E' di questi giorni la notizia della disponibilità di carte d'identità bilingui italiano - slovenoin 18 Comuni della fascia confinaria della provincia di Udine che mai hanno avuto presente sul territorio la minoranza nazionale slovena, come testimonia la millenaria loro storia, le aspirazioni delle comunità presenti e gli stessi statuti comunali. Pertanto un ulteriore illegittimo tentativo di slovenizzazione delle Valli del Natisone, del Torre e di Resia, aggravato dal fatto che i Comuni interessati non hanno nemmeno recepito la legge n°38/01 di tutela della minoranza slovena che prevede il bilinguismo italiano - sloveno. Perciò, salvo ingannare la legge con le nuove gravi conseguenze, nessun Comune appare autorizzato a rilasciare tali documenti bilingui sia con la denominazione del Comune in lingua slovena sia con quella conforme "alle tradizioni e agli usi locali", eventualmente adottata con riferimento alla legge n°482/99. L'offerta delle carte di identità bilingue in provincia di Udine appare pertanto un ulteriore ingiustificato tentativo di spacciare per sloveni gli abitanti autoctoni italiani. Uno spreco di denaro pubblico che in realtà alimenta solo le contrapposizioni sociali in una zona già in difficoltà per la sua emarginazione territoriale. Chi è il regista di tutto ciò? Dov'è il rispetto delle leggi e dei diritti costituzionali? A chi il compito di tutelarli?
Sergio Mattelig
presidente Lega Slavia Friulana
San Pietro al Natisone
Articolo pubblicato sul Messaggero Veneto del 4 Agosto 2008
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