>Determinante nella pronuncia di diverse vocali è la posizione della lingua. Se per esempio diciamo “i”, alziamo un po' la lingua e la spingiamo verso la gengiva superiore. Se diciamo “u”, spingiamo la lingua indietro, con la “a” invece in giù e apriamo un po' di più la bocca. Le vocali aspirate dovrebbero essere pronunciate con una posizione della lingua neutrale, circa in mezzo. Fin qui niente di particolare in quanto questi suoni li hanno anche altre lingue. Ma ciò che distingue il Resiano è che di questi suoni ne ha tanti (fino a 5). Come fanno i Resiani a sentire la differenza tra di loro? Il professore dice che tra 7000 lingue che al momento si parlano al mondo si conoscono solo alcune che differenziano 3 di queste vocali (per esempio la lingua Kangri che si parla nel nord dell’India), ma che ce ne siano 5 non è ancora noto. Afferma che siccome questa è una cosa non comune, i linguisti ritengono importante capire quali siano le proprietà di pronuncia di queste vocali ed essendo il Resiano un modello linguistico straordinario va documentato e descritto. Ci permettiamo di aggiungere che venga anche divulgato e reso noto alla popolazione resiana, per illustrarne i risultati. Non sappiamo se i resiani siano a conoscenza di questa ricerca così importante che riguarda la nostra lingua, di possedere una “perla rara” che tutto il mondo studia. Nel frattempo, mentre noi pensiamo di più a ballare e a cantare, la sua importanza assume sempre più rilevanza a livello internazionale.
>E’ necessario un risveglio dell’interesse anche verso la nostra lingua, ricominciare a parlarla sistematicamente e potenziarne l’insegnamento nelle scuole, soprattutto in forma orale perché quella è la sua natura. Ma veniamo ai risultati. >Il professor Jurgec dice che al momento sono state portate a termine due ricerche: >1- L’analisi acustica delle vocali dove le stesse sono state misurate per capire come vengano pronunciate; >2- Ricerca a ultrasuoni. Con l’ecografo, quello che si usa normalmente durante le visite mediche, hanno cercato di individuare la posizione della lingua durante la pronuncia delle stesse. Si è accertato che le vocali aspirate si differenziano tra di loro sia per particolarità acustiche che di pronuncia. Tutte sono pronunciate con la lingua che si trova in posizione centrale, però ci sono delle differenze chiave tra di loro. Si tratta anche della prima dimostrazione che le vocali aspirate sono tra di loro differenti, ma al tempo stesso simili. Il professore dice che i risultati sono veramente interessanti, poiché confermano l’ipotesi che le vocali sono medie e questo per la Linguistica in generale è s t r a o r d i n a r i a m e n t e interessante. Aggiunge anche che a Resia ogni paese si differenzia e vorrebbero confrontarli fra loro. Nel frattempo il primo risultato di ricerca potrebbe essere pubblicato nella rivista di fonetica che ha valenza internazionale e ciò potrebbe aumentare l’interesse per il Resiano. >Fonte: Nas Glas- dicembre 2019, articolo intitolato “Muc vokal je”? >Ma quando mai? In Resiano diciamo: Muc so vocalow? Smettiamola di slovenizzare anche i titoli!! Scritto così non è resiano ! >(G.C) @fanpiùattivi #resiano #Resian #ValResia #tuwresije #linguaautonoma #ricercascientificasulcampo #peterjurgec #vocaliresiane #vocaliintermedie #universityoftoronto #torontouniversity #italy >Articolo tratto dalla Pagina Facebook "La Val Resia e le bellezze della natura".mercoledì 5 novembre 2025
RESIAN LANGUAGE - PETER JURGEC
>IL RESIANO, la nostra Lingua, “una perla rara”.
>Le VOCALI resiane.
>Questa ricerca interessantissima è stata fatta a Resia alcuni anni fa e di cui non eravamo a conoscenza. Ricerche di questo tenore andrebbero invece divulgate e portate a conoscenza della popolazione.
>Il professor PETER JURGEC, linguista, docente all’Università St. George Campus di Toronto, Dipartimento di Linguistica da alcuni anni studia un particolare aspetto della nostra lingua resiana: le vocali. E’ stato a Resia alcune volte ed ha effettuato, insieme ai suoi collaboratori, delle ricerche grazie alla collaborazione di diversi volontari. La prima volta è stata nel 2017 e da allora è tornato più volte, con un piccolo gruppo di ricercatori (studenti e ricercatori post-dottorato).
In un’intervista del dicembre 2019, ha dichiarato di aver scelto di studiare il Resiano perché ha molte particolarità interessanti per la Linguistica in generale. Una di queste riguarda la pronuncia: l’accento che cade frequentemente alla fine delle parole, “l’Armonia vocalica” che esiste nel resiano di San Giorgio e di Gniva (come documentò già l’eminente linguista Jan Baudouin de Courtenay ), le vocali del resiano e le differenze tra i paesi.
>Jan Baudouin de Courtenay, pioniere della teoria dei fonemi e della fonetica diceva che per quanto riguarda le vocali resiane non si riesce a capire quale organo venga coinvolto quando vengono pronunciate. A quei tempi non c’era la strumentazione (ecografo) che invece è possibile utilizzare oggi. Peter Jurgec, in quest’intervista afferma che con l’uso della combinazione di vari metodi, quali interviste, analisi acustica, ultrasuoni, testi di percezione è possibile fare luce su questo e fare confronti con altre lingue. Afferma che a volte succede che le migliori prove per questo arrivino “DA LINGUE PICCOLE A VOLTE ESOTICHE”. Quindi ci fa intendere che anche lui considera il Resiano una lingua e per di più “esotica”.
Secondo il professor Jurgec il Resiano è interessante perchè ha una grande serie di vocali. A San Giorgio (Bila/ Tu-w Bile) hanno 13 vocali distintive. Avete letto bene 13 !! Per vocali distintive si intende che se una la cambiamo con un’altra abbiamo un’altra parola oppure la parola diventa incomprensibile.
>Il professor Peter Jurgec afferma che una serie così grande di vocali è rara, tra le lingue del mondo.
Un particolare gruppo di voci sono le cosiddette vocali aspirate, quelle che scriviamo con la dieresi e afferma che non si sa cosa significhi questa “aspirazione” (secondo noi perche’ c’è l'influenza delle lingue indo-arie, di cui il resiano possiede tante parole😉 ).
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