Articolo redatto da Franco Tosoni
22
aprile 2010, sul blog Val Resia Resije vengono pubblicate queste due
lettere, Botta e Risposta. Gli interpreti di queste due lettere sono:
Igor Cerno e Lidio Buttolo.
Lidio
Buttolo buona parte di noi lo conosce, origini resiane di Uccea, ma
nativo di Pradielis, comune di Lusevera. Abita a Udine, ma non
dimentica le sue origini e tanto meno il suo “po-nasin”; quel
dialetto niente affatto sloveno.
Igor
Cerno, lui risiede a Lusevera, ma da noi è poco conosciuto con il
suo vero nome. Noi lo conosciamo con altro nome, un nome
contraffatto, un nome d'arte. Lui si nasconde e si nascondeva sotto
questo falso nome, per non farsi individuare. Pontificava e
sentenziava noi resiani di essere filo italiani, di disconoscere le
nostre origini slovene, che parliamo un dialetto sloveno, che il
resiano non è una lingua. In definitiva, tutta la nostra cultura,
musica e danza compresa, è merito della Slovenia. L’origine, e non
possiamo negare questo elemento determinante, è slovena, sempre
secondo lui.
Ma
è arrivato il momento, quel momento tanto atteso, per svelare
finalmente quel nome. Ho voluto riproporvi queste due lettere perché
è cosi che Andrea ha firmato la prima lettera, ed è con quel nome
che Lidio Buttolo fa cenno nella sua risposta. Buona lettura.
Franco
Tosoni
giovedì
22 aprile 2010
BOTTA
E RISPOSTA
VALLI
DEL TORRE
Solita
solfa e peculiarità
Giovedì 8 aprile
2010, sfogliando le pagine del Messaggero Veneto, mi fermo a pagina
16, attratto dalla scritta Lusevera. Incuriosito da questa scritta,
dato che risiedo a Lusevera, mi accingo alla lettura e, al termine
dell’intervento, con stupore, leggo: «un ... ringraziamento anche
a nome della mia natìa Alta Val Torre». Subito mi chiedo chi sia la
persona che parla anche a mio nome, considerato che anch’io sono un
abitante dell’Alta Val Torre. Scorro con gli occhi e vedo... Lidio
Buttolo. Ma chi cavolo è? Penso tra me e me; soprattutto: perché
diavolo parla anche a nome mio, ringraziando persone sconosciute
nell’Alta Val Torre che per di più hanno negato – cito dalla
lettera di Buttolo – «l’esistenza nelle valli (di) alcuna
minoranza ancorché linguistica»? A me non passerebbe nemmeno per la
testa di ringraziare persone che negano l’esistenza della mia
lingua materna di origine slovena che è d’uso quotidiano nell’Alta
Val Torre! M’informo se per caso questa persona possegga un qualche
ruolo istituzionale qui nell’Alta Val Torre. Assolutamente no. Mi
hanno riferito che il signore vive a Udine e, di tanto in tanto,
passa in villeggiatura dalle nostre parti. È sempre la solita solfa.
Arrivano da fuori, dalla città e s’arrogano il diritto di parlare
a nostro nome, di dirci chi siamo, di cosa abbiamo bisogno. Ma perché
piuttosto questi signori non parlano a nome della gente di piazza
Primo maggio o dei clienti del centro commerciale che hanno sotto
casa? Io, personalmente, ringrazio Viljem Cerno, don Renzo Calligaro,
Guido Marchiol, Dante Del Medico, Fiorina Micottis, David Klodic e
tutte le altre numerose persone che vivono e lottano con la comunità
per difendere la sua lingua di origine slovena, le sue radici, la sua
cultura. Perché, cari sedicenti difensori della «torrianità», è
soltanto grazie a queste peculiarità che la nostra comunità vive.
Igor
Cerno Lusevera
Tratto
dal Messaggero Veneto del 16 Aprile 2010
Risposta
tratta dal Messaggero Veneto del 21 Aprile 2010
Quel
dialetto non sloveno
Io,
quello cui si riferisce il dottor (giurisprudenza) Igor Cerno nella
lettera pubblicata dal Messaggero Veneto il 16 aprile, non intendo
replicare polemicamente: sarebbe troppo noioso nel dare una certa
importanza al contenuto, quindi sembrare di magnificare il mittente.
A costui però devo dire – con preghiera al Messaggero Veneto di
cortese pubblicazione – solo qualche cosetta perché Igor pare
essere e rimanere chiuso in un guscio d’uovo (di colombo) e anche
in un certo qual senso squalificarsi per dire di non conoscere chi è
lontano dal suo nido, facendo così solo illazioni e lui stesso usare
la “solita solfa”. Pradielis (comune di Lusevera) è il mio paese
(non vi «passo di tanto in tanto in villeggiatura») e i miei
ottanta anni li ho vissuti per la maggior parte, anche
anagraficamente, lassù, dove ho la casa ricostruita dopo il
terremoto con metà del contributo regionale in quanto allora non
residente. Siccome il Cerno (Igor: nome russo?) al termine della sua
lettera ringrazia sei persone (solo) vorrei fare qualche precisazione
in merito. Egli per primo ringrazia Viljem Cerno, cioè suo padre che
peraltro ama slovenizzare nome e cognome sulla stampa filoslovena;
tale ringraziamento è naturale, ma il suo genitore Guglielmo (in
vallata friulanamente lo chiamano Guglielmin) è nato, cresciuto e
(come s’usa dire) pasciuto in Lusevera capoluogo come lui. L’altro
citato – Guido Marchiol – è l’attuale sindaco di Lusevera e
suo zio materno; Igor è anche consigliere comunale (pare sfumata per
lui la carica di vice proprio per questione di parentela stretta).
Questo giovanotto pare voglia
emulare suo padre Gugliemin, il quale ha battuto il primato nel
rimanere consigliere comunale (un po’ di qua, un po’ di là, ma
quasi sempre all’opposizione) per ben otto tornate amministrative:
un vero record anche perché dopo la 38/01 si è dichiarato “eletto
di lingua slovena” (a posteriori però). Il ringraziato don Renzo
Calligaro è parroco di Lusevera e Villanova delle Grotte da oltre
trent’anni. Questi, dato che Igor afferma che io sarei uno
sconosciuto nell’Alta Val Torre, oltre dieci anni fa in sede di
definizione giudiziaria così scriveva a mio riguardo: «... tenuto
conto che la sua (io) persona ha incidenza nell’ambito della
comunità... sappia comunque che nei suoi confronti nutro grande
stima». Avesse, quindi, l’Igor chiesto al suo parroco (dato che è
anche cantore e suonatore in chiesa) chi sia quel “cavolo” di
Lidio Buttolo avrebbe avuto (ma sono certo che ce l’ha) ragguagli
sicuri. Cerno nomina anche un certo David Klodic: cognome inesistente
nell’Alto Torre, per cui chiederei io a questo punto “chi cavolo
è” costui. Ribadisco, infine, il mio ringraziamento al defunto
Mattelig (il Messaggero Veneto ha resocontato le sue esequie come tra
le più partecipate nelle Valli del Natisone) anche a nome dei miei
convalligiani, escluso Igor e i suoi nominati, perché si è fin
troppo speso per la tutela del nostro “po-nasin”; dialetto niente
affatto sloveno con buona pace anche del dottor Igor Cerno.
Lidio
Buttolo Lusevera