IL PARTITO DEMOCRATICO di DEBORA SERRACCHIANI è alleato con il Partito degli Sloveni - SLOVENSKA SKUPNOST - Occhio Resiani, ATTENZIONE.
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Da segnalare:
Dopo tanti anni gli Sloveni del Friuli -Venezia Giulia, hanno avuto il coraggio di presentarsi,come giusto che sia, alle Elezioni delle Regionali 2013 con il loro simbolo.
Senza "nascondersi", come hanno fatto in questi ultimi anni, nelle Liste del Partito Democratico.
In questa tornata sono comunque Alleati, e appoggeranno la candidatura di Debora Serracchiani.
Sono curioso di vedere quanti voti prenderanno in tutta la Provincia di Udine.
Da segnalare, la non presenza alle Provinciali 2013 di Udine.
Strano vero?
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Da segnalare:
Dopo tanti anni gli Sloveni del Friuli -Venezia Giulia, hanno avuto il coraggio di presentarsi,come giusto che sia, alle Elezioni delle Regionali 2013 con il loro simbolo.
Senza "nascondersi", come hanno fatto in questi ultimi anni, nelle Liste del Partito Democratico.
In questa tornata sono comunque Alleati, e appoggeranno la candidatura di Debora Serracchiani.
Sono curioso di vedere quanti voti prenderanno in tutta la Provincia di Udine.
Da segnalare, la non presenza alle Provinciali 2013 di Udine.
Strano vero?
Che grande e mirabolante scoperta. Gli "Sloveni" (che hanno occhi, naso bocca e carta d'identità con scritto REPUBBLICA ITALIANA esattamente come voi - e mica ventose al poste delle orecchie) si sono già candidati anche in passato - e sempre alla luce del sole, senza nascondersi. Che poi per alcuni fossero più importanti le concezioni di amministrazione dello stato (diverse da partito a partito) piuttosto che non la propria appartenenza etnica (preponderante per chi si candida con l'Unione Slovena) è un'altra cosa. Per verificare che nessuno si è mai nascosto, basta guardarsi l'archivio storico delle elezioni in Fvg. Semplicemente, non sempre l'Unione Slovena si è candidata anche in provincia di Udine.
RispondiEliminaNella circoscrizione di Tolmezzo (quindi anche quella di Resia) è candidata un'operatrice culturale della comunità slovena della Valcanale (ma forse a Resia non si sa che c'è una comunità slovena autoctona anche in Valcanale).
Riguardo al numero di voti - beh il discorso è un po' fine a se stesso, perchè una minoranza, per definizione stessa, conta sempre meno esponenti di una maggioranza. Seguendo la stessa logica, il migliaio circa di voti dei cittadini del comune di Resia non dovrebbe contare niente sul piano dello Stato Italiano.
Non so che ne pensi chi ha mosso queste osservazioni; io però ritengo che qualunque voto sia utile - sempre. Il bolscevismo lasciamolo ad altri.
Il tono dell'autore della pubblicazione è alquanto singolare, nel senso che si percepisce una sorta di stupore misto a una sorta di estraneità o forse leggera avversione, verso la comunità slovena del Friuli o sbaglio? Resta chiaro il fatto che una buona metà dei resiani sia contro la comunità slovena per motivi chiari a noi tutti, però essendo anche la comunità resiana rispetto alla maggioranza regionale(anch'essa composta da non italiani come i friulani) dovrebbe in qualche modo cercare di trovare un accordo con gli affini sloveni come hanno fatto ad esempio i ladini con i tedeschi nel Sudtirolo, per niente affini linguisticamente, ma che hanno raggiunto considerevoli risultati nel campo della tassazione, dell'autonomia e di conseguenza dello sviluppo. Il fatto di essere una roccaforte della mentalità definiamola "pattriottica" della destra italica in generale di una comunità che linguisticamente all'Italia non appartiene, resta a mio avviso il motivo principale della discordia e della crisi identitaria con tutto ciò che ne consegue. Il resiano medio prima di tutto si sente italiano, ma perché? a chi ha fatto comodo questo sentimento in una valle confinaria con uno stato del ex blocco comunista? i resiani definiamoli "antichi" mica c'avevano questo sentimento di italianità esagerata, erano resiani e basta e sicuramente si capivano con altri parlanti sloveni senza nessun problema e senza alcuna astio, come tra un friulano della bassa e uno della fascia collinare, nonostante i campanilismi e le diversità. L'auspicio quindi è un accordo, perchè solo accordandosi si può definire e costruire qualcosa incluso un confine, altrimenti il più debole di solito ci rimette sempre più del grande. A ognuno la consapevolezza della propria vera identità.Z'bwgam.
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