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sabato 9 gennaio 2016

EPIFANIA ( Penahti ) o della questua ( Koleda) tratte da Memorie di vita resiana di Giovanni Clemente

Di Graziella Clemente

Emoticon winIl termine "Penahti" non l'ho mai sentito,forse qualcuno però è probabile che lo conosca.
Il termine "Penahti" non l'ho mai sentito,forse qualcuno però è probabile che lo conosca.
Nell'articolo,di seguito riportato, si risolve anche l'enigma della canzone cantata da Re Magi,in Friulano e non in Resiano.

"...in tale occasione ha luogo la benedizione delle case...e per tale avvenimento sono mobilitati le mamme, le giovani, i ragazzini...Le mamme per confezionare ai figlioletti il sacchetto della questua, le giovani per le pulizie in modo da presentare l'abitazione in perfetto ordine per la benedizione e gli altri per organizzarsi a gruppi distinti per età appunto per il giro.
Il Sacerdote inizia la benedizione immediatamente dopo il pranzo seguito da un codazzo di bambini e giovinetti con i loro sacchetti di tela e generalmente vengono accontentati quasi tutti con offerte in generi di consumo : un pugno di farina di mais, frutta, una fetta di buìardnik, ecc. o denaro ...
Al calar delle tenebre si mettono in moto "i grandi" qualcuno dei quali accompagna la brigata con strumenti vari: o la zitira e la bùncula tradizionali o il mandolino o la fisarmonica....Per i "grandi" la festa continuava fino alle ore piccole perchè con la farina di mais, le noci e nocciole raccolti veniva confezionato e cotto il dolce resiano che va sotto il nome di "buiàrdnik"....
Verso gli ANNI 30 hanno fatto fortuna in detta questua alcuni giovanotti di Comuni vicini (c'era tanta miseria) i quali si presentavano con una grande "Stella" girevole e cantando una filastrocca di cui ricordo solo qualche passaggio: " Us salude duc' duc', ancje il Curucucuc" e con la chiusura: Tornarin un altri an plui adore di chest an..."
Foto Roger Di Lenardo - Coleda sangiorgina anni '74/'75


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Koleda a Oseacco

di Sega Alberto

KOLEDÄ
La vigilia dell'Epifania “ pernähte “ alla mattina, i bambini del paese passano di casa in casa a fare gli auguri, il tradizionale canto che usavano nelle altre frazioni a oseacco non si usava, e ricevere farina, mandarini, noci noccioline, mele, biscotti, caramelle ecc.
All'imbrunire invece, passavano i ragazzi e coscritti ventenni che col raccolto, a questi venivano donati anche; salsicce, salsicce, uova, vino e bibite varie, il che portava a casa di qualche amico, dove vengono ospitati a fare la cena, con grande allegria.
Con questo gesto il donato veniva nella logica del buon augurio, auspicio positivo per l'anno nuovo.


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