martedì 21 agosto 2007
Monai e Malattia ( i Cittadini ),dichiarano che questa è una parlata da salvare , unicità della nostra Regione. E' stato un incontro, per portare all'attenzione del Consiglio Regionale una serie di emendamenti finalizzati a riconoscere la specificità della Lingua e della Cultura della Val Resia. Il gruppo regionale dei Cittadini per il Presidente composto da Bruno Malattia, Carlo Monai, Maurizio Paselli e Piero Colussi, ha infatti incontrato il sindaco Sergio Barbarino e l'associazione Identità e Tutela Val Resia, per esaminare - secondo il vice presidente del Consiglio Regionale Carlo Monai - la proposta del comitato ristretto "che ha steso il testo da proporre all'aula sulla difesa della minoranza slovena ", che approderà in Consiglio entro la fine di settembre. " Il Consiglio Comunale - spiega Monai - ha approvato all'unanimità la volontà di non vedere assimilata e omologata la specificità della Val Resia alla difesa della minoranza slovena . Per questo ci siamo impegnati a portare in aula una serie di emendamenti, senza per questo affrontare il tema della sua uniformità rispetto al ceppo sloveno, che è materia linguistica e scientifica, e quindi non demandata alla politica. C'è da parte nostra la consapevolezza di dar voce a queste identità locali, che vedrebbero diversamente mortificata la propia identità con l'imposizione di una serie di istituti calati dall'alto. Resia - spiega il capogruppo dei Cittadini, Bruno Malattia - costituisce un unicum sotto il profilo storico, culturale e linguistico, e direi anche umano, che va preservato, nell'interesse del Friuli, e non può essere incasellato nella minoranza slovena.
Sono d'accordo.
RispondiEliminaLisizza 55
Pieno appoggio a questa tesi e speriamo in un risultato positivo. DL1
RispondiEliminaOk con commento 1 e due.
RispondiEliminaAggiungo che un risultato positivo ci sarà senz'altro, visto che troppo è stato detto e scritto in maniera errata e che per la legge del contrario questo (piano, piano) si rivolterà contro loro.
Sbugan Alba Di Lenardo Vissach