri pubblica:
Il Resiano e le varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale hanno tenuto banco negli ultimi mesi, più precisamente dallo scorso 30 maggio, data in cui la Giunta Regionale su indicazione dell’assessore Roberti ha proposto l’istituzione di un Albo regionale, presso la Direzione centrale competente in materia di lingue minoritarie, delle organizzazioni che svolgono attività e iniziative in favore delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale. Il Disegno di Legge prevedeva nuove forme contributive per queste Associazioni e per i Comuni del territorio di riferimento per la tutela delle sole varianti parlate nelle citate Valli.
Mentre per la promozione delle attività e delle iniziative realizzate in favore del Resiano si prevedeva il finanziamento di programmi presentati dal solo Comune di Resia e non anche dalle associazioni culturali come Identità Tutela Val Resia che da anni si spende per valorizzare un Patrimonio riconosciuto anche dall'Unesco.
Durante la discussione in aula avevamo già contestato la evidente disparità di trattamento tra le associazioni presenti nel Comune di Resia (escluse dai finanziamenti) e quelle dei Comuni delle tre Valli che invece non solo venivano riconosciute e inserite in un apposito bando ma a cui veniva concessa la possibilità di presentare specifici programmi per la tutela delle loro varianti.
Avevamo cercato di sistemare questa stortura, ma a seguito delle proteste della comunità slovena tutto fu archiviato. Contrari a questa proposta furono i presidenti delle organizzazioni di raccolta Sso e Skgz, Walter Bandelj e Ksenija Dobrila, i quali hanno scritto ai presidenti della Repubblica di Italia e Slovenia, Sergio Mattarella e Borut Pahor, ai rispettivi primi ministri, Giuseppe Conte e Marjan Šarec, nonché al governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Da quanto si è appreso ci fu anche una telefonata a Roberti da parte del console generale di Slovenia, Vojko Volk.
Dopo questa sollevazione popolare ci fu un successivo incontro tra l’Assessore e la Commissione Consultiva per la minoranza linguistica slovena durante la quale Roberti propose una nuova versione del testo per tutelare il Resiano e le varianti linguistiche delle Valli. Le parti concordarono con il nuovo testo e si arrivò alla presentazione all’aula di una nuova norma. Non appena letto il testo non credevamo ai nostri occhi e siamo subito intervenuti per ristabilire l’equità e la giustizia. Infatti anche questa nuova versione, concordata con la Commissione Consultiva, non permetteva alle associazioni del territorio resiano di poter accedere ai fondi per la tutela dell’idioma che la stessa Unesco riconosce tra le parlate in via d’estinzione. Questa possibilità veniva riconosciuta solo al Comune di Resia, mentre la stessa legge garantiva l’accesso ai fondi regionali agli enti e alle associazioni delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale. Una inutile quanto inaccettabile discriminazione e disparità di trattamento, a nostro avviso, cui abbiamo voluto porre rimedio. Abbiamo ritenuto strano che una Commissione Consultiva che dovrebbe tutelare la propria minoranza escludesse dall’accesso di fondi per tutelare la stessa alcune associazioni. Probabilmente si è trattato di una mera svista. Oppure c’era una precisa volontà politica di voler escludere alcune associazioni il cui unico errore sarebbe quello di vivere nella Val di Resia e di voler tutelare le tradizioni di quel territorio, mentre a quelle di altri territori veniva garantita questa possibilità. Ecco perché abbiamo proposto all’aula un emendamento per risolvere una evidente ingiustizia, allargando la platea dei beneficiari dei fondi di tutela e non restringendoli, ritenendo di poter intervenire in favore delle comunità linguistiche e non contro a qualcuno. Ringraziamo i consiglieri che hanno voluto appoggiare questa nostra iniziativa e che ne hanno ben capito lo spirito. Approvata la nostra norma adesso attendiamo che la Giunta Regionale stabilisca i criteri per erogare questi contributi. Continueremo a vigilare affinché il Resiano e le varianti linguistiche delle tre Valli continuino ad essere adeguatamente tutelate.
Consigliere Regionale Cristian Sergo Movimento 5 Stelle FVG
Il Direttivo di ITVR ringrazia il Consigliere Cristian Sergo per lo scritto a Noi inviato.
Sarà anche nostro compito continuare a seguire l'Iter.
Ringraziamo anche tutti i Consiglieri Regionali che hanno votato a favore di questa modifica.
Sta sempre a Noi Resiani farci sentire e cercare in tutte le sedi di far valere le Nostre ragioni.
Perchè Noi Resiani, SIAMO SEMPLICEMENTE RESIANI.
Etichette:
articolo 2019
,
documenti
,
identità e tutela - comitato
lunedì 11 novembre 2019
ITVR : Oseacco Commemorazione Caduti di tutte le Guerre
Anche quest’anno ci ritroviamo qui per commemorare i defunti civili e militari di tutte le guerre.
Guerre combattute anche tra i nostri monti; battaglie che hanno colpito duramente la nostra popolazione friulana, in questo periodo storico composta principalmente da donne, bambini e anziani che durante il corso della prima guerra mondiale ad un certo momento furono costretti ad abbandonare le loro case per rifugiarsi in località più sicure nel resto della nostra penisola, non tutti però fecero poi ritorno alle loro case.
Questa parte di popolazione fuggiva senza l’aiuto degli uomini perché i mariti e i figli erano impegnati sul fronte a combattere una delle tante inutili guerre volute perlopiù dall’ambizione dei loro governanti e dall’ignoranza dei loro graduati.
Le donne ora devono procurare il necessario per il sostentamento delle loro famiglie.
Meritano una nota particolare le “Portatrici Carniche” vere eroine della prima guerra ,orgoglio per gli abitanti di queste zone, purtroppo troppo spesso dimenticate dalla storia. La loro storia inizia tra l’agosto del 1915 e l’ottobre del 1917 quando il fronte della Prima Guerra Mondiale correva dalle sorgenti del Piave a quelle del Natisone; donne che portavano il loro contributo a i vari reggimenti. Sono loro infatti che percorrevano anche più di 1000 metri di dislivello scalando i nostri monti portando sulle spalle gerle di 30–40 kg; donne che avevano ereditato dal loro passato la fatica.
Abituate da secoli all’estrema povertà di queste zone, a portare sulle loro spalle la "gerla" di casa che rappresenta da sempre il simbolo della donna carnica , ora in questo contesto storico la gerla viene messa al servizio del Paese in guerra, non più quindi caricata di granturco, fieno, legna, patate e tutto ciò che poteva servire alla casa e alla stalla, bensì carica di granate, cartucce, viveri e ogni altro materiale che serviva ai nostri soldati per la loro sopravvivenza.
Ogni viaggio veniva loro pagato una lira e cinquanta centesimi, oggi pari a tre euro e cinquanta centesimi .
La loro età variava dai 15 ai 60 anni. Non vestivano una divisa, il loro equipaggiamento era scarno, costituito da cose semplici, quanto fondamentali; oltre la gerla indossavano un braccialetto rosso recante il numero dell’unità militare d’assegnazione e un taccuino su cui venivano annotati i materiali trasportati e i viaggi giornalieri. Il loro motto era “Anin, senò chei biadaz a murin ancje di fan” (Andiamo, altrimenti quei poveretti muoiono anche di fame). Chissà quante delle nostre bisnonne della nostra amata Valle portavano soccorso nelle trincee costruite nel nostro territorio resiano e delle quali non ne conosciamo i nomi ma, a loro va la nostra riconoscenza.
giovedì 31 ottobre 2019
mercoledì 30 ottobre 2019
ITVR INFORMA: Regione Friuli Venezia Giulia: Approvato emendamento M5S a favore del Resiano
ore 15:00
Regione Friuli Venezia Giulia
Approvato dal Consiglio Regionale l'emendamento a firma del'intero gruppo M5S a favore delle Associazioni Resiane NON iscritte all'Albo (articolo 5 legge 26) delle Associazioni Slovene.
Sergo (M5s): «Sulla tutela del resiano abbiamo sanato una profonda ingiustizia»
“Con il nostro emendamento al disegno di legge per la tutela e la promozione delle minoranze linguistiche del Friuli Venezia Giulia, abbiamo sanato una profonda ingiustizia relativa agli interventi relativi al Resiano“.
Lo sottolinea il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo, primo firmatario della proposta di modifica approvata dall’Assemblea.
“Nel disegno di legge, così come approdato in Aula, era prevista la possibilità di finanziare attività e iniziative presentati dai Comuni, ma anche da enti e associazioni, per quanto riguarda le varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale – spiega Sergo -. Per il Resiano, invece, la stessa previsione riguardava soltanto gli interventi presentati dal Comune di Resia.
“Già a luglio avevamo presentato lo stesso emendamento – ricorda l’esponente pentastellato -, ma questa volta non abbiamo accettato la richiesta di ritiro. Il nostro non è uno sgarbo nei confronti di nessuno, tanto meno della Commissione consultiva per la minoranza linguistica slovena, perché non andiamo a togliere nulla a chi vuole tutelare le lingue minoritarie; anzi, gli abbiamo garantito la possibilità di farlo quando altri avrebbero voluto negargliela. Semplicemente siamo intervenuti per evitare una disparità di trattamento che avrebbe impedito a enti o associazioni della Val Resia di ottenere finanziamenti per la tutela del Resiano”.
giovedì 17 ottobre 2019
Il passato non va mai dimenticato
Interessante questo articolo che ho pubblicato 10 anni fa.
domenica 4 ottobre 2009
RESIANI: SEMPLICEMENTE RESIANI
Nel prossimo futuro dobbiamo rimanere uniti e vigili per appoggiare questo disegno di Legge.
DISEGNO DI LEGGE
d’iniziativa del senatore SARO
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 27 MAGGIO 2008
Modifica all’articolo 2 della legge 15 dicembre 1999, n. 482,
in materia di tutela delle minoranze linguistiche
Onorevoli Senatori. – Come è noto la presenza della minoranza slovena nella regione Friuli-Venezia Giulia è stata riconosciuta dal Memorandum di Londra e relativo statuto speciale per Trieste sin dal 1954, ma solo nella provincia di Trieste prima e poi anche in quella di Gorizia. In provincia di Udine detta minoranza non è stata mai riconosciuta. La stessa regione Friuli-Venezia Giulia, con proprie leggi, prima la legge regionale 8 settembre 1981, n. 68, che all’articolo 25 tutela «lingue e culture locali di origine slovena» e poi la legge regionale 5 settembre 1991, n. 46, legge questa diretta a finanziare con fondi statali e in attesa dell’approvazione di una legge organica, iniziative della minoranza slovena, concedeva separatamente contributi a dodici comuni (Pulfero, San Pietro al Natisone, San Leonardo, Savogna, Stregna, Drenchia, Grimacco, Taipana, Lusevera, Resia, Malborghetto-Valbruna e Tarvisio) della provincia di Udine e precisamente delle valli del Natisone, del Torre, di Resia e della Val Canale, non già per la lingua slovena, bensì per iniziative culturali riguardanti la lingua, la cultura e le tradizioni locali, nel rispetto degli statuti comunali. Un chiaro riconoscimento quindi da parte della regione Friuli-Venezia Giulia della differenza esistente tra la minoranza nazionale slovena delle province di Trieste e Gorizia divenuta tale a seguito del Trattato di Rapallo del 1920, e le comunità linguistiche di origine slava della provincia di Udine, pacificamente inserite, a partire dal VII secolo, nei territori friulani e successivamente, con scelta plebiscitaria del 1866, entrati nel Regno d’Italia del quale hanno sempre fedelmente seguito le sorti, pur mantenendo alcune originarie proprie tradizioni e forme idiomatiche peculiari che tuttora utilizzano e chiedono oggi di poter continuare a conservare.
DISEGNO DI LEGGE
d’iniziativa del senatore SARO
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 27 MAGGIO 2008
Modifica all’articolo 2 della legge 15 dicembre 1999, n. 482,
in materia di tutela delle minoranze linguistiche
Onorevoli Senatori. – Come è noto la presenza della minoranza slovena nella regione Friuli-Venezia Giulia è stata riconosciuta dal Memorandum di Londra e relativo statuto speciale per Trieste sin dal 1954, ma solo nella provincia di Trieste prima e poi anche in quella di Gorizia. In provincia di Udine detta minoranza non è stata mai riconosciuta. La stessa regione Friuli-Venezia Giulia, con proprie leggi, prima la legge regionale 8 settembre 1981, n. 68, che all’articolo 25 tutela «lingue e culture locali di origine slovena» e poi la legge regionale 5 settembre 1991, n. 46, legge questa diretta a finanziare con fondi statali e in attesa dell’approvazione di una legge organica, iniziative della minoranza slovena, concedeva separatamente contributi a dodici comuni (Pulfero, San Pietro al Natisone, San Leonardo, Savogna, Stregna, Drenchia, Grimacco, Taipana, Lusevera, Resia, Malborghetto-Valbruna e Tarvisio) della provincia di Udine e precisamente delle valli del Natisone, del Torre, di Resia e della Val Canale, non già per la lingua slovena, bensì per iniziative culturali riguardanti la lingua, la cultura e le tradizioni locali, nel rispetto degli statuti comunali. Un chiaro riconoscimento quindi da parte della regione Friuli-Venezia Giulia della differenza esistente tra la minoranza nazionale slovena delle province di Trieste e Gorizia divenuta tale a seguito del Trattato di Rapallo del 1920, e le comunità linguistiche di origine slava della provincia di Udine, pacificamente inserite, a partire dal VII secolo, nei territori friulani e successivamente, con scelta plebiscitaria del 1866, entrati nel Regno d’Italia del quale hanno sempre fedelmente seguito le sorti, pur mantenendo alcune originarie proprie tradizioni e forme idiomatiche peculiari che tuttora utilizzano e chiedono oggi di poter continuare a conservare.
domenica 13 ottobre 2019
venerdì 4 ottobre 2019
Minoranze: Roberti, sì a ddl dalle Commissioni tedesca e slovena
Udine, 3 ott - La Commissione regionale per la minoranza di lingua tedesca e quella per la minoranza di lingua slovena hanno dato parere favorevole al disegno di legge, proposto dalla Giunta Fedriga, per la tutela e la promozione delle minoranze linguistiche del Friuli Venezia Giulia.
È questo l'esito delle due riunioni che si sono susseguite oggi a Udine, durante le quali l'assessore Fvg alle Lingue minoritarie, Pierpaolo Roberti, ha recepito le osservazioni delle Commissioni al testo che, pertanto, sarà approvato quanto prima dall'Esecutivo regionale.
È questo l'esito delle due riunioni che si sono susseguite oggi a Udine, durante le quali l'assessore Fvg alle Lingue minoritarie, Pierpaolo Roberti, ha recepito le osservazioni delle Commissioni al testo che, pertanto, sarà approvato quanto prima dall'Esecutivo regionale.
Iscriviti a:
Post
(
Atom
)