Ripresentato in Parlamento il disegno di legge che propone la modifica della legge 482/99 riguardante le minoranze linguistiche.
La legge tornata in questi giorni alla ribalta per la circolare ministeriale che caldeggia l'insegnamento del friulano nelle scuole della Regione, a detta della Lega Slavia Friulana, esclude tra le 12
lingue storiche elencate, l'antica lingua slava parlata nelle Valli del Natisone, denominata natisoniano, e le millenarie
lingue slavofone, pro-nasen e resiano, parlate nelle corrispondenti Valli del Torre e di Resia. «È stato il senatore friulano Ferruccio Saro a proporlo al Senato, in questa XVI legislatura-spiega Sergio Mattelig, presidente della Lega della Slavia- con un disegno di legge ampiamente motivato a partire dall'immigrazione in Friuli delle prime popolazioni slave risalenti al VII secolo. Nelle motivazioni è fatto riferimento alla inesistenza della minoranza slovena in dette Valli, testimoniata già dalla millenaria diversità storico-linguistica vissuta dagli slavofoni del Friuli rispetto agli sloveni di Trieste e Gorizia. Diversità riconosciuta dal Memorandum di Londra del 1954 e poi anche da leggi regionali e dagli statuti comunali che per legge sono presenti a "garantire" la tutela delle minoranze».
Alla base della richiesta di inserimento e della tutela del natisoniano, del pro-nasen e del resiano, che a differenza delle lingue friulana, slovena e germanofone sono state escluse dalla legge n. 482, sono non solo motivazioni storiche ma anche il rispetto per la millenaria autonoma storia, cultura, lingua e tradizioni di queste Valli. «Le motivazioni- commenta Mattelig- ricalcano quelle che accompagnavano la richiesta di tutela delle stesse precitate lingue slave, presentata nel 2004 alla Camera da sei parlamentari del Friuli, tra cui l'allora deputato Saro e primo firmatario Fontanini. Tale proposta di legge decadde per fine legislatura. Ora le comunità slavofone del Friuli e in particolare le due associazioni sostenitrici dell'attuale iniziativa parlamentare, la Lega della Slavia Friulana e Identità e Tutela Val Resia, sono certe che il disegno di legge, proposto da Saro, avrà il seguito desiderato».
Articolo tratto dal Gazzettino del 14 Agosto 2008
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