PER NON DIMENTICARE
La sera del 6 maggio 1976 ebbe inizio in Friuli una delle sequenze sismiche più forti e devastanti della seconda metà del Novecento in Italia. L’evento principale avvenne alle ore 21 locali del 6 maggio e raggiunse un valore di magnitudo momento Mw pari a 6.5, fra i più alti mai registrati nell’Italia settentrionale; l’intensità epicentrale fu pari al IX-X grado della scala macrosismica Mercalli-Cancani-Sieberg (MCS).
La sera del 6 maggio 1976 ebbe inizio in Friuli una delle sequenze sismiche più forti e devastanti della seconda metà del Novecento in Italia. L’evento principale avvenne alle ore 21 locali del 6 maggio e raggiunse un valore di magnitudo momento Mw pari a 6.5, fra i più alti mai registrati nell’Italia settentrionale; l’intensità epicentrale fu pari al IX-X grado della scala macrosismica Mercalli-Cancani-Sieberg (MCS).
La scossa interessò circa 120 comuni delle province di Udine e di Pordenone, per una popolazione complessiva di circa 500.000 persone. Gli effetti più distruttivi si ebbero nella zona a nord di Udine lungo la media valle del Tagliamento, dove interi paesi e cittadine subirono estese distruzioni; fra questi Resia,Gemona del Friuli, Forgaria del Friuli, Osoppo,Venzone, Trasaghis, Artegna, Buia, Magnano in Riviera, Majano, Moggio Udinese, solo per citarne alcuni.
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