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sabato 28 marzo 2020

Una vita al servizio dei bergamaschi: la Questura piange l'ex commissario Madotto



Carissimo Remigio, abbiamo passato parte della nostra gioventù correndo nei prati a Stolvizza divertendoci ma anche lavorando trasportando ghiaia e legna. Uno dei ricordi indelebili è quando giocavamo a guardia e ladri, e tu predilegevi il ruolo di guardia e quando ti capitava quel ruolo a chi toccava essere ladro non aveva scampo e il gioco durava troppo poco. Una volta toccò a te il ruolo di ladro. Cominciasti a correre e noi gruppetto di guardie provammo a correrti dietro e ricordo che ti inseguimmo fino al ponte per andare in Cernapenç ma tu nel frattempo arrivasti su a Cernapenç. Il gioco era finito, noi tornammo mesti alla base e con il cuore in gola dalla fatica della corsa. Tu rientrasti più tardi con il sorriso sulle labbra compiaciuto di averla fatta franca. Come potevamo noi, più piccoli seppur di solo 2 o 3 anni ma anche fisicamente. Tu per noi eri il nostro gigante che ci dava protezione e in borgo ladina eravamo certi che nessuno ci sarebbe venuto a importunare.
Poi la, scelta di entrare in polizia e nei tuoi primi rientri per ferie tutti noi, presi dalla curiosità, quando eravamo in compagnia, volevamo sapere del tuo lavoro e allora tu ci raccontavi di inseguimenti, arresti e posti di controllo. E noi, fieri di essere dei nostri, ci appropriavamo dei tuoi meriti orgogliosi di avere un protettore Resiano.
Remigio, il Dio in cui hai creduto ti ha accolto tra le sue braccia troppo prematuramente. Ti volevamo con noi ancora per tanto tempo.
Seguici ora dall'alto. E noi ti ricorderemo nelle nostre preghiere.
Un fortissimo abbraccio e augurio a tua moglie e ai figli, al fratello Claudio e sorella Mirta e famiglia, alla mamma Maria tutti certamente distrutti dal dolore.
Possiamo solo stringerci in un abbraccio forte a loro sperando che possa alleviare questo immenso dolore.
Riposa in pace carissimo amico.

Tiziano Quaglia 


Polmonite, con febbre e difficoltà respiratorie: i sintomi ormai noti del Coronavirus, poi confermato dal tampone a cui era stato sottoposto.
Per quasi quarant’anni Remigio Madotto era stato una colonna portante della Digos di Bergamo.
È morto a Bergamo un poliziotto in pensione, il terzo in una settimana, Remigio Madotto era stato una colonna portante della Digos di Bergamo. In pensione dal 2012 con il grado di sostituto commissario, si è spento lunedì pomeriggio a 67 anni all’ospedale Bolognini di Seriate, dove era ricoverato dopo la positività al Covid 19. Friulano d’origine, educato e benvoluto da tutti in via Noli, dove era stato solo poche settimane per un saluto ai vecchi colleghi, Madotto era arrivato a Bergamo alla fine degli anni settanta e fin da subito era stato destinato al reparto Digos che nasceva proprio in quel periodo. Fu tra i fondatori del sindacato di categoria Siulp (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia), dove ricoprì il ruolo di segretario provinciale fino alla pensione. Inutile aggiungere che lascia un grande vuoto, non solo in famiglia, che abbraccio forte, ma a tutta la comunità bergamasca. Ciao Remigio


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