«Io non mi sento italiano», posta su Facebook - citando Giorgio Gaber - il neo-insediato sindaco di Stregna, Luca Postregna. E in men che non si dica si scatena la polemica. Non poteva esserci occasione più ghiotta, infatti, per il centrodestra, a cominciare dal rivale di Postregna (l’ormai ex primo cittadino Mauro Veneto, divenuto capogruppo della minoranza consiliare a seguito della sentenza emessa dal Tar Fvg).
«Ho ricevuto telefonate indignate - dichiara - dai sindaci di San Pietro al Natisone, di San Leonardo, di Pulfero: com’è possibile, si domandano tutti, che a due giorni dal giuramento una persona che rappresenta un’istituzione dello Stato abbia un’uscita del genere? E poi invoca, Postregna, serenità politica»?
Rincara la dose il consigliere regionale Giuseppe Sibau: «Ricordo che la sua indennità è pagata con le tasse degli italiani». Il diretto interessato non crede alle proprie orecchie. «Davvero se la sono presa»? La citazione, spiega quindi, era «conseguente all’intervento di Roberto Novelli sulla bandiera slovena collocata sul Matajur. Non voleva essere una provocazione. Non giudico l’appartenenza e le idee di chicchessia e non ho alcun dubbio - si affretta a precisare - sulla mia nazionalità italiana».
Ma Luca Trusgnach, capogruppo della minoranza di Grimacco, non ci crede e sollecita «immediate dimissioni», catalogando l’episodio come «l’ennesima provocazione dopo il caso della bandiera della Repubblica di Slovenia a ridosso del rifugio Dom, sul suolo italiano».
Non c'è da stupirsi in una regione di confine e soprattutto Lui è sloveno di nazionalità ma non di cittadinanza, sia chiaro. Se all'interno dei confini italiani ci sono delle lingue non italiche significa che il confine è stato fatto un pò troppo in là forse, bisognerebbe riflettere su questo fatto, specialmente ora che siamo ancora in Europa.
RispondiElimina