ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

venerdì 23 febbraio 2007

3 MARZO 2004 GAZZETTINO









 


3 marzo 2004 - Gazzettino

 



lettera

bilinguismo nelle Valli ...


Ho seguito con molta attenzione sui quotidiani locali la diatriba sull'applicazione delle leggi riguardanti il bilinguismo italiano-sloveno nelle Valli della provincia di Udine. Ho l'impressione che quanti della Val Resia, delle Valli del Torre, Cornappo e Natisone (almeno 1/3 dei consiglieri comunali) che hanno richiesto il riconoscimento della minoranza linguistica nazionale slovena non conoscano, o non vogliano conoscere, o meglio ancora, non vogliano far conoscere alla gente, i contenuti delle leggi 482/99 e 38/2001.Tali leggi recano norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche, dando attuazione, in primo luogo, alle disposizione contenute nell'art. 5 della Costituzione. In un quadro più ampio, quale quello europeo, l'entrata in vigore della legge 482/99 ha consentito all'Italia di sottoscrivere, il 27 giugno 2000, la "Carta Europea delle lingue regionali o minoritaria" già approvata dal Consiglio d'Europa nel maggio 1992. La legge 482/99 quindi tutela, fra le altre, la lingua slovena e non le parlate regionali tradizionalmente presenti sul territorio.Da qui nasce la delibera della Provincia di Udine n. 33 del 26 aprile 2001 che delimita "l'ambito territoriale di tutela della lingua slovena in Provincia di Udine", non delle parlate locali (Natisoniano nelle Valli del Natisone, Po-nasen nelle Valli del Torre e del Cornappo e Resiano nella Val Resia). Pertanto la legge 482/99 impone agli Slavi della provincia di Udine l'apprendimento di una lingua mai parlata e mai compresa (es. manifesti elettorali in sloveno) e porta alla distruzione del patrimonio linguistico e storico-culturale delle Valli, già riconosciuto con l'art. 2 bis della legge regionale 46/91. Inoltre la legge 2 marzo 2001 n. 345 (Regolamento di attuazione della legge 482/99), all'art 1. comma 5 recita: "La presenza della minoranza si presume quando il Comune o parte di esso sia incluso nella delimitazione territoriale operata da una legge statale o regionale anteriore alla data di entrata in vigore della legge e che si riferisce esclusivamente alle lingue ammesse a tutela dall'art. 2 della legge stessa" (lingua slovena) e all'art. 1 comma 3 cita: "L'ambito territoriale e subcomunale in cui si applicano le disposizioni di tutela di ciascuna minoranza linguistica storica prevista dalla legge coincide con il territorio in cui la minoranza è storicamente radicata e in cui la lingua ammessa a tutela è il modo di esprimersi dei componenti della minoranza linguistica".Allora dichiarare che si vuole proteggere le parlate locali e chiedere invece finanziamenti utilizzando la legge 482/99 che protegge solo la lingua slovena e fondi previsti dalla legge 46/91 (parlate locali) per finanziare corsi di lingua slovena, non è forse una libera interpretazione in contraddizione con le norme delle leggi stesse? O no? La 482/99 art. 2 tutela le minoranze linguistiche regionali (cittadini italiani di nazionalità italiana).Perché quindi ricorrere a sotterfugi ed espedienti? Non sarebbe stato più coerente e credibile chiedere a suo tempo il riconoscimento per legge (482/99) delle parlate locali Natisoniano, Po-nasen, Resiano, Saurano e Timavese)? Inoltre, sempre in ambito del Consiglio d'Europa, l'Italia ha ratificato con la legge 302/1997 la "Convenzione quadro" per la protezione delle minoranze nazionali, emanata a Strasburgo il 1^ febbraio 1995. Da questa deriva la legge 38/2001 che tutela la minoranza etnico-linguistica nazionale slovena (cittadini italiani di nazionalità slovena).Pertanto la richiesta dell'applicazione della legge 38/2001 attribuisce agli abitanti della Val Resia e delle Valli del Torre, Cornappo e del Natisone lo "status" giuridico di cittadini italiani di nazionalità slovena. Questo è stato chiaramente confermato dal senatore Leopoldo Elia del Ppi in una conferenza sulla legge 38/2001 tenuta a S. Pietro al Natisone il 12 marzo 2001.

Sarebbe quindi molto meglio se coloro che hanno chiesto per i comuni della provincia di Udine l'introduzione del bilinguismo italiano-sloveno si facessero promotori di modifiche alla legge 482/99 o di una nuova legge che riconosca anche "le lingue slave denominate Natisoniano, Po-nasen, Resiano e le lingue Sauriana e Timavese" e inoltre chiedessero che la legge 38/2001 venisse rivista per la parte riguardante il territorio delle Valli della Provincia di Udine denominato "Slavia Friulana".

Pertanto penso che sia giunto il momento di parlare chiaramente, in quanto gli abitanti delle Valli della provincia di Udine si renderanno personalmente conto di quanto astutamente è stato loro riferito quando, per effetto della legge regionale 27 novembre 2001, n. 027, art. 6, vedranno sventolare sul municipio del loro comune la bandiera slovena. (Luciano Santoro)



2 commenti :

  1. e dai cu la sflocje de Bandiere Slovene sul Municipi... ma no us parial di frontâ l'argoment intune forme di cuintriposizion che no zove a di nissun?

    E po sior Santoro, lui al fâs une lungje schierie di citazions normativis, ma i ten a marcâ che su la plui impuartante (La Costituzion) al à falât l'articul e i fâs viodi il parcè:

    ART 5: La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento. (che al jentre ben pôc cu la cuestion des minorancis).

    Forsit i è cjampât un erôr, al sucêt, ma cuant che si frontin argoments delicât al sarès ben jessi plui precîs:

    ART 6 La Republiche e tutele lis minorancis linguistichis cun normis di pueste(La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche).

    Christian Romanini

    conseîr comunâl di FI a Maian

    RispondiElimina
  2. Egregio signor Santoro,


    meno male che si trovano anche prsone, come Lei, che hanno il coraggio di dire / scrivere come stanno veramente le cose.

    Spero proprio che siano in tanti a leggere, con profitto, il Suo articolo.


    Alba Di Lenardo Vissach

    RispondiElimina