Approvazione degli statuti definitivi delle due Unioni montane del Gemonese e della Valcanale, ma manca all’appello il Comune di Resia.
Il sindaco Sergio Chinese, impegnato in consiglio, ha dichiarato comunque contrarietà a un documento in cui non viene riconosciuta, nè tutelata la peculiarità della comunità resiana, tagliata fuori dalla sua continuità territoriale con Moggio e Resiutta, finiti nel Gemonese. Atto di forza, inoltre, degli amministratori nei confronti della Regione, a cui non verranno inviati ancora gli statuti per la necessaria pubblicazione sul Bur: mentre gli enti locali sono pronti, non sono ancora state chiarite dalla legge questioni fondamentali del traghettamento alle Unioni, come la copertura finanziaria.
La seduta si è svolta tra un misto di soddisfazione e di perplessità. Gli amministratori si definiscono «abbandonati dalla Regione». I sindaci Paolo Urbani e Renato Carlantoni sottolineano la svolta epocale in atto e l’impellente urgenza che la Regione finalmente metta chiarezza e termini di legiferare in materia. Più diretto il sindaco di Forgaria, Pierluigi Molinaro, che non vede corrisposta dal legislatore regionale la grande responsabilità degli enti locali. La presa d’atto che non è stato possibile incontrare l’assessore regionale De Anna per un reale confronto è generale. Eccetto Resia, si diceva, presenti tutti i Comuni (9 del Gemonese e 5 del Tarvisiano) che hanno votato favorevolmente all’approvazione dei rispettivi statuti. I rappresentanti delle minoranze, la consigliera Zilli per il Gemonese e il consigliere Preschern per il Tarvisiano, si sono astenuti. La prima ha criticato la bassa rappresentatività delle future assemblee e un esecutivo poco snello. Preschern, scontento per la non totale inclusività riservatagli, ha scelto comunque, «in un atto di responsabilità», di rimanere in aula garantendo il numero legale.
Tratto dal MESSAGGERO VENETO
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